Breve presentazione del meeting Teh al Buenavenentura.
Betty mi ha chiesto una breve presentazione del meeting Teh per i suoi colleghi, al master di studi interculturali. Stanno infatti cercando tutti un posto per fare lo stage. Lei consegnerà questo documento.
Nato nel 1999, da due anni il buenaventura fa parte di una esclusiva rete di centri culturali indipendenti denominata Trans Europe Halles. E' una rete che ha 30 anni e ne fanno parte una trentina di centri culturali di tutta europa. Italiani: buenaventura e "La città del teatro" di Pisa. Della rete fanno parte dei centri culturali europei storici: ad esempio il Melkweg di Amserdam (world music) e l'Ufa Fabrik (ambiente e sostenibilità) di Berlino. Mediamente sono centri culturali molto grandi (ad Helsinki il "Cable Factory" ha 900 dipendenti).
E' una rete informale: non ci sono soldi che girano per capirci. C'è un ufficio operativo ad Helsiki con un dipendente part-time. E' una rete di aiuto reciproco, di condivisione di esperienze e conoscenze. L'attività principale è rappresentata dai due meeting annuali che si tengono presso un centro culturale della rete. Sono meeting molto informali anch'essi, anche se con un tema di discussione definito e organizzati in workshop. Lo scopo principale di questi meeting è la conoscenza interpersonale reciproca. Ci sono mediamente 150 partecipanti, per una durata di 4 giorni. Al buena è stato chiesto di ospitare il meeting primaverile di quest'anno, dal 5 all'8 maggio. All'organizzazione si dedicheranno i volontari del Buenaventura in collaborazione con volontari di altri centri culturali.
Il tema scelto dal buenaventura deve essere ancora definito nel dettaglio: in generale si parlerà di come creare un centro culturale dal punto di vista logistico, ma soprattutto sul rapporto di un centro culturale ed il suo territorio, la sua comunità di riferimento: concetto che riassumiamo banalmente in queste tre domande: "cosa deve, cosa può, cosa vuole un centro culturale".
Dal canto nostro ci siamo accorti che, anche se è per noi sempre più chiaro il principio della sussidiarietà, con il nostro esempio, con la nostra autonomia ...anche finanziaria, rischiamo di comunicare un messaggio che non ci piace: ovvero che, alla "veneta", far da soli è meglio ...con le proprie risorse.... In realtà a noi piacerebbe tanto ci fosse una riscoperta del territorio da parte della nostra comunità... che i cittadini cominciassero a pretendere, anzichè chiedere in concessione.. quasi questuando. Ci piacerebbe fare in modo che la nostra comunità senta, quando lo sentiamo noi, il bisogno...la necessità di stare assieme, di aiutarci di faticare e quindi gioire assieme... di mettere le cose in comune e, di più, di sfruttare intelligentemente le cose che in comune sono già, ovvero, il "Comune", la civis.. lasciando alla pubblica amministrazione semplicemente il compito amministrativo.
L'obiettivo del meeting per la rete Trans Europe Halles è anche capire cosa sta accadendo in Italia. Non ci sono, sostengono, degli interlocutori.. non ci sono reti italiane con le quali rapportarsi (cattolici, arci, ecc.. sembra non si facciano sentire oltre le alpi). Sentono il bisogno di capire, conoscere... ma non ne hanno gli strumenti.