lavorare all'estero (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da lleb, giovedì, giugno 02, 2011, 11:31 (4929 giorni fa)

dopo servizio civile in italia, assistentato miur e comenius, sto per partire con il volontariato europeo...
e nel frattempo invecchio, non accumulo contributi, non posso pensare ad un lavoro stabile o a farmi una famiglia, con mia madre che mi rimprovera di non stare a casa per tentare un qualsiasi concorso statale..
e quello che sto iniziando a chiedermi è: sono io l'anomalia o semplicemente siamo nati nel secolo sbagliato> ci hanno davvero tolto il futuro o sono io che non lo vedo>
ed inoltre, cosa mi resta ora> tentare il grundtvig e tirare avanti per un altro anno per poi scontrarmi frontalmente con la realtà> si può vivere con tutta questa insicurezza>

lavorare all'estero

Inviato da diana, giovedì, giugno 02, 2011, 12:00 (4929 giorni fa) @ lleb

Non so quanto possa valere, ma anche io progetto/sogno (le borse vanno anche vinte...) di vivere così i prossimi anni... Un po' perché mi piace, un po' perché non vedo come altro fare.
Penso anche però che a questo punto tu abbia un curriculum di tutto rispetto, che parli più lingue, che abbia dimostrato di essere in gamba e che quindi da qualche parte (fuori dall'Italia>) un lavoro lo troverai. E non bisogna mica per forza fare gli statali...
Se hai alle spalle una famiglia che puo' aiutarti, informati sul riscatto delle laurea per cominciare ad avere qualche contributo (ma purtroppo è caro).
Coraggio!

» dopo servizio civile in italia, assistentato miur e comenius, sto per
» partire con il volontariato europeo...
» e nel frattempo invecchio, non accumulo contributi, non posso pensare ad
» un lavoro stabile o a farmi una famiglia, con mia madre che mi rimprovera
» di non stare a casa per tentare un qualsiasi concorso statale..
» e quello che sto iniziando a chiedermi è: sono io l'anomalia o
» semplicemente siamo nati nel secolo sbagliato> ci hanno davvero tolto il
» futuro o sono io che non lo vedo>
» ed inoltre, cosa mi resta ora> tentare il grundtvig e tirare avanti per un
» altro anno per poi scontrarmi frontalmente con la realtà> si può vivere con
» tutta questa insicurezza>

lavorare all'estero

Inviato da hydra, giovedì, giugno 02, 2011, 13:23 (4929 giorni fa) @ diana

siamo nati nel periodo sbagliato!
coraggio
:)

lavorare all'estero

Inviato da Giuly, giovedì, giugno 02, 2011, 14:19 (4929 giorni fa) @ hydra

Se può consolarti anche io conto di campare così per i prossimi anni immediati: prima ERASMUS, poi MIUR, adesso COMENIUS, il prossimo anno ancora magari SVE, LEONARDO o qualunque cosa sia, pur di andarsene. Certo non metto da parte soldi e il mio ragazzo comincia a non poterne più di avermi sempre all'estero senza la possibiltà di costruirci un futuro.
Non abbiamo alternative. Quindi, avanti così.
Mi sono data una scadenza, ovvero altri 5 anni così. Poi mi piegherò al sistema italiano. Forse.
Non sei la sola, coraggio.

lavorare all'estero

Inviato da mimma @, venerdì, giugno 03, 2011, 14:20 (4928 giorni fa) @ hydra

che dire> Non sei tu l'anomalia...leggevo le tue parole e mi sembrava che a parlare fossi stata io!!! Stesso percorso di vita!

lavorare all'estero

Inviato da chavo, giovedì, giugno 02, 2011, 14:37 (4929 giorni fa) @ lleb

Capisco perfettamente come ti senti, sono anch'io più o meno nella tua stessa situazione: trent'anni, laureato in Lingue, master in italiano L2, negli ultimi sei anni ho sempre lavorato con borse di studio varie ma senza uno straccio di possibilità di trovarmi un lavoro fisso... quest'anno tento il Grundtvig... fino ad ora sono sempre stato fortunato, il periodo massimo di disoccupazione avuto da quando mi sono laureato sono stati 4 mesi, ma tra un po' le borse finiscono e l'unica soluzione è barcamenarsi tra scuole private italiane e straniere con stipendi ben poco gratificanti... l'insegnamento nella scuola pubblica è una chimera, i concorsi di addetto culturale escono fuori ogni 15 anni, insomma... ultimamente sto seriamente pensando di cambiare settore lavorativo, mi piange il cuore ma non vedo futuro nel tirare avanti così... un abbraccio

Matteo


» dopo servizio civile in italia, assistentato miur e comenius, sto per
» partire con il volontariato europeo...
» e nel frattempo invecchio, non accumulo contributi, non posso pensare ad
» un lavoro stabile o a farmi una famiglia, con mia madre che mi rimprovera
» di non stare a casa per tentare un qualsiasi concorso statale..
» e quello che sto iniziando a chiedermi è: sono io l'anomalia o
» semplicemente siamo nati nel secolo sbagliato> ci hanno davvero tolto il
» futuro o sono io che non lo vedo>
» ed inoltre, cosa mi resta ora> tentare il grundtvig e tirare avanti per un
» altro anno per poi scontrarmi frontalmente con la realtà> si può vivere con
» tutta questa insicurezza>

lavorare all'estero

Inviato da Madda, giovedì, giugno 02, 2011, 15:35 (4929 giorni fa) @ chavo

Ragazzi coraggio! Provate a fermarvi all'estero un po' piu' a lungo, a farvi strada li'. Di borsa in borsa fino alla disoccupazione no!
sima, ma dovete incanalare le vostre energie in qualcosa che vi fa vedere un futuro, un lavoro, una famiglia.

lavorare all'estero

Inviato da sabry75, giovedì, giugno 02, 2011, 15:33 (4929 giorni fa) @ lleb

Ti capisco benissimo!
Purtroppo non sei l'unica,anzi siamo quasi tutti nella stessa barca.
Anch'io ho fatto tanti lavori precari in Italia tra cui l'insegnamento ed ho lavorato all'estero fuori dall'Europa per 1 anno.
Adesso vivo a Vienna con mio marito,ma nonostante abbia accumulato titoli ed esperienza, non sono ancora riuscita a trovare un lavoro a causa della lingua tedesca !:-(
Inoltre non posso fare neanche il volontariato o progetti vari per via dell'età.
Non è per niente facile trovare un lavoro fisso in Italia e non credere che in altri stati sia più facile, perchè la crisi è dappertutto.Quello che ti posso consigliare è di avere pazienza e di non pensare che dipenda da te.
Continua ad investire sul tuo futuro con corsi,progetti e quant'altro.
Vedrai che prima o poi qualcosa salterà fuori!
In bocca al lupo!!;-)

