perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola? (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da lopiz @, sabato, ottobre 29, 2011, 10:11 (4779 giorni fa)

Sono spagnola e sono insegnante di italiano. Vengo spesso su questo forum perchè lo trovo molto interessante per le varie idee che proponete. Pochi giorni fa ho avuto una notizia che mi ha lasciata un po' basita: ovvero che molti giovani laureati vengono in spagna per fare un corso per abilitazione insegnamento perchè in italia non esiste. E' vero> Mi piace tantissimo l'Italia, la lingua, il paese e quando mi hanno dato questa notizia non riuscivo a capire il motivo. ho pensato di chiederlo a voi. Perchè succede questo in un paese bello come il vostro> Voglio dire, è costruttivo andare all'estero ma allo stesso tempo non capisco perchè non ci sia la possibilità di fare lo stesso comodamente in italia.
tanto affetto e grazie a chi vuole darmi una gentile risposta e chiarimento

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas01, sabato, ottobre 29, 2011, 12:18 (4779 giorni fa) @ lopiz

ciao,
cerco di risponderti sommariamente. Lasciando da parte gli anni 2007-2011 nei quali è stata bloccata di fatto la possibilita' di abilitarsi come insegnanti, in italia è sempre esistito un percorso per qualificarsi come docente (prima i concorsi abilitanti, poi le SSIS - scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario). Purtroppo, le relativamente ristrette modalita' di accesso a tali percorsi, alla SSIS in particolare, hanno spinto molti italiani ad andare all'estero a conseguire l'abilitazione, perche sicuramente "piu facile" in termini di accesso. Sfugge a volte un dettaglio: in italia la professione docente è ancora relativamente reputata e richiesta da parte dei laureati (quelli in materie umanistiche, in particolare), mentre non è cosi nella maggior parte dei paesi europei, in particolare quelli del nord europa e dell'est, ed anche in UK...dove forse i giovani hanno anche altri sbocchi piu soddisfacenti.

» Sono spagnola e sono insegnante di italiano. Vengo spesso su questo forum
» perchè lo trovo molto interessante per le varie idee che proponete. Pochi
» giorni fa ho avuto una notizia che mi ha lasciata un po' basita: ovvero
» che molti giovani laureati vengono in spagna per fare un corso per
» abilitazione insegnamento perchè in italia non esiste. E' vero> Mi piace
» tantissimo l'Italia, la lingua, il paese e quando mi hanno dato questa
» notizia non riuscivo a capire il motivo. ho pensato di chiederlo a voi.
» Perchè succede questo in un paese bello come il vostro> Voglio dire, è
» costruttivo andare all'estero ma allo stesso tempo non capisco perchè non
» ci sia la possibilità di fare lo stesso comodamente in italia.
» tanto affetto e grazie a chi vuole darmi una gentile risposta e
» chiarimento

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lopiz @, sabato, ottobre 29, 2011, 13:08 (4779 giorni fa) @ lucas01

grazie per la tua immediata risposta e per le tue informazioni. Ma per quale motivo non esiste più la possibilità per abilitarsi> Chi vuole diventare professore perché non ha più dal 2007 questa possibilità in Italia>

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da annetta @, sabato, ottobre 29, 2011, 15:09 (4779 giorni fa) @ lopiz

Cara Lopiz,
non è stato più possibile abilitarsi perché la SSIS, la scuola di cui ti parlava Lucas (un biennio al termine del quale si conseguiva l'abilitazione per insegnare nelle scuole medie e superiori), è stata chiusa e non è stata rimpiazzato con NESSUNA altra forma di abilitazione né è stato indetto alcun concorso... Il perché, ce lo stiamo domandando tutti, ed è una domanda che dovremmo girare a chi ci governa e ci sta governando. Da quattro anni si parla di una riforma nell'accesso alla professione docente, ed è prevista l'attivazione di un tirocinio, chiamato TFA, che dovrebbe sostituire la vecchia SSIS. Stiamo tutti aspettando con ansia, ma non ci sono ancora notizie certe, a parte il fatto che i posti disponibili saranno pochissimi specie per le materie letterarie... Questo per quanto riguarda l'abilitazione per scuole medie e superiori, sulle elementari non so molto invece...
Hai ragione, l'Italia è un bellissimo paese, con una cultura ricchissima che stiamo/stanno dilapidando con sempre maggiore superficialità...
Personalmente sono molto d'accordo sul fatto che l'abilitazione ad insegnare debba essere selettiva e che non debba finire nelle scuole chi cerca solo un mestiere con poche ore di servizio e "tante vacanze", ma non penso sia più il caso di noi giovani... So che questa faccenda ha dell'incredibile: ho insegnato qualche mese in Francia e quando raccontavo ai professori francesi che in Italia da tre anni non è possibile abilitarsi insegnanti non mi credevano!

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lopiz @, sabato, ottobre 29, 2011, 15:24 (4779 giorni fa) @ annetta

che situazione!anch'io rimango basita da tutto questo!il governo e la politica che risposta danno a questa domanda>

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da Lela, sabato, ottobre 29, 2011, 15:43 (4779 giorni fa) @ lopiz

» che situazione!anch'io rimango basita da tutto questo!il governo e la
» politica che risposta danno a questa domanda>

Non va dimenticato che gli aspiranti alla professione docente in Italia superano di gran lunga i posti disponibili, molti docenti sono precari da 10-15 e più anni, quindi il blocco delle abilitazioni ha senso. L'obiettivo dichiarato del governo è quello di "smaltire" gradualmente i precari prima di dare a migliaia di giovani aspiranti la possibilità di abilitarsi e di accedere alla professione di insegnante.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lopiz @, sabato, ottobre 29, 2011, 16:18 (4779 giorni fa) @ Lela

» Non va dimenticato che gli aspiranti alla professione docente in Italia
» superano di gran lunga i posti disponibili, molti docenti sono precari da
» 10-15 e più anni, quindi il blocco delle abilitazioni ha senso.
» L'obiettivo dichiarato del governo è quello di "smaltire" gradualmente i
» precari prima di dare a migliaia di giovani aspiranti la possibilità di
» abilitarsi e di accedere alla professione di insegnante.

