TFA riconosciuto all'estero? (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Meursault, TFA riconosciuto all'estero?, lunedì, maggio 12, 2014, 12:38 (3608 giorni fa)

Salve, mi chiedevo se qualcuno di voi che ha già frequentato il TFA in Italia è in seguito partito per insegnare all'estero e, in caso affermativo, se si è visto riconoscere il titolo a tutti gli effetti (per esempio come Qualified Teacher Status in Gran Bretagna o anche un'equivalenza con il CAPES in Francia o in altri paesi europei). Un ringraziamento anticipato a chiunque risponderà!

TFA riconosciuto all'estero?

Inviato da julius01, lunedì, maggio 12, 2014, 13:27 (3608 giorni fa) @ Meursault

Ciao,
il riconoscimento cambia da paese a paese, come è ovvio.
Per quanto riguarda il Regno Unito, ottenere il riconoscimento del TFA al QTS è cosa abbastanza semplice, quasi automatica....ma c'e' un "ma". Dietro la facilità di vedersi riconosciuta l'abilitazione, vi è la difficolta' poi di trovare realmente lavoro. Ti spiego perché. In UK non esistono né graduatorie né concorsi per occupare i posti di insegnante, la cui vacanza viene pubblicizzata dalle singole scuole (sui giornali, sui siti specializzati, etcc...) al bisogno. Il preside/direttore dell'istituto è libero di assumere chi vuole, il candidato che meglio si conforma alle esigenze della scuola, che viene normalmente assunto dopo un colloquio ed eventualmente dopo avergli fatto svolgere qualche lezione di prova con i suoi futuri alunni.
Quasi sempre si scegliera' un candidato con titoli inglesi, giacche' si tende a privilegiare chi ha una conoscenza del sistema scolastico locale, delle modalita' di insegnamento specifiche, etc.... che normalmente si acquisiscono durante il PGCE o percorsi simili.
L'UK non sempre è il paese dove tutto funziona alla perfezione, e dove davvero gli stranieri vengano accolti cosi facilmente... In questo caso specifico, l'Italia è molto più trasparente e meritocratica.

Discorso diverso per il CAPES. Come forse sai, il CAPES si ottiene a seguito di un concorso (cui possono partecipare tutti, anche coloro i quali non hanno frequentato i masters d'enseignement recentemente introdotti) e da' allo stesso tempo abilitazione e posto a tempo indeterminato (una volta superato il CAPES, si effettua un anno come professeur stagiaire, e quasi automaticamente si è poi confermati). Quindi capisci come il TFA non possa essere riconosciuto come CAPES, perché il TFA è solo un titolo che permette di aspirare a posti di insegnante. Inoltre in Francia non esiste il principio giuridico del riconoscimento e dell'equipollenza dei titoli di studio stranieri, cio che esiste è la "comparabilité de niveau d'études" che permette agli stranieri di vedersi riconosciuto il livello di studi in vista di un proseguimento degli studi stessi in Francia o per la partecipazione ai concorsi nazionali, per le varie professioni, alle stesse condizioni dei candidati francesi.

Spero di esserti stato di aiuto.


» Salve, mi chiedevo se qualcuno di voi che ha già frequentato il TFA in
» Italia è in seguito partito per insegnare all'estero e, in caso
» affermativo, se si è visto riconoscere il titolo a tutti gli effetti (per
» esempio come Qualified Teacher Status in Gran Bretagna o anche
» un'equivalenza con il CAPES in Francia o in altri paesi europei). Un
» ringraziamento anticipato a chiunque risponderà!