lavorare all'estero

Inviato da piergiorgio, giovedì, giugno 02, 2011, 17:42 (4929 giorni fa) @ lleb

ciao,
aggiungo la mia esperienza personale e la mia opinione, se puo' servirti.
No, non sei l'unica, anche io l'ho pensato spesso, ma mi rendo conto che siamo una generazione. Io ho cominciato con l'Erasmus, passando poi attraverso assistentati vari, e tutte le possibili opportunità di borse di studio. Ho passato circa dieci anni all'estero, andando da una parte all'altra dell'Europa, da ovest ad est, da nord a sud, in paesi sempre diversi. E contemporaneamente cercato di prendere qualche titolo oltre alla laurea. Ho sempre sperato che ogni esperienza fosse quella giusta, quella che potesse permetterni di fermarmi da qualche parte facendo magari un lavoro coerente con i miei studi e nel quale potessi valorizzare le esperienze (io dico coerenti) maturate in tutti questi anni.
Purtroppo devo dire che non è cosi, ho da poco superato i trent'anni, sono ancora all'estero...ma questo è stato per me davvero l'ultimo anno.
Che dire, sono stati anni di esperienze che mi hanno arricchito umanamente e culturalmente...ma mi chiedo ora: questo basta davvero>
La mia famiglia ha comunque sempre dovuto supportarmi economicamente, eforse avrei potuto fare qualcos'altro con tutti quei soldi "buttati" in queste esperienze. E poi, sempre piu difficile tornare in italia, ed abituarsi all'ambiente da cui si è partiti.
Forse ho peccato di ingenuità, credendo che quella "prestigiosa" borsa di studio o quell'assistentato, o quel tirocinio "importante" potessero aprirmi chissa' quali porte. O forse un po' ce lo fanno credere, chissa`....
Io personalmente consiglierei, di fare una o al massimo due esperienze all'estero, poi basta...se non esce nulla "a medio/lungo termine" meglio fermarsi. Qualcun altro la pensa come me> Penso che in fondo, tutto dipenda molto dalla fortuna, e dal trovarsi al posto giusto nel momento giusto...o conoscere qualcuno.
Mi farebbe piacere leggere anche il parere di altri :P
Buona fortuna a tutti!

» dopo servizio civile in italia, assistentato miur e comenius, sto per
» partire con il volontariato europeo...
» e nel frattempo invecchio, non accumulo contributi, non posso pensare ad
» un lavoro stabile o a farmi una famiglia, con mia madre che mi rimprovera
» di non stare a casa per tentare un qualsiasi concorso statale..
» e quello che sto iniziando a chiedermi è: sono io l'anomalia o
» semplicemente siamo nati nel secolo sbagliato> ci hanno davvero tolto il
» futuro o sono io che non lo vedo>
» ed inoltre, cosa mi resta ora> tentare il grundtvig e tirare avanti per un
» altro anno per poi scontrarmi frontalmente con la realtà> si può vivere con
» tutta questa insicurezza>

lavorare all'estero

Inviato da Meg @, giovedì, giugno 02, 2011, 18:02 (4929 giorni fa) @ piergiorgio

» ciao,
» aggiungo la mia esperienza personale e la mia opinione, se puo' servirti.
» No, non sei l'unica, anche io l'ho pensato spesso, ma mi rendo conto che
» siamo una generazione. Io ho cominciato con l'Erasmus, passando poi
» attraverso assistentati vari, e tutte le possibili opportunità di borse di
» studio. Ho passato circa dieci anni all'estero, andando da una parte
» all'altra dell'Europa, da ovest ad est, da nord a sud, in paesi sempre
» diversi. E contemporaneamente cercato di prendere qualche titolo oltre
» alla laurea. Ho sempre sperato che ogni esperienza fosse quella giusta,
» quella che potesse permetterni di fermarmi da qualche parte facendo magari
» un lavoro coerente con i miei studi e nel quale potessi valorizzare le
» esperienze (io dico coerenti) maturate in tutti questi anni.
» Purtroppo devo dire che non è cosi, ho da poco superato i trent'anni, sono
» ancora all'estero...ma questo è stato per me davvero l'ultimo anno.
» Che dire, sono stati anni di esperienze che mi hanno arricchito umanamente
» e culturalmente...ma mi chiedo ora: questo basta davvero>
» La mia famiglia ha comunque sempre dovuto supportarmi economicamente,
» eforse avrei potuto fare qualcos'altro con tutti quei soldi "buttati" in
» queste esperienze. E poi, sempre piu difficile tornare in italia, ed
» abituarsi all'ambiente da cui si è partiti.
» Forse ho peccato di ingenuità, credendo che quella "prestigiosa" borsa di
» studio o quell'assistentato, o quel tirocinio "importante" potessero
» aprirmi chissa' quali porte. O forse un po' ce lo fanno credere,
» chissa`....
» Io personalmente consiglierei, di fare una o al massimo due esperienze
» all'estero, poi basta...se non esce nulla "a medio/lungo termine" meglio
» fermarsi. Qualcun altro la pensa come me> Penso che in fondo, tutto
» dipenda molto dalla fortuna, e dal trovarsi al posto giusto nel momento
» giusto...o conoscere qualcuno.
» Mi farebbe piacere leggere anche il parere di altri :P
» Buona fortuna a tutti!
»
»
»
» » dopo servizio civile in italia, assistentato miur e comenius, sto per
» » partire con il volontariato europeo...
» » e nel frattempo invecchio, non accumulo contributi, non posso pensare
» ad
» » un lavoro stabile o a farmi una famiglia, con mia madre che mi
» rimprovera
» » di non stare a casa per tentare un qualsiasi concorso statale..
» » e quello che sto iniziando a chiedermi è: sono io l'anomalia o
» » semplicemente siamo nati nel secolo sbagliato> ci hanno davvero tolto
» il
» » futuro o sono io che non lo vedo>
» » ed inoltre, cosa mi resta ora> tentare il grundtvig e tirare avanti per
» un
» » altro anno per poi scontrarmi frontalmente con la realtà> si può vivere
» con
» » tutta questa insicurezza>


Rispondo qui in fondo...Beh io l'unica cosa che rimpiango, forse un po' di più è di non aver continuato a studiare, mi sono fermata dopo la triennale e ho ripreso dopo una lunga pausa lavorativa. Adesso alterno studio e lavoro cercando di non perdere l'equilibrio. Credo sia dura per tutti soprattutto perché davvero i pensionamenti sono pochi e con l'innalzamento dell'età pensionabile saranno sempre meno credo. Ad un certo punto tutti saremo costretti a fare i conti con la realtà...Per rispondere a chi parlava di lavoro statale, sono anni di precariato anche lì, e non sempre si entra, certo i titoli di studio aiutano ma non servono solo quelli. Comunque anche negli altri settori le cose vanno benissimo, ci sono moltissime imprese che chiudono anche a fronte di anni di sacrifici, ma se nel proprio settore non c'è lavoro bisogna sconfinare negli altri...