Capisco, ma allora come si spiega l'accorpamento di classi (aumenta il numero dei ragazzi e diminuisce automaticamente il numero dei docenti da assegnare a ogni classe!), c'è anche l'intenzione di diminuire le ore a scuola, serali... o mi sbaglio> tutto questo non prevede la diminuzione del personale docente invece di "incorporarlo" 0 inserirlo in nuovi posti>
non è una contraddizione>
scusatemi le troppe domande ma sono fortemente interessata sono spagnola ma sono docente di italiano e vorrei entrare in maniera più profonda in questa questione!
intanto vi ringrazio tantissimo per tutte le vostre gentili informazioni che chiariscono molto i miei dubbi.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas01, sabato, ottobre 29, 2011, 16:27 (4779 giorni fa) @ Lela

purtroppo la situazione è esattamente come dice lela: è quindi inutile perder tempo in inutili polemiche e voler dare la colpa all'attuale governo ed alla nostra ministra. La grave situazione di precariato e la lunga lista di aspirnti docenti non si è creata in questi ultimi anni, ma è storia ben piu vecchia. Ricordo inoltre che la riforma concernenente la formazione dei docenti non è una "invenzione" fantasiosa voluta dal nostro governo, ma si conforma alle direttive piu generali date a livello comunitario, che prevedono una laurea specialistica/master specifico seguito da un anno di tirocinio. Basti guardare ad es. in Francia dove proprio da questo anno sono partiti i master pour l'enseignement.
Certo, è stata scelta dell'italia bloccare dal 2007 l'abilitazione di nuovi docenti, ma a ben vedere sembra una scelta saggia.

» » che situazione!anch'io rimango basita da tutto questo!il governo e la
» » politica che risposta danno a questa domanda>
»
» Non va dimenticato che gli aspiranti alla professione docente in Italia
» superano di gran lunga i posti disponibili, molti docenti sono precari da
» 10-15 e più anni, quindi il blocco delle abilitazioni ha senso.
» L'obiettivo dichiarato del governo è quello di "smaltire" gradualmente i
» precari prima di dare a migliaia di giovani aspiranti la possibilità di
» abilitarsi e di accedere alla professione di insegnante.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da imja, sabato, ottobre 29, 2011, 16:39 (4779 giorni fa) @ lucas01

» purtroppo la situazione è esattamente come dice lela: è quindi inutile
» perder tempo in inutili polemiche e voler dare la colpa all'attuale
» governo ed alla nostra ministra. La grave situazione di precariato e la
» lunga lista di aspirnti docenti non si è creata in questi ultimi anni, ma
» è storia ben piu vecchia. Ricordo inoltre che la riforma concernenente la
» formazione dei docenti non è una "invenzione" fantasiosa voluta dal nostro
» governo, ma si conforma alle direttive piu generali date a livello
» comunitario, che prevedono una laurea specialistica/master specifico
» seguito da un anno di tirocinio. Basti guardare ad es. in Francia dove
» proprio da questo anno sono partiti i master pour l'enseignement.
» Certo, è stata scelta dell'italia bloccare dal 2007 l'abilitazione di
» nuovi docenti, ma a ben vedere sembra una scelta saggia.

Sarebbe una gran cosa se in Italia si smettesse di difendere l'indifendibile.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lopiz @, sabato, ottobre 29, 2011, 16:53 (4779 giorni fa) @ imja

»
» Sarebbe una gran cosa se in Italia si smettesse di difendere
» l'indifendibile.
TI PREGO SPIEGATI, COME AVRAI CAPITO MI INTERESSA!

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas01riprenditiunpo, sabato, ottobre 29, 2011, 17:27 (4779 giorni fa) @ lucas01

sembra una scelta saggia> spero tu stia scherzando. Magari tu sei uno che si è già abilitato ma io sto aspettando. E tanti altri come me. Questa attesa non fa altro che rendere più difficile il tutto perchè i posti saranno sempre pochi e la gente intanto continua a laurearsi.
Poi chiariamola una volta per tutte: l'abilitazione è una cosa, l'assunzione un'altra.
Se uno si vuole abilitare e poi lavorare all'estero o nelle scuole private> Perchè gli deve essere tolta questa opportunità>
Una scelta saggia> sì bravo!

» purtroppo la situazione è esattamente come dice lela: è quindi inutile
» perder tempo in inutili polemiche e voler dare la colpa all'attuale
» governo ed alla nostra ministra. La grave situazione di precariato e la
» lunga lista di aspirnti docenti non si è creata in questi ultimi anni, ma
» è storia ben piu vecchia. Ricordo inoltre che la riforma concernenente la
» formazione dei docenti non è una "invenzione" fantasiosa voluta dal nostro
» governo, ma si conforma alle direttive piu generali date a livello
» comunitario, che prevedono una laurea specialistica/master specifico
» seguito da un anno di tirocinio. Basti guardare ad es. in Francia dove
» proprio da questo anno sono partiti i master pour l'enseignement.
» Certo, è stata scelta dell'italia bloccare dal 2007 l'abilitazione di
» nuovi docenti, ma a ben vedere sembra una scelta saggia.
»
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» » » che situazione!anch'io rimango basita da tutto questo!il governo e la
» » » politica che risposta danno a questa domanda>
» »
» » Non va dimenticato che gli aspiranti alla professione docente in Italia
» » superano di gran lunga i posti disponibili, molti docenti sono precari
» da
» » 10-15 e più anni, quindi il blocco delle abilitazioni ha senso.
» » L'obiettivo dichiarato del governo è quello di "smaltire" gradualmente
» i
» » precari prima di dare a migliaia di giovani aspiranti la possibilità di
» » abilitarsi e di accedere alla professione di insegnante.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lopiz @, sabato, ottobre 29, 2011, 17:37 (4779 giorni fa) @ lucas01riprenditiunpo