x julius01

Inviato da Tiki, lunedì, maggio 12, 2014, 21:21 (3608 giorni fa) @ julius01

» Ciao,
» il riconoscimento cambia da paese a paese, come è ovvio.
» Per quanto riguarda il Regno Unito, ottenere il riconoscimento del TFA al
» QTS è cosa abbastanza semplice, quasi automatica....ma c'e' un "ma". Dietro
» la facilità di vedersi riconosciuta l'abilitazione, vi è la difficolta' poi
» di trovare realmente lavoro. Ti spiego perché. In UK non esistono né
» graduatorie né concorsi per occupare i posti di insegnante, la cui vacanza
» viene pubblicizzata dalle singole scuole (sui giornali, sui siti
» specializzati, etcc...) al bisogno. Il preside/direttore dell'istituto è
» libero di assumere chi vuole, il candidato che meglio si conforma alle
» esigenze della scuola, che viene normalmente assunto dopo un colloquio ed
» eventualmente dopo avergli fatto svolgere qualche lezione di prova con i
» suoi futuri alunni.
» Quasi sempre si scegliera' un candidato con titoli inglesi, giacche' si
» tende a privilegiare chi ha una conoscenza del sistema scolastico locale,
» delle modalita' di insegnamento specifiche, etc.... che normalmente si
» acquisiscono durante il PGCE o percorsi simili.
» L'UK non sempre è il paese dove tutto funziona alla perfezione, e dove
» davvero gli stranieri vengano accolti cosi facilmente... In questo caso
» specifico, l'Italia è molto più trasparente e meritocratica.
»
Ciao Julius, interessante quello che sostieni. Di solito si tende a pensare il contrario: che l'UK sia un Paese molto più meritocratico e che in Italia, invece, una volta entrati in graduatoria, si proceda automaticamente, anche se non si è capaci di insegnare. Tu che esperienze hai avuto in UK> Perché dici che il sistema italiano è più meritocratico e trasparente>

x julius01

Inviato da julius01, martedì, maggio 13, 2014, 00:53 (3608 giorni fa) @ Tiki

per un motivo semplicissimo: perché da noi esistono le graduatorie, e almeno "quantitativamente" si hanno criteri oggettivi, se non altro basati sui titoli e sugli anni di servizio (e' vero, molti obietteranno: ai titoli non corrisponde sempre una preparazione...). In UK il candidato viene valutato nella sua globalita', e i favoritismi esistono anche li'.


» » Ciao,
» » il riconoscimento cambia da paese a paese, come è ovvio.
» » Per quanto riguarda il Regno Unito, ottenere il riconoscimento del TFA
» al
» » QTS è cosa abbastanza semplice, quasi automatica....ma c'e' un "ma".
» Dietro
» » la facilità di vedersi riconosciuta l'abilitazione, vi è la difficolta'
» poi
» » di trovare realmente lavoro. Ti spiego perché. In UK non esistono né
» » graduatorie né concorsi per occupare i posti di insegnante, la cui
» vacanza
» » viene pubblicizzata dalle singole scuole (sui giornali, sui siti
» » specializzati, etcc...) al bisogno. Il preside/direttore dell'istituto è
» » libero di assumere chi vuole, il candidato che meglio si conforma alle
» » esigenze della scuola, che viene normalmente assunto dopo un colloquio
» ed
» » eventualmente dopo avergli fatto svolgere qualche lezione di prova con i
» » suoi futuri alunni.
» » Quasi sempre si scegliera' un candidato con titoli inglesi, giacche' si
» » tende a privilegiare chi ha una conoscenza del sistema scolastico
» locale,
» » delle modalita' di insegnamento specifiche, etc.... che normalmente si
» » acquisiscono durante il PGCE o percorsi simili.
» » L'UK non sempre è il paese dove tutto funziona alla perfezione, e dove
» » davvero gli stranieri vengano accolti cosi facilmente... In questo caso
» » specifico, l'Italia è molto più trasparente e meritocratica.
» »
» Ciao Julius, interessante quello che sostieni. Di solito si tende a pensare
» il contrario: che l'UK sia un Paese molto più meritocratico e che in
» Italia, invece, una volta entrati in graduatoria, si proceda
» automaticamente, anche se non si è capaci di insegnare. Tu che esperienze
» hai avuto in UK> Perché dici che il sistema italiano è più meritocratico e
» trasparente>

