definizione parola "provinciale" + sfogo (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da aisha, venerdì, luglio 15, 2011, 23:51 (4882 giorni fa)

Ciao a tutti. Vivo e lavoro all'estero. Oggi, tornata in Italia x alcuni gg di ferie, uno della mia cerchia di amici italiani mi ha detto che sono provinciale per il fatto che ho sempre avuto la smania di andarmene all'estero e che mi sono sempre lamentata del fatto che in Italia non funziona nulla.
Ne è nata una discussione e l'ho rimproverato sull'uso improprio della parola.
Per me "provinciale" significa un po' quello che è lui: starsene sempre nel proprio mondo e non voler aprire i propri orizzonti a qualcosa di diverso. Per me significa anche rimanere fermo nelle proprie posizioni senza adottare altri punti di vista.
Per lui una persona è "provinciale" quando viene da un paese e pensa che al di fuori di questo paese tutto è meglio. Nel mio caso sarebbe al di fuori del Paese, ovvero al di fuori dell'Italia.
Sul dizionario non vedo altri significati che vadano oltre quello letterale di "colui che viene dalla provincia" per questo chiedo a voi, esperti di lingua italiana, la smania di andarsene fuori e fare esperienze all'estero può considerarsi un atteggiamento provinciale>
Sfogandomi con i membri di questo forum (che per lo più lavorano all'estero o sperano di farlo presto) mi rendo conto di giocare a mio favore, ma forse proprio perchè abbiamo qualcosa in comune potete rifletterci su anche voi e aiutarmi a risolvere con onestà questo dubbio lessicale.
Grazie e scusate la domanda/sfogo che forse va fuori gli obiettivi di questo forum.

definizione parola "provinciale" + sfogo

Inviato da piergiorgio, sabato, luglio 16, 2011, 00:18 (4882 giorni fa) @ aisha

ciao,
mi permetto di darti la mia personale opinione in merito, da persona nata e cresciuta in un paesino e vissuta oltre dieci anni all'estero, in contesti urbani grandi e cosmopoliti. Anzitutto, riguardo al significato del termine provinciale (ti cito quanto riportato dal dizionario Treccani): 1) in senso proprio l'aggettivo provinciale è tutto cio`che si riferisce alla provincia intesa quale circoscrizione amministrativa (ospedale prov, etc....) e quindi il sostantivo "provinciale" si riferisce agli abitanti della provincia.
Vi è poi un senso esteso, quello a cui tu ti riferisci, secondo il quale provinciale è sinonimo di ristrettezza mentale presunta o reale; visione riduttiva, etc...

Ora, secondo me (e capisco un po' la tua stizza per essere stata tacciata tale) l'oggetto della vostra disquisizione è del tutto soggettivo, un po' come attribuire l'aggettivo "bello" a qualcosa o qualcuno, e rileva piu dalla sociologia che dalla grammatica.
Personalmente, lasciando da parte la diatriba semantico-etimologica della vostra discussione, io stesso quando ero all'estero ritenevo forse un po' scioccamente che i miei amici, alcuni dei quali non hanno mai messo piede all'estero, fossero dei "provinciali" (nel significato 2, cioe ristretti mentalmente) per non essersi mai confrontati con realta' multiculturali etc...
Poi pero, ma è sempre la mia personale esperienza, mi sono reso conto quanto spesso non siano le esperienze all'estero a sprovincializzarci davvero, se uno tale è tale rimane, anche dopo anni passati all'estero (e ne ho conosciuti). Ed è anche per me vero, che spesso siamo colpiti come da una smania di internazionalizzazione, pensando che il semplice fatto di fare esperienze per il mondo ci possa aprire la mente....Quanti di noi d'altronde, hanno magari vantato agli amici le bellezze del Louvre, ma chiusi nel loro provincialismo non hanno ancora mai apprezzato i capolavori degli Uffizi o di uno dei tanti musei che abbiamo sotto casa in italia>
Detto questo, ognuno è libero di tacciare come "provinciali" tutti i comportamenti che vuole, no> tu cosa pensi> ;)


