Abbandonare l'insegnamento (Insegnamento Lingua Italiana)
Inviato da Valya 85 , Mantova, sabato, settembre 22, 2012, 17:42 (4445 giorni fa)
Ciao a tutti,
è la prima volta che scrivo nel forum ma lo leggo spesso. Anch'io sono una delle tante insegnanti di italiano per stranieri innamorate del proprio lavoro (pur maledicendo il giorno in cui ho deciso di intraprendere questa strada).
Vi scrivo da Kiev, dove lavoro da maggio in scuole private e università. Mi trovo abbastanza bene ma per molte ragioni restare a lungo in Ucraina non è dal mio punto di vista una scelta sostenibile e sono sempre più convinta di tornare in Italia entro fine anno. Inutile sprecare inchiostro virtuale sulle opportunità di chi cerca di inserirsi nel mondo dell'italiano L2 in Italia, sappiamo bene che la situazione è proprio da "lasciate ogni speranza o voi ch'entrate".
La riflessione che vorrei condividere con voi è semplice e banale: dato che a fare sto lavoro non si campa, non sarebbe il caso di reinventarmi in un ambito diverso e lasciare perdere tutto>
A qualcuno è capitato di farlo>
Il problema è, ovviamente, l'avere una formazione molto specifica ed esperienze lavorative solo in questo campo. Non ho più sinceramente le forze né per cambiare per la 4 volta paese (so che molti l'hanno fatto più di me,ma davvero sento che non fa più per me)né per ritentare la fortuna con l'insegnamento.
Ho davvero paura di ritrovarmi ancora senza soldi e speranze, per l'ennesima volta, ma con 10 anni in più, e sono arrivata alla conclusione che, se è il caso di vuotare il cassetto dei sogni e tirare lo sciacquone, preferisco farlo ora.
Scusate lo sfogo, qualsiasi esperienza vogliate condividere è per me davvero preziosa!
V.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da ontoteologia , sabato, settembre 22, 2012, 18:35 (4445 giorni fa) @ Valya 85
Carissima,
come scriveva Sartre, alla fine i consigli non servono perché la decisione è sempre individuale. Proprio per questo, alleggeritomi di un peso, razionalmente ti consiglio di lasciar stare, sempre tu non voglia far la vita da nomade. Se questo è il tuo sogno, allora continua così; se inizi ad essere stanca, allora basta. Ieri stavo controllando alcune offerte di lavoro per dei colleghi disoccupati: "cercasi docenti L2 con diploma DITALS, massimo 28 anni, 30 ore settimanali, 430 euro". I nuovi schiavi, ma con una differenza: persino specializzati!
Il mercato risponde, lo sappiamo, alla logica della domanda e dell'offerta. Se sei stanca di provare, se non vuoi abilitarti in Italia, o nemmeno provarci, allora cambia. Ora, però. Altrimenti si invecchia.
Un saluto e un mega in bocca al lupo.
P.S.: io insegno in Italia da 10 anni e sto cercando di emigrare all'estero perché ho voglia di altro. Il mio lavoro mi ha, però, permesso fino ad ora di mantenere una famiglia con due bambini, di portarli a scuola (privata, visto che di materne statali neanche l'ombra), di andare in ferie, di accendere un mutuo. Anche se la mia situazione sembra, rispetto alla tua, migliore, sto cercando di prendere un'altra abilitazione in materie nelle quali ci sono maggiori opportunità.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Lyala, sabato, settembre 22, 2012, 23:42 (4445 giorni fa) @ ontoteologia
» P.S.: io insegno in Italia da 10 anni e sto cercando di emigrare all'estero
» perché ho voglia di altro. Il mio lavoro mi ha, però, permesso fino ad ora
» di mantenere una famiglia con due bambini, di portarli a scuola (privata,
» visto che di materne statali neanche l'ombra), di andare in ferie, di
» accendere un mutuo. Anche se la mia situazione sembra, rispetto alla tua,
» migliore, sto cercando di prendere un'altra abilitazione in materie nelle
» quali ci sono maggiori opportunità.