lavorare all'estero

Inviato da Marian, giovedì, giugno 02, 2011, 18:38 (4929 giorni fa) @ lleb
modificato da Marian, venerdì, giugno 03, 2011, 11:06

Ciao. Purtroppo, devo contribuire anch'io, che sono davvero disperata. Dopo vicissitudini di vario ordine mi sono laureata in Lingue 3 anni fa e subito mi sono scontrata con la crisi, la chiusura delle SSIS e quant'altro. Mi sono anche resa conto che la mia laurea non mi avrebbe permesso di trovare un lavoro decente al di fuori dell'insegnamento, ma purtroppo non avrei potuto studiare fuori e ho affrontato tantissimi sacrifici per nulla! Ho rinunciato all'Erasmus perché la mia facoltà non mi convalidava quasi nulla e ho aspettato la laurea per partire, prima con il Leonardo, poi con il Comenius e ora vorrei tentare con altre borse, ma ho superato già da un po' i 30 e so di essere fuori gioco e di non poter partecipare comunque a molte selezioni. Non conto più i CV che ho inviato (mi chiedo a questo punto quanto serva...) e ho ricevuto solo proposte di lavori on-line o recupero crediti, o di stage gratuiti a condizioni insostenibili all'estero. La mia famiglia non ha potuto aiutarmi e ho fatto tutto quello che potevo nella mia situazione, sperando di riuscire, dopo anni di sacrifici, a trovare qualcosa di decente. Mi fa un po' rabbia perché non ho potuto mettere nulla da parte per spostarmi, mentre le mie colleghe che avevano un aggancio sono andate al Nord e insegnano una lingua da 3-4 anni senza mai aver messo piede all'estero e hanno accumulato un sacco di punti in III fascia, con voti di laurea più bassi...mah! Ho cercato in altri settori, fin da quando mi sono diplomata, senza trovare nulla nemmeno nel privato e ora l'unica prospettiva è la Svizzera, dove vive mia sorella con la famiglia, dove al momento non posso sperare nemmeno di sostenere un colloquio, visto che non conosco il tedesco.
Gli amici si sono fatti una famiglia e/o sono fuori e io ancora qui ad aspettare chissà quale colpo di fortuna...L'unica cosa che mi dispiace è di aver investito troppo energie e speranze, e di aver rinunciato ad alcune di quelle pochissime opportunità di godermi la vita e divertirmi, senza nessuna contropartita. Un po' è colpa mia, avrei dovuto accettare anche situazioni sgradevoli per rendermi indipendente a 20 anni (avevo cominciato a lavorare presso uno studio professionale,che di professionale aveva ben poco) e penso che, forse, se mi fossi laureata solo un anno prima avrei avuto l'opportunità di abilitarmi.
Rimane molta amarezza e davvero anch'io mi sono data un termine, alla fine, ma solo di qualche mese, dopodiché mi toccherà la Svizzera, forse, se riesco, posso fare le pulizie e sperare di essere pagata almeno regolarmente. :-(

lavorare all'estero

Inviato da Meg @, giovedì, giugno 02, 2011, 18:45 (4929 giorni fa) @ Marian

» Ciao. Purtroppo, devo contribuire anch'io, che sono davvero disperata. Dopo
» vicissitudini di vario ordine mi sono laureata in Lingue 3 anni fa e
» subito mi sono scontrata con la crisi, la chiusura delle SSIS e
» quant'altro. Mi sono anche resa conto che la mia laurea non mi avrebbe
» permesso di trovare un lavoro decente al di fuori dell'insegnamento, ma
» purtroppo non avrei potuto studiare fuori e ho affrontato tantissimi
» sacrifici per nulla! Ho rinunciato all'Erasmus perché la mia facoltà non
» mi convalidava quasi nulla e ho aspettato la laurea per partire, prima con
» il Leonardo, poi con il Comenius e ora vorrei tentare con altre borse, ma
» ho superato già da un po' i 30 e so di essere fuori gioco e di non poter
» partecipare comunque a molte selezioni. Non conto più i CV che ho inviato
» (mi chiedo a questo punto quanto serva...) e ho ricevuto solo proposte di
» lavori on-line o recupero crediti, o di stage gratuiti a condizioni
» insostenibili all'estero. La mia famiglia non ha potuto aiutarmi e ho
» fatto tutto quello che potevo nella mia situazione, sperando di riuscire,
» dopo anni di sacrifici a trovare qualcosa di decente. Mi fa un po' rabbia
» perché non ho potuto mettere nulla da parte per spostarmi, mentre le mie
» colleghe che avevano un aggancio sono andate al Nord e insegnano una
» lingua da 3-4 anni senza mai aver messo piede all'estero e hanno
» accumulato un sacco di punti in III fascia, con voti di laurea più
» bassi...mah! Ho cercato in altri settori, fin da quando mi sono diplomata,
» senza trovare nulla nemmeno nel privato e ora l'unica prospettiva è la
» Svizzera, dove vive mia sorella con la famiglia, dove al momento non posso
» sperare nemmeno di sostenere un colloquio, visto che non conosco il
» tedesco.
» Gli amici si sono fatti una famiglia e/o sono fuori e io ancora qui ad
» aspettare chissà quale colpo di fortuna...L'unica cosa che mi dispiace è
» di aver investito troppo energie e speranze, e di aver rinunciato ad
» alcune di quelle pochissime opportunità di godermi la vita e divertirmi,
» senza nessuna contropartita. un po' è colpa mia, avrei dovuto accettare
» anche situazioni sgradevoli per rendermi indipendente a 20 anni (avevo
» cominciato a lavorare presso uno studio professionale...che di
» professionale avave ben poco) e penso che forse, se mi fossi laureata solo
» un anno prima avrei avuto l'opportunità di abilitarmi.
» Rimane molta amarezza e davvero anch'io mi sono data un termine, alla
» fine, ma solo di qualche mese, dopodiché mi toccherà la Svizzera, forse,
» se riesco, posso fare le pulizie e sperare di essere pagata almeno
» regolarmente. :-(

