sfogo (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da clair, mercoledì, agosto 31, 2011, 19:15 (4834 giorni fa)

Ragazzi

ma cosa si deve fare per riuscire ad insegnare (italiano)>>>>
Io non so più dove sbattere la testa, giuro!
I ctp pescano dalle liste degli insegnanti di medie e superiori, le università vogliono esperienza con universitari, i campi estivi esperienza, appunto, in campi estivi, le associazioni per lo più vanno di volontariato, per un tirocino mi hanno chiesto familiarità con le questioni di copyright.. All'estero, pare che non ti considerino proprio, se non sei in loco... Insomma: non ci rientro mai!
Nonostante una laurea a pieni voti, un master e un po' di esperienza, mi sento una nullità totale: non-qualificata, non-idonea, non-abbastanza....
:-( :-( :-(
....Al di là dello sfogo, avete suggerimenti utili> ...Ho mandato cv praticamente a chiunque e considererei anche di espatriare, se ci fossero prospettive concrete (i tentativi fatti fin'ora non sono andati a buon fine)....

Grazie! :-)

sfogo

Inviato da Alberto @, mercoledì, agosto 31, 2011, 19:51 (4834 giorni fa) @ clair

Ehi ciao!! Come ti capisco bene!!
Io abito in Francia da 2 anni e quest'anno non ho nemmeno un'ora di corsi d'italiano!!
Vivo con un lavoretto che mi fa guadagnare 560€ al mese: questa non è vita!
Cerco di sopravvivere e tirare avanti...risparmio sul cibo!!
Non torno in Italia perchè sarei disoccupato, ma di certo qui sono lontano dal vivere con l'insegnamento!!

Coraggio a te....e un pò pure a me!!

sfogo

Inviato da MAFY @, sabato, settembre 10, 2011, 12:33 (4824 giorni fa) @ Alberto

CIAO ALBERTO IO SONO NELLE TUE STESSE CONDIZIONI!
COSA CI STA DANDO IL NS PAESE>>un calcio nel sedere!!
cmq per forza ragazzi bisogna essere fortiiiiii!

sfogo

Inviato da piergiorgio, mercoledì, agosto 31, 2011, 22:44 (4834 giorni fa) @ clair

ciao,
purtroppo sì, è bene capirlo da subito...onde fare gli errori che penso la maggior parte di noi ha gia' "irrimediabilmente" fatto. Di "italiano a stranieri" non si vive, ahimé, nonostante master, certificazioni ed esperienze prestigiose. E' inutile ripetere qui discussioni gia ampiamente sviluppate in precedenza, se vuoi insegnare stabilmente italiano all'estero ti conviene prendere le abilitazioni locali (se desideri insegnare a livello primario-secondario) o conseguire un dottorato in italianistica o settore affine (se vuoi tentare l'insegnamento universitario).
In italia opportunita' proprio non ce n'e'!
Solo con laurea e master conseguito in Italia, al massimo potrai trovare, all'estero, qualche posto di lettore di 1, max 2 anni non rinnovabile...ma questo con tanta fortuna...

» Ragazzi
»
» ma cosa si deve fare per riuscire ad insegnare (italiano)>>>>
» Io non so più dove sbattere la testa, giuro!
» I ctp pescano dalle liste degli insegnanti di medie e superiori, le
» università vogliono esperienza con universitari, i campi estivi
» esperienza, appunto, in campi estivi, le associazioni per lo più vanno di
» volontariato, per un tirocino mi hanno chiesto familiarità con le
» questioni di copyright.. All'estero, pare che non ti considerino proprio,
» se non sei in loco... Insomma: non ci rientro mai!
» Nonostante una laurea a pieni voti, un master e un po' di esperienza, mi
» sento una nullità totale: non-qualificata, non-idonea, non-abbastanza....
» :-( :-( :-(
» ....Al di là dello sfogo, avete suggerimenti utili> ...Ho mandato cv
» praticamente a chiunque e considererei anche di espatriare, se ci fossero
» prospettive concrete (i tentativi fatti fin'ora non sono andati a buon
» fine)....
»
» Grazie! :-)

sfogo

Inviato da faith, mercoledì, agosto 31, 2011, 23:27 (4834 giorni fa) @ piergiorgio

» ciao,
» purtroppo sì, è bene capirlo da subito...onde fare gli errori che penso la
» maggior parte di noi ha gia' "irrimediabilmente" fatto. Di "italiano a
» stranieri" non si vive, ahimé, nonostante master, certificazioni ed
» esperienze prestigiose. E' inutile ripetere qui discussioni gia ampiamente
» sviluppate in precedenza, se vuoi insegnare stabilmente italiano all'estero
» ti conviene prendere le abilitazioni locali (se desideri insegnare a
» livello primario-secondario) o conseguire un dottorato in italianistica o
» settore affine (se vuoi tentare l'insegnamento universitario).
» In italia opportunita' proprio non ce n'e'!
» Solo con laurea e master conseguito in Italia, al massimo potrai trovare,
» all'estero, qualche posto di lettore di 1, max 2 anni non rinnovabile...ma
» questo con tanta fortuna...
»
»
»
» » Ragazzi
» »
» » ma cosa si deve fare per riuscire ad insegnare (italiano)>>>>
» » Io non so più dove sbattere la testa, giuro!
» » I ctp pescano dalle liste degli insegnanti di medie e superiori, le
» » università vogliono esperienza con universitari, i campi estivi
» » esperienza, appunto, in campi estivi, le associazioni per lo più vanno
» di
» » volontariato, per un tirocino mi hanno chiesto familiarità con le
» » questioni di copyright.. All'estero, pare che non ti considerino
» proprio,
» » se non sei in loco... Insomma: non ci rientro mai!
» » Nonostante una laurea a pieni voti, un master e un po' di esperienza,
» mi
» » sento una nullità totale: non-qualificata, non-idonea,
» non-abbastanza....
» » :-( :-( :-(
» » ....Al di là dello sfogo, avete suggerimenti utili> ...Ho mandato cv
» » praticamente a chiunque e considererei anche di espatriare, se ci
» fossero
» » prospettive concrete (i tentativi fatti fin'ora non sono andati a buon
» » fine)....
» »
» » Grazie! :-)

ciao n sempre è vero che i ctp pescano solo dalle liste d'insegnamento alcuni anni fa..ero in una scuola per fare un tirocinio proprio con gli stranieri e mi hanno affidato un corso pagato....quindi tu inviali ugualmente i cv perchè se hanno bisogno chiamano...

sfogo

Inviato da clair, giovedì, settembre 01, 2011, 08:56 (4834 giorni fa) @ faith

» nn sempre è vero che i ctp pescano solo dalle liste d'insegnamento

Hai ragione, hanno anche collaboratori esterni, a volte. Ma cmnq fin'ora mandargli cv non è servito. In alcuni casi mi hanno detto che al limite, se avevano bisogno, potevo farlo come volontariato.
Un'altra cosa: non pretendo di mantenermi con il solo insegnamento, so che non è possibile. Solo che: anche altri lavori, è difficile trovarne; non mi sono "fissata" sull'insegnamento, vi assicuro (anche se è quello che vorrei), ma anche in altri settori la situazione è ugualmente sconfortante.
Nel w.end faccio la cameriera.. e quasi quasi paga di più del lavoro precario con cui (non) mi mantengo.
Bah!

sfogo

Inviato da Nanu, giovedì, settembre 01, 2011, 09:05 (4834 giorni fa) @ clair

Cara Clair,

quanto ti capisco!! Il mio umore è spesso sotto i piedi per questa situazione: quintali di e mail inviate e mai nessuna risposta ricevuta; scuole private, associazioni comunali che hanno già chi piazzare e quello che ti resta è lavorare come volontaria... Ma dico: non si può campare sempre e solo di aria!! Va bene l'esperienza ma a tutto c'è un limite. E così mi ritrovo a fare la baby sitter, a cercare lavori saltuari che però non mi rendono assolutamente felice...

Il tuo sfogo è anche il mio... Sono con te!

sfogo

Inviato da Madda, giovedì, settembre 01, 2011, 13:58 (4833 giorni fa) @ Nanu

Mi spiace davvero sentire queste storie.
Io sinceramente fossi in voi cercherei di
abilitarmi all'estero e rimanere la', oppure cambiare orientamento.
Claire se hai meno di trent'anni io partirei come ragazza alla pari e poi cercherei direttamente in loco. Tentare la fortuna mandando curriculum a tappeto puo' essere efficace ma molto piu' spesso porta frustrazione. Meglio cercare di costruire qualcosa a partire dagli ambienti che si conoscono.
Per esempio secondo me il settore dell'insegnamento lingue ai bambini (soprattutto figli di italiani all'estero) e' in crescita, ma bisogna sapersi inventare il mestiere, proporsi attraverso scuole, asili, biblioteche...
Ovviamente e' un#avventura che si puo' provare se si sta gia' all'estero.
.

sfogo

Inviato da faith, giovedì, settembre 01, 2011, 16:51 (4833 giorni fa) @ clair

» » nn sempre è vero che i ctp pescano solo dalle liste d'insegnamento
»
» Hai ragione, hanno anche collaboratori esterni, a volte. Ma cmnq fin'ora
» mandargli cv non è servito. In alcuni casi mi hanno detto che al limite,
» se avevano bisogno, potevo farlo come volontariato.
» Un'altra cosa: non pretendo di mantenermi con il solo insegnamento, so che
» non è possibile. Solo che: anche altri lavori, è difficile trovarne; non mi
» sono "fissata" sull'insegnamento, vi assicuro (anche se è quello che
» vorrei), ma anche in altri settori la situazione è ugualmente
» sconfortante.
» Nel w.end faccio la cameriera.. e quasi quasi paga di più del lavoro
» precario con cui (non) mi mantengo.
» Bah!

