DITALS (Insegnamento Lingua Italiana)
Salve,
volevo chiedere a chi ha già questa qualifica se per passare gli esami è necessario seguire il corso oppure basta studiare dai libri presenti nella bibliografia. Al momento attuale purtroppo non credo di potermi permettere il corso completo, quindi pensavo di studiare per conto mio ed eventualmente fare alcune ore di tirocinio. Aggiungo poi che ho già sostenuto svariati esami di linguistica e glottologia all'università.
Vi ringrazio in anticipo.
DITALS
L'esame ditals è una certificazione di competenza in didattica dell'italiano divisa in 4 sezioni.
Di queste 4 sezioni una sola parte è di teoria linguistica e storia della lingua. Senz'altro se hai dato annualità di linguistica o affini all'università, in qualche modo sarai avvantaggiato.
Tutte le altre sono prove "teorico-pratiche", ovvero prove che presuppongono una competenza, o meglio, un'esperienza concreta.
Se non hai mai insegnato italiano L2 o LS, rischi - ovviamente, visto che nessuno "nasce imparato" - di non passare le prove, che di per sé, non sono affatto difficili.
Colgo l'occasione per invitare ad una riflessione tutti coloro che leggeranno:
Non capisco perché negli ultimi due anni è esplosa la moda di dare quest'esame come propedeutico all'insegnamento.
Personalmente penso che così non dovrebbe essere, ed ovviamente me la prendo non con chi cerca di ottenere questa certificazione nella speranza di lavorare (cosa che poi, assicuro, non accade. O comunque non accade perché si è in possesso di questa certificazione ) ma con chi sta promuovendo questa modalità di affrontare l'esame per...diciamocela tutta... fare cassa.
Dei corsi preparatori poi, non ne parliamo!
Personalmente consiglio a tutti, se proprio vogliono spender dei soldi, di spenderli in dei corsi di formazione all'insegnamento, non in dei corsi di preparazione all'esame ditals.
Insegnare è un saper fare, non ci sono scappatoie.
Ed anche nel caso in cui, il corso costruito ad hoc possa aiutare a superare l'esame , non insegna ad insegnare.
Ultima considerazione:
questa certificazione - che non è un'abilitazione - per ragioni differenti ha poco valore sia in Italia che all'estero.
Prendetevela, se state già lavorando, se siete in grado di prepararvi da soli perché senz'altro male non fa. Ma non spendete un centesimo uno per darla, perché se non siete in grado di dare l'esame significa semplicemente che non siete ancora pronti, e che vi serve ancora un po' di esperienza "sul campo".
in bocca al lupo a tutti!
» Salve,
» volevo chiedere a chi ha già questa qualifica se per passare gli esami è
» necessario seguire il corso oppure basta studiare dai libri presenti nella
» bibliografia. Al momento attuale purtroppo non credo di potermi permettere
» il corso completo, quindi pensavo di studiare per conto mio ed
» eventualmente fare alcune ore di tirocinio. Aggiungo poi che ho già
» sostenuto svariati esami di linguistica e glottologia all'università.
» Vi ringrazio in anticipo.
DITALS
Cara "Per Dirla Tutta",
condivido perfettamente queste tue considerazioni che mi limito a citare.
Nel mio caso specifico insegno Italiano LV 2 e LV 3 a Parigi e gli enti, scuole e associazioni francesi non hanno la più pallida idea di cosa sia il DITALS o il CEDILS, o tutto quanto si è inventato per ..beh lasciamo perdere.
Invece, al momento del recrutamento, sono intransigenti per quanto riguarda la padronanza della loro lingua - il francese, nello mio caso specifico- perché, almeno all'inizio, è la lingua veicolare e, giustamente, non prendono un professore che parla un francese maccheronico e l'ESPERIENZA d'insegnamento già acquisita nel loro paese.
Da li' non si schiodano e il vero problema è come fare la "prima esperienza".
Anni fa ho avuto la fortuna che un'associazione mi ha chiamata la sera per il giorno dopo come supplente e sono stata presa anche senza esperienza. Da allora, continuano a guardare l'accumularsi delle esperienze, perché una tira l'altra.
Forse il Ditals puo' servire in Italia, ma non mi risulta che ci sia una classe di concorso di italiano LV 2 o LV 3.