mi fa piacere sentire risposte contrastanti.
posso dirvi che per quanto riguarda la spagna le cose non sono certo messe bene, esiste sì il master abilitante ma dopo c'è da affrontare un esame per poter essere di ruolo e adesso questo esame/concorso è stato "sospeso" per un po' di tempo perché sembra ci siano già troppe persone che vogliono essere professori.ma tornerà ad esserci tale concorso! resta comunque il fatto che l'abilitazione c'è... e penso sia anche giusto che ci sia!ogni persona deve essere libera di scegliere quando abilitarsi per potersi organizzare un minimo la vita!
vi prego continuate con il dibattito che mi fa tanto piacere
grazie

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas01, sabato, ottobre 29, 2011, 18:17 (4779 giorni fa) @ lucas01riprenditiunpo

mia cara,
io non sono abilitato ;)

» sembra una scelta saggia> spero tu stia scherzando. Magari tu sei uno che
» si è già abilitato ma io sto aspettando. E tanti altri come me. Questa
» attesa non fa altro che rendere più difficile il tutto perchè i posti
» saranno sempre pochi e la gente intanto continua a laurearsi.
» Poi chiariamola una volta per tutte: l'abilitazione è una cosa,
» l'assunzione un'altra.
» Se uno si vuole abilitare e poi lavorare all'estero o nelle scuole
» private> Perchè gli deve essere tolta questa opportunità>
» Una scelta saggia> sì bravo!
»
» » purtroppo la situazione è esattamente come dice lela: è quindi inutile
» » perder tempo in inutili polemiche e voler dare la colpa all'attuale
» » governo ed alla nostra ministra. La grave situazione di precariato e la
» » lunga lista di aspirnti docenti non si è creata in questi ultimi anni,
» ma
» » è storia ben piu vecchia. Ricordo inoltre che la riforma concernenente
» la
» » formazione dei docenti non è una "invenzione" fantasiosa voluta dal
» nostro
» » governo, ma si conforma alle direttive piu generali date a livello
» » comunitario, che prevedono una laurea specialistica/master specifico
» » seguito da un anno di tirocinio. Basti guardare ad es. in Francia dove
» » proprio da questo anno sono partiti i master pour l'enseignement.
» » Certo, è stata scelta dell'italia bloccare dal 2007 l'abilitazione di
» » nuovi docenti, ma a ben vedere sembra una scelta saggia.
» »
» »
» »
» » » » che situazione!anch'io rimango basita da tutto questo!il governo e
» la
» » » » politica che risposta danno a questa domanda>
» » »
» » » Non va dimenticato che gli aspiranti alla professione docente in
» Italia
» » » superano di gran lunga i posti disponibili, molti docenti sono
» precari
» » da
» » » 10-15 e più anni, quindi il blocco delle abilitazioni ha senso.
» » » L'obiettivo dichiarato del governo è quello di "smaltire"
» gradualmente
» » i
» » » precari prima di dare a migliaia di giovani aspiranti la possibilità
» di
» » » abilitarsi e di accedere alla professione di insegnante.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da eallora?, sabato, ottobre 29, 2011, 18:36 (4779 giorni fa) @ lucas01

e allora non capisco proprio la tua affermazione.
come ha fatto notare la spagnola, un Paese deve dare la possibilità di abilitarsi (certo tramite una selezione), poi organizza i concorsi o le graduatorie ma ci vede essere sempre la possibilità di abilitarsi.
Io su questo piano mi sento davvero preso per i fondelli.
Spero si sbrighino ad avviare questo tfa.
La rabbia monta.

» mia cara,
» io non sono abilitato ;)
»
» » sembra una scelta saggia> spero tu stia scherzando. Magari tu sei uno
» che
» » si è già abilitato ma io sto aspettando. E tanti altri come me. Questa
» » attesa non fa altro che rendere più difficile il tutto perchè i posti
» » saranno sempre pochi e la gente intanto continua a laurearsi.
» » Poi chiariamola una volta per tutte: l'abilitazione è una cosa,
» » l'assunzione un'altra.
» » Se uno si vuole abilitare e poi lavorare all'estero o nelle scuole
» » private> Perchè gli deve essere tolta questa opportunità>
» » Una scelta saggia> sì bravo!
» »
» » » purtroppo la situazione è esattamente come dice lela: è quindi
» inutile
» » » perder tempo in inutili polemiche e voler dare la colpa all'attuale
» » » governo ed alla nostra ministra. La grave situazione di precariato e
» la
» » » lunga lista di aspirnti docenti non si è creata in questi ultimi
» anni,
» » ma
» » » è storia ben piu vecchia. Ricordo inoltre che la riforma
» concernenente
» » la
» » » formazione dei docenti non è una "invenzione" fantasiosa voluta dal
» » nostro
» » » governo, ma si conforma alle direttive piu generali date a livello
» » » comunitario, che prevedono una laurea specialistica/master specifico
» » » seguito da un anno di tirocinio. Basti guardare ad es. in Francia
» dove
» » » proprio da questo anno sono partiti i master pour l'enseignement.
» » » Certo, è stata scelta dell'italia bloccare dal 2007 l'abilitazione di
» » » nuovi docenti, ma a ben vedere sembra una scelta saggia.
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» e
» » la
» » » » » politica che risposta danno a questa domanda>
» » » »
» » » » Non va dimenticato che gli aspiranti alla professione docente in
» » Italia
» » » » superano di gran lunga i posti disponibili, molti docenti sono
» » precari
» » » da
» » » » 10-15 e più anni, quindi il blocco delle abilitazioni ha senso.
» » » » L'obiettivo dichiarato del governo è quello di "smaltire"
» » gradualmente
» » » i
» » » » precari prima di dare a migliaia di giovani aspiranti la
» possibilità
» » di
» » » » abilitarsi e di accedere alla professione di insegnante.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas01, sabato, ottobre 29, 2011, 19:29 (4779 giorni fa) @ eallora?