uarda claire ti capisco anch'io eh.. ok ho la fortuna di insegnare la mia materia ma ho cmq un contratto schifoso aprogetto , nemmeno mi pagano di mese in mese e di anni non ne ho certo 20.. purtroppo la situazione è sconfortante..ma coraggio..se sei giovane tenta magari il servizio volontario europeo..o il comenius n danno molto però intanto sei sul posto e puoi guardarti attorno ...

sfogo

Inviato da celinda, giovedì, settembre 01, 2011, 17:16 (4833 giorni fa) @ clair

Ciao Clair. Mi trovo più o meno nella stessa situazione e in più ho anch'io la mia età. La fase post-laurea è passata tra tirocini e corsi vari e ora ho vinto un'altra borsa per l'estero, ma questa volta è davvero l'ultima, perché a un certo punto ci si stanca di girare a vuoto senza arrivare da nessuna parte. Con l'età si riducono anche le opportunità migliori e la concorrenza aumenta. Siamo una generazione schiacciata tra chi ci ha preceduto e i giovanissimi che ci succederanno e andranno a rimpiazzare quella generazione precedente, mentre molti di noi rimarranno fuori dal giro. Non parlo solo dell'Italiano, né solo dell'insegnamento. Ci vuole anche tanta fortuna e qualche contatto, il solo spirito di intraprendenza non basta, purtroppo. Sono disperata perché dopo tutti i sacrifici fatti non ho più né il tempo né la voglia di ricominciare in chissà quale altro settore. Quindi, affronterò quest'ultima esperienza nella consapevolezza che dopo dovrò dire addio a
tutto quello che ho costruito con tanta dedizione e rinunce, per andare a fare quello che capita e abbandonare ambizioni e aspettative, perché la vita passa e non si può rimanere nell'eterna incertezza e nell'attesa. Triste, ma è così. Essere italiana mi pesa sempre di più.

sfogo

Inviato da marioraj, giovedì, settembre 01, 2011, 17:36 (4833 giorni fa) @ clair

Clair...Eccoti l'ennesimo attestato di solidarietà...E' il massimo che possiamo fare. Io ho 31 anni e sono nella tua stessa situazione...Laurea, dottorato, specializzazioni e caterve di CV con cui arriverei sulla luna...Domani mi finisce un contratto PRESTIGIOSO con l'Uni pisa...due settimane a cococo di cui trattengono una bella cifra...e da lunedì a zonzo...Andare all'estero ok, ma come> il mio conto piange miseria, ma miseria nera, come mi manterrei i primi mesi> Sono quesiti di tanti di noi...In bocca al lupo!

P.S. che mondo ....

sfogo

Inviato da clair, giovedì, settembre 01, 2011, 18:40 (4833 giorni fa) @ marioraj

» Clair...Eccoti l'ennesimo attestato di solidarietà...E' il massimo che
» possiamo fare.

Ed è tanto, non credere, mi avete un po' consolato con questi post - in termini di "mal comune mezzo gaudio", eh, sia chiaro: non che ci sia davvero di che rallegrarsi a sentire che siam messi così in tanti!
E' che la frustrazione si accumula e certi giorni esplode... come in questi ultimi giorni di un'estate passata forzatamente a czzggiare, sorretta dalla speranza di un qualche lavoretto a settembre che invece non si vede.
Si aggiunge che a volte finisco per sentirmi l'unica imbecille: mi dico, ma com'è che questi anni dopo la laurea mi sono scappati via senza che mi riuscisse di trovare un lavoro decente, e mi ritrovo ormai "vecchietta" (per il mondo del lavoro di sicuro!) senza avere in mano praticamente niente>!

Credo che abbia ragione Madda: che l'unica sia tentare la carta dell'estero e soprattutto inventarsi qualcosa, forse proporre.. invece che arrivare lì con il solo cv... Solo che in concreto non so da che parte prenderla! ;-)

Suerte a tutti!

clair

sfogo

Inviato da NaNu, venerdì, settembre 02, 2011, 09:11 (4833 giorni fa) @ marioraj

» Clair...Eccoti l'ennesimo attestato di solidarietà...E' il massimo che
» possiamo fare. Io ho 31 anni e sono nella tua stessa situazione...Laurea,
» dottorato, specializzazioni e caterve di CV con cui arriverei sulla
» luna...Domani mi finisce un contratto PRESTIGIOSO con l'Uni pisa...due
» settimane a cococo di cui trattengono una bella cifra...e da lunedì a
» zonzo...Andare all'estero ok, ma come> il mio conto piange miseria, ma
» miseria nera, come mi manterrei i primi mesi> Sono quesiti di tanti di
» noi...In bocca al lupo!
»
» P.S. che mondo ....


Esatto Marioraj!!

E' quello il problema di partire: avere una buona base economica alle spalle... Io l'ho fatto e sono dovuta tornare indietro perchè i soldi non bastano, finiscono e non sai più come vivere... Non si può vivere per mesei e mesi e mesi a fare la cameriera o la ragazza au pair... :-(

PS: che mondo... condivido!
Avrei preferito imparare un mestiere quando mi trovo di fronte a queste situazioni...

sfogo

Inviato da Samanda @, giovedì, settembre 01, 2011, 17:48 (4833 giorni fa) @ clair

Claire,
che dire...purtroppo le aspettative sono quelle che sono... di cassetti aperti e di tanti sogni volati via ne siamo l'esempio... e parlo di una generazione di ragazzi che ha dato il sangue per i propri sogni... poi con l'università e i tanti progetti... finiscono pure quei sogni... e finiscono nel modo peggiore...schiacciati dal tunnel della NON meritocrazia... Io sono laureata in Lingue, Leonardo e tante belle parole... ho colto l'occasione al volo e andrò in Germania con il Miur... ma anche questo dura poco... Purtroppo, e lo dico con rammarico, l'esperienza all'estero dovrebbe essere un'opportunità, non una necessità...

sfogo

Inviato da Diana @, giovedì, settembre 01, 2011, 22:17 (4833 giorni fa) @ Samanda

Ma allora, voi che siete più grandi, cosa ci consigliate> Io sono una laureanda nella magistrale in filologia moderna. Parlo bene spagnolo (B2/C1), inglese scolastico (ma sono in partenza per Malta e ci resterò vari mesi sperando di migliorare) e ho fatto vari tirocini come insegnante di italiano a stranieri. Mi piacerebbe fare questo lavoro, ma penso che si lavori per vivere (non il contrario, non è proprio il mio caso... Stare in classe mi piace, ma preferisco stare a passeggio o a leggere o al cinema) e quindi sono disposta a rinunciare... ma dove indirizzare i miei sforzi>
Che poi a dirla tutta tutta... più che insegnare mi piacerebbe scrivere libri di testo per insegnare, ma penso ci siano ancora meno possibilità :( Prima c'era un master che facevano a Siena per fare questo mestiere ma credo che l'anno scorso non sia stato attivato.

sfogo

Inviato da wiseguy, giovedì, settembre 01, 2011, 22:56 (4833 giorni fa) @ Diana

lascia perdere il prima possibile
» Ma allora, voi che siete più grandi, cosa ci consigliate> Io sono una
» laureanda nella magistrale in filologia moderna. Parlo bene spagnolo
» (B2/C1), inglese scolastico (ma sono in partenza per Malta e ci resterò
» vari mesi sperando di migliorare) e ho fatto vari tirocini come insegnante
» di italiano a stranieri. Mi piacerebbe fare questo lavoro, ma penso che si
» lavori per vivere (non il contrario, non è proprio il mio caso... Stare in
» classe mi piace, ma preferisco stare a passeggio o a leggere o al cinema) e
» quindi sono disposta a rinunciare... ma dove indirizzare i miei sforzi>
» Che poi a dirla tutta tutta... più che insegnare mi piacerebbe scrivere
» libri di testo per insegnare, ma penso ci siano ancora meno possibilità :(
» Prima c'era un master che facevano a Siena per fare questo mestiere ma
» credo che l'anno scorso non sia stato attivato.

sfogo

Inviato da Diana @, giovedì, settembre 01, 2011, 23:01 (4833 giorni fa) @ wiseguy

» lascia perdere il prima possibile


Questo l'ho capito, ma per fare che>>

sfogo

Inviato da wiseguy, venerdì, settembre 02, 2011, 09:21 (4833 giorni fa) @ Diana

» » lascia perdere il prima possibile
»
»
» Questo l'ho capito, ma per fare che>>

e che ne so. domandi a me>

sfogo

Inviato da Aunt Lucille, giovedì, settembre 01, 2011, 23:26 (4833 giorni fa) @ Diana

