lettori università (Altro)
Volevo solo far notare un'ulteriore situazione di ingiustizia nei confronti degli insegnanti italiani...soprattutto economica...Ho saputo che i lettori dell'università in Italia lavorano sulle 12 ore a settimana, cioè 4 ore per 3 giorni alla settimana ma raggruppabili anche in 2 giorni per un minimo di 1500 euro al mese!Hanno bisogno solo della laurea nessun dottorato ecc..hanno 1 mese di vacanze a Natale, ogni 4 "settimane" di lavoro la quinta salta, 3 settimane di vacanze a marzo più tutte le vacanze canoniche e 4 mesi in estate...non hanno mai riunioni e quant'altro...
E noi docenti della scuola pubblica>>>>Oberati di burocrazia, genitori,lavori extra ecc ecc ecc per 1200 euro al mese>>>Ma tutto ciò ha senso>>>>La Gelmini lo sa>
scusate lo sfogo ma noto sempre più in ingiustizie in questo paese..
docente precaria della scuola pubblica...
Alessia
lettori università
guarda,
capisco il tuo stato di prostrazione e frustrazione (che è anche il mio e quello di molti) per la precarieta' lavorativa, ma le cose non stanno proprio come le hai dette tu. E' vero, i CEL (adesso i lettori in italia si chiamano cosi!) guadagnano circa 1500 euro al mese (parlo di quelli reclutati dalle singole universita', non quelli venuti nell'ambito degli accordi culturali bilaterali) ma i loro obblighi contrattuali almeno per legge di piu di quelli che dici tu. D'altronde non e' colpa loro se l'organizzazione dell'anno universitario è cosi: anche i professori possono raggruppare le loro ore solo in alcuni giorni. Inoltre, nel calcolo delle loro ore sono previsti anche gli esami. I CEL (lettori) non sono personale docente in senso stretto, sono collaboratori.
Ti faccio inoltre presente un "dettaglio" che molti su questo sito dimenticano: il dottorato in italia non è obbligatorio per nessun concorso, neanche per diventare docente universitario (proprio cosi! il titolo richiesto e' sempre e solo la laurea). Va da se' che oggi è una prassi avere il dottorato nei concorsi per il personale universitario, e che il dottorato dia naturalmente punteggio, anche in altri concorsi non universitari.
E' vero poi che molti CEL (lettori) hanno solo l'equivalente della loro laurea, e spesso neppure in materie umanistiche, pero' sinceramente almeno quelli che ho avuto io all'universita' erano "iperdiplomati" te lo assicuro.
cosi e' la vita, d'altronde spesso anche molti italiani all'estero che lavorano come lettori hanno solo la laurea, ne conosco anch'io!
buona fortuna comunque!
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» » Alessia
Ciao Alessia,
non so dove tu abbia preso queste informazioni, ma ti assicuro che non sempre le cose per i lettori funzionano in qwuesto modo. Nella mia università ho conosciuto una lettrice spagnola che guadagna meno di 1000 euro al mese e lavora per questa stessa istituzione da molti anni. I lettori, almeno da me, sono considerati personale tecnico-amministrativo , nemmeno docenti e a volte guadagnano meno dei bidelli... ce ne sono altri poi che negli ultimi anni sono stati assunti addirittura come Co.co.co. Per cui la situazione nemmeno per loro è tutta rose e fiori... fra l'altro dobbiamo considerare che i lettori fanno tutto il lavoro di preparazione linguistica sugli studenti, mentre i docenti titolari delle cattedre, vengono solo 2-3 volte a settimana per un semestre a fare lezione...io mi indignerei più per loro (per quelli che sono titolari delle cattedre ovviamente, "i baroni", non i numerosi docenti che sono solo ricercatori oppure hanno contratti a termine o affidamenti temporanei...) Non ti illudere... purtroppo lo sfruttamento oggi in Italia è dappertutto, anche nelle università--
lettori università
Credo che Alessia si riferisca all'università di Bologna. Lì infatti molti lettori lavorano su 2/3 giorni alla settimana con quinta settimana libera sempre ed è più il tempo che sono in vacanza che quello ch lavorano in effetti.Evidentemente si vuole risparmiare più sulla scuola pubblica che sull'università.
che ci vogliamo fare>
Un saluto
Laura
lettori università
la coperta della scuola pubblica non e' troppo corta perche' tirata dalla parte dell'universita'. Saprete dalla cronaca che l'Universita' italiana versa malissimo in termini di risorse, che i famosi baroni di solito non lo diventano a 25 anni, anzi le statistiche dicono che in media si diventa ricercatori a 35 se lo si diventa, gli altri rimangono con assegni di ricerca o disoccupati. Considerate che l'universita' non dovrebbe essere solo didattica ma anche e soprattutto ricerca.Quindi non mi pare il caso di far la guerra tra i poveri. Per quanto riguarda i lettori le situazioni sono varie, ci sono lettori di ruolo da 30 anni che hanno solo una laurea,un posto sicuro e uno stipendio assolutamente ok, ma per i giovani la situazione di solito e' ben diversa, come hanno segnalato gli utenti precedenti.
Suvvia, le battaglie si facciano sui grandi temi, e mi pare che ce ne siano in Italia!