x julius01

Inviato da Erika86, martedì, maggio 13, 2014, 10:43 (3607 giorni fa) @ julius01

In UK non esiste il valore legale del titollo di studio. in generale e' meritocratico nel senso che se fai bene quel che vogliono loro vai a avanti e se lo fai male no. Per esempio se sei amato da studenti/colleghi/ genitori hai buone chance. Se mostri innovazione nell'insegnamento, se vinci premi o fai pubblicazioni sarai promosso. Pero' e' verissimo che si fa fatica ad entrare da esterni, cioe' senza qualificazioni inglesi perche' comunque hanno l'idea che il PGCE si sa bene cosa sia mentre le altre qualificazioni sono sempre dubbie.

x julius01

Inviato da julius01, martedì, maggio 13, 2014, 11:15 (3607 giorni fa) @ Erika86

il valore del titolo secondo me è un falso problema. esistono sistemi di istruzione più avanti del nostro, come quello francese ad es. o quello elvetico, dove i titoli hanno valore legale... mi sembra che questo sia un falso problema. Il valore legale da' conto di uno standard, ma va da sé che un titolo in sé valore legale o non, non basta a farsi assumere come non basta a superare un concorso.
"meritocratico" secondo me si presta a differenti interpretazioni, diciamo piuttosto che in UK come in USA la regola è: fai quel che ti diciamo o sei fuori. Non esiste vera liberta' di insegnamento, e questo trovo sia molto grave. Gli insegnanti sono soggetti a valutazione, e' vero, ma sono pur sempre in balia di giudizi alquanto soggettivi. Tu stessa precisi "se sei amato da studenti/colleghi/etc" hai buone chances....Se penso a quanti insegnanti che ho "odiato" durante gli anni di liceo, perché troppo esigenti forse, o solo perché sapevano andare controcorrente, e che poi ho apprezzato e riscoperto nella mia pratica di insegnante...
Io preferisco l'Italia, con tutti i sé e tutti i ma... Ma questi sono pareri miei personali. Lascio a tutti coloro che vogliono partire, di farlo. Io resto in Italia (e lo dico dopo dodici anni di vita all'estero!).

» In UK non esiste il valore legale del titollo di studio. in generale e'
» meritocratico nel senso che se fai bene quel che vogliono loro vai a avanti
» e se lo fai male no. Per esempio se sei amato da studenti/colleghi/
» genitori hai buone chance. Se mostri innovazione nell'insegnamento, se
» vinci premi o fai pubblicazioni sarai promosso. Pero' e' verissimo che si
» fa fatica ad entrare da esterni, cioe' senza qualificazioni inglesi perche'
» comunque hanno l'idea che il PGCE si sa bene cosa sia mentre le altre
» qualificazioni sono sempre dubbie.

x julius01

Inviato da Erika86, martedì, maggio 13, 2014, 16:23 (3607 giorni fa) @ Erika86

Diciamo che non consiglierei a nessuno che ha un posto di ruolo in Italia di scambiarlo con un posto permanente in UK. Pero' fra la situazone d'ingresso (precaria) in Itlia e un posto anche a tempo deterninato in UK io consiglierei sempre l'UK. Poi ci sono tanti fattori soggettivi nella scelta di dove vivere. Io pure sto in Itlia per ragioni personali, ma non professionali e politiche;-)

x julius01

Inviato da Meursault, domenica, maggio 18, 2014, 09:46 (3602 giorni fa) @ Erika86

Grazie davvero per le gentili risposte!Mi sono state di grandissimo aiuto.
Julius, grazie mille per le informazioni. Volevo chiederti anche se, rovesciando la situazione, un'abilitazione all'insegnamento estera venga riconosciuta in Italia e se costituisca titolo di accesso per i concorsi a cattedra. Grazie mille in anticipo!