Io non credo che la soluzione di tutto sia andarsene all’estero. E poi, basta pensare che all’estero tutto funziona e tutto è bello, mentre in Italia tutto fa schifo e non funziona nulla!
Ho conosciuto tanti insegnanti all’estero che campano di supplenze o insegnano qualche ora qua e qualche ora là, magari in tre o quattro scuole, correndo come pazzi dalla mattina alla sera. Ce ne sono molti che hanno dovuto mettere da parte il sogno di fare l’insegnante e lavorano in ufficio come commerciale o segretaria. Inoltre, non sempre fare un'esperienza all’estero, come i vari stage e assistentati, apre le porte. Molti istituti accolgono assistenti o stagisti proprio perché non avrebbero soldi per assumere personale e così sfruttano forza lavoro gratuita, anno dopo anno. Finito l'assistentato un bel grazie e buona fortuna e neppure un aiuto per cercare altro. Non sempre, inoltre, la meritocrazia regna ovunque. Anzi, in tanti contesti, anche universitari, se vedono che vali e molte cose le sai fare meglio, ti mettono da parte perché sei una possibile minaccia. Ci vuole fortuna, ma anche tanta faccia tosta a contrastare questa gente, e non tutti ce l’hanno, pur essendo molto bravi nel proprio lavoro.
Per non parlare poi di alcuni accademici universitari o insegnanti di scuola che l’italiano non lo sanno proprio o scrivono e parlano un italiano poco naturale. Girano libri di case editrici, anche famose, con errori, calchi dalla lingua straniera e un italiano incartapecorito. Eppure questa gente lavora e prende anche uno stipendio buono, perché ha avuto la fortuna di inserirsi poi al momento giusto. E se arrivi tu, laureato, con dottorato ed esperienza in Italia con un livello di italiano eccellente, hai meno speranze di chi è arrivato qui dopo il liceo, ha fatto l’università sul posto pagata da papà e ha un italiano non certo a livello universitario.
In alcuni paesi come l’UK, si vantano tanto della loro imparzialità, ma alla fine non sono neppure obbligati a mandare un feedback se non sei selezionato tra i candidati. Non sono tenuti a provare i motivi per cui non ti hanno scelto: e come si fa a sapere che non sono stato oggetto di discriminazione> Sempre in UK, se hai titoli ed esperienza conseguiti altrove, non ti prendono nemmeno in considerazione con la scusa che il sistema scolastico è diverso.
E poi questo sistema di referenze non mette certo al riparo da antipatie e sgambetti. Se sei bravo ma sei antipatico al tuo supervisore, stai pur certo che scriverà una referenza per fare in modo che non ti prendano. E sei arrivato da poco e hai fatto solo un misero stage non hai altri referenti, perché quelli che puoi dare dall'Italia non contano niente. E quindi sei punti a capo, senza modo di dimostrare che vali.
Per non parlare poi di quando ti licenziano perché non c'è un numero sufficiente di allievi. E non puoi battere ciglio.
Ah, e poi l'invidia di certi ambienti di lavoro in UK: tanti bei sorrisi davanti, nessuno che dice mai quello che pensa, e dietro a farti le scarpe. Per venirne fuori devi essere un po' falso come loro, ma non tutti se la sentono di pagare questo prezzo pur di lavorare.
Certo, questo accade ovunque, ma non si dica che all'estero è tutto meglio.

sfogo

Inviato da clair, venerdì, settembre 02, 2011, 01:34 (4833 giorni fa) @ Aunt Lucille

» Io non credo che la soluzione di tutto sia andarsene all’estero. E poi,
» basta pensare che all’estero tutto funziona e tutto è bello, mentre in
» Italia tutto fa schifo e non funziona nulla!
» Certo, questo accade ovunque, ma non si dica che all'estero è tutto
» meglio.

Per quanto mi riguarda, non ho mai detto che all'estero è tutto meglio.
Ho fatto 3 mesi in UK, come cameriera, e la mia coinquilina viveva e lavorava là da anni ed era super-entusiasta, ma molte cose che mi raccontava mi lasciavano perplessa e non mi sembravano poi tanto diverse da come vanno le cose qui.
L'estero per me è più che altro la speranza (o l'illusione, forse; può anche essere) di trovare un'opportunità (di mettersi alla prova, lavorare, farcela) cosa che qui in Italia pare del tutto sparita.
Fai l'esempio dei libri di testo, e hai ragione. Ma hai provato il settore editoria in Italia>> Io correggo bozze da 6 anni e più in là di quello non c'è verso d'andare! O forse sono io che non sono abbastanza brava, o determinata... non lo dicevo per puro autocompatimento, prima, che ogni tanto mi sento idiota!

(A proposito della mia coinquilina: a onor del vero anche per lei appena arrivata non è stato facile: con laurea, dottorato e esperienze di insegnamento ha iniziato cmnq con il fare la babysitter e simil. Poi però s'è fatta un master di 1 anno e dopo poco l'hanno assunta in una casa editrice importante. Dici che se mi faccio un altro master qui, mi prendono all'Einaudi>> ;-) )

sfogo

Inviato da piergiorgio, venerdì, settembre 02, 2011, 09:27 (4833 giorni fa) @ Aunt Lucille

ciao "aunt lucille",
finalmente un post fuori dal coro. Sinceramente anche io la penso cosi, all'estero non sempre tutto è meraviglioso e regna la meritocrazia, come ci vogliano spesso far credere. In particolare nei paesi di lingua inglese, dall'UK agli USA. Almeno in Italia, solo per parlare dell'insegnamento, abbiamo graduatorie con punti. L'Italia è nonostante tutto, un paese fantastico, con una cultura ed una qualita' di vita ancora buona.


» Io non credo che la soluzione di tutto sia andarsene all’estero. E poi,
» basta pensare che all’estero tutto funziona e tutto è bello, mentre in
» Italia tutto fa schifo e non funziona nulla!
» Ho conosciuto tanti insegnanti all’estero che campano di supplenze o
» insegnano qualche ora qua e qualche ora là, magari in tre o quattro
» scuole, correndo come pazzi dalla mattina alla sera. Ce ne sono molti che
» hanno dovuto mettere da parte il sogno di fare l’insegnante e lavorano in
» ufficio come commerciale o segretaria. Inoltre, non sempre fare
» un'esperienza all’estero, come i vari stage e assistentati, apre le porte.
» Molti istituti accolgono assistenti o stagisti proprio perché non avrebbero
» soldi per assumere personale e così sfruttano forza lavoro gratuita, anno
» dopo anno. Finito l'assistentato un bel grazie e buona fortuna e neppure
» un aiuto per cercare altro. Non sempre, inoltre, la meritocrazia regna
» ovunque. Anzi, in tanti contesti, anche universitari, se vedono che vali
» e molte cose le sai fare meglio, ti mettono da parte perché sei una
» possibile minaccia. Ci vuole fortuna, ma anche tanta faccia tosta a
» contrastare questa gente, e non tutti ce l’hanno, pur essendo molto bravi
» nel proprio lavoro.
» Per non parlare poi di alcuni accademici universitari o insegnanti di
» scuola che l’italiano non lo sanno proprio o scrivono e parlano un
» italiano poco naturale. Girano libri di case editrici, anche famose, con
» errori, calchi dalla lingua straniera e un italiano incartapecorito.
» Eppure questa gente lavora e prende anche uno stipendio buono, perché ha
» avuto la fortuna di inserirsi poi al momento giusto. E se arrivi tu,
» laureato, con dottorato ed esperienza in Italia con un livello di italiano
» eccellente, hai meno speranze di chi è arrivato qui dopo il liceo, ha fatto
» l’università sul posto pagata da papà e ha un italiano non certo a livello
» universitario.
» In alcuni paesi come l’UK, si vantano tanto della loro imparzialità, ma
» alla fine non sono neppure obbligati a mandare un feedback se non sei
» selezionato tra i candidati. Non sono tenuti a provare i motivi per cui
» non ti hanno scelto: e come si fa a sapere che non sono stato oggetto di
» discriminazione> Sempre in UK, se hai titoli ed esperienza conseguiti
» altrove, non ti prendono nemmeno in considerazione con la scusa che il
» sistema scolastico è diverso.
» E poi questo sistema di referenze non mette certo al riparo da antipatie e
» sgambetti. Se sei bravo ma sei antipatico al tuo supervisore, stai pur
» certo che scriverà una referenza per fare in modo che non ti prendano. E
» sei arrivato da poco e hai fatto solo un misero stage non hai altri
» referenti, perché quelli che puoi dare dall'Italia non contano niente. E
» quindi sei punti a capo, senza modo di dimostrare che vali.
» Per non parlare poi di quando ti licenziano perché non c'è un numero
» sufficiente di allievi. E non puoi battere ciglio.
» Ah, e poi l'invidia di certi ambienti di lavoro in UK: tanti bei sorrisi
» davanti, nessuno che dice mai quello che pensa, e dietro a farti le
» scarpe. Per venirne fuori devi essere un po' falso come loro, ma non tutti
» se la sentono di pagare questo prezzo pur di lavorare.
» Certo, questo accade ovunque, ma non si dica che all'estero è tutto
» meglio.

sfogo

Inviato da arr3, venerdì, settembre 02, 2011, 01:52 (4833 giorni fa) @ clair

parti parti... ed ancora parti...
mettiti in tasca 500 euro e parti...
poi si vedrà

unica via!
/f

» Ragazzi
»
» ma cosa si deve fare per riuscire ad insegnare (italiano)>>>>
» Io non so più dove sbattere la testa, giuro!
» I ctp pescano dalle liste degli insegnanti di medie e superiori, le
» università vogliono esperienza con universitari, i campi estivi
» esperienza, appunto, in campi estivi, le associazioni per lo più vanno di
» volontariato, per un tirocino mi hanno chiesto familiarità con le
» questioni di copyright.. All'estero, pare che non ti considerino proprio,
» se non sei in loco... Insomma: non ci rientro mai!
» Nonostante una laurea a pieni voti, un master e un po' di esperienza, mi
» sento una nullità totale: non-qualificata, non-idonea, non-abbastanza....
» :-( :-( :-(
» ....Al di là dello sfogo, avete suggerimenti utili> ...Ho mandato cv
» praticamente a chiunque e considererei anche di espatriare, se ci fossero
» prospettive concrete (i tentativi fatti fin'ora non sono andati a buon
» fine)....
»
» Grazie! :-)

sfogo

Inviato da Diana @, venerdì, settembre 02, 2011, 09:46 (4833 giorni fa) @ arr3

Partire parto, mi piace vivere lontano da casa... Ma avere un qualche progetto non mi dispiacerebbe. Farei magari anche un master dopo la laurea (anche se la voglia di studiare sta scemando), ma non saprei quale. Cioè, so quale mi piacerebbe fare ma non quale sarebbe utile fare.

sfogo

Inviato da ChristineMcGyver ⌂ @, venerdì, settembre 02, 2011, 10:52 (4833 giorni fa) @ Diana

Se la tua idea è prima o poi tornare in Italia ed inserirti nelle graduatorie, fai un master online trasversale (in didattica delle lingue in generale o nuove tecnologie applicate alle lingue). Valgono 3 punti.
Io non sapendolo ho fatto il Master della Ca' Foscari in Didattica dell'Italiano, ma dato che nelle graduatorie posso entrare per inglese o spagnolo quel Master non mi vale.