Senza nulla ferire per chi ha messo tutto il suo buon impegno per questi certificati: facendo un rapporto tra quello che si è pagati e ...quello che si dovrebbe investire alla base, i conti non tornano.
Ciao
Euridice
» Colgo l'occasione per invitare ad una riflessione tutti coloro che
» leggeranno:
»
» Non capisco perché negli ultimi due anni è esplosa la moda di dare
» quest'esame come propedeutico all'insegnamento.
» Personalmente penso che così non dovrebbe essere, ed ovviamente me la
» prendo non con chi cerca di ottenere questa certificazione nella speranza
» di lavorare (cosa che poi, assicuro, non accade. O comunque non accade
» perché si è in possesso di questa certificazione ) ma con chi sta
» promuovendo questa modalità di affrontare l'esame per...diciamocela
» tutta... fare cassa.
» Dei corsi preparatori poi, non ne parliamo!
» Personalmente consiglio a tutti, se proprio vogliono spender dei soldi, di
» spenderli in dei corsi di formazione all'insegnamento, non in dei corsi di
» preparazione all'esame ditals.
» Insegnare è un saper fare, non ci sono scappatoie.
» Ed anche nel caso in cui, il corso costruito ad hoc possa aiutare a
» superare l'esame , non insegna ad insegnare.
»
» Ultima considerazione:
» questa certificazione - che non è un'abilitazione - per ragioni differenti
» ha poco valore sia in Italia che all'estero.
» Prendetevela, se state già lavorando, se siete in grado di prepararvi da
» soli perché senz'altro male non fa. Ma non spendete un centesimo uno per
» darla, perché se non siete in grado di dare l'esame significa semplicemente
» che non siete ancora pronti, e che vi serve ancora un po' di esperienza
» "sul campo".
»
DITALS
"per dirla tutta", la ringrazio moltissimo per la gentile risposta .
I punti da lei sollevati sono importantissimi e dovrebbero invitare (non solo noi in cerca di lavoro, ma anche tutti gli altri) ad una riflessione.
La motivazione principale per la quale ho deciso di dare questi esami viene dalla constatazione che fare "pratica" è diventato pressoché impossibile anche per qualcuno che, come me, a 23 anni ha una laurea triennale, una laurea specialistica (entrambe conseguite con il massimo dei voti e la lode in una università che figura tra le prime 100 al mondo), parla fluentemente tre lingue e ne conosce approfonditamente altre due e tuttavia non riesce ad inserirsi da nessuna parte. Perché> Apparentemente tutti vogliono esperienza pregressa (da qualche parte si dovrà pur cominciare, però, e non tutti possono permettersi di lavorare gratis) e a parità di preparazione (o presunta tale) mi è capitato di essere scartata in alcune selezioni perché l'altro candidato aveva per l'appunto questa certificazione.
Io sono d'accordissimo con quanto da lei scritto precedentemente e mi piacerebbe che i candidati che non hanno esperienza fossero giudicati sulla base delle loro competenze e della loro preparazione anziché su questo o quel certificato, purtroppo però allo stato attuale cercare lavoro in Italia equivale ad essere un collezionista di titoli (molto spesso di dubbia validità), tanto per "fare graduatoria" e le persone senza esperienza vengono scartate a priori (o comunque non riescono a competere se non collezionano titoli). Aggiungiamo pure che il fatto di laurearsi in tempo ed essere "giovani" in questo paese invece di aiutare ostacola. Sembra dare più fiducia -con tutto il rispetto- il 38enne incravattato, che magari si è laureato a 35 al decimo anno fuori corso, piuttosto che una ragazza di 23 che all'apparenza -e sottolineo apparenza- sembra ancora una ragazzina. Non parlo dello scandalo riguardante le procedure di selezione/requisiti per i tirocini all'estero del MIUR (che di fatto quest'anno penalizzavano gli in-corso iscritti regolarmente nella maggior parte delle Università) perché sarebbe veramente troppo triste.
La soluzione al problema credo di averla già trovata...tornare un'altra volta sulla via di Albione, ma sono convinta che qualcuno prima o poi il problema di questa fuga di massa se lo dovrà porre, specialmente quando i flussi migratori si intensificheranno e ci sarà per forza di cose la necessità di integrazione, curricula bilingue (o addirittura esclusivamente nella L1) e di personale qualificato in tal senso (anche se Italia e integrazione al momento attuale suonano quanto mai ossimoriche).
Saluti.