beh, per me non ha senso formare insegnanti (cosi come avvocati, ingegneri, etc...) in enormi quantita' senza poter assicurare poi un minimo di sbocco lavorativo. Questo è quel che penso io, poi ognuno è libero di pensare come vuole, o no>
E poi ribadisco, a qualcuno di prima: 1) per insegnare nelle scuole private non è obbligatorio avere l'abilitazione, sinceramente conosco piu persone che lavorano presso prestigiosi licei privati in italia, che non sono in possesso dell'abilitazione. 2) è vero si, uno puo' prendere l'abilitazione in italia per poi pensare di insegnare all'estero, cosa possibile in teoria, difficile nella pratica perche anche nazioni "piu avanti" di noi, hanno grossi problemi nel riconoscere i titoli esteri relativi a professioni regolamentate (vedi caso spagna, dove poi bisogna ottenere il riconoscimento del titolo di laurea, etc...) o in paesi come l'UK, dove nella pratica quasi nessuna scuola assume abilitati all'estero. in italia vi è sempre stata la possibilita' di abilitarsi, fatta eccezione per questo scorcio di periodo 2007-2011, poi d'altronde forse i piu giovani fra noi non lo ricordano, ma anche in passato i concorsi abilitanti venivano banditi con cadenze irregolari. Mia madre che è stata docente, aspetto' circa 7 anni dalla laurea per partecipare al primo concorso abilitante.


» e allora non capisco proprio la tua affermazione.
» come ha fatto notare la spagnola, un Paese deve dare la possibilità di
» abilitarsi (certo tramite una selezione), poi organizza i concorsi o le
» graduatorie ma ci vede essere sempre la possibilità di abilitarsi.
» Io su questo piano mi sento davvero preso per i fondelli.
» Spero si sbrighino ad avviare questo tfa.
» La rabbia monta.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da bb, sabato, ottobre 29, 2011, 16:12 (4779 giorni fa) @ lopiz

vanno xke gli pare che gliela convalidano poi qui in italia vedranno che presa in ...... quando torneranno

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da ciaran, sabato, ottobre 29, 2011, 19:50 (4779 giorni fa) @ bb

Sì chissà che caos. In Spagna il Master è semplicemente per le scuole secondarie, in Irlanda il PDE pure e in UK è la stessa cosa per il PGCE. Da noi invece è prevista la divisione tra scuola secondaria di I°grado e scuola di II°grado. Me la vedo: "Eh no! Non possiamo convalidarla l'abilitazione! Il tirocinio svolto nelle scuole è incompleto! Le didattiche disciplinari sono generiche!" Per non parlare poi della differenza tra abilitazione per materia/e e abilitazione per classi di concorso.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da pilla, domenica, ottobre 30, 2011, 09:37 (4778 giorni fa) @ ciaran

» Sì chissà che caos. In Spagna il Master è semplicemente per le scuole
» secondarie, in Irlanda il PDE pure e in UK è la stessa cosa per il PGCE.
» Da noi invece è prevista la divisione tra scuola secondaria di I°grado e
» scuola di II°grado. Me la vedo: "Eh no! Non possiamo convalidarla
» l'abilitazione! Il tirocinio svolto nelle scuole è incompleto! Le
» didattiche disciplinari sono generiche!" Per non parlare poi della
» differenza tra abilitazione per materia/e e abilitazione per classi di
» concorso.


scusate la provocazione, ma.."in italia la professione docente è ancora relativamente reputata e richiesta da parte dei laureati"..ah SI>>> DAVVERO>>>>
forse sono meglio reputate le 18 ore di lavoro setimanali invece di 40...lo so che tocco un nervo scoperto per prof e aspiranti, ma la verità è questa..bisogna ammetterlo!!
Anch'io sono laureata a pieni voti, ho provato ad insegnare, ho fatto un pò di esperienze all'estero e visto che in un modo devo pur mangiare ora lavoro e faccio tutt'altro. La verità è anche questa, molti sono motivati e hanno l'inegnamento come vocazione ma durante tutti questi anni TANTISSIMI neolaureati hanno scelto la strada dell'insegnamento per ripiego...e questo è il risultato.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da Silver, domenica, ottobre 30, 2011, 14:51 (4778 giorni fa) @ pilla