Secondo me il problema non è Italia o estero, insomma, si possono trovare situazioni positive e negative ovunque.
Il problema è pensare o sperare di poter cominciare subito insegnando (solo) italiano, senza sapere la lingua del posto, con un bel contratto ecc.

Spesso si comincia da altro, e nel frattempo si cerca e si fanno colloqui a raffica. Però è un po' inutile puntare a città grandi e gettonatissime dagli italiani se non si ha un bel CV da offrire. (anche se anche in quei casi ci sono eccezioni e botte di fortuna clamorose).

Partire per partire lascia il tempo che trova.
Bisogna informarsi bene dall'Italia, prendere contatti con gente che è già sul posto per vedere qual è la situazione (in questo è tutto più facile rispetto a 10 anni fa, attraverso forum e facebook si possono ottenere info utilissime) e prevedere anche un breve (ma intenso) soggiorno sul posto. Cioè mandare CV a raffica a tutte le scuole della città dicendo che si è disponibili a un colloquio dal giorno tale al giorno tale e poi organizzarsi (magari attraverso couch-surfing) per andarci e presentarsi ai colloqui.

E poi iniziare a spulciare i libri di testo. Conoscerli per sapere organizzare una lezione. Per saper rispondere a domande in caso ci siano.

Anni fa mi sono trovata a fare da tutor a una tirocinante che voleva fare la prof. Lei credeva fosse il mestiere più bello e facile del mondo. Allora quando era con me in classe le ho chiesto se per favore poteva spiegare lei la regola degli articoli, per capirci, quando si usa il, l', lo ...
non la sapeva.
E non è che se uno è madrelingua nasce imparato, insomma, tocca davvero studiare e prepararsi. Io leggo la grammatica prima di andare a dormire!

Poi bisogna saper offrire qualcosa che nessun altro offre: preparazione e informazioni su esami ufficiali, simulazioni di esami ufficiali, conversazione su tematiche specifiche, esercizi personalizzati, consigli utili. E per prepararsi per tutto questo ci si può iscrivere a un corso, a un master, ma bisogna integrare il tutto con il confronto con altri prof. preparati che possano darci dei consigli.

E anche magari fare altre cose nel frattempo, anche se è vero che a volte i soldi finiscono e non si può continuare a stare all'esteroa bighellonare in quel caso.

Però programmi per partire ce ne sono parecchi:
assistentato Miur, Comenius, Gruntvig, Fulbright, - Leonardo, Servizio di Volontariato Europeo ... e borse di studio meno conosciute che si trovano spulciando bene internet. E i lettorati offerti direttamente dalle università straniere (ma in quel caso bisogna controllare la pagina dell'università in questione tutte le settimane). I centri linguistici di ateneo. Le università a distanza.

Sarebbe davvero un discorso infinito.

--
*** Se i miei consigli ti sono sembrati utili, in cambio visita questa pagina, diffondila e dona a questa onlus il 5x1000 www.lunadiformaggio.com ***
*** Se vuoi seguire le mie prossime avventure, le trovi qui: www.nonsipuotornareindietro.blogspot.com***

sfogo

Inviato da Diana @, venerdì, settembre 02, 2011, 10:59 (4833 giorni fa) @ ChristineMcGyver

Ciao Christine, grazie. Le cose che dici le ho quasi tutte fatte o le sto facendo (anche grazie a te che le avevi consigliate altre volte!), ma mi sembra che il punto non sia più neanche questo. Nel senso, mi sembra di capire, a forza di leggere questo forum, che questa è solo la strada giusta per doversi sbattere tutta la vita e comunque avere uno stipendio da fame... Non so mica se ne ho voglia, a dirla tutta! Non che con la mia bella laurea in lettere mi possa aspettare futuri facili navigando nell'oro, ma mi chiedo se sono ancora in tempo per raddrizzare il tiro, farmi un master più "concreto" o qualcosa del genere. Bo...!
Ps sto leggendo il tuo blog sulla Slovenia! In bocca al lupo

» Se la tua idea è prima o poi tornare in Italia ed inserirti nelle
» graduatorie, fai un master online trasversale (in didattica delle lingue
» in generale o nuove tecnologie applicate alle lingue). Valgono 3 punti.
» Io non sapendolo ho fatto il Master della Ca' Foscari in Didattica
» dell'Italiano, ma dato che nelle graduatorie posso entrare per inglese o
» spagnolo quel Master non mi vale.
»
» Secondo me il problema non è Italia o estero, insomma, si possono trovare
» situazioni positive e negative ovunque.
» Il problema è pensare o sperare di poter cominciare subito insegnando
» (solo) italiano, senza sapere la lingua del posto, con un bel contratto
» ecc.
»
» Spesso si comincia da altro, e nel frattempo si cerca e si fanno colloqui
» a raffica. Però è un po' inutile puntare a città grandi e gettonatissime
» dagli italiani se non si ha un bel CV da offrire. (anche se anche in quei
» casi ci sono eccezioni e botte di fortuna clamorose).
»
» Partire per partire lascia il tempo che trova.
» Bisogna informarsi bene dall'Italia, prendere contatti con gente che è già
» sul posto per vedere qual è la situazione (in questo è tutto più facile
» rispetto a 10 anni fa, attraverso forum e facebook si possono ottenere
» info utilissime) e prevedere anche un breve (ma intenso) soggiorno sul
» posto. Cioè mandare CV a raffica a tutte le scuole della città dicendo che
» si è disponibili a un colloquio dal giorno tale al giorno tale e poi
» organizzarsi (magari attraverso couch-surfing) per andarci e presentarsi
» ai colloqui.
»
» E poi iniziare a spulciare i libri di testo. Conoscerli per sapere
» organizzare una lezione. Per saper rispondere a domande in caso ci siano.
»
» Anni fa mi sono trovata a fare da tutor a una tirocinante che voleva fare
» la prof. Lei credeva fosse il mestiere più bello e facile del mondo.
» Allora quando era con me in classe le ho chiesto se per favore poteva
» spiegare lei la regola degli articoli, per capirci, quando si usa il, l',
» lo ...
» non la sapeva.
» E non è che se uno è madrelingua nasce imparato, insomma, tocca davvero
» studiare e prepararsi. Io leggo la grammatica prima di andare a dormire!
»
» Poi bisogna saper offrire qualcosa che nessun altro offre: preparazione e
» informazioni su esami ufficiali, simulazioni di esami ufficiali,
» conversazione su tematiche specifiche, esercizi personalizzati, consigli
» utili. E per prepararsi per tutto questo ci si può iscrivere a un corso, a
» un master, ma bisogna integrare il tutto con il confronto con altri prof.
» preparati che possano darci dei consigli.
»
» E anche magari fare altre cose nel frattempo, anche se è vero che a volte
» i soldi finiscono e non si può continuare a stare all'esteroa bighellonare
» in quel caso.
»
» Però programmi per partire ce ne sono parecchi:
» assistentato Miur, Comenius, Gruntvig, Fulbright, - Leonardo, Servizio di
» Volontariato Europeo ... e borse di studio meno conosciute che si trovano
» spulciando bene internet. E i lettorati offerti direttamente dalle
» università straniere (ma in quel caso bisogna controllare la pagina
» dell'università in questione tutte le settimane). I centri linguistici di
» ateneo. Le università a distanza.
»
» Sarebbe davvero un discorso infinito.

sfogo

Inviato da ChristineMcGyver ⌂ @, venerdì, settembre 02, 2011, 11:38 (4833 giorni fa) @ Diana

Beh, ovviamente anche per questa professione ci sono situazioni idilliache
(prof. EOI in Spagna che guadagnano 1800 euro per 18 ore di lavoro a settimana - esclusa la preparazione comunque). Però per arrivarci bisogna passare un concorso, studiare, essere fortunati, e comunque prima omologare la laurea ecc.ecc.ecc.

Io questa precarietà non la consiglierei poi a chi vuole magari mettere su famiglia. Perché non avendo un lavoro fisso si finisce per rimandare, rimandare, rimandare e spostarsi, rispostarsi e rispostarsi e anche la vita privata ne risente. Io ci sono abituata, ma vivo come una formichina, risparmio molto e cerco sempre lavori secondari oltre a quello di prof. (traduzioni, accompagnare gruppi all'estero, ripetizioni, consulenza).

A me piace così, ma effettivamente bisogna pensare se si è pronti a questo tipo di vita o se delle volte sarebbe meglio orientarsi a qualcosa di più pratico. E secondo me dare un'occhiata anche a Paesi non così gettonati, come la Svezia, la Norvegia ecc. - però bisogna essere disposti anche ad imparare velocemente la lingua del posto.