DITALS: ha ragione euridice
purtroppo devo concordare pienamente con quanto dice euridice, è proprio cosi', io ho preso la ditals dopo alcuni anni di insegnante di italiano a stranieri (tra l'altro diversi passati in francia e a parigi...mi piacerebbe ritornare), e la ditals mi é servita solo per misurare le mie conoscenze ma non mi ha aperto nessuna strada, solo grazie alle precedenti esperienze che si sono accumulate. tutt'al piu', chi e´interessato ad insegnare all'estero, puo' iniziare iscrivendosi presso una universita del paese che ha scelto, magari ad un master in una disciplina affine (italiano,linguistica, didattica delle lingue).... sara' sicuramente meglio di ditals, cedils etc...
poi come sempre, nessuno nega la crescita individuale che queste cettificazioni possono apportare, ma anche a me sembra che il mercato sia davvero troppo fiorente rispetto alle reali opportunità... eguardate, ho amici specializzati in FLE in Francia (ed il francese a diff. dell'italiano é sicuramente molto piu richiesto nel mondo), eppure fanno quasi tutti la fame!
» Cara "Per Dirla Tutta",
»
» condivido perfettamente queste tue considerazioni che mi limito a citare.
» Nel mio caso specifico insegno Italiano LV 2 e LV 3 a Parigi e gli enti,
» scuole e associazioni francesi non hanno la più pallida idea di cosa sia
» il DITALS o il CEDILS, o tutto quanto si è inventato per ..beh lasciamo
» perdere.
»
» Invece, al momento del recrutamento, sono intransigenti per quanto
» riguarda la padronanza della loro lingua - il francese, nello mio caso
» specifico- perché, almeno all'inizio, è la lingua veicolare e,
» giustamente, non prendono un professore che parla un francese maccheronico
» e l'ESPERIENZA d'insegnamento già acquisita nel loro paese.
» Da li' non si schiodano e il vero problema è come fare la "prima
» esperienza".
»
» Anni fa ho avuto la fortuna che un'associazione mi ha chiamata la sera per
» il giorno dopo come supplente e sono stata presa anche senza esperienza. Da
» allora, continuano a guardare l'accumularsi delle esperienze, perché una
» tira l'altra.
»
» Forse il Ditals puo' servire in Italia, ma non mi risulta che ci sia una
» classe di concorso di italiano LV 2 o LV 3.
» Senza nulla ferire per chi ha messo tutto il suo buon impegno per questi
» certificati: facendo un rapporto tra quello che si è pagati e ...quello
» che si dovrebbe investire alla base, i conti non tornano.
»
» Ciao
»
» Euridice
»
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» » Colgo l'occasione per invitare ad una riflessione tutti coloro che
» » leggeranno:
» »
» » Non capisco perché negli ultimi due anni è esplosa la moda di dare
» » quest'esame come propedeutico all'insegnamento.
» » Personalmente penso che così non dovrebbe essere, ed ovviamente me la
» » prendo non con chi cerca di ottenere questa certificazione nella
» speranza
» » di lavorare (cosa che poi, assicuro, non accade. O comunque non accade
» » perché si è in possesso di questa certificazione ) ma con chi sta
» » promuovendo questa modalità di affrontare l'esame per...diciamocela
» » tutta... fare cassa.
» » Dei corsi preparatori poi, non ne parliamo!
» » Personalmente consiglio a tutti, se proprio vogliono spender dei soldi,
» di
» » spenderli in dei corsi di formazione all'insegnamento, non in dei corsi
» di
» » preparazione all'esame ditals.
» » Insegnare è un saper fare, non ci sono scappatoie.
» » Ed anche nel caso in cui, il corso costruito ad hoc possa aiutare a
» » superare l'esame , non insegna ad insegnare.
» »
» » Ultima considerazione:
» » questa certificazione - che non è un'abilitazione - per ragioni
» differenti
» » ha poco valore sia in Italia che all'estero.
» » Prendetevela, se state già lavorando, se siete in grado di prepararvi
» da
» » soli perché senz'altro male non fa. Ma non spendete un centesimo uno
» per
» » darla, perché se non siete in grado di dare l'esame significa
» semplicemente
» » che non siete ancora pronti, e che vi serve ancora un po' di esperienza
» » "sul campo".