@ Marian: guarda che per imparare un'altra lingua non è tardi e in Svizzera vivono comunque molti italiani, senza contare che lì hai almeno un appoggio che molti non hanno, forza!
Però, positivo ascoltare le testimonianze altrui

lavorare all'estero

Inviato da Marian, giovedì, giugno 02, 2011, 18:53 (4929 giorni fa) @ Meg

» » Ciao. Purtroppo, devo contribuire anch'io, che sono davvero disperata.
» Dopo
» » vicissitudini di vario ordine mi sono laureata in Lingue 3 anni fa e
» » subito mi sono scontrata con la crisi, la chiusura delle SSIS e
» » quant'altro. Mi sono anche resa conto che la mia laurea non mi avrebbe
» » permesso di trovare un lavoro decente al di fuori dell'insegnamento, ma
» » purtroppo non avrei potuto studiare fuori e ho affrontato tantissimi
» » sacrifici per nulla! Ho rinunciato all'Erasmus perché la mia facoltà
» non
» » mi convalidava quasi nulla e ho aspettato la laurea per partire, prima
» con
» » il Leonardo, poi con il Comenius e ora vorrei tentare con altre borse,
» ma
» » ho superato già da un po' i 30 e so di essere fuori gioco e di non
» poter
» » partecipare comunque a molte selezioni. Non conto più i CV che ho
» inviato
» » (mi chiedo a questo punto quanto serva...) e ho ricevuto solo proposte
» di
» » lavori on-line o recupero crediti, o di stage gratuiti a condizioni
» » insostenibili all'estero. La mia famiglia non ha potuto aiutarmi e ho
» » fatto tutto quello che potevo nella mia situazione, sperando di
» riuscire,
» » dopo anni di sacrifici a trovare qualcosa di decente. Mi fa un po'
» rabbia
» » perché non ho potuto mettere nulla da parte per spostarmi, mentre le
» mie
» » colleghe che avevano un aggancio sono andate al Nord e insegnano una
» » lingua da 3-4 anni senza mai aver messo piede all'estero e hanno
» » accumulato un sacco di punti in III fascia, con voti di laurea più
» » bassi...mah! Ho cercato in altri settori, fin da quando mi sono
» diplomata,
» » senza trovare nulla nemmeno nel privato e ora l'unica prospettiva è la
» » Svizzera, dove vive mia sorella con la famiglia, dove al momento non
» posso
» » sperare nemmeno di sostenere un colloquio, visto che non conosco il
» » tedesco.
» » Gli amici si sono fatti una famiglia e/o sono fuori e io ancora qui ad
» » aspettare chissà quale colpo di fortuna...L'unica cosa che mi dispiace
» è
» » di aver investito troppo energie e speranze, e di aver rinunciato ad
» » alcune di quelle pochissime opportunità di godermi la vita e
» divertirmi,
» » senza nessuna contropartita. un po' è colpa mia, avrei dovuto accettare
» » anche situazioni sgradevoli per rendermi indipendente a 20 anni (avevo
» » cominciato a lavorare presso uno studio professionale...che di
» » professionale avave ben poco) e penso che forse, se mi fossi laureata
» solo
» » un anno prima avrei avuto l'opportunità di abilitarmi.
» » Rimane molta amarezza e davvero anch'io mi sono data un termine, alla
» » fine, ma solo di qualche mese, dopodiché mi toccherà la Svizzera,
» forse,
» » se riesco, posso fare le pulizie e sperare di essere pagata almeno
» » regolarmente. :-(
»
» @ Marian: guarda che per imparare un'altra lingua non è tardi e in
» Svizzera vivono comunque molti italiani, senza contare che lì hai almeno
» un appoggio che molti non hanno, forza!
» Però, positivo ascoltare le testimonianze altrui

Già...mal comune, mezzo gaudio...grazie tante per l'incoraggiamento. Mia sorella si è trasferita da un anno, fatica anche lei...vedremo...

lavorare all'estero

Inviato da piergiorgio, giovedì, giugno 02, 2011, 22:09 (4929 giorni fa) @ Marian

ciao marian,
capisco la tua amarezza, e credimi ti puo' sembrare "paradossale" ma ho "sorriso" (amaramente) quando ho letto che non hai potuto fare esperienze all'estero perche la tua famiglia non ha potuto sostenerti. Credimi, forse è meglio cosi'...i miei genitori, fra mille sacrifici, hanno fatto di tutto affinche' io potessi usufruire di ognuna di quelle "prestigiose" (e lo dico ironicamente!) opportunità che ho vinto/ottenuto...e che davvero quasi non conto piu...ma credimi, e lo dico con amarezza...mi sembra di aver sprecato tempo e risorse economiche! E non puoi immaginare quanto profondo sia il senso di frustrazione, in particolare quando alla fine di ogni periodo arrivano puntuali lettere di elogio e complimenti...ma in realtà quasi tutti non vedono l'ora che tu vada via, perche potenziale concorrente lavorativo.
Avrai tempo e modo, in futuro, e te lo auguro di cuore, di fare tutte le esperienze "meravigliose" all'estero...ma soprattutto di renderti conto che oltre i confini italici non è davvero l'Eldorado, e per quanto in alcuni paesi la meritocrazia sia forse piu' elevata, le "regole" son sempre le stesse. Ho amiche che vivono a Parigi e Londra e che occupano posti prestigiosi, e non certo in virtu' del loro tutt'altro che nutrito cv, ma solo grazie a conoscenze importanti.
Anch'io mi sono laureato in ritardo, ho superato i 30 anni e non ho potuto abilitarmi perche la ssis non c'era piu, non so se potro' abilitarmi perche' é ora di trovarmi un lavoro decente e non posso piu chiedere soldi ai miei, e forse neanche potro' abilitarmi, almeno per le medie, visto che non ho esami di inglese!
Ogni volta che torno verifico quanto caro sia costato correre dietro ai miei sogni e all'idea di farmi una cultura non solo universitaria, davvero internazionale: vedo i miei colleghi di universita' gia di ruolo, altri con famiglia e con una vita borghese e solida...ed io non so che dire, in particolare non sono cosa dire a me stesso :P
Spero che la mia esperienza serva a qualcuno!