x julius01

Inviato da julius01, domenica, maggio 18, 2014, 11:52 (3602 giorni fa) @ Meursault

si, le abilitazioni conseguite all'estero vengono riconosciute, purche obbediscano agli stessi criteri di quelle italiane, nello specifico: abilitazione conseguita nella classe di concorso cui da' accesso la tua laurea magistrale (che deve comunque avere tutti i crediti necessari). Inoltre ti ricordo che se vai in UK, non è il solo PGCE ad essere riconosciuto, ma il QTS ottenuto secondo il seguente percorso PGCE+induction year.
Poiche quasi sempre le abilitazioni estere sono conseguite senza punteggio, il punteggio che ti spettera' e' minimo (quindi poi avrai qualche difficolta' a lvorare effettivamente in italia)

» Grazie davvero per le gentili risposte!Mi sono state di grandissimo aiuto.
»
» Julius, grazie mille per le informazioni. Volevo chiederti anche se,
» rovesciando la situazione, un'abilitazione all'insegnamento estera venga
» riconosciuta in Italia e se costituisca titolo di accesso per i concorsi a
» cattedra. Grazie mille in anticipo!

x julius01

Inviato da freddy, venerdì, maggio 23, 2014, 23:35 (3597 giorni fa) @ julius01

» si, le abilitazioni conseguite all'estero vengono riconosciute, purche
» obbediscano agli stessi criteri di quelle italiane, nello specifico:
» abilitazione conseguita nella classe di concorso cui da' accesso la tua
» laurea magistrale (che deve comunque avere tutti i crediti necessari).
» Inoltre ti ricordo che se vai in UK, non è il solo PGCE ad essere
» riconosciuto, ma il QTS ottenuto secondo il seguente percorso
» PGCE+induction year.
» Poiche quasi sempre le abilitazioni estere sono conseguite senza punteggio,
» il punteggio che ti spettera' e' minimo (quindi poi avrai qualche
» difficolta' a lvorare effettivamente in italia)
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» » Grazie davvero per le gentili risposte!Mi sono state di grandissimo
» aiuto.
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» » Julius, grazie mille per le informazioni. Volevo chiederti anche se,
» » rovesciando la situazione, un'abilitazione all'insegnamento estera venga
» » riconosciuta in Italia e se costituisca titolo di accesso per i concorsi
» a
» » cattedra. Grazie mille in anticipo!


Ciao a tutti, io vorrei chiedervi invece se il TFA è omologabile in Spagna (per le materie relative alla classe di concorso italiana, nello specifico la A036, ho visto che con la mia laurea là potrei insegnare anche filosofia, oppure geografia e storia); soprattutto non mi è chiara una cosa: se un italiano vuole abilitarsi in Spagna, dopo avere fatto il master de secundaria, per potere insegnare in Italia deve quasi sempre sobbarcarsi qualche esame da dare in un'Università spagnola, perché il Miur accetta l'abilitazione ottenuta in Spagna (sulle basi di una laurea ottenuta in Italia) SOLO se la suddetta laurea italiana viene integrata con degli esami che la equipari in toto al corrispondente corso di laurea spagnolo. L'assurdo è che, se ad esempio uno spagnolo con laurea spagnola poniamo, in filosofia, e con un relativo master de secundaria vuole insegnare filosofia nella A036 in Italia, va già tutto bene... se anche in Spagna il Ministerio de educacion si comportasse così, vorrebbe dire che un italiano abilitato in Italia potrebbe insegnare in Spagna senza esami supplementari, ovvero con meno fatica di quanto non accadrebbe se conseguisse il master in Spagna. E' un discorso un po' contorto, non so se avete capito :-) A questo punto sarebbe una situazione assurda... cosa per cui dubito che in Spagna riconoscano il tfa, anche se le normative europee equiparano le abilitazioni per favorire la mobilità. In realtà a me sembra tutto ancora troppo infarcito di burocrazia e di tanti dubbi. Scusate la prolissità.... è che mi piacerebbe molto insegnare in Spagna e non ho l'abilitazione, vorrei però provare il nuovo tfa. Ciao!

x julius01

Inviato da Sincerità, mercoledì, giugno 04, 2014, 19:39 (3585 giorni fa) @ freddy