» »
DITALS
Ciao a tutti,
anche io mi trovo nella stessa situazione di Comparaison. Spero di laurearmi alla specialistica di lingue entro febbraio, e pensavo di fare l'esame da "privatista", diciamo, entro l'anno prossimo, in quanto anche io ho sostenuto forse troppi esami di linguistica e linguistica applicata e pensavo insomma che me la sarei potuta cavare. Però adesso leggendo i vostri commenti trovo conferma alle mie paure.. ovvero che il Ditals sia in fin dei conti un titolo inutile.. Oltre alla triennale conseguita con ottimi risultati, parlo perfettamente 4 lingue, ho fatto anche un corso di formazione al Goethe Institut e sono stata assistente di lingua italiana per un anno in Australia.. ed eppure a più di un anno dal mio rientro e centinaia di colloqui nessuno mi ha richiamato perchè la mia esperienza maturata all'estero non è stata reputata abbastanza valida in Italia.. Purtroppo avendo qui una famiglia e dei genitori anziani non sono potuta rimanere ma credo che sia stato l'errore più grande non iscriversi al Master in Australia. Qui infatti non posso nè insegnare Italiano, nè insegnare Inglese.. Secondo voi a questo punto conviene fare il CELTA per l'inglese e provare quest'altra via> Ma quello basterà-servirà>
» "per dirla tutta", la ringrazio moltissimo per la gentile risposta .
» I punti da lei sollevati sono importantissimi e dovrebbero invitare (non
» solo noi in cerca di lavoro, ma anche tutti gli altri) ad una riflessione.
»
»
» La motivazione principale per la quale ho deciso di dare questi esami
» viene dalla constatazione che fare "pratica" è diventato pressoché
» impossibile anche per qualcuno che, come me, a 23 anni ha una laurea
» triennale, una laurea specialistica (entrambe conseguite con il massimo
» dei voti e la lode in una università che figura tra le prime 100 al
» mondo), parla fluentemente tre lingue e ne conosce approfonditamente altre
» due e tuttavia non riesce ad inserirsi da nessuna parte. Perché>
» Apparentemente tutti vogliono esperienza pregressa (da qualche parte si
» dovrà pur cominciare, però, e non tutti possono permettersi di lavorare
» gratis) e a parità di preparazione (o presunta tale) mi è capitato di
» essere scartata in alcune selezioni perché l'altro candidato aveva per
» l'appunto questa certificazione.
»
» Io sono d'accordissimo con quanto da lei scritto precedentemente e mi
» piacerebbe che i candidati che non hanno esperienza fossero giudicati
» sulla base delle loro competenze e della loro preparazione anziché su
» questo o quel certificato, purtroppo però allo stato attuale cercare
» lavoro in Italia equivale ad essere un collezionista di titoli (molto
» spesso di dubbia validità), tanto per "fare graduatoria" e le persone
» senza esperienza vengono scartate a priori (o comunque non riescono a
» competere se non collezionano titoli). Aggiungiamo pure che il fatto di
» laurearsi in tempo ed essere "giovani" in questo paese invece di aiutare
» ostacola. Sembra dare più fiducia -con tutto il rispetto- il 38enne
» incravattato, che magari si è laureato a 35 al decimo anno fuori corso,
» piuttosto che una ragazza di 23 che all'apparenza -e sottolineo apparenza-
» sembra ancora una ragazzina. Non parlo dello scandalo riguardante le
» procedure di selezione/requisiti per i tirocini all'estero del MIUR (che
» di fatto quest'anno penalizzavano gli in-corso iscritti regolarmente nella
» maggior parte delle Università) perché sarebbe veramente troppo triste.
»
» La soluzione al problema credo di averla già trovata...tornare un'altra
» volta sulla via di Albione, ma sono convinta che qualcuno prima o poi il
» problema di questa fuga di massa se lo dovrà porre, specialmente quando i
» flussi migratori si intensificheranno e ci sarà per forza di cose la
» necessità di integrazione, curricula bilingue (o addirittura
» esclusivamente nella L1) e di personale qualificato in tal senso (anche se
» Italia e integrazione al momento attuale suonano quanto mai ossimoriche).
»
» Saluti.