» » » Ciao. Purtroppo, devo contribuire anch'io, che sono davvero disperata.
» » Dopo
» » » vicissitudini di vario ordine mi sono laureata in Lingue 3 anni fa e
» » » subito mi sono scontrata con la crisi, la chiusura delle SSIS e
» » » quant'altro. Mi sono anche resa conto che la mia laurea non mi
» avrebbe
» » » permesso di trovare un lavoro decente al di fuori dell'insegnamento,
» ma
» » » purtroppo non avrei potuto studiare fuori e ho affrontato tantissimi
» » » sacrifici per nulla! Ho rinunciato all'Erasmus perché la mia facoltà
» » non
» » » mi convalidava quasi nulla e ho aspettato la laurea per partire,
» prima
» » con
» » » il Leonardo, poi con il Comenius e ora vorrei tentare con altre
» borse,
» » ma
» » » ho superato già da un po' i 30 e so di essere fuori gioco e di non
» » poter
» » » partecipare comunque a molte selezioni. Non conto più i CV che ho
» » inviato
» » » (mi chiedo a questo punto quanto serva...) e ho ricevuto solo
» proposte
» » di
» » » lavori on-line o recupero crediti, o di stage gratuiti a condizioni
» » » insostenibili all'estero. La mia famiglia non ha potuto aiutarmi e ho
» » » fatto tutto quello che potevo nella mia situazione, sperando di
» » riuscire,
» » » dopo anni di sacrifici a trovare qualcosa di decente. Mi fa un po'
» » rabbia
» » » perché non ho potuto mettere nulla da parte per spostarmi, mentre le
» » mie
» » » colleghe che avevano un aggancio sono andate al Nord e insegnano una
» » » lingua da 3-4 anni senza mai aver messo piede all'estero e hanno
» » » accumulato un sacco di punti in III fascia, con voti di laurea più
» » » bassi...mah! Ho cercato in altri settori, fin da quando mi sono
» » diplomata,
» » » senza trovare nulla nemmeno nel privato e ora l'unica prospettiva è
» la
» » » Svizzera, dove vive mia sorella con la famiglia, dove al momento non
» » posso
» » » sperare nemmeno di sostenere un colloquio, visto che non conosco il
» » » tedesco.
» » » Gli amici si sono fatti una famiglia e/o sono fuori e io ancora qui
» ad
» » » aspettare chissà quale colpo di fortuna...L'unica cosa che mi
» dispiace
» » è
» » » di aver investito troppo energie e speranze, e di aver rinunciato ad
» » » alcune di quelle pochissime opportunità di godermi la vita e
» » divertirmi,
» » » senza nessuna contropartita. un po' è colpa mia, avrei dovuto
» accettare
» » » anche situazioni sgradevoli per rendermi indipendente a 20 anni
» (avevo
» » » cominciato a lavorare presso uno studio professionale...che di
» » » professionale avave ben poco) e penso che forse, se mi fossi laureata
» » solo
» » » un anno prima avrei avuto l'opportunità di abilitarmi.
» » » Rimane molta amarezza e davvero anch'io mi sono data un termine,
» alla
» » » fine, ma solo di qualche mese, dopodiché mi toccherà la Svizzera,
» » forse,
» » » se riesco, posso fare le pulizie e sperare di essere pagata almeno
» » » regolarmente. :-(
» »
» » @ Marian: guarda che per imparare un'altra lingua non è tardi e in
» » Svizzera vivono comunque molti italiani, senza contare che lì hai
» almeno
» » un appoggio che molti non hanno, forza!
» » Però, positivo ascoltare le testimonianze altrui
»
» Già...mal comune, mezzo gaudio...grazie tante per l'incoraggiamento. Mia
» sorella si è trasferita da un anno, fatica anche lei...vedremo...

lavorare all'estero

Inviato da Ottovolante, giovedì, giugno 02, 2011, 23:38 (4928 giorni fa) @ piergiorgio

» ciao marian,
» capisco la tua amarezza, e credimi ti puo' sembrare "paradossale" ma ho
» "sorriso" (amaramente) quando ho letto che non hai potuto fare esperienze
» all'estero perche la tua famiglia non ha potuto sostenerti. Credimi, forse
» è meglio cosi'...i miei genitori, fra mille sacrifici, hanno fatto di tutto
» affinche' io potessi usufruire di ognuna di quelle "prestigiose" (e lo dico
» ironicamente!) opportunità che ho vinto/ottenuto...e che davvero quasi non
» conto piu...ma credimi, e lo dico con amarezza...mi sembra di aver
» sprecato tempo e risorse economiche! E non puoi immaginare quanto profondo
» sia il senso di frustrazione, in particolare quando alla fine di ogni
» periodo arrivano puntuali lettere di elogio e complimenti...ma in realtà
» quasi tutti non vedono l'ora che tu vada via, perche potenziale
» concorrente lavorativo.
» Avrai tempo e modo, in futuro, e te lo auguro di cuore, di fare tutte le
» esperienze "meravigliose" all'estero...ma soprattutto di renderti conto
» che oltre i confini italici non è davvero l'Eldorado, e per quanto in
» alcuni paesi la meritocrazia sia forse piu' elevata, le "regole" son
» sempre le stesse. Ho amiche che vivono a Parigi e Londra e che occupano
» posti prestigiosi, e non certo in virtu' del loro tutt'altro che nutrito
» cv, ma solo grazie a conoscenze importanti.
» Anch'io mi sono laureato in ritardo, ho superato i 30 anni e non ho potuto
» abilitarmi perche la ssis non c'era piu, non so se potro' abilitarmi
» perche' é ora di trovarmi un lavoro decente e non posso piu chiedere soldi
» ai miei, e forse neanche potro' abilitarmi, almeno per le medie, visto che
» non ho esami di inglese!
» Ogni volta che torno verifico quanto caro sia costato correre dietro ai
» miei sogni e all'idea di farmi una cultura non solo universitaria, davvero
» internazionale: vedo i miei colleghi di universita' gia di ruolo, altri con
» famiglia e con una vita borghese e solida...ed io non so che dire, in
» particolare non sono cosa dire a me stesso :P
» Spero che la mia esperienza serva a qualcuno!
»
»
Ciao Piergiorgio, mi dispiace per il tuo stato d'animo ma sono rimasta un po' sbalordita quando ho letto il resoconto delle tue mille esperienze all'estero. Possibile che in dieci anni, con la tua esperienza e le lingue che senz'altro parlerai non ti abbiano mai preso in considerazione, almeno all'estero, per un impiego> Hai cercato lavoro quando eri all'estero> O preferivi continuare a fare esprienza con le borse di studio>
Io penso che dopotutto tu sia stato fortunato, non tutti possono permettersi di arrivare fin oltre i 30 anni a fare esprienza in giro per il mondo con il supporto economico dei genitori.
Io personalmente non ho avuto le opportunità che hai avuto tu e un po' ti invidio. A 24 anni, già prima di laurearmi, ho dovuto iniziare a lavorare e non ho avuto tempo e possibilità di approfondire le lingue che avevo studiato all'università, tranne durante le vacanze estive, spesso lavorando.
Anche dopo la laurea ho fatto la baby-sitter, le promozioni nelle fiere e qualsiasi lavoro mi capitava. Ognuno ha priorità diverse, per me la priorità era essere indipendente anche a costo di fare un lavoro qualsiasi e poco qualificato e ora rimpiango di non avere fatto più esperienze all'estero e di non aver approfondito la conoscenza delle lingue in cui mi sono laureata. E adesso ho ormai superato i limiti di età per fare domanda.