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Inviato da blackadder, venerdì, settembre 02, 2011, 22:24 (4832 giorni fa) @ ChristineMcGyver

Fare masteruncoli da 3 punti in graduatoria in Italia per sperare in che cosa esattamente> Per elemosinare qualche supplenza che poi porterà dove di preciso> Questo è un paese poco serio. A ben tre generazioni di laureati tra la chiusura della SSIS e l'introduzione del TFA è stato di fatto negato di potersi abilitare all'insegnamento. E se ci si fosse voluti abilitare per insegnare altrove> L'Unione Europea significa anche mobilità e ricerca di occasioni lavorative in altri paesi. Purtroppo nessuno si è mai posto queste questioni. Peccato.
Il mio consiglio è di andar via. Partite, sicuramente l'estero non è l'eldorado ma sarete messi in condizioni almeno di sopravvivere. Quando in Italia saranno rimasti solo incapaci e raccomandati poi ci sarà da ridere...o da piangere.

sfogo

Inviato da Kia @, sabato, settembre 03, 2011, 00:33 (4832 giorni fa) @ clair

Salve,
seguo spesso questo forum.
Concordo praticamente con quasi tutti i vostri commenti, essendo nella stessa condizione e nello stesso stato d'animo descritti da clair ( per non parlare dell'età, credo...)
Insegnare italiano non è mai stata la nuova frontiera lavorativa e/o alternativa all'insegnamento classico come mi (ci) hanno fatto credere quando ho cominciato questo percorso dopo una laurea in lingue vecchio ordinamento(ottenuta tra l'altro combattendo contro riforme che mi cancellavano dalla mia stessa università a cui però pagavo le tasse). Per esperienza personale concordo in pieno anche sui commenti riguardo al fatto che anche all'estero non è tutto oro, anzi.... Mi dicevano anche che all'estero pagano di più... sono stata pagata molto di più insegnando in un progetto per immigrati di associazioni locali che non in scuole in Germania.... Andare all'estero da soli e restarci SENZA appoggi concreti (alloggio, conoscenti, lavoro) sul posto è DIFFICILISSIMO, soprattutto se non si hanno basi economiche infinite e se si sceglie un paese di cui non si parla bene la lingua o non la si conosce affatto...All'estero anche se in Europa ti ritengono comunque straniero, oltre al problema di trovare lavoro, ci sono tanti problemi pratici....ad esempio non sempre ti affittano una stanza se sei straniero.... (un alloggio è necessario non si può certo essere ospitati a lungo !).
Senza un alloggio sicuro come si fa rimanere a lungo per cercare lavoro, senza un lavoro e/o un alloggio a volte non ti puoi aprire un conto in banca in loco e anche essere pagato per qualche lezione/lavoretto risulta complicato....può diventare un inferno! Senza appoggi anche l'estero è come l'Italia...mi è stato fatto notare che bisogna conoscere più gente possibile per trovare qualcosa di buono ....allora dico se è così ogni paese è Italia, che senso ha per noi italiani (che non possiamo permetterci appoggi e denaro sufficienti) l'emigrazione oggi>
(Parlo da nipote di emigrati in America....)

sfogo

Inviato da gilda, sabato, settembre 03, 2011, 20:03 (4831 giorni fa) @ Kia

» Salve,
» seguo spesso questo forum.
» Concordo praticamente con quasi tutti i vostri commenti, essendo nella
» stessa condizione e nello stesso stato d'animo descritti da clair ( per
» non parlare dell'età, credo...)
» Insegnare italiano non è mai stata la nuova frontiera lavorativa e/o
» alternativa all'insegnamento classico come mi (ci) hanno fatto credere
» quando ho cominciato questo percorso dopo una laurea in lingue vecchio
» ordinamento(ottenuta tra l'altro combattendo contro riforme che mi
» cancellavano dalla mia stessa università a cui però pagavo le tasse). Per
» esperienza personale concordo in pieno anche sui commenti riguardo al fatto
» che anche all'estero non è tutto oro, anzi.... Mi dicevano anche che
» all'estero pagano di più... sono stata pagata molto di più insegnando in
» un progetto per immigrati di associazioni locali che non in scuole in
» Germania.... Andare all'estero da soli e restarci SENZA appoggi concreti
» (alloggio, conoscenti, lavoro) sul posto è DIFFICILISSIMO, soprattutto se
» non si hanno basi economiche infinite e se si sceglie un paese di cui non
» si parla bene la lingua o non la si conosce affatto...All'estero anche se
» in Europa ti ritengono comunque straniero, oltre al problema di trovare
» lavoro, ci sono tanti problemi pratici....ad esempio non sempre ti
» affittano una stanza se sei straniero.... (un alloggio è necessario non si
» può certo essere ospitati a lungo !).
» Senza un alloggio sicuro come si fa rimanere a lungo per cercare lavoro,
» senza un lavoro e/o un alloggio a volte non ti puoi aprire un conto in
» banca in loco e anche essere pagato per qualche lezione/lavoretto risulta
» complicato....può diventare un inferno! Senza appoggi anche l'estero è
» come l'Italia...mi è stato fatto notare che bisogna conoscere più gente
» possibile per trovare qualcosa di buono ....allora dico se è così ogni
» paese è Italia, che senso ha per noi italiani (che non possiamo
» permetterci appoggi e denaro sufficienti) l'emigrazione oggi>
» (Parlo da nipote di emigrati in America....)

Davvero interessante questa discussione. Io purtroppo non ho molta voce in capitolo. La mia esperienza all'estero si limita ad un progetto Erasmus (di cui naturalmente ho un bellissimo ricordo) e una piccola esperienza lavorativa che ho avuto sul posto ( di cui ho un ricordo altrettanto bello perché ho avuto la fortuna di lavorare con persone davvero corrette). Tornata in Italia quell'esperienza mi è mancata molto soprattutto se la paragono alle situazioni lavorative che ho trovato qui; ma penso che in quel contesto magari ho avuto solo fortuna. In questi giorni però pensavo che la difficoltà a trovare un lavoro stabile ormai interessa i laureati di ogni settore. Anche per un ingegnere informatico oggi affermarsi in Italia è praticamente impossibile. Non lo so se all'estero la situazione è diversa per chi ha una laurea in queste discipline. Certo, qualche possibilità in più rispetto a noi magari ce l'hanno. Allora penso che forse è saturo tutto l'Occidente. I paesi orientali come Cina, India, etc.. offrono più possibilità ... ma è anche vero che non possiamo pensare di cambiare continente per avere un lavoro decente e un futuro. Alla fine credo che la cosa importante sia non abbattersi e credere in quello che si fa..poi molte volte trovare il lavoro giusto è anche un fatto di coincidenze, incontri, casualità ... a volte basta trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Per il resto la penso come molti di voi. Sotto certi aspetti tutto il mondo è paese.:-)

sfogo

Inviato da Sarahry @, lunedì, settembre 05, 2011, 23:38 (4829 giorni fa) @ clair

Ciao a tutti,
dopo un diploma triennale in traduzione e una specialistica in mediazione linguistica, un paio di corsi-tanto per aggiungere righe al curriculum, 4 anni passati a lavorare in varie aziende, sperando di trovarne finalmente una dove ci fosse la possibilita' di crescere professionalmente e non ritrovarsi, dopo 20 anni, a fare la segretaria come il primo giorno e prendere lo stesso stipendio del primo giorno, dopo 3 anni di traduzioni free lance e collaborazioni con scuole di lingue, nel 2006 sono approdata nel mondo della scuola italiana.Ho lavorato 3 anni come insegnante di inglese alle elementari, ovviamente precaria, inventandomi campi estivi e doposcuola per arrotondare, poi ho deciso di partire. Da 2 anni vivo in UK dove ho fatto un PGCE e mi sono qualificata per insegnare alla primaria.Ho trovato un lavoro in una scuola elementare inglese in cui insegno tutte le materie, ovviamente in inglese. Prendo £1400 al mese, affitto e bollette mi costano £800, lavoro 10-12 ore al giorno, con un livello di stress che nella scuola italiana non e' nemmeno pensabile-tanto per dire, tu stai facendo lezione entra il preside nella tua classe si siede e inizia a prendere appunti su come insegni e su quanto stanno imparando i bambini-
Dopo tutto questo sono giunta alla seguente conclusioni:
1 In Italia si sta meglio- ok sarai pure precario, ma una volta che riesci ad entrare nella scuola sei a posto: lavoro (quasi) part time, pagato come un full time, tutto il tempo per fare un secondo lavoro (volendo), o dedicarsi alla famiglia e ai propri hobbies
2 Se pensate di andare all estero lasciate perdere l idea di insegnare italiano: io abito a Bedford, dove, dopo Londra c'e' la comunita' italiana piu' grande e tutte le scuole, comunque, insegnano francese. Fatevene una ragione: l italiano non e' una lingua molto richiesta, sopratutto in UK. Per ogni posto di italiano ce ne sono 100 di francese e 65 di spagnolo. Lasciate perdere l italiano anche nel resto d'Europa: buttatevi sull inglese, che vogliono impararlo tutti al giorno d oggi (sopratutto in Spagna e Francia i ragazzini sono messi malissimo, quindi ci sono molte possibilita')

Visitate la pagina fb -Insegnanti in giro per l Europa-
ci sono un sacco di discussioni e consigli utili.
In bocca al lupo a tutti

sfogo

Inviato da piergiorgio, martedì, settembre 06, 2011, 09:31 (4829 giorni fa) @ Sarahry

ciao sarahry,
fa "piacere" leggere di esperienze come la tua. Anche io, dopo diversi anni trascorsi in giro per l'europa, mi sono fatto la tua stessa opinione: all'estero le condizioni lavorative non sono davvero migliori di quelle italiane (anche perche quasi sempre, a stipendi piu alti corrispondono uno costo della vita e spese annesse molto maggiori rispetto all'italia). Ed è vero: con l'italia all'estero c'e' davvero poco da lavorare.
Buona fortuna anche a te