DITALS
Ciao la_zazie volevo chiederti come hai fatto a fare l'assistente in Australia> C'è un concorso>
GRazie mille
DITALS
Qui infatti non posso nè insegnare Italiano, nè
» insegnare Inglese.. Secondo voi a questo punto conviene fare il CELTA per
» l'inglese e provare quest'altra via> Ma quello basterà-servirà>
»
Come forse già sapete, non ci sono concorsi ufficiali qui in Italia per insegnanti d'Italiano L2. Escludendo l'estero, si potrebbe fare 'carriera' in questo settore
1.presso le scuole private d'italiano sparse più o meno in tutta Italia,
2.nelle università che somministrano master o corsi di laurea in quella direzione (Siena, Perugia, venezia, Bergamo e non molte altre)
Non ne sono sicura,ma credo che CELTA, DELTA, TEFL, TESOL e vari altri non abilitino all'insegnamento dell'inglese in Italia.
DITALS
» Ciao la_zazie volevo chiederti come hai fatto a fare l'assistente in
» Australia> C'è un concorso>
» GRazie mille
C'è un concorso ma putroppo è rivolto solo ad alcune università :( a me sarebbe piaciuto farlo ma nessuna delle mie università fa parte della convenzione.
Cerca Coasit su google.
DITALS
personalmente posso concordare con te sul fatto che l'esame ditals non abiliti e soprattutto non assicuri l'ingresso nel mondo del lavoro, sono però fresca di corso preparatorio e devo ammettere, con piacere, che sono stati soldi ben spesi. non so se questo dipenda dagli insegnanti molto preparati e disponibili, dall'istituto in cui ho operato o dai contenuti stessi del corso, ma devo davvero riconoscere che questo corso mi servirà sicuramente ad approcciarmi a una classe quando, se dio vuole, mi ritroverò a dover insegnare.
purtroppo sappiamo tutti quanto sia difficile trovare lavoro come insegnante di L2 o LS. io ho solo la triennale e sono uscita dall'università due anni fa. non posso accedere ai concorsi per lettori all'estero e mi trovo a dover elemosinare esperienza. tutti vogliono assumere gente con esperienza ed è sempre più difficile riuscire a farsela. l'esame forse non sarà abilitante ma credo che il mese di corso che ho fatto mi abbia aperto gli occhi su tanti aspetti e sono certa di poter adesso essere un'insegnante migliore di tanti altri che invece ricoprono questo ruolo.
mi chiedo anche come sia possibile, in una situazione come quella italiana con un così alto tasso di immigrazione, che i comuni offrano così pochi corsi di alfabetizzazione e gli immigrati si debbano quindi affidare a corsi offerti da enti no profit in cui però difficilmente si trovano insegnanti veramente pronti ad affrontare questo tipo di approccio all'insegnamente.
non mi sento di dire nè che fare l'esame sia importante nè che non lo sia, voglio semplicemente esprimere nuovamente la mia indignazione per un settore nel quale non esiste meritocrazia.
vorrei anche aggiungere che è vergognoso che si continuino a offrire stage non retribuiti ed è una vergogna che ci sia ancora gente che accetta di farli. in questo modo le aziende o le scuole che dir si voglia non si decideranno mai ad assumere qualcuno e "andranno avanti" solo coloro che potranno permettersi di lavorare gratis perchè qualcuno alle loro spalle li aiuta e sovvenziona. tutto ciò penalizza chi come me ha servito migliaia di tavoli e pulito una quantità non ben definibile di "toilettes", chi vorrebbe soltanto trovare un lavoro che lo gratifichi senza nessuna pretesa, personalmente mi accontenterei di un lavoro part time come insegnante e poco mi importerebbe se dovessi arrotondare facendo le pulizie.
forse mi sono lasciata andare un po' troppo allo sfogo ma concludendo vorrei solo dire che purtroppo non serve ditals nè laurea, serve tanta fortuna e, mi dispiace dirlo, qualcuno che interceda. chi come me non ha le ultime due cose si dovrà forse accontentare di menù e spazzoloni per tutta la vita, e qua non commento...
DITALS
» personalmente posso concordare con te sul fatto che l'esame ditals non
» abiliti e soprattutto non assicuri l'ingresso nel mondo del lavoro, sono
» però fresca di corso preparatorio e devo ammettere, con piacere, che sono
» stati soldi ben spesi. non so se questo dipenda dagli insegnanti molto
» preparati e disponibili, dall'istituto in cui ho operato o dai contenuti
» stessi del corso, ma devo davvero riconoscere che questo corso mi servirà
» sicuramente ad approcciarmi a una classe quando, se dio vuole, mi
» ritroverò a dover insegnare.