lavorare all'estero

Inviato da meg @, giovedì, giugno 02, 2011, 23:49 (4928 giorni fa) @ Ottovolante

» » ciao marian,
» » capisco la tua amarezza, e credimi ti puo' sembrare "paradossale" ma ho
» » "sorriso" (amaramente) quando ho letto che non hai potuto fare
» esperienze
» » all'estero perche la tua famiglia non ha potuto sostenerti. Credimi,
» forse
» » è meglio cosi'...i miei genitori, fra mille sacrifici, hanno fatto di
» tutto
» » affinche' io potessi usufruire di ognuna di quelle "prestigiose" (e lo
» dico
» » ironicamente!) opportunità che ho vinto/ottenuto...e che davvero quasi
» non
» » conto piu...ma credimi, e lo dico con amarezza...mi sembra di aver
» » sprecato tempo e risorse economiche! E non puoi immaginare quanto
» profondo
» » sia il senso di frustrazione, in particolare quando alla fine di ogni
» » periodo arrivano puntuali lettere di elogio e complimenti...ma in
» realtà
» » quasi tutti non vedono l'ora che tu vada via, perche potenziale
» » concorrente lavorativo.
» » Avrai tempo e modo, in futuro, e te lo auguro di cuore, di fare tutte
» le
» » esperienze "meravigliose" all'estero...ma soprattutto di renderti conto
» » che oltre i confini italici non è davvero l'Eldorado, e per quanto in
» » alcuni paesi la meritocrazia sia forse piu' elevata, le "regole" son
» » sempre le stesse. Ho amiche che vivono a Parigi e Londra e che occupano
» » posti prestigiosi, e non certo in virtu' del loro tutt'altro che
» nutrito
» » cv, ma solo grazie a conoscenze importanti.
» » Anch'io mi sono laureato in ritardo, ho superato i 30 anni e non ho
» potuto
» » abilitarmi perche la ssis non c'era piu, non so se potro' abilitarmi
» » perche' é ora di trovarmi un lavoro decente e non posso piu chiedere
» soldi
» » ai miei, e forse neanche potro' abilitarmi, almeno per le medie, visto
» che
» » non ho esami di inglese!
» » Ogni volta che torno verifico quanto caro sia costato correre dietro ai
» » miei sogni e all'idea di farmi una cultura non solo universitaria,
» davvero
» » internazionale: vedo i miei colleghi di universita' gia di ruolo, altri
» con
» » famiglia e con una vita borghese e solida...ed io non so che dire, in
» » particolare non sono cosa dire a me stesso :P
» » Spero che la mia esperienza serva a qualcuno!
» »
» »
» Ciao Piergiorgio, mi dispiace per il tuo stato d'animo ma sono rimasta un
» po' sbalordita quando ho letto il resoconto delle tue mille esperienze
» all'estero. Possibile che in dieci anni, con la tua esperienza e le lingue
» che senz'altro parlerai non ti abbiano mai preso in considerazione, almeno
» all'estero, per un impiego> Hai cercato lavoro quando eri all'estero> O
» preferivi continuare a fare esprienza con le borse di studio>
» Io penso che dopotutto tu sia stato fortunato, non tutti possono
» permettersi di arrivare fin oltre i 30 anni a fare esprienza in giro per
» il mondo con il supporto economico dei genitori.
» Io personalmente non ho avuto le opportunità che hai avuto tu e un po' ti
» invidio. A 24 anni, già prima di laurearmi, ho dovuto iniziare a lavorare
» e non ho avuto tempo e possibilità di approfondire le lingue che avevo
» studiato all'università, tranne durante le vacanze estive, spesso
» lavorando.
» Anche dopo la laurea ho fatto la baby-sitter, le promozioni nelle fiere e
» qualsiasi lavoro mi capitava. Ognuno ha priorità diverse, per me la
» priorità era essere indipendente anche a costo di fare un lavoro qualsiasi
» e poco qualificato e ora rimpiango di non avere fatto più esperienze
» all'estero e di non aver approfondito la conoscenza delle lingue in cui mi
» sono laureata. E adesso ho ormai superato i limiti di età per fare domanda.

Io credo che andare all'estero forse un po' per idealismo senza mettere in conto tutto forse è riduttivo, ovviamente le difficoltà e il mobbing esistono ovunque credo, e anche le conoscenze. Personalmente credo che ogni caso sia diverso e che le priorità possano essere diverse ma spesso chi qui in Italia ha guardato in faccia la dura realtà dall'inizio un po' "ha vinto". Ho amiche anche io che hanno studiato per 10 anni, laurea vo, siss e soss e adesso fortunatamente hanno incarichi annuali ma non hanno fatto nessuna esperienza all'estero, nemmeno di un mese. E io penso che da un lato, economicamente siano fortunate ma che dall'altro si sono un po' perse qualcosa. Senza contare che linguisticamente non sono cresciute per niente. Ma se il sistema italiano non valuta il curriculum ma i punti allora o ci adeguiamo o cerchiamo altri canali credo. Che sia ingiusto non lo metto indubbio ma a volte bisogna anche auto valorizzarsi se nessun altro lo fa, che ne dite :-)>

lavorare all'estero

Inviato da Daniela1, venerdì, giugno 03, 2011, 00:32 (4928 giorni fa) @ meg

» Io credo che andare all'estero forse un po' per idealismo senza mettere in
» conto tutto forse è riduttivo, ovviamente le difficoltà e il mobbing
» esistono ovunque credo, e anche le conoscenze. Personalmente credo che
» ogni caso sia diverso e che le priorità possano essere diverse ma spesso
» chi qui in Italia ha guardato in faccia la dura realtà dall'inizio un po'
» "ha vinto". Ho amiche anche io che hanno studiato per 10 anni, laurea vo,
» siss e soss e adesso fortunatamente hanno incarichi annuali ma non hanno
» fatto nessuna esperienza all'estero, nemmeno di un mese. E io penso che da
» un lato, economicamente siano fortunate ma che dall'altro si sono un po'
» perse qualcosa. Senza contare che linguisticamente non sono cresciute per
» niente. Ma se il sistema italiano non valuta il curriculum ma i punti
» allora o ci adeguiamo o cerchiamo altri canali credo. Che sia ingiusto non
» lo metto indubbio ma a volte bisogna anche auto valorizzarsi se nessun
» altro lo fa, che ne dite :-)>

Io penso, invece, che lamentarsi del fatto che in Italia le esperienze all'estero non contino nulla, non sia la strada giusta. Nemmeno dire andatevene tutti all'estero a lavorare e lasciate quest'Italia che non vi dà nulla.
Io ho fatto un paio di assistentati all'estero più periodi di studio per conto mio; certo, molto meno di quello che altri utenti hanno descritto in questo thread. Però mi rode ugualmente che queste esperienze non valgano nemmeno un punto nelle graduatorie per l'insegnamento. Trovo ridicolo, anzi offensivo, che invece i punti vengano attribuiti a quei vergognosi corsi di perfezionamento pagati a peso d'oro.
Proprio per questo vorrei fare qualcosa, mettere insieme più gente possibile che ha alle spalle assistentati, borse, esperienze qualificanti all'estero e rivendicare un riconoscimento. E' assurdo che esprienze come alcuni assistentati LLP, che hanno alle spalle il Ministero dell'Istruzione, non contino nulla.
Ora mi trovo all'estero, ma appena tornata in Italia voglio iniziare a combattere per questo riconoscimento.

lavorare all'estero

Inviato da Marian, venerdì, giugno 03, 2011, 10:57 (4928 giorni fa) @ Daniela1
modificato da Marian, venerdì, giugno 03, 2011, 11:11