Che la situazione della scuola italiana e degli insegnanti non è cosa di adesso è vero, ma che l'attuale governo e l'attuale ministra siano esenti da colpe è un altro paio di maniche! Se i soldi non ci sono e si devono fare dei tagli, la bravura di un governo e dei ministri sta nel saper 'tagliare' e, permettetemi, nel nostro casi i tagli sono stati fatti a cavolo! Poi anche io sono d'accordo sul fatto che è inutile in una situazione del genere creare nuove abilitazioni se ci sono precari che lo sono da 20 anni. Che senso ha> Anche a me piacerebbe abilitarmi e dopo>
Poi io comunque a tutta questa vocazione verso l'insegnamento ci credo poco. Per me la maggior parte cerca i benefici che un lavoro statale del genere comporta: ore di lavoro, ferie, malattia pagate, vacanze a natale, pasqua, più di un mese in estate, ecc. ecc. Altrimenti è inspiegabile il fatto che con tutte le lamentele sugli stipendi bassi rispetto a quelli degli omologhi europei e sulle condizioni di lavoro, ci sia più domanda che offerta!
Andarsi ad abilitare all'estero è proprio una stronzata (scusate il francesismo) se poi non si ha intenzione di rimanere lì a lavorare. In quel caso fanno bene in Italia a non riconoscere le abilitazioni a chi usa questi escamotage. I riconoscimenti europei sono stati stati fatti per permettere la mobilità dei cittadini europei, ma ovviamente noi da italiani abbiamo trovato subito il modo per fare i furbi.
L'abilitazione è un percorso duro e difficile (per fortuna) e se si fa all'estero bisogna mettere anche in conto la lingua straniera (che per quanto uno la sappia non è mai la tua lingua nativa) e poi il sistema scolastico diverso in cui ti vai ad abilitare. Abilitarsi in un sistema scolastico diverso da quello in cui poi si andrà eventualmente a insegnare è proprio senza senso.
Ci scommetto, poi, che se fosse stato il contrario, ossia gli altri europei che venivano da noi ad abilitarsi, sai le polemiche! "Ci vengono a rubare i posti di lavoro!".

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da Lela, domenica, ottobre 30, 2011, 15:41 (4778 giorni fa) @ pilla

» scusate la provocazione, ma.."in italia la professione docente è ancora
» relativamente reputata e richiesta da parte dei laureati"..ah SI>>>
» DAVVERO>>>>
» forse sono meglio reputate le 18 ore di lavoro setimanali invece di
» 40...lo so che tocco un nervo scoperto per prof e aspiranti, ma la verità
» è questa..bisogna ammetterlo!!
» Anch'io sono laureata a pieni voti, ho provato ad insegnare, ho fatto un
» pò di esperienze all'estero e visto che in un modo devo pur mangiare ora
» lavoro e faccio tutt'altro. La verità è anche questa, molti sono motivati
» e hanno l'inegnamento come vocazione ma durante tutti questi anni
» TANTISSIMI neolaureati hanno scelto la strada dell'insegnamento per
» ripiego...e questo è il risultato.

Questo discorso del ripiego, secondo me, era valido nel passato, ora non più. Il percorso per diventare docente è ormai talmente competitivo e complicato che chi decide di insegnare, ha solitamente motivazioni più forti delle "18 ore".
Sul fatto che gli insegnanti lavorino solo 18 ore, non sono per niente d'accordo. È un luogo comune basato su un'atavica e acritica invidia sociale, che il governo attuale ha spesso utilizzato in modo subdolamente strumentale. Certo, i docenti possono gestire meglio il loro tempo rispetto a un lavoratore che ha un orario classico 9.00-17.00, ma va anche detto che insegnare non è come lavorare in ufficio; è un mestiere molto faticoso, spesso logorante da tutti i punti di vista. Inoltre, le incombenze di un insegnante sono diventate talmente tante e le 18 ore non sono che una parte del lavoro. Per non parlare poi dello stipendio inadeguato e del lavoro svolto a titolo gratuito, visto che ormai le scuole non hanno soldi per pagare le ore eccedenti.

In Italia ho sia insegnato che svolto vari lavori d’ufficio, alcuni di una certa responsabilità, (impiegata commerciale, segretaria di direzione, traduttrice e revisore) e ricordo questi ultimi come molto meno faticosi rispetto all'insegnamento.

E' tuttavia vero che nel nostro Paese persiste ancora il mito del lavoro statale come impiego sicuro, anche se non so fino a quando lo rimarrà, visto che il governo ha recentemente paventato la possibilità di introdurre la cassa integrazione anche per i dipendenti pubblici.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da framer 1, domenica, ottobre 30, 2011, 18:11 (4778 giorni fa) @ Lela

Cari giovani colleghi, trovate altre strade finchè siete in tempo. 1) Noi non siamo e non saremo mai nè la Finlandia, (diventano insegnanti i migliori studenti universiari) nè la Germania (fin dagli anni 80 programmava il fabbisogno) nè la Svizzera (stipendi favolosi) 2)leggetevi "Scuola di follia" - non ricordo l'autore,ora - e guardate un po' quanti insegnanti delle medie inferiori e superiori si ammalano e contraggono serie malattie fisiche e psichiche. Insomma dopo 25 anni di onoratissimo servizio, io mollerei subito..se potessi far valere i miei numerossissimi titoli di studio ed attestazioni nazionali ed estere, ricliclarmi in un' attività attinente ed avere finalmente a che fare con adulti e non con egocentrici viziati!
Piazzatevi all'ora di uscita di una scuola qualsiasi ed osservatei docenti : non sanno di violetta, non portano nè tacchi alti nè vestiti di marca, hanno lo sguardo spento e basso e trascinano cartelle pesanti di libri e compiti! Quasi come gli impiegati di un qualsiasi ufficio pubblico!!!
Riguardo le vacanze, vi dirò che 1)servono a rigenerarsi e a formarsi professionalmente o pensate che diamo per anni sempre la stessa pappa> 2) in tutti gli altri paesi europei -conoscono molto bene la Germania- nessuno si sogna di attaccare le ferie! La normativa europea prevede almeno 200 gg di scuola e noi insegnanti fannulloni italiani ne facciamo 214!

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da annetta @, lunedì, ottobre 31, 2011, 10:02 (4777 giorni fa) @ Lela

perfettamente d'accordo!

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da annetta @, lunedì, ottobre 31, 2011, 10:04 (4777 giorni fa) @ annetta

» perfettamente d'accordo con Lela!