Sono d'accordo con Julius, le stesse (ed altre) cose sulla scuola in UK io le ho scritte qui: http://www.dantealighieri.net/forum/index.php>id=32880&page=0&category=all&a...
Evidentemente non sono stata l'unica ad avere notato alcune criticità e ad aver tratto la conclusione che la scuola italiana non è poi così male.

x julius01

Inviato da julius01, giovedì, giugno 05, 2014, 16:41 (3584 giorni fa) @ Sincerità

io stesso sono intervenuto in altre discussioni, in particolare sui vecchi assistentati, chiarendo come questi siano stati introdotti per motivare i giovani ad abbracciare una carriera che nei paesi nordici (ed in generale avanzati, si pensi agli USA) è sempre meno attrattiva. Ed ho ugualmente specificato come il fatto che un Paese classista come l'UK dove l'istruzione si paga a caro prezzo, offra "opportunisticamente" borse per sovvenzionare la frequenza al PGCE, proprio perché vi è una carenza strutturale di insegnanti.
Inoltre, ma non ultimo, il prestigio di cui godono gli insegnanti nei paesi latini è sconosciuto nei Paesi nordici.

Ognuno secondo me ha il diritto di andare dove vuole, io ho vissuto dieci anni all'estero, in diversi Paesi europei. Cio' che si deve fermare pero' è l'emigrazione "obbligata" di quanti, validi e preparati, non vogliono emigrare per svolgere un lavoro di cui c'e' tutto sommato richiesta e che è di importanza rilevante.
Né tantomeno si deve sempre guardare all'estero come all'Eden perduto.


» Sono d'accordo con Julius, le stesse (ed altre) cose sulla scuola in UK io
» le ho scritte qui:
» http://www.dantealighieri.net/forum/index.php>id=32880&page=0&category=all&a...
» Evidentemente non sono stata l'unica ad avere notato alcune criticità e ad
» aver tratto la conclusione che la scuola italiana non è poi così male.

x julius01

Inviato da Erika86, venerdì, giugno 06, 2014, 11:52 (3583 giorni fa) @ julius01

si' ma diciamo la verita' l'Eden perduto e' il posto di ruolo in Italia non il precariato a cui sono condannati la maggior parte degli insegnanti italiani (se arrivi a fare il precario).Credo che in pochi col posto fisso in Italia si trovino di fronte alla scelta di partire...Il problema e' se mettersi in coda 10 anni da precario o iniziare una carriera all'estero.

x julius01

Inviato da julius01, venerdì, giugno 06, 2014, 11:54 (3583 giorni fa) @ Erika86

...infatti. mi sembra di aver scritto che "bisogna fermare l'emigrazione obbligatoria" di quanti pur validi sono costretti ad emigrare....

» si' ma diciamo la verita' l'Eden perduto e' il posto di ruolo in Italia non
» il precariato a cui sono condannati la maggior parte degli insegnanti
» italiani (se arrivi a fare il precario).Credo che in pochi col posto fisso
» in Italia si trovino di fronte alla scelta di partire...Il problema e' se
» mettersi in coda 10 anni da precario o iniziare una carriera all'estero.

x julius01

Inviato da Paolo B., giovedì, giugno 12, 2014, 13:37 (3577 giorni fa) @ julius01

Ma l'emigrazione obbligatoria degli insegnanti si fermerebbe trasferendo i soldi che danno per il PGCE in Inghilterra a stipendi per insegnanti in Italia>
No perche' finisce che si dice che quegli stronzi di nordici sovvenzionano poveri studenti del sud che hanno la vocazione all'insegnamento,dato che purtroppo anche nel loro paese il posto di ruolo e' diventato un miraggio e quindi devono emigrare...
Oppure eratanto per dire, piove governo ladro..., fermate l'emigrazione degli insegnanti che solo da noi sono trattati a condizioni che invogliano tutti a fare gli insegnanti...peccato solo che non ci siano posti abbastanza per tutti...
Dai il fatto e' che non possiamo permetterci di mantenere nel tutti gli aspiranti insegnanti (non abbiamo meno insegnanti per numero di allievi di altri paesi). Per fortuna ci sono paesi in cui si riesce ancora a insegnare e invece che farti pagare per il TFA ti danno una borsa di studio.
Poi se ti piace esser riverito Prof (ammesso e non concesso che sia ancora davvero cosi'), aver l'estate lunga anche a costo di fare il precario a vita e mangiare la pasta che fa la mamma e' un altro discorso...

