Intervengo anche io perché ho fatto l'assistente MIUR in UK e ne so qualcosa dei problemi di disciplina.
Non avevamo metal detector, ma forse sarebbero serviti. Un giorno un ragazzino di circa 8 anni mi ha tirato fuori un coltello nel cortile della scuola, per rubarmi i soldi.Menomale che dato che io non avevo capito che mi voleva rapinare (perché parlava in dialetto) e pensavo volesse farmi vedere il coltello, gliel'ho tolto dalle mani pensando che si sarebbe potuto fare male. Solo quando ha chiamato i rinforzi (altri 4-5 ragazzini, che nel frattempo stavano spaccando i vetri di un edificio con dei sassi) allora ho capito la situazione e mi sono allontanata in tempo, saltando sul primo autobus che passava.
Nei mesi invernali, quando nevicava, alcuni ragazzini si dedicavano a salire sul tetto di un garage di fronte alla scuola e a tirare palle di neve (ripiene di sassi!) sui passanti.
La disciplina dove insegnavo io era durissima: la mia tutor, che normalmente è una persona dolcissima e tranquillissima, si trasformava in un orco quando qualche ragazzino faceva qualcosa.
Ed effettivamente la scuola si trovava in una zona molto disagiata della città, per cui c'erano un sacco di ragazzini che vivevano con i nonni perché i genitori magari erano in galera, o si erano risposati lasciandoli soli.

Lo stesso anno c'era un'altra ragazza italiana che lavorava in una scuola privata in centro, in cui i ragazzini parevano il piccolo principe. Educati, con la divisa impeccabile (da me alcuni portavano la stessa divisa non lavata per giorni e giorni), con le lezioni extra di lingue, di educazione musicale, di teatro ecc.

Quindi il divario c'era ed era bello grosso.

Per quanto riguarda il livello di stress dei professori, suppongo che dipendesse anche dalla materia insegnata:
il francese lo studiavano tutti, e i ragazzini venivano divisi in classi per merito, dalla A (bravi), alla F (terribili). Capitare in varie classi F può rendere la vita di un prof. molto difficile.
L'italiano lo studiavano in pochi, quasi tutti di classi A o B, dunque non c'erano problemi di disciplina (anche se poi i ragazzini erano parecchio svogliati).

Ora sono Comenius in Slovenia e la differenza è abissale.

Io pure avevo pensato di trasferirmi in Uk perché ho il QTS ma non ne sono più di tanto convinta, o forse punterei comunque a una scuola privata. Poi la mole di lavoro sì, è immensa, le riunioni tantissime, insomma, vedremo.

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» Se sì, ti sono sembrate fiduciose nel trovare lavoro dovendo competere
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» Pochi giorni fa ho letto un articolo di Repubblica sulle scuole pubbliche
» inglesi: è cominciata in alcune di esse una sorta di liberalizzazione dei
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» decisioni dei presidi, degli insegnanti, ed in parte dei genitori e degli
» alunni. Una sperimentazione attuata solo da alcune scuole campione, ma che
» apparentemente aumenterebbe ancora di più il divario tra scuole private e
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» Ma sono veramente messe così male> Forse solo in alcuni quartieri...ma
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» In alcuni interventi su questo forum si discuteva dello stress legato
» all'insegnamento in UK. 10/12 ore giornaliere, presidi che stanno con il
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» Maria

ciao Maria,

innanzitutto ti posso rassicurare sulla questione età, nel senso che in inghilterra è molto comune cambiare professione e riqualificarsi, così che nel mio corso abilitante più della metà delle persone erano sopra i 30! (a differenza dell'italia -a mio parere- in UK viene valutato positivamente il desiderio di aggiornarsi e cambiare corso di vita, se se ne avverte il bisogno.)
per quanto riguarda le scuole, capisco i tuoi dubbi e immagino la realtà descritta da Christine, ma tutto dipende veramente moltissimo dalla singola scuola.
io, per esempio, ho esperienza diretta di 3 scuole secondarie, tutte molto civilizzate e gestibilissime.
certo, in ognuna esiste un regolamento disciplinare rigido e rispettato, fatto di sanzioni e premi, che le insegnanti imparano presto a seguire. devo dire però che, nelle mie scuole, il massimo delle trasgressioni possono essere insulti alle insegnanti -in qualche raro caso- e poi compiti non fatti, chiacchiericcio e cose di poco conto (rispetto a quanto ti ha raccontato Christine!)
certo, al momento lavoro in una scuola cattolica con un'ottima reputazione, quindi capisco che la situazione è particolarmente privilegiata. altri amici sono in scuole molto più difficili, dove però il sistema di controllo della disciplina è ferreo e le insegnanti si sentono molto sostenute dalla stessa scuola.
per quanto riguarda lo stress: purtroppo anch'io ho la netta sensazione che la professione di insegnante in inghilterra sia più impegnativa e faticosa... oltre alle ore di lezione, ci sono molte altre responsabilità e compiti da svolgere (es. riunioni su riunioni, correggere regolarmente tutti i quaderni, differenziare le lezioni, etc.). in più, ti si chiede di dimostrare-dati alla mano- che i tuoi allievi hanno fatto progresso e che il dipartimento è in linea con gli obiettivi che si era proposto etc. etc.

ecco, detto questo io credo che -come in ogni cosa- siamo poi noi responsabili di trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro, capendo quanto siamo disposti a dare perchè il nostro slancio iniziale rimanga intatto (un problema comune qui è che molti insegnanti abbandonano la professione dopo pochissimo tempo!) e la nostra salute pure!

se hai altri dubbi, chiedi pure!
ciao!
Anna

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» Anna,
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» Se non ti disturbo troppo, volevo chiederti se potevo farti un paio di
» domande piuttosto specifiche sul PGCE in Modern Languages.
» Ho già contattato alcune università sulle questioni più grosse (GCSE, etc)
» ma ho ancora un paio di dubbi.
»
» Grazie comunque
»
» Giovanni

ciao giovanni, certo! mandami pure la tua mail e chiedi pure!
Anna