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da loretta, domenica, ottobre 30, 2011, 19:03 (4778 giorni fa) @ pilla

»
» scusate la provocazione, ma.."in italia la professione docente è ancora
» relativamente reputata e richiesta da parte dei laureati"..ah SI>>>
» DAVVERO>>>>
» forse sono meglio reputate le 18 ore di lavoro setimanali invece di
» 40...lo so che tocco un nervo scoperto per prof e aspiranti, ma la verità
» è questa..bisogna ammetterlo!!
» Anch'io sono laureata a pieni voti, ho provato ad insegnare, ho fatto un
» pò di esperienze all'estero e visto che in un modo devo pur mangiare ora
» lavoro e faccio tutt'altro. La verità è anche questa, molti sono motivati
» e hanno l'inegnamento come vocazione ma durante tutti questi anni
» TANTISSIMI neolaureati hanno scelto la strada dell'insegnamento per
» ripiego...e questo è il risultato.


"Vocazione">> guarda che è un lavoro!!! mica entri in convento...

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da Madda, lunedì, ottobre 31, 2011, 09:43 (4777 giorni fa) @ loretta

Credo che per vocazione si intendesse contrastare l'atteggiamento di ripiego. Diciamo che da sempre a fare l'insegnante almeno provarci devono tutti i laureati in materie umanistiche. Questo perche' non sono rose e fiori ma ditemi quale lavoro lo e' in Italia (a parte le ragazze di Arcore)...La differenza che all'estero c'e' , per esempio fra un insegnante e un ingenere che lavora nel privato e' enorme, entre non lo e' in Italia. L'ingenere lavora in ufficio 8-11 ore (timbrando il cartellino)al giorno con 4 settimane di ferie(guarda a caso in meno hanno la vocazione all'ingenieria), l'insegnate ha paure "rigenerative". Alcuni le usano per ideare nuovi progetti, per aggiornarsi, altri se li passano al mare. Lo stesso per le ore oltre le 18 settimanali, tolti qualche meeting e ricevinmento genitori,molti si aggiornano, altri danno ripetizioni private in nero a 30 Euro all'ora. Ci sono i buoni e i cattivi, i solerti e i fannulloni. Pero' ripeto in Paesi dove la professione non e' cosi' competitiva rispetto ad altri posti di lavoro (Svizzera, Germania , Uk...)la gente non fa la coda per diventare insegnate. Anzi gli asili di Zurigo sono pieni di educatori della ex-Yugoslavia, per dirne una.
Il problema e': quale sistema potrebbe incentivare i meritevoli e lasciare a casa quelli che lo fanno per ripiego/comodita'>
Nessun governo fino ad ora ha trovato una soluzione convincente. c'e' solo un mare di precari da assorbire, che costano moltissimo alla societa' e ancora nessuna soluzione. Un mare di laureati che sperano di abilitarsi, non e' chiaro per afre che, se non vincere come alla lotteria il posto statale.
Chi pensa agli studenti e alla qualita' della scuola. Pochi. La politica della scuola e' stata per anni una politica di impiego. Il sistema non regge piu' e si vede. Pensateci davvero bene.Servono infermieri, medici e chimici, ma nessuno si sente cosi' portato a queste professioni...strano>O sempre un fatto di politica del lavoro> Molti risponderanno: ma insegnare e' la mia vocazione! L'ho sempre sognato fin da bambino!Ragazzi, fantasia al potere iniziate a sognare qualcosa di diverso o l'insegnamento altrove perche' in Italia e' davvero dura.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas1, lunedì, ottobre 31, 2011, 10:06 (4777 giorni fa) @ Madda

Madda,
mi permetto di fare una piccola precisazione riguardo ai paesi "meno competitivi": io ho vissuto due anni in Svizzera, insegnando presso scuole cantonali, quindi posso dire di conoscere relativamente bene la situazione scolastica di quel paese: In Svizzera è abbastanza difficile ottenere un posto da insegnante (non invece qualificarsi come tale: le scuole pedagogiche post-laurea applicano si il numero programmato, ma vi sono buone possibilita' di entrare). E poi direi, gli stipendi "favolosi" di cui ho letto piu sopra, sono semplicemente quelli adattati al costo della vita (vi basti pensare che pagano poco piu di 900 euro per una stanza non in centro, 15euro una pizza margherita in pizzeria, etc...)...Ogni sistema scolastico ha pro e contro.

» Credo che per vocazione si intendesse contrastare l'atteggiamento di
» ripiego. Diciamo che da sempre a fare l'insegnante almeno provarci devono
» tutti i laureati in materie umanistiche. Questo perche' non sono rose e
» fiori ma ditemi quale lavoro lo e' in Italia (a parte le ragazze di
» Arcore)...La differenza che all'estero c'e' , per esempio fra un
» insegnante e un ingenere che lavora nel privato e' enorme, entre non lo e'
» in Italia. L'ingenere lavora in ufficio 8-11 ore (timbrando il
» cartellino)al giorno con 4 settimane di ferie(guarda a caso in meno hanno
» la vocazione all'ingenieria), l'insegnate ha paure "rigenerative". Alcuni
» le usano per ideare nuovi progetti, per aggiornarsi, altri se li passano
» al mare. Lo stesso per le ore oltre le 18 settimanali, tolti qualche
» meeting e ricevinmento genitori,molti si aggiornano, altri danno
» ripetizioni private in nero a 30 Euro all'ora. Ci sono i buoni e i
» cattivi, i solerti e i fannulloni. Pero' ripeto in Paesi dove la
» professione non e' cosi' competitiva rispetto ad altri posti di lavoro
» (Svizzera, Germania , Uk...)la gente non fa la coda per diventare