» purtroppo sappiamo tutti quanto sia difficile trovare lavoro come
» insegnante di L2 o LS. io ho solo la triennale e sono uscita
» dall'università due anni fa. non posso accedere ai concorsi per lettori
» all'estero e mi trovo a dover elemosinare esperienza. tutti vogliono
» assumere gente con esperienza ed è sempre più difficile riuscire a
» farsela. l'esame forse non sarà abilitante ma credo che il mese di corso
» che ho fatto mi abbia aperto gli occhi su tanti aspetti e sono certa di
» poter adesso essere un'insegnante migliore di tanti altri che invece
» ricoprono questo ruolo.
» mi chiedo anche come sia possibile, in una situazione come quella italiana
» con un così alto tasso di immigrazione, che i comuni offrano così pochi
» corsi di alfabetizzazione e gli immigrati si debbano quindi affidare a
» corsi offerti da enti no profit in cui però difficilmente si trovano
» insegnanti veramente pronti ad affrontare questo tipo di approccio
» all'insegnamente.
» non mi sento di dire nè che fare l'esame sia importante nè che non lo sia,
» voglio semplicemente esprimere nuovamente la mia indignazione per un
» settore nel quale non esiste meritocrazia.
» vorrei anche aggiungere che è vergognoso che si continuino a offrire stage
» non retribuiti ed è una vergogna che ci sia ancora gente che accetta di
» farli. in questo modo le aziende o le scuole che dir si voglia non si
» decideranno mai ad assumere qualcuno e "andranno avanti" solo coloro che
» potranno permettersi di lavorare gratis perchè qualcuno alle loro spalle
» li aiuta e sovvenziona. tutto ciò penalizza chi come me ha servito
» migliaia di tavoli e pulito una quantità non ben definibile di
» "toilettes", chi vorrebbe soltanto trovare un lavoro che lo gratifichi
» senza nessuna pretesa, personalmente mi accontenterei di un lavoro part
» time come insegnante e poco mi importerebbe se dovessi arrotondare facendo
» le pulizie.
» forse mi sono lasciata andare un po' troppo allo sfogo ma concludendo
» vorrei solo dire che purtroppo non serve ditals nè laurea, serve tanta
» fortuna e, mi dispiace dirlo, qualcuno che interceda. chi come me non ha
» le ultime due cose si dovrà forse accontentare di menù e spazzoloni per
» tutta la vita, e qua non commento...
Purtroppo lo sappiamo tutti quanto è difficile qui in Italia..però alla fine penso che non dobbiamo scoraggiarci..se siamo qui è perchè abbiamo scelto di seguire la nostra passione..lo so penserete che sono un'idealista, che i sogni si possono seguire fino ad un certo punto.. La vita reale è fatta di altre cose. Quando servono i soldi bisogna accontentarsi di fare qualunque lavoro per sopravvivere e sono d'accordo. Però credo anche che quando si inizia una strada bisogna seguirla fino in fondo..Io sono nelle tue stesse condizioni. Ho una laurea triennale e non mi alletta l'idea di rimanere a studiare le stesse cose con una specialistica altri due, tre anni, (o forse anche di più) nella speranza di ottenere un'abilitazione all'insegnamento..così mi sto preparando per andare all'estero..non so cosa mi riserverà il futuro..però voglio tentare tutte le strade..se poi il mio destino non sarà quello di fare l'insegnante pazienza...però per adesso visto che ho ancora energia e tempo a disposizione voglio mettermi alla prova e tentare di farmi strada con le mie forze (e senza raccomandazioni)..alla fine chi la dura la vince!
DITALS
allora non posso che farti un in bocca al lupo cara paoletta, augurandoti che a te vada meglio che a me che il tentativo dell'estero me lo sono già giocato. esperienza stupenda ma purtroppo niente fortuna lavorativa. che fare, mettere via altre due soldi e ripartire, l'età nel frattempo avanza ma non ho alternative. le porte si apriranno anche per noi, così dicono...