Scusate, non sono stata chiara sulle mie esperienze all'estero: non ho fatto l'Erasmus, ma poi sono partita (facendo salti mortali!) con il Leonardo, poi con il Comenius.
Anche a me rode parecchio questo mancato riconoscimento e vorrei che facessimo sentire la nostra voce, se avete dei suggerimenti iniziamo a muoverci, perché ho contattato tutti gli uffici possibili ma nessuno mi dà retta. La mia esperienza Comenius non è stata molto piacevole, ma alla fine tanti sacrifici per nulla...:-(

@piergiorgio: grazie davvero per la tua solidarietà, non sai quanto ti capisco. All'estero ti accolgono bene, ma solo se sanno che prima o poi ti toglierai dai piedi...In fondo, il fatto che non ti riconoscano il titolo di studio è già un ostacolo. La mancanza di residenza è un altro ostacolo. Senza parlare del fatto che quasi ovunque ci si laurea a un'età più giovane.

lavorare all'estero

Inviato da piergiorgio, venerdì, giugno 03, 2011, 00:30 (4928 giorni fa) @ Ottovolante

ciao ottovolante,
grazie della tua risposta. Beh, preciso che, naturalmente per le esperienze che ho fatto ho sempre ricevuto borse e stipendi vari, pero' come ben sa chi è stato all'estero spesso le borse di studio e gli stipendi non riescono a coprire le necessità e le urgenze, per cui i miei genitori hanno dovuto contribuire. Con questo non pensare che alle spalle chissa' quale famiglia agiata, solo genitori normalissimi con un lavoro normale!

» » ciao marian,
» » capisco la tua amarezza, e credimi ti puo' sembrare "paradossale" ma ho
» » "sorriso" (amaramente) quando ho letto che non hai potuto fare
» esperienze
» » all'estero perche la tua famiglia non ha potuto sostenerti. Credimi,
» forse
» » è meglio cosi'...i miei genitori, fra mille sacrifici, hanno fatto di
» tutto
» » affinche' io potessi usufruire di ognuna di quelle "prestigiose" (e lo
» dico
» » ironicamente!) opportunità che ho vinto/ottenuto...e che davvero quasi
» non
» » conto piu...ma credimi, e lo dico con amarezza...mi sembra di aver
» » sprecato tempo e risorse economiche! E non puoi immaginare quanto
» profondo
» » sia il senso di frustrazione, in particolare quando alla fine di ogni
» » periodo arrivano puntuali lettere di elogio e complimenti...ma in
» realtà
» » quasi tutti non vedono l'ora che tu vada via, perche potenziale
» » concorrente lavorativo.
» » Avrai tempo e modo, in futuro, e te lo auguro di cuore, di fare tutte
» le
» » esperienze "meravigliose" all'estero...ma soprattutto di renderti conto
» » che oltre i confini italici non è davvero l'Eldorado, e per quanto in
» » alcuni paesi la meritocrazia sia forse piu' elevata, le "regole" son
» » sempre le stesse. Ho amiche che vivono a Parigi e Londra e che occupano
» » posti prestigiosi, e non certo in virtu' del loro tutt'altro che
» nutrito
» » cv, ma solo grazie a conoscenze importanti.
» » Anch'io mi sono laureato in ritardo, ho superato i 30 anni e non ho
» potuto
» » abilitarmi perche la ssis non c'era piu, non so se potro' abilitarmi
» » perche' é ora di trovarmi un lavoro decente e non posso piu chiedere
» soldi
» » ai miei, e forse neanche potro' abilitarmi, almeno per le medie, visto
» che
» » non ho esami di inglese!
» » Ogni volta che torno verifico quanto caro sia costato correre dietro ai
» » miei sogni e all'idea di farmi una cultura non solo universitaria,
» davvero
» » internazionale: vedo i miei colleghi di universita' gia di ruolo, altri
» con
» » famiglia e con una vita borghese e solida...ed io non so che dire, in
» » particolare non sono cosa dire a me stesso :P
» » Spero che la mia esperienza serva a qualcuno!
» »
» »
» Ciao Piergiorgio, mi dispiace per il tuo stato d'animo ma sono rimasta un
» po' sbalordita quando ho letto il resoconto delle tue mille esperienze
» all'estero. Possibile che in dieci anni, con la tua esperienza e le lingue
» che senz'altro parlerai non ti abbiano mai preso in considerazione, almeno
» all'estero, per un impiego> Hai cercato lavoro quando eri all'estero> O
» preferivi continuare a fare esprienza con le borse di studio>
» Io penso che dopotutto tu sia stato fortunato, non tutti possono
» permettersi di arrivare fin oltre i 30 anni a fare esprienza in giro per
» il mondo con il supporto economico dei genitori.
» Io personalmente non ho avuto le opportunità che hai avuto tu e un po' ti
» invidio. A 24 anni, già prima di laurearmi, ho dovuto iniziare a lavorare
» e non ho avuto tempo e possibilità di approfondire le lingue che avevo
» studiato all'università, tranne durante le vacanze estive, spesso
» lavorando.
» Anche dopo la laurea ho fatto la baby-sitter, le promozioni nelle fiere e
» qualsiasi lavoro mi capitava. Ognuno ha priorità diverse, per me la
» priorità era essere indipendente anche a costo di fare un lavoro qualsiasi
» e poco qualificato e ora rimpiango di non avere fatto più esperienze
» all'estero e di non aver approfondito la conoscenza delle lingue in cui mi
» sono laureata. E adesso ho ormai superato i limiti di età per fare domanda.

lavorare all'estero

Inviato da Ottovolante, venerdì, giugno 03, 2011, 10:55 (4928 giorni fa) @ piergiorgio

» ciao ottovolante,
» grazie della tua risposta. Beh, preciso che, naturalmente per le
» esperienze che ho fatto ho sempre ricevuto borse e stipendi vari, pero'
» come ben sa chi è stato all'estero spesso le borse di studio e gli
» stipendi non riescono a coprire le necessità e le urgenze, per cui i miei
» genitori hanno dovuto contribuire. Con questo non pensare che alle spalle
» chissa' quale famiglia agiata, solo genitori normalissimi con un lavoro
» normale!

Certo, ti capisco. Anche mia sorella ha fatto come te. Si è laureata a 32 anni con una famiglia operaia alle spalle che ha fatto tanti sacrifici.
No, quello che non riesco a capire come sia stato possibile in dieci anni all'estero e con le tue elevate competenze non riuscire a trovare un lavoro. E' vero che noi italiani siamo esageratemente esterofili e pensiamo che all'estero tutto sia più bello, più efficiente e ci siano molti più posti di lavoro, ma una decina di anni sono tanti e hai detto che hai girato molti Paesi, in uno o due ci saranno state le condizioni per poter trovare lavoro iniziando magari con contratti temporanei.

lavorare all'estero

Inviato da pergiorgio, venerdì, giugno 03, 2011, 14:30 (4928 giorni fa) @ Ottovolante

diciamo che a volte si è data l'opportunità di qualche lavoro, ma mi sembrava cosi poco allettante dal punto di visto economico (i miei avrebbero si davvero dovuto mandarmi i soldi), tipo poche ore presso scuole...che alla fine ho sempre preferito cambiare. Poi forse il mio sogno era comunque quello di tornare in italia con le "competenze" acquisite all'estero.