» Ciao a tutti. Vivo e lavoro all'estero. Oggi, tornata in Italia x alcuni gg
» di ferie, uno della mia cerchia di amici italiani mi ha detto che sono
» provinciale per il fatto che ho sempre avuto la smania di andarmene
» all'estero e che mi sono sempre lamentata del fatto che in Italia non
» funziona nulla.
» Ne è nata una discussione e l'ho rimproverato sull'uso improprio della
» parola.
» Per me "provinciale" significa un po' quello che è lui: starsene sempre
» nel proprio mondo e non voler aprire i propri orizzonti a qualcosa di
» diverso. Per me significa anche rimanere fermo nelle proprie posizioni
» senza adottare altri punti di vista.
» Per lui una persona è "provinciale" quando viene da un paese e pensa che
» al di fuori di questo paese tutto è meglio. Nel mio caso sarebbe al di
» fuori del Paese, ovvero al di fuori dell'Italia.
» Sul dizionario non vedo altri significati che vadano oltre quello
» letterale di "colui che viene dalla provincia" per questo chiedo a voi,
» esperti di lingua italiana, la smania di andarsene fuori e fare esperienze
» all'estero può considerarsi un atteggiamento provinciale>
» Sfogandomi con i membri di questo forum (che per lo più lavorano
» all'estero o sperano di farlo presto) mi rendo conto di giocare a mio
» favore, ma forse proprio perchè abbiamo qualcosa in comune potete
» rifletterci su anche voi e aiutarmi a risolvere con onestà questo dubbio
» lessicale.
» Grazie e scusate la domanda/sfogo che forse va fuori gli obiettivi di
» questo forum.

definizione parola "provinciale" + sfogo

Inviato da aisha, sabato, luglio 16, 2011, 21:07 (4881 giorni fa) @ piergiorgio

Ciao Piergiorgio,
grazie della tua risposta. Credo che sia una risposta molto intelligente e che tu abbia ragione. Però ti assicuro che se conoscessi la persona capiresti tante cose, è di quelle che non cambiano mai idea nè opinione e che spesso sfociano nell'arroganza.

definizione parola "provinciale" + sfogo

Inviato da celinda, sabato, luglio 16, 2011, 09:52 (4881 giorni fa) @ aisha
modificato da celinda, sabato, luglio 16, 2011, 16:00

Ciao. Io mi trovo proprio adesso a dover affrontare questo genere di (animate) discussioni con amici e parenti, che continuano a rimproverarmi di voler andar via.
Premetto che sul significato della parola 'provinciale' sono d'accordo con te. D'altro canto, anch'io sono cresciuta in provincia e questo ha senz'altro influito parecchio sulle mie scelte e sul mio modo di pensare. Cerco di spiegarti cosa intendo. Ho sempre vissuto con la famiglia in un paese di 10.000 abitanti, carino, vivibile, ma privo di opportunità (a mio modo di vedere) e non mi sono mai trovata completamente a mio agio...sentivo che mi mancava qualcosa per poter crescere davvero, la possibilità di confrontarmi con altre persone e di vedere altri luoghi, altre realtà. Fin dalle scuole medie avevo voglia di andare a studiare in città più grandi e quando ero ancora più piccola volevo andare spessissimo dai nonni in città e, in generale, amavo uscire, andare in vacanza, visitare posti nuovi. Appena ne avevo l'opportunità, andavo con zii e nonni, senza mai soffrire la mancanza della famiglia, nel senso che sin da piccola ero abbastanza indipendente.
All'università ho sofferto di questo continuo andirivieni, non sopportavo di fare avanti e indietro ogni fine settimana e non riuscivo ad ambientarmi lì, mentre qui (in paese) perdevo i contatti. Scelsi Lingue perché amavo viaggiare e perché mostravo particolare interesse e predisposizione fin da piccola. Si dà il caso che all'università ho avuto modo di frequentare poi diversi Erasmus e stranieri...ancora peggio! Finita l'università il mio unico scopo era quello di andare all'estero. Sono andata a fare delle esperienze e ora in procinto di partire per un'altra, ma credo che sia dovuto anche ad esigenze legate agli studi. Chi studia lingue e ama viaggiare, secondo me, segue questa via come conseguenza naturale delle scelte precedenti e dei propri interessi. Eppure, forse, mi sbaglio, non è proprio così, perché molte mie colleghe si sono accontentate di fare supplenze e non hanno mai messo piede fuori dall'Italia.
Magari dipende dalla visione che hai del mondo e dai rapporti che hai intessuto in passato. Certamente, il fatto di essere nata in provincia ha potuto influenzare la mia visione del mondo, la mia mentalità, le mie scelte, ma non credo sia l'unica ragione, credo che di fondo ci sia anche una particolare curiosità e voglia di conoscere, che in parte è innata e che magari è stata poi influenzata dalle esperienze infantili e adolescenziali.