DITALS
» allora non posso che farti un in bocca al lupo cara paoletta, augurandoti
» che a te vada meglio che a me che il tentativo dell'estero me lo sono già
» giocato. esperienza stupenda ma purtroppo niente fortuna lavorativa. che
» fare, mettere via altre due soldi e ripartire, l'età nel frattempo avanza
» ma non ho alternative. le porte si apriranno anche per noi, così dicono...
si sono convinta che si apriranno..basta solo avere un po di pazienza..non ti scoraggiare..in bocca al lupo anche a te
DITALS
» Ciao a tutti,
» anche io mi trovo nella stessa situazione di Comparaison. Spero di
» laurearmi alla specialistica di lingue entro febbraio, e pensavo di fare
» l'esame da "privatista", diciamo, entro l'anno prossimo, in quanto anche
» io ho sostenuto forse troppi esami di linguistica e linguistica applicata
» e pensavo insomma che me la sarei potuta cavare. Però adesso leggendo i
» vostri commenti trovo conferma alle mie paure.. ovvero che il Ditals sia
» in fin dei conti un titolo inutile.. Oltre alla triennale conseguita con
» ottimi risultati, parlo perfettamente 4 lingue, ho fatto anche un corso di
» formazione al Goethe Institut e sono stata assistente di lingua italiana
» per un anno in Australia.. ed eppure a più di un anno dal mio rientro e
» centinaia di colloqui nessuno mi ha richiamato perchè la mia esperienza
» maturata all'estero non è stata reputata abbastanza valida in Italia..
» Purtroppo avendo qui una famiglia e dei genitori anziani non sono potuta
» rimanere ma credo che sia stato l'errore più grande non iscriversi al
» Master in Australia. Qui infatti non posso nè insegnare Italiano, nè
» insegnare Inglese.. Secondo voi a questo punto conviene fare il CELTA per
» l'inglese e provare quest'altra via> Ma quello basterà-servirà>
»
Cara Zazie, comprendo perfettamente la tua situazione. Se c'è una cosa frustrante, poi, è vedersi preferire dei totali incompetenti (per usare un eufemismo) che però hanno collezionato masteruncoli vari (italiani, attenzione) nei più disparati campi. Come diceva il buon Flaubert, "rien n'est humiliant comme de voir les sots réussir dans les entreprises où l'on échoue".
Ho pensato anche io all'ipotesi CELTA (e ovviamente al DITALS) ma credo che sarebbe spendibile solo al di fuori dell'Italia, visto che la maggior parte delle scuole di Inglese in Italia richiedono insegnanti MADRELINGUA con il CELTA. Quanto al DITALS, poi...back to square one. Ho pensato anche al PGCE ma mi sembra a dir poco paradossale che io debba andare all'estero per avere una qualifica che mi permetta di insegnare la mia lingua madre a stranieri nel mio paese (e questo paradosso quasi comico è sintomatico dello stato delle cose in questo paese).
Consiglio: se proprio non puoi andartene dall'Italia e vuoi comunque ottenere un master in un paese anglofono, ti consiglio di cercarne uno a distanza, on-line, ce ne sono di ottimi e se riesci ad ottenere una borsa di studio puoi anche eliminare i costi.
Un in bocca al lupo.
DITALS
Sono ad un bivio.
Volevo dire a chi pensa che sia possibile fare un altro lavoro quando si è animati da un'altra passione che è lacerante.
Sono laureata in lettere e mi sono trovata per caso, durante il percorso di studi, ad insegnare italiano agli stranieri: presso l'Arci - concordo con la disorganizzazione - e presso delle scuole. Tutto è affidato all'esperienza personale e, soprattutto, all'improvvisazione.
Finiti gli studi volevo studiare ancora per insegnare italiano agli stranieri, specializzarmi. La nascita di mia figlia mi ha costretta a guardare la realtà: il mercato cerca contabili. Ho provato a rispolverare il mio diploma di ragioniera e sono passata da gestire la contabilità presso un brooker assicurativo a lavorare per una delle più grandi soc. informatiche della Toscana (premetto che non ho competenze e sono stata assunta con la legge 681). Ho un contratto. Ho tutti i diritti. Ma sono praticamente morta.
Passo attraverso stadi depressivi molto profondi perchè non sono un informatico. All'orientamento ho incontrato una pesona molto carina che vuole portarmia coltivare la mia passione. Mio marito pensa che sia folle, che non ci sono sbocchi, che è volontariato puro.
Posso solo dirvi che quando ho insegnato italiano agli immigrati ho provato una gioia profonda e impagabile. Sono d'accordo con chi ha detto che è meglio fare le pulizie e avere il tempo di dedicarsi al lavoro che appassiona.
A oggi non so che fare.