» insegnate. Anzi gli asili di Zurigo sono pieni di educatori della
» ex-Yugoslavia, per dirne una.
» Il problema e': quale sistema potrebbe incentivare i meritevoli e lasciare
» a casa quelli che lo fanno per ripiego/comodita'>
» Nessun governo fino ad ora ha trovato una soluzione convincente. c'e' solo
» un mare di precari da assorbire, che costano moltissimo alla societa' e
» ancora nessuna soluzione. Un mare di laureati che sperano di abilitarsi,
» non e' chiaro per afre che, se non vincere come alla lotteria il posto
» statale.
» Chi pensa agli studenti e alla qualita' della scuola. Pochi. La politica
» della scuola e' stata per anni una politica di impiego. Il sistema non
» regge piu' e si vede. Pensateci davvero bene.Servono infermieri, medici e
» chimici, ma nessuno si sente cosi' portato a queste professioni...strano>O
» sempre un fatto di politica del lavoro> Molti risponderanno: ma insegnare
» e' la mia vocazione! L'ho sempre sognato fin da bambino!Ragazzi, fantasia
» al potere iniziate a sognare qualcosa di diverso o l'insegnamento altrove
» perche' in Italia e' davvero dura.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da Madda, lunedì, ottobre 31, 2011, 11:22 (4777 giorni fa) @ lucas1

Mah... infatti io non ho scritto che fare l'insegnate in altri Paesi e' meglio. Solo che negli altri Paesi non c'e' la coda di gente che vuole fare l'insegnate che c'e' in Italia e per questo possono/devono reclutare personale dall'estero. Riflettevo quindi sul fatto di questa grande vocazione degli italiani all'insegnamento. Non sara' qualche altra ragione a fare insistere tanti su questa professione nel nostro Paese, nonostante quel che se ne dica(incluse scelte politiche)> Tutto qui.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da lucas01, lunedì, ottobre 31, 2011, 13:07 (4777 giorni fa) @ Madda

sì, hai ragione, non voleva esser una critica al tuo intervento, solo dire che anche altrove vi sono pro e contro. Personalmente anche in Svizzera ho visto assumere a scuola amici di amici, o mogli di colleghi, e senza che nessuno battesse ciglio. Li' non hanno le graduatorie, ed accumulare titoli come in italia non ha senso, perche il preside decide chi assumere...con tutto cio' che questo comporta.


» Mah... infatti io non ho scritto che fare l'insegnate in altri Paesi e'
» meglio. Solo che negli altri Paesi non c'e' la coda di gente che vuole
» fare l'insegnate che c'e' in Italia e per questo possono/devono reclutare
» personale dall'estero. Riflettevo quindi sul fatto di questa grande
» vocazione degli italiani all'insegnamento. Non sara' qualche altra ragione
» a fare insistere tanti su questa professione nel nostro Paese, nonostante
» quel che se ne dica(incluse scelte politiche)> Tutto qui.

perchè abilitazione in spagna chiede una spagnola?

Inviato da Lela, mercoledì, novembre 02, 2011, 23:16 (4775 giorni fa) @ Madda

» Credo che per vocazione si intendesse contrastare l'atteggiamento di
» ripiego. Diciamo che da sempre a fare l'insegnante almeno provarci devono
» tutti i laureati in materie umanistiche. Questo perche' non sono rose e
» fiori ma ditemi quale lavoro lo e' in Italia (a parte le ragazze di
» Arcore)...La differenza che all'estero c'e' , per esempio fra un
» insegnante e un ingenere che lavora nel privato e' enorme, entre non lo e'
» in Italia. L'ingenere lavora in ufficio 8-11 ore (timbrando il
» cartellino)al giorno con 4 settimane di ferie(guarda a caso in meno hanno
» la vocazione all'ingenieria), l'insegnate ha paure "rigenerative".

Conosco bene il mondo della scuola in Italia, quindi baso le mie affermazioni su esperienza diretta e osservazione sul campo.
Immagino che con il tuo post tu voglia dire che in Italia non c’è grande differenza di trattamento economico tra un insegnante e un ingegnere, ma che quest'ultimo lavora molto di più e il mestiere dell’insegnante risulti pertanto più appetibile.
Nell’ingegneria esistono talmente tante mansioni e inquadramenti diversi, che un ingegnere può guadagnare, sì, quanto un insegnante, ma anche tre volte tanto. Basta pesare che, a fine carriera, un insegnante non prende nemmeno 2.000 euro, mentre il capo di un ufficio tecnico a fine carriera ha uno stipendio di ben altra portata. La stessa cosa vale per altre professioni a cui si accede, come per l'insegnamento, con laurea+specializzazione.
In quanto alle pause rigenerative, io toglierei pure le virgolette, visto che il mestiere dell'insegnante è impegnativo e logorante e non mi pare un privilegio avere pause più lunghe. D’altra parte, nessuno si sogna di mettere in discussione le pause lavorative di altre categorie di lavatori che svolgono lavori logoranti. Forse è difficile da capire e/o accettare, ma il lavoro può essere logorante anche se non svolto in miniera.
Esistono fior di ricerche sul fatto che gli insegnanti sono una delle categorie di lavoratori più esposti a rischio di burn-out e malattie psicologiche.


Alcuni
» le usano per ideare nuovi progetti, per aggiornarsi, altri se li passano
» al mare. Lo stesso per le ore oltre le 18 settimanali, tolti qualche
» meeting e ricevinmento genitori,molti si aggiornano, altri danno
» ripetizioni private in nero a 30 Euro all'ora.