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Inviato da aisha, sabato, luglio 16, 2011, 21:12 (4881 giorni fa) @ celinda

Ciao Celinda,
mi rispecchio molto in tutto quello che hai scritto e sono totalmente d'accordo con te sulla questione della visione del mondo.
Io questa cosa ce l'ho innata ma pochi mi comprendono

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Inviato da moryama ⌂, sabato, luglio 16, 2011, 10:31 (4881 giorni fa) @ aisha

E’ un trabocchetto linguistico interessante. Forse provinciale – in senso molto esteso – si può dire di una persona che, ovunque si trovi, si crea un microcosmo e non concepisce possibilità oltre quei confini. In più tende a giudicare in modo negativo e con presunzione quello che ne resta fuori.

Quindi, la persona letteralmente “di provincia” che non vede vita al di là del proprio confine territoriale può essere "un provinciale". Ma, ad esempio, una persona che sostituisca la provincia con un’atmosfera cosmopolita e giudichi a priori negativamente chi non lo fa, forse si può definire a sua volta “provinciale” in senso ulteriormente esteso. In mancanza di altro termine.
(Qual è il più adatto> non mi viene)

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Inviato da ofanto, sabato, luglio 16, 2011, 10:45 (4881 giorni fa) @ moryama

Concordo. Chi, senza essere mai stato fuori dal proprio paesino/Paese giudica - aprioristicamente e acriticamente - migliore e fantastico tutto ciò che è esterno al priprio ambiente, è altrettanto provinciale, con una diversa accezione.


» E’ un trabocchetto linguistico interessante. Forse provinciale – in senso
» molto esteso – si può dire di una persona che, ovunque si trovi, si crea
» un microcosmo e non concepisce possibilità oltre quei confini. In più
» tende a giudicare in modo negativo e con presunzione quello che ne resta
» fuori.
»
» Quindi, la persona letteralmente “di provincia” che non vede vita al di là
» del proprio confine territoriale può essere "un provinciale". Ma, ad
» esempio, una persona che sostituisca la provincia con un’atmosfera
» cosmopolita e giudichi a priori negativamente chi non lo fa, forse si può
» definire a sua volta “provinciale” in senso ulteriormente esteso. In
» mancanza di altro termine.
» (Qual è il più adatto> non mi viene)

definizione parola "provinciale" + sfogo

Inviato da aisha, sabato, luglio 16, 2011, 21:15 (4881 giorni fa) @ moryama

Grazie anche a te della risposta. Forse sono ancora stizzita xke conosco la xsona ed è di quelle che hanno i paraocchi su tante di quelle cose!!

definizione parola "provinciale" + sfogo

Inviato da aisha, sabato, luglio 16, 2011, 21:17 (4881 giorni fa) @ moryama

forse vuoi dire che è una persona che pecca di senso di superiorità rispetto agli altri>

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Inviato da Oduvancik, martedì, luglio 19, 2011, 18:54 (4878 giorni fa) @ aisha

Beh, io credo che in generale molti italiani abbiano un atteggiamento molto provinciale. Quante volte si sente dire (o magari noi stessi diciamo) che in Italia non funziona mai niente, va tutto a rotoli, sono tutti corrotti etc.., mentre all'estero sì che le cose funzionano! Chi vive e lavora all'estero di solito è percepito come una persona più in gamba, uno che ce l'ha fatta a raggiungere un traguardo.
Non parliamo poi della gente che insegna italiano all'estero (anche in ambienti universitari) e fa errori di grammatica o di stile o magari dell'Italia conosce ben poco.
Quanti giovani cercano di collezionare quante più esprienze all'estero e non hanno mai visitato bellissime città italiane piene di cultura, come Palermo, Agrigento, Padova, Volterra, Trieste, Ferrara, Arezzo, Reggio Calabria, tanto citarne alcune>
Quanti si vantano di parlare 3 o 4 lingue straniere, ma poi scrivono "computers, posts, files" e non sanno chi sono Vitaliano Brancati, Vasco Pratolini o di cosa parli il film I cento passi>
Tutta questa gente che vuole andare all'estero a insegnare italiano, si preoccupa prima di aver acquisito una conoscenza approfondita della lingua, della cultura, della storia e geografia italiane>

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Inviato da piergiorgio, martedì, luglio 19, 2011, 19:05 (4878 giorni fa) @ Oduvancik

concordo, è proprio quello a cui mi riferivo io quando ho fatto l'esempio degli Uffizi nel mio post precedente. Naturalmente, non giudico nessuno, visto che anche io ho insegnato italiano all'estero e vengo da una realta' che ho sempre giudicato provinciale. Essere provinciali o no, è in fondo "a state of mind", non sono certo né i titoli, né le esperienze che possono sprovincializzarci davvero (certo, contribuiscono!). Sorrido poi, pensando ad alcuni ex colleghi che insegnano presso università estere, plurititolati, che ho visto continuare ad insegnare la cultura e la storia italiane contribuendo ad aumentare i vari stereotipi regionali, più che abbatterli, contro ogni vera didattica linguistica interculturale.