» Ciao a tutti,
» dopo un diploma triennale in traduzione e una specialistica in mediazione
» linguistica, un paio di corsi-tanto per aggiungere righe al curriculum, 4
» anni passati a lavorare in varie aziende, sperando di trovarne finalmente
» una dove ci fosse la possibilita' di crescere professionalmente e non
» ritrovarsi, dopo 20 anni, a fare la segretaria come il primo giorno e
» prendere lo stesso stipendio del primo giorno, dopo 3 anni di traduzioni
» free lance e collaborazioni con scuole di lingue, nel 2006 sono approdata
» nel mondo della scuola italiana.Ho lavorato 3 anni come insegnante di
» inglese alle elementari, ovviamente precaria, inventandomi campi estivi e
» doposcuola per arrotondare, poi ho deciso di partire. Da 2 anni vivo in UK
» dove ho fatto un PGCE e mi sono qualificata per insegnare alla primaria.Ho
» trovato un lavoro in una scuola elementare inglese in cui insegno tutte le
» materie, ovviamente in inglese. Prendo £1400 al mese, affitto e bollette mi
» costano £800, lavoro 10-12 ore al giorno, con un livello di stress che
» nella scuola italiana non e' nemmeno pensabile-tanto per dire, tu stai
» facendo lezione entra il preside nella tua classe si siede e inizia a
» prendere appunti su come insegni e su quanto stanno imparando i bambini-
» Dopo tutto questo sono giunta alla seguente conclusioni:
» 1 In Italia si sta meglio- ok sarai pure precario, ma una volta che riesci
» ad entrare nella scuola sei a posto: lavoro (quasi) part time, pagato come
» un full time, tutto il tempo per fare un secondo lavoro (volendo), o
» dedicarsi alla famiglia e ai propri hobbies
» 2 Se pensate di andare all estero lasciate perdere l idea di insegnare
» italiano: io abito a Bedford, dove, dopo Londra c'e' la comunita' italiana
» piu' grande e tutte le scuole, comunque, insegnano francese. Fatevene una
» ragione: l italiano non e' una lingua molto richiesta, sopratutto in UK.
» Per ogni posto di italiano ce ne sono 100 di francese e 65 di spagnolo.
» Lasciate perdere l italiano anche nel resto d'Europa: buttatevi sull
» inglese, che vogliono impararlo tutti al giorno d oggi (sopratutto in
» Spagna e Francia i ragazzini sono messi malissimo, quindi ci sono molte
» possibilita')
»
» Visitate la pagina fb -Insegnanti in giro per l Europa-
» ci sono un sacco di discussioni e consigli utili.
» In bocca al lupo a tutti

sfogo

Inviato da dino, martedì, settembre 06, 2011, 10:21 (4829 giorni fa) @ piergiorgio

Dipende dal tuo target... io mi occupo di formazione a distanza (con adulti, è chiaro) e ti assicuro che la richiesta di corsi di italiano è intensa e continua (specie fuori Europa), seppur ovviamente inferiore a EN o ES.
Ciao.
dino


-------------------

Ed è vero: con l'italia all'estero c'e' davvero poco da lavorare.

» ciao sarahry,
» fa "piacere" leggere di esperienze come la tua. Anche io, dopo diversi
» anni trascorsi in giro per l'europa, mi sono fatto la tua stessa opinione:
» all'estero le condizioni lavorative non sono davvero migliori di quelle
» italiane (anche perche quasi sempre, a stipendi piu alti corrispondono uno
» costo della vita e spese annesse molto maggiori rispetto all'italia). Ed è
» vero: con l'italia all'estero c'e' davvero poco da lavorare.
» Buona fortuna anche a te
»
»
» » Ciao a tutti,
» » dopo un diploma triennale in traduzione e una specialistica in
» mediazione
» » linguistica, un paio di corsi-tanto per aggiungere righe al curriculum,
» 4
» » anni passati a lavorare in varie aziende, sperando di trovarne
» finalmente
» » una dove ci fosse la possibilita' di crescere professionalmente e non
» » ritrovarsi, dopo 20 anni, a fare la segretaria come il primo giorno e
» » prendere lo stesso stipendio del primo giorno, dopo 3 anni di
» traduzioni
» » free lance e collaborazioni con scuole di lingue, nel 2006 sono
» approdata
» » nel mondo della scuola italiana.Ho lavorato 3 anni come insegnante di
» » inglese alle elementari, ovviamente precaria, inventandomi campi estivi
» e
» » doposcuola per arrotondare, poi ho deciso di partire. Da 2 anni vivo in
» UK
» » dove ho fatto un PGCE e mi sono qualificata per insegnare alla
» primaria.Ho
» » trovato un lavoro in una scuola elementare inglese in cui insegno tutte
» le
» » materie, ovviamente in inglese. Prendo £1400 al mese, affitto e bollette
» mi
» » costano £800, lavoro 10-12 ore al giorno, con un livello di stress che
» » nella scuola italiana non e' nemmeno pensabile-tanto per dire, tu stai
» » facendo lezione entra il preside nella tua classe si siede e inizia a
» » prendere appunti su come insegni e su quanto stanno imparando i bambini-
»
» » Dopo tutto questo sono giunta alla seguente conclusioni:
» » 1 In Italia si sta meglio- ok sarai pure precario, ma una volta che
» riesci
» » ad entrare nella scuola sei a posto: lavoro (quasi) part time, pagato
» come
» » un full time, tutto il tempo per fare un secondo lavoro (volendo), o
» » dedicarsi alla famiglia e ai propri hobbies
» » 2 Se pensate di andare all estero lasciate perdere l idea di insegnare
» » italiano: io abito a Bedford, dove, dopo Londra c'e' la comunita'
» italiana
» » piu' grande e tutte le scuole, comunque, insegnano francese. Fatevene
» una
» » ragione: l italiano non e' una lingua molto richiesta, sopratutto in
» UK.
» » Per ogni posto di italiano ce ne sono 100 di francese e 65 di spagnolo.
» » Lasciate perdere l italiano anche nel resto d'Europa: buttatevi sull
» » inglese, che vogliono impararlo tutti al giorno d oggi (sopratutto in
» » Spagna e Francia i ragazzini sono messi malissimo, quindi ci sono molte
» » possibilita')
» »
» » Visitate la pagina fb -Insegnanti in giro per l Europa-
» » ci sono un sacco di discussioni e consigli utili.
» » In bocca al lupo a tutti

sfogo

Inviato da clair, martedì, settembre 06, 2011, 11:21 (4829 giorni fa) @ Sarahry

» 1 In Italia si sta meglio- ok sarai pure precario, ma una volta che riesci
» ad entrare nella scuola sei a posto: lavoro (quasi) part time, pagato come
» un full time, tutto il tempo per fare un secondo lavoro (volendo), o
» dedicarsi alla famiglia e ai propri hobbies

Ho trovato parecchi spunti di riflessione in tutti i post.

Due precisazioni sulla risposta di Sarahry:

1. può anche essere condivisibile quel che dici, ma ripeto che qui non si discuteva della qualità della vita in Italia vs. altri paesi, quanto del fatto che in Italia NON si trova lavoro;

2. io non ho nei miei piani una famiglia, e non ho il "mito" del posto fisso; cambiare e non sentirmi "legata" mi può anche star bene. Ciononostante trovo che il precariato faccia schifo: io con il mio contratto non ho ferie, non ho malattia, non ho aspettativa etc. e - soprattutto - finisco per essere cmq "legata", anche se in un altro modo, perché sono sempre "appesa" alla lotteria scadenza-o-rinnovo-contratto> per fare qualsiasi tipo di piano - dalle ferie, al "vado per un po' all'estero a vedere se riesco a trovare altro".

clair

sfogo

Inviato da Sarahry, martedì, settembre 06, 2011, 23:02 (4828 giorni fa) @ clair

Ciao Clair,
capisco la tua frustrazione, sono d'accordo che in Italia e' molto difficile trovare un lavoro fisso (leggi -non precario) nell'ambito dell'insegnamento delle lingue, pero' credo anche che le tue -le nostre anzi- aspettative siano poco realistiche: siamo cresciuti con dei genitori che appartenevano alla generazione del boom economico e che ci hanno sempre detto che e' importante trovare un buon lavoro, leggi posto fisso. Io credo che al giorno d'oggi dobbiamo renderci conto che le condizioni socio economiche sono cambiate e che aspettarsi di trovare un lavoro a tempo indeterminato non e' piu'realistico purtroppo.

Non sono d'accordo quando dici che in Italia non c'e' lavoro. Il lavoro c'e' ma non e' quello che noi vogliamo- 8 ore al giorno, tredicesima, ferie, maternita', TFR eccetera eccetera. Di quei lavori ce ne sono sempre meno purtroppo, specialmente nel nostro campo. Io ho lavorato in Italia per 6 anni e sono sempre riuscita a mantenermi e a mantenere mio figlio lavorando nell ambito dell insegnamento delle lingue. Devo dire pero' che dopo aver passato un anno a mandare c.v. ho capito che il lavoro dovevo andarmelo a cercare/inventarmelo io e cosi' ho fatto.

Aggiungo anche che in UK la tredicesima non esiste, il TFR non esiste, l'aspettativa non esiste e ti possono licenziare nel giro di 3 mesi se dimostrano-numeri alla mano-che la tua posizine non e' piu' richiesta,(e accade molto spesso). Inoltre anche qui molti dei miei colleghi hanno un contratto a tempo determinato e un contratto a progetto. La differenza e' che qui se non sei un bravo insegnante e i tuoi bambini non imparano abbastanza, cosa che devi dimostrare numeri alla mano, il preside non ti vuole piu nella sua scuola e ti rende la vita un inferno finche non ti licenzi tu!