x julius01

Inviato da julius01, giovedì, giugno 12, 2014, 21:20 (3577 giorni fa) @ Paolo B.

fuor di polemica, credo che tu non abbia proprio capito il senso dei miei interventi...

1) è un dato oggettivo che un sistema "classista" come l'UK, dove l'istruzione si paga a carissimo prezzo, ha deciso di offrire sovvenzioni per la formazione degli insegnanti proprio per attirare gente verso una professione che (non solo in UK ma in tutti i paesi nordici e nel mondo, di cultura anglofona) non gode né di prestigio né di attrattività. E ancora più vero (informati se non lo sai), che proprio per attrarre verso tale professione si sono nel tempo finanziati assistentati.... e ancor più vero, che la maggior parte degli insegnanti in UK sono (esattamente come lo stereotipo dell'insegnante italiano) gente che ha scelto tale professione per "ripiego" (cerca di capire con quale accezione utilizzo tale parola): sono sempre più spagnoli, italiani, indiani, o inglesi che di certo non hanno studiato ad Oxbridge (cosi si dice)....

Quello che volevo dire io più sommessamente sono solo due cose:
1) la gente ha il diritto di andare dove vuole e di rimanerci per tutta la vita (io ho vissuto all'estero dieci anni, quindi penso di sapere cosa stia dicendo, non sono né uno che vuol esser chiamato "prof" e riverito da genitori e alunni), PERO PERO PERO ritengo un po' "ingenuo" guardare sempre all'UK come terra di opportunita', dove sembra che (nella fattispecie dell'0ambito di cui parliamo), gli insegnanti trovino le condizioni ideali, e che molti di voi ritengano "civilta'" il fatto che i futuri insegnanti sono dotati di borsa anziché pagare loro stessi la formazione che ricevono (non ' civilta' solo necessita, visto che appunto gli insegnanti scarseggiano).
D'altronde sfiderei qualsiasi cittadino comunitario a provare ad entrare con la stessa facilita' in altre amministrazioni pubbliche inglesi, e vedere se davvero e' cosi facile come per diventare insegnanti li.

2) allo stesso tempo la gente che vuole restare in Italia ha tutto il diritto di farlo, e quel "fermare l'emigrazione obbligatoria" si riferiva al fatto che in italia si dovrebbero trovare strade anche per permettere a giovani di diventare subito di ruolo, o quantomeno di inserirsi rapidamente, sulla base delle loro competenze (e non sempre e solo sulla base di graduatorie, che di fatto premiano un sistema gerontocratico).

Son sicuro che neanche adesso mi son spiegato, ma vabbe'...

» Ma l'emigrazione obbligatoria degli insegnanti si fermerebbe trasferendo i
» soldi che danno per il PGCE in Inghilterra a stipendi per insegnanti in
» Italia>
» No perche' finisce che si dice che quegli stronzi di nordici sovvenzionano
» poveri studenti del sud che hanno la vocazione all'insegnamento,dato che
» purtroppo anche nel loro paese il posto di ruolo e' diventato un miraggio e
» quindi devono emigrare...
» Oppure eratanto per dire, piove governo ladro..., fermate l'emigrazione
» degli insegnanti che solo da noi sono trattati a condizioni che invogliano
» tutti a fare gli insegnanti...peccato solo che non ci siano posti
» abbastanza per tutti...
» Dai il fatto e' che non possiamo permetterci di mantenere nel tutti gli
» aspiranti insegnanti (non abbiamo meno insegnanti per numero di allievi di
» altri paesi). Per fortuna ci sono paesi in cui si riesce ancora a insegnare
» e invece che farti pagare per il TFA ti danno una borsa di studio.
» Poi se ti piace esser riverito Prof (ammesso e non concesso che sia ancora
» davvero cosi'), aver l'estate lunga anche a costo di fare il precario a
» vita e mangiare la pasta che fa la mamma e' un altro discorso...

x julius01

Inviato da Paolo B., venerdì, giugno 13, 2014, 09:50 (3576 giorni fa) @ Paolo B.