» Beh, io credo che in generale molti italiani abbiano un atteggiamento molto
» provinciale. Quante volte si sente dire (o magari noi stessi diciamo) che
» in Italia non funziona mai niente, va tutto a rotoli, sono tutti corrotti
» etc.., mentre all'estero sì che le cose funzionano! Chi vive e lavora
» all'estero di solito è percepito come una persona più in gamba, uno che ce
» l'ha fatta a raggiungere un traguardo.
» Non parliamo poi della gente che insegna italiano all'estero (anche in
» ambienti universitari) e fa errori di grammatica o di stile o magari
» dell'Italia conosce ben poco.
» Quanti giovani cercano di collezionare quante più esprienze all'estero e
» non hanno mai visitato bellissime città italiane piene di cultura, come
» Palermo, Agrigento, Padova, Volterra, Trieste, Ferrara, Arezzo, Reggio
» Calabria, tanto citarne alcune>
» Quanti si vantano di parlare 3 o 4 lingue straniere, ma poi scrivono
» "computers, posts, files" e non sanno chi sono Vitaliano Brancati, Vasco
» Pratolini o di cosa parli il film I cento passi>
» Tutta questa gente che vuole andare all'estero a insegnare italiano, si
» preoccupa prima di aver acquisito una conoscenza approfondita della
» lingua, della cultura, della storia e geografia italiane>

definizione parola "provinciale" + sfogo

Inviato da aisha, martedì, luglio 19, 2011, 19:53 (4878 giorni fa) @ piergiorgio

Grazie ragazzi, mi avete arricchita, sul serio. Volevo davvero parlarne con qualcuno, qualunque risposta sarebbe stata ben accetta.


» concordo, è proprio quello a cui mi riferivo io quando ho fatto l'esempio
» degli Uffizi nel mio post precedente. Naturalmente, non giudico nessuno,
» visto che anche io ho insegnato italiano all'estero e vengo da una realta'
» che ho sempre giudicato provinciale. Essere provinciali o no, è in fondo "a
» state of mind", non sono certo né i titoli, né le esperienze che possono
» sprovincializzarci davvero (certo, contribuiscono!). Sorrido poi, pensando
» ad alcuni ex colleghi che insegnano presso università estere,
» plurititolati, che ho visto continuare ad insegnare la cultura e la storia
» italiane contribuendo ad aumentare i vari stereotipi regionali, più che
» abbatterli, contro ogni vera didattica linguistica interculturale.
»
»
»
» » Beh, io credo che in generale molti italiani abbiano un atteggiamento
» molto
» » provinciale. Quante volte si sente dire (o magari noi stessi diciamo)
» che
» » in Italia non funziona mai niente, va tutto a rotoli, sono tutti
» corrotti
» » etc.., mentre all'estero sì che le cose funzionano! Chi vive e lavora
» » all'estero di solito è percepito come una persona più in gamba, uno che
» ce
» » l'ha fatta a raggiungere un traguardo.
» » Non parliamo poi della gente che insegna italiano all'estero (anche in
» » ambienti universitari) e fa errori di grammatica o di stile o magari
» » dell'Italia conosce ben poco.
» » Quanti giovani cercano di collezionare quante più esprienze all'estero
» e
» » non hanno mai visitato bellissime città italiane piene di cultura, come
» » Palermo, Agrigento, Padova, Volterra, Trieste, Ferrara, Arezzo, Reggio
» » Calabria, tanto citarne alcune>
» » Quanti si vantano di parlare 3 o 4 lingue straniere, ma poi scrivono
» » "computers, posts, files" e non sanno chi sono Vitaliano Brancati,
» Vasco
» » Pratolini o di cosa parli il film I cento passi>
» » Tutta questa gente che vuole andare all'estero a insegnare italiano, si
» » preoccupa prima di aver acquisito una conoscenza approfondita della
» » lingua, della cultura, della storia e geografia italiane>

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