info centri studio / recupero anni (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da professormiao, giovedì, dicembre 01, 2011, 15:30 (4742 giorni fa) @ °__° fede

io subito dopo la laurea in lettere, feci un anno estero con programma europeo, tornai in Italia pieno di sogni e con la lingua inglese fluentissima. provai i concorsi di dottorato ma sappiamo come va. In un anno per necessità ho lavorato in una scuola recupero bienni piccolina e seria dove venivano alcuni ragazzi delle giovanili di calcio, una poco seria dove sono scappato dopo un mese, tre mesi in una semiseria dove però facevo greco e latino. Poi ho fatto la siss e nell'ultimo anno di siss ho lavorato in un piccolo liceo scientifico appena parificato dove c'erano naturalmente i soliti espulsi, scansafatiche, psicotraumatizzati, fancazzisti, figlioli di papà, ammalati veri e presunti, ecc..come studenti. Poi conseguita l'abilitazione sono andato alla scuola pubblica alle medie con supplenze annuali. Avendo avuto alti e bassi, soprattutto all'inizio quando ero giovane e inesperto, col senno di poi, posso dire che queste diverse e variegate esperienze nelle scuole recupero bienni fortificano il carattere, ti conferiscono maggiore autorevolezza imparando per intuito quando è bene non eccedere in autoritarismo sia didatticamente sia nel mantenere la disciplina e ti chiarisci bene le idee se ti piace insegnare. I ragazzi si accorgono subito se non ti piace quello che fai, e se non li sopporti.

Due consigli che mi ha dato un preside bravo che ora non c'è più: gli studenti sono per natura/tendenzialmente str°°°, cioè tendono avedere nell'insegnante una vittima da tormentare in tutti i modi soprattutto se pagano la scuola: quindi farsi rispettare. Come> Devi impararlo suol campo!

L'altro me lo ha dato la mia insegnante al ginnasio: il prof deve essere come un muto di gomma: solido, morbido, flessibile, ricettivo degli urti e ammortizzatore, a volte impassibile.

in bocca al lupo, vista la tua età e per il fatto di essere una donna. Nondare troppa confidenza. Sennò lascia perdere.