» Certo, ti capisco. Anche mia sorella ha fatto come te. Si è laureata a 32
» anni con una famiglia operaia alle spalle che ha fatto tanti sacrifici.
» No, quello che non riesco a capire come sia stato possibile in dieci anni
» all'estero e con le tue elevate competenze non riuscire a trovare un
» lavoro. E' vero che noi italiani siamo esageratemente esterofili e
» pensiamo che all'estero tutto sia più bello, più efficiente e ci siano
» molti più posti di lavoro, ma una decina di anni sono tanti e hai detto
» che hai girato molti Paesi, in uno o due ci saranno state le condizioni
» per poter trovare lavoro iniziando magari con contratti temporanei.

lavorare all'estero

Inviato da Madda, martedì, giugno 07, 2011, 10:09 (4924 giorni fa) @ Ottovolante

Ciao a tutti di nuovo. Mi fa davvero tanta tristezza leggere la vostra amarezza. Vorrei anche dirvi che e' possibile trovare una vita soddisfacente. Non e' facile, forse non e' quello che sognavate, ma non dovete perdervi d'animo.Sicuramente io faccio parte di una generazione precedente, ma anche ai miei tempi per insegnare in Italia c'era il famoso concorsone a cui hanno partecipato i precari di 10 anni senza concorso, in italia si trovavano solo sporadiche ore di supplenza e tranta traduzione malpaga per sofware di vario tipo...Io ho scelto di partire e ho lavorato in un supermercato all'inizio, ma intanto studiavo, mi qualificavo, imparavo nuove lingue. Inglese e tedesco li ho imparati sul posto e senza aiuti dalla famiglia, senza conoscenze, se non quelle trovate all'estero.
Sono partita a 25 anni, tornata a 30, deciso che in Italia non c'era posto per me, ripartita.Ho visto tanti altri partire facendo le ragazze alla pari o i camerieri. Ci vuole anche un po' di fortuna, tanta costanza. Pero' e' possibile. E' assulutamente possibile e non dovete mai perdervi d'animo. Andare a fare le pulizie o fare la baby-sitter e' quasi sempre possibile. forse e' demoralizzante ma se lo usate come un'occasione per viaggiare, per formarvi, per trovare conoscenze, per pensare altre strade possibili vedrete che ce la farete. Dovete credere in voi stessi, non lasciatevi rubare il futuro. A 30 anni siete giovanissimi, potete innamoravi, potete cambiare strada, potete imparare una nuova lingua, un nuovo mestiere.

lavorare all'estero

Inviato da vvvvvvvvvvv, martedì, giugno 07, 2011, 10:26 (4924 giorni fa) @ Madda

Ciao Madda...grazie per il tuo contributo...ma quindi tu ora cosa fai>

» Ciao a tutti di nuovo. Mi fa davvero tanta tristezza leggere la vostra
» amarezza. Vorrei anche dirvi che e' possibile trovare una vita
» soddisfacente. Non e' facile, forse non e' quello che sognavate, ma non
» dovete perdervi d'animo.Sicuramente io faccio parte di una generazione
» precedente, ma anche ai miei tempi per insegnare in Italia c'era il famoso
» concorsone a cui hanno partecipato i precari di 10 anni senza concorso, in
» italia si trovavano solo sporadiche ore di supplenza e tranta traduzione
» malpaga per sofware di vario tipo...Io ho scelto di partire e ho lavorato
» in un supermercato all'inizio, ma intanto studiavo, mi qualificavo,
» imparavo nuove lingue. Inglese e tedesco li ho imparati sul posto e senza
» aiuti dalla famiglia, senza conoscenze, se non quelle trovate all'estero.
» Sono partita a 25 anni, tornata a 30, deciso che in Italia non c'era posto
» per me, ripartita.Ho visto tanti altri partire facendo le ragazze alla pari
» o i camerieri. Ci vuole anche un po' di fortuna, tanta costanza. Pero' e'
» possibile. E' assulutamente possibile e non dovete mai perdervi d'animo.
» Andare a fare le pulizie o fare la baby-sitter e' quasi sempre possibile.
» forse e' demoralizzante ma se lo usate come un'occasione per viaggiare,
» per formarvi, per trovare conoscenze, per pensare altre strade possibili
» vedrete che ce la farete. Dovete credere in voi stessi, non lasciatevi
» rubare il futuro. A 30 anni siete giovanissimi, potete innamoravi, potete
» cambiare strada, potete imparare una nuova lingua, un nuovo mestiere.

lavorare all'estero

Inviato da Madda, martedì, giugno 07, 2011, 12:57 (4924 giorni fa) @ vvvvvvvvvvv

Insegno italiano in un'universita' tedesca dopo aver fatto master e dottorato in UK e tutti i tipi di lavoretti possibili per mantenermi. Guarda che non e' stato facile e non dico parti e qualcosa troverai. Ho un'amica che ha aperto un negozio di prodotti italiani, dopo tanti anni a fare un po' di tutto.Una che ha vinto un concoso europeo alla EC a 34 anni dopo tanti contrattini di tutti i tipi.
La cosa importante io credo sia avere fiducia, cercare di essere eccellenti, coltivare le relazioni sociali, pensare ad altre possibilita'.
Gia' ci si mettono tutti a scoraggiarvi, almeno voi fate il tifo per voi stessi!

lavorare all'estero

Inviato da celinda, domenica, giugno 12, 2011, 07:55 (4919 giorni fa) @ Madda

» Insegno italiano in un'universita' tedesca dopo aver fatto master e
» dottorato in UK e tutti i tipi di lavoretti possibili per mantenermi.
» Guarda che non e' stato facile e non dico parti e qualcosa troverai. Ho
» un'amica che ha aperto un negozio di prodotti italiani, dopo tanti anni a
» fare un po' di tutto.Una che ha vinto un concoso europeo alla EC a 34 anni
» dopo tanti contrattini di tutti i tipi.
» La cosa importante io credo sia avere fiducia, cercare di essere
» eccellenti, coltivare le relazioni sociali, pensare ad altre
» possibilita'.
» Gia' ci si mettono tutti a scoraggiarvi, almeno voi fate il tifo per voi
» stessi!

Madda, scusa, ma sei riuscita ad abilitarti> Hai avuto molto coraggio, complimenti! Alla fine chi semina raccoglie...o , almeno, è così che dovrebbe essere...

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