Io sono sempre stata un'insegnante che durante l’estate viaggiava per aggiornarsi, ma non vedo nulla di negativo nel passare tutte le proprie ferie al mare, anche perché nessuno critica un medico, un ingegnere o un lavoratore di un’altra categoria se passa le ferie al mare e non a studiare o aggiornarsi. Inoltre, per molte categorie di lavoratori la formazione è gratuita o retribuita e svolta in orario di lavoro, gli insegnanti invece non possono assentarsi in orario di lavoro e la formazione è completamente a loro carico.
Non so quale scuola tu abbia in mente quando scrivi che oltre alle 18 ore settimanali, gli impegni dei docenti si riducono a qualche riunione e al ricevimento genitori. Hai citato proprio ciò che incide meno negli impegni dei docenti. Forse però per sfatare certi miti occorre la matematica.
Per fortuna sono ormai pochi i docenti che entrano in classe e improvvisano, per professionalità, per scrupolo o solo perché genitori e alunni sono molto più agguerriti di un tempo e sempre pronti a lamentarsi degli insegnanti o a denunciarli. Quindi per 18 ore di lezione, almeno 1,5-2 ore al giorno sono dedicate alla pianificazione e preparazione delle stesse. L’obbligo di almeno 3 verifiche scritte per quadrimestre richiede all'insegnante la preparazione, correzione, trascrizione dei risultati e archiviazione di una marea di elaborati. Considerato che le classi ora sono costituite da almeno 25 alunni e che gli insegnanti di lettere hanno più materie e quelli di lingue o altre discipline hanno almeno 6 classi, ogni insegnante si ritrova una media di 500-600 verifiche a quadrimestre, che corrispondono ad altre 1,5-2 ore al giorno. Aggiungi poi le riunioni formali e informali (tra educatori e docenti, tra docenti curriculari e di sostegno etc.), incontri con genitori, operatori sanitari, specialisti dell’orientamento, ore gratuite per uscite didattiche, stesura dei verbali di incontri e riunioni, dei piani di lavoro delle classi, per materia e dei piani personalizzati per alunni DSA, delle relazioni finali etc.. Facendo quattro conti è facile sfatare il mito che gli insegnanti non lavorerebbero 40 ore come gli altri (e non ho incluso la formazione senza rimborsi e fuori dall’orario di lavoro),
Per quanto riguarda le lezioni private a 30 euro all'ora, forse hai in mente qualche insegnante anziano che dà lezioni di materie relativamente rare come latino o greco, ma per il resto è una tariffa che non corrisponde assolutamente alla realtà, nemmeno nelle zone d'Italia con un elevato costo della vita come Milano o Roma. A dire il vero, molti genitori, per risparmiare, preferiscono mandare i figli a fare lezione da studenti con poca esperienza, che pagano 10 euro all’ora.


Ci sono i buoni e i
» cattivi, i solerti e i fannulloni. Pero' ripeto in Paesi dove la
» professione non e' cosi' competitiva rispetto ad altri posti di lavoro
» (Svizzera, Germania , Uk...)la gente non fa la coda per diventare
» insegnate. Anzi gli asili di Zurigo sono pieni di educatori della
» ex-Yugoslavia, per dirne una.
» Il problema e': quale sistema potrebbe incentivare i meritevoli e lasciare
» a casa quelli che lo fanno per ripiego/comodita'>

Il problema degli insegnanti incompetenti è annoso e spero che con il TFA si arrivi a una selezione a monte più seria. Per amore della verità, tuttavia, è doveroso ricordare che questo problema non esiste solo in Italia. Anche in Inghilterra, ad esempio, se n'è recentemente discusso e i dati dicono che solo il 50% dei docenti si attesta su un livello soddisfacente, il restante 50% è costituito da insegnanti che tirano a campare o da incompetenti (http://news.bbc.co.uk/today/hi/today/newsid_9616000/9616432.stm). La situazione in Italia non quindi è così dissimile.

» Nessun governo fino ad ora ha trovato una soluzione convincente. c'e' solo
» un mare di precari da assorbire, che costano moltissimo alla societa' e
» ancora nessuna soluzione.

Non so cosa tu intenda per società. Se intendi la gestione economica dello Stato, il precario costituisce, al contrario, un risparmio, in quanto non ha scatti di carriera ed è privo di tutti i vantaggi previdenziali di cui usufruiscono gli insegnanti di ruolo, quindi comporta un bel risparmio, pur fornendo lo stesso servizio di un insegnante di ruolo. E’un po’ come andare dal dentista e obbligarlo a uno sconto sulla tariffa della devitalizzazione o chiamare un idraulico e pretendere un sconto sulla riparazione del lavandino. Suona ridicolo> Eppure i precari applicano sconti in continuazione.

Un mare di laureati che sperano di abilitarsi,
» non e' chiaro per afre che, se non vincere come alla lotteria il posto
» statale.
» Chi pensa agli studenti e alla qualita' della scuola. Pochi. La politica
» della scuola e' stata per anni una politica di impiego. Il sistema non
» regge piu' e si vede.

Io non criticherei questi giovani laureati che ambiscono al posto statale; in fondo non cercano altro che un po' di stabilità economica, cosa che, fra l’altro, dovrebbe essere un diritto.
È vero, l’impiego nella scuola è stato considerato a lungo, anche nelle scelte politiche, come un ammortizzatore sociale, ma questo vale per tutto il settore pubblico, non solo per la scuola ed è ingiusto, oltre che mistificatorio, prendersela sempre e solo con la scuola.

Pensateci davvero bene.Servono infermieri, medici e
» chimici, ma nessuno si sente cosi' portato a queste professioni...strano>O
» sempre un fatto di politica del lavoro> Molti risponderanno: ma insegnare
» e' la mia vocazione! L'ho sempre sognato fin da bambino!Ragazzi, fantasia
» al potere iniziate a sognare qualcosa di diverso o l'insegnamento altrove
» perche' in Italia e' davvero dura.

È dura fare l'infermiere o il medico se non c'è attitudine o interesse, ma solo perché lo richiede il mercato. Piuttosto, io consiglio sempre di seguire le proprie inclinazioni, ma di crearsi al contempo un percorso parallelo, per esempio imparare un secondo mestiere, in modo da avere più carte da giocare nel mondo del lavoro.

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