» » 1 In Italia si sta meglio- ok sarai pure precario, ma una volta che
» riesci
» » ad entrare nella scuola sei a posto: lavoro (quasi) part time, pagato
» come
» » un full time, tutto il tempo per fare un secondo lavoro (volendo), o
» » dedicarsi alla famiglia e ai propri hobbies
»
» Ho trovato parecchi spunti di riflessione in tutti i post.
»
» Due precisazioni sulla risposta di Sarahry:
»
» 1. può anche essere condivisibile quel che dici, ma ripeto che qui non si
» discuteva della qualità della vita in Italia vs. altri paesi, quanto del
» fatto che in Italia NON si trova lavoro;
»
» 2. io non ho nei miei piani una famiglia, e non ho il "mito" del posto
» fisso; cambiare e non sentirmi "legata" mi può anche star bene.
» Ciononostante trovo che il precariato faccia schifo: io con il mio
» contratto non ho ferie, non ho malattia, non ho aspettativa etc. e -
» soprattutto - finisco per essere cmq "legata", anche se in un altro modo,
» perché sono sempre "appesa" alla lotteria scadenza-o-rinnovo-contratto>
» per fare qualsiasi tipo di piano - dalle ferie, al "vado per un po'
» all'estero a vedere se riesco a trovare altro".
»
» clair

sfogo

Inviato da Aunt Lucille, mercoledì, settembre 07, 2011, 00:33 (4828 giorni fa) @ Sarahry

» Ciao Clair,
» capisco la tua frustrazione, sono d'accordo che in Italia e' molto
» difficile trovare un lavoro fisso (leggi -non precario) nell'ambito
» dell'insegnamento delle lingue, pero' credo anche che le tue -le nostre
» anzi- aspettative siano poco realistiche: siamo cresciuti con dei genitori
» che appartenevano alla generazione del boom economico e che ci hanno sempre
» detto che e' importante trovare un buon lavoro, leggi posto fisso. Io credo
» che al giorno d'oggi dobbiamo renderci conto che le condizioni socio
» economiche sono cambiate e che aspettarsi di trovare un lavoro a tempo
» indeterminato non e' piu'realistico purtroppo.
»
» Non sono d'accordo quando dici che in Italia non c'e' lavoro. Il lavoro
» c'e' ma non e' quello che noi vogliamo- 8 ore al giorno, tredicesima,
» ferie, maternita', TFR eccetera eccetera. Di quei lavori ce ne sono sempre
» meno purtroppo, specialmente nel nostro campo. Io ho lavorato in Italia per
» 6 anni e sono sempre riuscita a mantenermi e a mantenere mio figlio
» lavorando nell ambito dell insegnamento delle lingue. Devo dire pero' che
» dopo aver passato un anno a mandare c.v. ho capito che il lavoro dovevo
» andarmelo a cercare/inventarmelo io e cosi' ho fatto.
»
» Aggiungo anche che in UK la tredicesima non esiste, il TFR non esiste,
» l'aspettativa non esiste e ti possono licenziare nel giro di 3 mesi se
» dimostrano-numeri alla mano-che la tua posizine non e' piu' richiesta,(e
» accade molto spesso). Inoltre anche qui molti dei miei colleghi hanno un
» contratto a tempo determinato e un contratto a progetto. La differenza e'
» che qui se non sei un bravo insegnante e i tuoi bambini non imparano
» abbastanza, cosa che devi dimostrare numeri alla mano, il preside non ti
» vuole piu nella sua scuola e ti rende la vita un inferno finche non ti
» licenzi tu!
»
»
»
Scusa Sahary, ma se riuscivi a mantenerti in Italia perché sei partita per l'Inghilterra> Cosa ti ha spinto a fare questa scelta>

sfogo

Inviato da Sarahry @, mercoledì, settembre 07, 2011, 21:32 (4827 giorni fa) @ Aunt Lucille

Ciao Aunt Lucille, potrei dire che e' stato il nobile desiderio di aprire i miei orizzonti a una cultura e a una metodologia di insegnamento diversa cio' che mi ha spinto a partire.. la verita' e' che ho deciso di andare in Uk per una futilissima ragione economica: volevo abilitarmi all'insegnamento per poter finalmente inserirmi nelle graduatorie permanenti e sperare, un giorno, forse, chissa', di riuscire ad avere anch'io lo schifoso posto fisso! Essendo gia' laureata in Mediazione linguistica, non avevo proprio tempo/voglia di farmi altri 4 anni di scienze della formazione per poter essere abilitata, sono partita. In UK il corso di abilitazione dura un anno, piu' un altro anno in cui devi lavorare (pagata) in una scuola inglese e vieni seguita ancora da un tutor. Il tutto perche', dopo essermi inventata tanti lavori diversi -in Italia- mi sono resa conto che la scuola italiana e' l'Eldorado del lavoratore! So che molti insegnanti non la pensano come me( di certo quelli che scioperano ogni anno per motivi che sicuramente loro ritengono validi) ma io personalmente non mi sognero' mai di scioperare o lamentarmi di nulla quando saro' un insegnante in una scuola pubblica italiana!

» Scusa Sahary, ma se riuscivi a mantenerti in Italia perché sei partita per
» l'Inghilterra> Cosa ti ha spinto a fare questa scelta>

sfogo

Inviato da clair, mercoledì, settembre 07, 2011, 10:31 (4828 giorni fa) @ Sarahry

credo anche che le tue -le nostre
» anzi- aspettative siano poco realistiche: siamo cresciuti con dei genitori
» che appartenevano alla generazione del boom economico e che ci hanno sempre
» detto che e' importante trovare un buon lavoro, leggi posto fisso. Io credo
» che al giorno d'oggi dobbiamo renderci conto che le condizioni socio
» economiche sono cambiate e che aspettarsi di trovare un lavoro a tempo
» indeterminato non e' piu'realistico purtroppo.
»
» Non sono d'accordo quando dici che in Italia non c'e' lavoro. Il lavoro
» c'e' ma non e' quello che noi vogliamo- 8 ore al giorno, tredicesima,
» ferie, maternita', TFR eccetera eccetera. Di quei lavori ce ne sono sempre
» meno purtroppo, specialmente nel nostro campo.

Allora non mi sono spiegata: NON voglio il posto fisso a tutti i costi.
Ma dico che con questa storia dei contratti a progetto c'hanno rifilato 'na sòla!

E (adesso tiro in ballo un altro argomento "scabroso"): sono stata all'ennesima riunione scuola/genitori/cooperative etc.. Quel che ne è uscito è che per corsi agli immigrati c'è una notevole e crescente richiesta, MA tutto quel che ti offrono è di fare del VOLONTARIATO.
Ora: mi dici come posso io battere la concorrenza di qualcuno che, anche se a volte privo di una preparazione specifica, si offre di fare il mio lavoro GRATIS>!!!!

Ultima cosa: sono anch'io giunta alla conclusione che più che mandare cv a tappeto bisogna inventarsi qualcosa e proporsi con un'idea, un progetto.

Ciao
clair

sfogo

Inviato da Aunt Lucille, mercoledì, settembre 07, 2011, 13:07 (4827 giorni fa) @ clair

Beh Clair, allora non ti rimane che partire, se pensi che in Italia la situazione lavorativa sia scandalosa. Mi pare però di cogliere una contraddizione: non vuoi a tutti costi il posto fisso, ma i contratti a progetto sono "una sola".

Inoltre: in UK il volontariato nelle scuole è una cosa all'ordine del giorno e non si vergognano neppure di chiederlo. Anzi, questi sono solo alcuni esempi concreti vissuti in prima persona:

Una mia ex collega con titoli di studio acquisiti totalmente in UK, PhD in letteratura italiana, esprienza pluriennale come Lecturer di italiano all'università, si è ritrovata senza lavoro perché il suo contratto non è stato rinnovato. Ha cercato nelle università, ma c'è una concorrenza mostruosa, arrivano 40/50 domande per ogni posto e nonostante le sue qualifiche, esprienza e il fatto che vive in UK, non ha trovato nulla! Ha deciso di passare all'insegnamento nelle scuole e cosa le hanno chiesto nella prima scuola dove ha fatto osservazione per il PGCE> Ma come sei brava! E l'hanno invitata a fare del volontariato con piccoli gruppi di studenti scapestrati. E nessuno si scandalizza, anzi ringraziano perché così almeno fanno pratica!

Qualche anno mi proposi come insegnante di lingue in alcune scuole elementari in UK. Tutte mi risposero o mi fecero capire che, veramente, di solito accettano volontari per i corsi di lingue ai bambini.

Un'insegnante spagnola, con titoli e abilitazione conseguiti in Spagna e notevole esperienza di insegnamento in patria ma che vive in Inghilterra, ha mandato decine di domande alle scuole, ma nessuno l'ha presa in considerazione perché non ha esperienza di insegnamento in UK. Le hanno consigliato di offrirsi volontaria o di fare shadowing gratuito nelle scuole per fare pratica e poterla inserire nelle domande di lavoro. Come una neulaureata alle prime armi!

Ho conosciuto un'insegnante italiana che voleva disperatamente insegnare in UK e mandava CV a tappeto nelle scuole offrendosi gratuitamente come insegnante (offriva italiano più altre due lingue!) in cambio di solo alloggio. Nessuno l'ha presa in considerazione, anzi quasi nessuno le rispondeva. Eh certo, una proposta del genere per la mentalità degli inglesi è altresì bizzarra ed esce totalmente dagli schemi. Volontariato sì, ma all'interno di certe regole.

Come vedi lo sfruttamento c'è ovunque e se decidi di fare un lavoro poco qualificato per campare i primi tempi in UK, aspettati di essere pagata ancora meno dell'Italia. Le baby-sitter sono pagate 5-6 sterline all'ora persino a Londra! Le teaching assistant prendono uno stipendio da fame e via dicendo..

sfogo

Inviato da clair, mercoledì, settembre 07, 2011, 14:49 (4827 giorni fa) @ Aunt Lucille

» Beh Clair, allora non ti rimane che partire, se pensi che in Italia la
» situazione lavorativa sia scandalosa. Mi pare però di cogliere una
» contraddizione: non vuoi a tutti costi il posto fisso, ma i contratti a
» progetto sono "una sola".
»
» Inoltre: in UK il volontariato nelle scuole è una cosa all'ordine del
» giorno e non si vergognano neppure di chiederlo.