Io ho una spiegazione piu' semplice sul punto uno. Nei paesi nordici e' una questione di mercato.Richiesta-offerta, non e' scandaloso.Hanno bisogno di insegnanti, li cercano. In Italia pagare gli insegnanti e' stato un modo per togliere tanta gente (sprattutto del sud) dalla disoccupazione. Ora non lo e' piu', ma poiche' non c'e' lavoro in altri campi o per lo meno in quelli in cui si forma la maggior parte degli studenti italiani, moltissimi sono disposti a tutto col miraggio del posto di ruolo.Abbiamo troppi insegnanti e bisognerebbe trovare un modo per farli sopravvivere decentemente. Gli esuberi ci saranno sempre ed e' un fatto che comunque all'estero si trova ancora lavoro, non e' piu' facilissimo, ma anche senza un papa' importante qualcosa trovi e riesci a farti una vita indipendente, mentre in italia pur lavorando facilmente vivrai con mamma e pappa' fin oltre i 30 anni (o sono solo io il bamboccione che con le supplenze e le serate in sala non ricava i soldi per l'affitto>). E, sul punto due, non mi dire che la societa' italiana non e' classista solo perche' c'e' la scuola pubblica. La differenza e' che in UK il sistema si pepetua tramite il sistema educativo, in Italia attraverso il familismo amorale. Cioe' che scuola hai fatto in Italia non e' un problema, basta che telefoni papa'anche se sei una rapa a scuola, altrimenti fai pure il disoccupatao a vita (questo accade a un govane su quattro).Quindi, sul punto tre, se fare il cameriere a 8 Euro all'ora in Germania non sara' l'Eldorado, se fare l'insegnate in UK chiede di insegnare a aristocratici snob o a proletari energumeni, comunque e' un fatto che per stare in Italia devi avere ragioni davvero buone perche' senza spinte difficilmente ti pagano 8 euro a servire in tavola o ti fanno lavorare a scuola fresco di abilitazione...Certo sarebbe bello che ci fosse lavoro fisso per, diciamo, almeno l'80%, ma non e' cosi' e non sara' cosi' nei prossimi anni: qui da noi non lavorano 4 giovani su 10, in spagna , grecia, portogallo pure. Siamo sicuri che dobbiamo parlar male di assistentati e borse offerte dai paesi nordici per coprire l'offerta di lavoro per insegnanti che hanno> Hanno creato anche uffici di collocamento, per cosi' dire, di solidarieta' in spagna in cui assumono direttamente dalla germania infermieri, medici, maestri d'asilo, tecnici. Sronzi, eh>
Se poi invece il tuo messaggio era: non partite per Londra sperando dopodomani di fare la vita che vostra madre ex-insegnante e ora babypensionata ha fatto in Italia, allora hai ragione, come anche altri utenti sembrano avvallare.Ma son cambiati i tempi.

x julius01

Inviato da iulius01, venerdì, giugno 13, 2014, 11:28 (3576 giorni fa) @ Paolo B.

beh mi sembra che ancora una volta non abbia afferrato il senso di quel che dicevo.... non ho nulla contro l'UK, né col fatto di andare all'estero (lo ripeto: vi ho vissuto oltre 10 anni), né tantomeno con gli assistentati (ne ho fatti ben 4 tra miur comenius e altri programmi)....
e poi certo, concordo sulla precarieta' della vita in italia.