Allora proverò con Marte, che dici> ;)

Non vedo la contraddizione: capisco le mutate condizioni socio-economiche etc etc e che non sono più tempi di posto fisso etc etc. Ciò non toglie che con contratti a progetto&affini noi abbiamo perso praticamente ogni diritto ed ogni tutela.

PS Insegno anch'io come volontaria, ma speravo fosse un modo di inziare/fare esperienza/entrare nel settore, non una condizione permanente.

clair

sfogo

Inviato da Meg @, mercoledì, settembre 07, 2011, 14:33 (4827 giorni fa) @ clair

» credo anche che le tue -le nostre
» » anzi- aspettative siano poco realistiche: siamo cresciuti con dei
» genitori
» » che appartenevano alla generazione del boom economico e che ci hanno
» sempre
» » detto che e' importante trovare un buon lavoro, leggi posto fisso. Io
» credo
» » che al giorno d'oggi dobbiamo renderci conto che le condizioni socio
» » economiche sono cambiate e che aspettarsi di trovare un lavoro a tempo
» » indeterminato non e' piu'realistico purtroppo.
» »
» » Non sono d'accordo quando dici che in Italia non c'e' lavoro. Il lavoro
» » c'e' ma non e' quello che noi vogliamo- 8 ore al giorno, tredicesima,
» » ferie, maternita', TFR eccetera eccetera. Di quei lavori ce ne sono
» sempre
» » meno purtroppo, specialmente nel nostro campo.
»
» Allora non mi sono spiegata: NON voglio il posto fisso a tutti i costi.
» Ma dico che con questa storia dei contratti a progetto c'hanno rifilato
» 'na sòla!
»
» E (adesso tiro in ballo un altro argomento "scabroso"): sono stata
» all'ennesima riunione scuola/genitori/cooperative etc.. Quel che ne è
» uscito è che per corsi agli immigrati c'è una notevole e crescente
» richiesta, MA tutto quel che ti offrono è di fare del VOLONTARIATO.
» Ora: mi dici come posso io battere la concorrenza di qualcuno che, anche
» se a volte privo di una preparazione specifica, si offre di fare il mio
» lavoro GRATIS>!!!!
»
» Ultima cosa: sono anch'io giunta alla conclusione che più che mandare cv a
» tappeto bisogna inventarsi qualcosa e proporsi con un'idea, un progetto.
»
» Ciao
» clair

Concordo sul discorso italiano per gli stranieri ma credo che le prospettive dovranno cambiare non appena loro cominceranno ad avere maggiore potere, forse anche politico. Insomma, ora possono fare corsi gratuiti con insegnanti magari non sempre qualificati ( per quanto, seppur su basi volontarie, il cv te lo selezionano quasi peggio di un posto retribuito) ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Per il resto credo anche io che all'estero non siano rose e fiori soltanto. E che l'italiano almeno nelle scuole dell'obbligo non sia molto richiesto. Forse nella formazione agli adulti. Ha ragione Sarahdry quando dice che il lavoro bisogna inventarselo...Se non ti va di fare il precario, vero costa fatica anche se comunque sono ben pagati se si guarda la base oraria e la contribuzione per rimanere nel settore ti devi scervellare abbastanza ed essere competitivo, aggiornato e non "sederti" mai. Sono d'accordo che non siamo nel boom economico, stiamo assistendo alle nostre perdite in vista del guadagno di paesi che stanno emergendo e molto bene direi.

sfogo

Inviato da gilda, mercoledì, settembre 07, 2011, 16:45 (4827 giorni fa) @ Meg

» » credo anche che le tue -le nostre
» » » anzi- aspettative siano poco realistiche: siamo cresciuti con dei
» » genitori
» » » che appartenevano alla generazione del boom economico e che ci hanno
» » sempre
» » » detto che e' importante trovare un buon lavoro, leggi posto fisso. Io
» » credo
» » » che al giorno d'oggi dobbiamo renderci conto che le condizioni socio
» » » economiche sono cambiate e che aspettarsi di trovare un lavoro a
» tempo
» » » indeterminato non e' piu'realistico purtroppo.
» » »
» » » Non sono d'accordo quando dici che in Italia non c'e' lavoro. Il
» lavoro
» » » c'e' ma non e' quello che noi vogliamo- 8 ore al giorno, tredicesima,
» » » ferie, maternita', TFR eccetera eccetera. Di quei lavori ce ne sono
» » sempre
» » » meno purtroppo, specialmente nel nostro campo.
» »
» » Allora non mi sono spiegata: NON voglio il posto fisso a tutti i costi.
» » Ma dico che con questa storia dei contratti a progetto c'hanno rifilato
» » 'na sòla!
» »
» » E (adesso tiro in ballo un altro argomento "scabroso"): sono stata
» » all'ennesima riunione scuola/genitori/cooperative etc.. Quel che ne è
» » uscito è che per corsi agli immigrati c'è una notevole e crescente
» » richiesta, MA tutto quel che ti offrono è di fare del VOLONTARIATO.
» » Ora: mi dici come posso io battere la concorrenza di qualcuno che,
» anche
» » se a volte privo di una preparazione specifica, si offre di fare il mio
» » lavoro GRATIS>!!!!
» »
» » Ultima cosa: sono anch'io giunta alla conclusione che più che mandare cv
» a
» » tappeto bisogna inventarsi qualcosa e proporsi con un'idea, un
» progetto.
» »
» » Ciao
» » clair
»
» Concordo sul discorso italiano per gli stranieri ma credo che le
» prospettive dovranno cambiare non appena loro cominceranno ad avere
» maggiore potere, forse anche politico. Insomma, ora possono fare corsi
» gratuiti con insegnanti magari non sempre qualificati ( per quanto, seppur
» su basi volontarie, il cv te lo selezionano quasi peggio di un posto
» retribuito) ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Per il resto credo
» anche io che all'estero non siano rose e fiori soltanto. E che l'italiano
» almeno nelle scuole dell'obbligo non sia molto richiesto. Forse nella
» formazione agli adulti. Ha ragione Sarahdry quando dice che il lavoro
» bisogna inventarselo...Se non ti va di fare il precario, vero costa fatica
» anche se comunque sono ben pagati se si guarda la base oraria e la
» contribuzione per rimanere nel settore ti devi scervellare abbastanza ed
» essere competitivo, aggiornato e non "sederti" mai. Sono d'accordo che non
» siamo nel boom economico, stiamo assistendo alle nostre perdite in vista
» del guadagno di paesi che stanno emergendo e molto bene direi.

Allora il mio discorso torna...facciamo le valigie e andiamocene tutti in Cina :-D ... Scherzi a parte, se anche i paesi come l'Inghilterra, dove mi pare ci fosse una grande richiesta di insegnanti (almeno negli anni passati)
adesso si mettono a chiedere i volontari le cose sono messe veramente male...però non ci scoraggiamo...le crisi economiche ci sono sempre state..questa attuale sta investendo un pò tutto l'Occidente, però una soluzione per vivere si dovrà pure trovare...è vero che il posto fisso ormai è un'illusione, ma con un pò di iniziativa e buona volontà si può comunque riuscire a vivere in modo dignitoso..poi a volte è anche questione di fortuna..in bocca al lupo a tutti:-)

sfogo

Inviato da Aunt Lucille, mercoledì, settembre 07, 2011, 22:33 (4827 giorni fa) @ gilda

Cara Clair,

la tua risposta mi sembra un po' piccata, ma, credimi, non volevo scoraggiarti. Mi fa solo rabbia tutta questa esterofilia e la convinzione che in Italia non si possa avere una vita decente e andare all'estero sia sempre la soluzione per avere una vita migliore. Certo, per alcuni è così, ma non per tutti.
Secondo me, se vuoi andare all'estero, dovresti farlo con un obiettivo chiaro in mente e prima chiederti cosa puoi offrire. Puoi offrire altre lingue oltre all'italiano> Poiché con il solo insegnamento agli adulti difficilmente si sbarca il lunario, sei disposta a seguire l'iter per ottenere l'abilitazione all'insegnamento in loco> Conosci bene la lingua del paese in cui vuoi trasferirti> Se non la conosci bene, sei disposta a fare dei corsi o un periodo come au-pair per migliorarla>

sfogo

Inviato da clair, giovedì, settembre 08, 2011, 09:36 (4827 giorni fa) @ Aunt Lucille

Mah, l'impressione di tono un po' piccato forse dipende dal fatto che ho cercato di scrivere dei post chiari e mi si ribatteva su cose che a me non pare d'aver scritto.

Lo sfogo è partito dal fatto che le ho provate pressoché tutte e non mi riesce di trovare niente, se non lavoro non retribuito.

Non pretendo il posto fisso.

Non dico che all'estero sia meglio.

Mi chiedevo - e la domanda era autentica, non retorica - cosa diavolo si deve fare per essere presi.
Anche perché, ricontrollando vecchi bandi per vedere le date e farmi un'idea di se/quando usciranno i nuovi - ho notato che la stessa tipa s'è aggiudicata i corsi di alfabetizzazione estivi e invernali e quelli agli Erasmus della mia provincia e quella vicina... E quindi il dubbio di essere IO un po' scema m'è venuto.

Spero di essere stata non-fraintendibile stavolta.

E cmq grazie, perché davvero nella discussione che ne è nata ci sono parecchie riflessioni interessanti!

clair

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