» Io ho una spiegazione piu' semplice sul punto uno. Nei paesi nordici e' una
» questione di mercato.Richiesta-offerta, non e' scandaloso.Hanno bisogno di
» insegnanti, li cercano. In Italia pagare gli insegnanti e' stato un modo
» per togliere tanta gente (sprattutto del sud) dalla disoccupazione. Ora
» non lo e' piu', ma poiche' non c'e' lavoro in altri campi o per lo meno in
» quelli in cui si forma la maggior parte degli studenti italiani, moltissimi
» sono disposti a tutto col miraggio del posto di ruolo.Abbiamo troppi
» insegnanti e bisognerebbe trovare un modo per farli sopravvivere
» decentemente. Gli esuberi ci saranno sempre ed e' un fatto che comunque
» all'estero si trova ancora lavoro, non e' piu' facilissimo, ma anche senza
» un papa' importante qualcosa trovi e riesci a farti una vita indipendente,
» mentre in italia pur lavorando facilmente vivrai con mamma e pappa' fin
» oltre i 30 anni (o sono solo io il bamboccione che con le supplenze e le
» serate in sala non ricava i soldi per l'affitto>). E, sul punto due, non mi
» dire che la societa' italiana non e' classista solo perche' c'e' la scuola
» pubblica. La differenza e' che in UK il sistema si pepetua tramite il
» sistema educativo, in Italia attraverso il familismo amorale. Cioe' che
» scuola hai fatto in Italia non e' un problema, basta che telefoni
» papa'anche se sei una rapa a scuola, altrimenti fai pure il disoccupatao a
» vita (questo accade a un govane su quattro).Quindi, sul punto tre, se fare
» il cameriere a 8 Euro all'ora in Germania non sara' l'Eldorado, se fare
» l'insegnate in UK chiede di insegnare a aristocratici snob o a proletari
» energumeni, comunque e' un fatto che per stare in Italia devi avere ragioni
» davvero buone perche' senza spinte difficilmente ti pagano 8 euro a servire
» in tavola o ti fanno lavorare a scuola fresco di abilitazione...Certo
» sarebbe bello che ci fosse lavoro fisso per, diciamo, almeno l'80%, ma non
» e' cosi' e non sara' cosi' nei prossimi anni: qui da noi non lavorano 4
» giovani su 10, in spagna , grecia, portogallo pure. Siamo sicuri che
» dobbiamo parlar male di assistentati e borse offerte dai paesi nordici per
» coprire l'offerta di lavoro per insegnanti che hanno> Hanno creato anche
» uffici di collocamento, per cosi' dire, di solidarieta' in spagna in cui
» assumono direttamente dalla germania infermieri, medici, maestri d'asilo,
» tecnici. Sronzi, eh>
» Se poi invece il tuo messaggio era: non partite per Londra sperando
» dopodomani di fare la vita che vostra madre ex-insegnante e ora
» babypensionata ha fatto in Italia, allora hai ragione, come anche altri
» utenti sembrano avvallare.Ma son cambiati i tempi.

x julius01

Inviato da StellaStill, venerdì, novembre 08, 2019, 19:46 (1602 giorni fa) @ iulius01

Ciao a tutti.
Vivo a Londra da 4 anni e Stavo pensando di cimentarmi in un postgraduate per ottenere il QTS, facendo prima un PGSE per Early years, così da poter insegnare ai bambini di età compresa tra i 3 e i 7 anni.
Qualcuno sa se, nel caso volessi tornare in Italia in futuro, mi verrà riconosciuta questa qualifica e sarò in grado di insegnare ai bambini della scuola dell'infanzia (la materna)? Qualcuno che ha fatto la stessa cosa?
Premetto di possedere già una laurea triennale in scienze dell educazione italiana con la quale posso lavorare negli asili nido, quindi ho studiato pedagogia ed educazione.

I PGSE disponibili sono Early years (3-7 anni) o Primary (7-11 anni), quindi molto diverso dall'italia.

Non ci sto capendo niente!!!

Grazie a tutti quelli che mi risponderanno!

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Sito realizzato grazie ad aiuto dello staff del Buenaventura, circolo culturale di Castelfranco Veneto
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