Beato te che riesci a mantenere una famiglia e ad andare in vacanza con uno stipendio da insegnante. Io , precaria da 12 anni, a Milano non riesco neppure a mantenere me stessa e con un mutuo e facendo attenzione a non sperperare arrivo a fine mese senza aver messo da parte nulla. Ma dove abiti>
Campare come insegnanti di italiano L2 è dura, ma anche con lo stipendio da insegnante statale si campa male.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da danielissima83 , martedì, settembre 25, 2012, 14:17 (4442 giorni fa) @ ontoteologia
Cara Valy,
io ho sentito la "vocazione" di insegnante da quando avevo 12 anni, e oggi ne ho 29. Ho insegnato inglese alle elementari dal 2006 al 2009, e in quei 3 anni non riuscivo a vedere la luce in fondo al tunnel, e avevo colleghe di 50 - 55 anni ancora precarie, sballottate ogni anno in una scuola diversa, senza che sapessero di che "morte morire" fino a metà settembre; quella situazione aumentava in maniera esponenziale la mia frustrazione e il mio ottimismo si riduceva ai minimi termini... Perciò a giugno del 2009 ho cominciaton a cercare qualcos'altro, per potermi garantire un futuro e poter acquistare cose banali come un'autovettura (un finanziamento senza un contratto fisso non te lo fa più nessuno, a meno che non si trovi un usuraio...). Ho trovato un posto in un'azienda a 8 km da casa, unica filiale italiana di una multinazionale molto famosa, e dopo un anno avevo un contratto a tempo indeterminato, con un salario di tutto rispetto.
Felicissima se guardo a tanti giovani della mia età che non possono permettersi nemmeno una pizza fuori una volta al mese, ma il magone dentro per non poter fare ciò per cui ho lavorato sodo tanti anni e per cui mi sento tagliata ogni tanto torna a bussare...
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da virgh , sabato, settembre 22, 2012, 19:58 (4445 giorni fa) @ Valya 85
Cara Valya,
ti rispondo perché trovo il tuo messaggio di una lucidità sconcertante.
E ti dò perfettamente ragione su tutta la linea. Non ti spiego la mia trafila professionale, ma ti posso assicurare che è molto simile.
Cambiare Paese è l'unica possibilità "reale" per riuscire a campare con questo lavoro, ma anche lì, ci sono Paesi migliori di altri e ci sono istituti migliori di altri.
Entrare in quei circuiti non è facile per uno che non è del posto, e riuscirci costa fatica, impegno e tempo. Se non si vuole più investire in questa strada, io trovo che sia ammirevole prenderne atto e guardarsi intorno.
Anch'io l'ho fatto.
Ti consiglierei di valutare le possibilità nell'ambito turistico (fare il receptionista in un albergo o lavorare in un aeroporto può essere ripetitivo - ma anche questo dipende- ma remunerativo e si può essere assunti anche senza esperienza, e se tu hai già vissuto in più Paesi saprai senza dubbio varie lingue e questo è richiestissimo) o farti un'esperienza di tirocinio finché sei in Ucraina in un'azienda che abbia contatti con l'Italia.
Una volta tornata in Italia ti sarà più facile ottenere un lavoro di commerciale o di segreteria in un'azienda che importi o che abbia scambi con la Russia o paesi affini.
Non darti per vinta!
Inoltre, con una sicurezza monetaria a fine mese, nulla di impedisce di continuare a tenere dei corsi serali o delle lezioni private ogni tanto.
Un abbraccio ed un forte in bocca al lupo!
» Ciao a tutti,
» è la prima volta che scrivo nel forum ma lo leggo spesso. Anch'io sono una
» delle tante insegnanti di italiano per stranieri innamorate del proprio
» lavoro (pur maledicendo il giorno in cui ho deciso di intraprendere questa
» strada).
» Vi scrivo da Kiev, dove lavoro da maggio in scuole private e università. Mi
» trovo abbastanza bene ma per molte ragioni restare a lungo in Ucraina non è
» dal mio punto di vista una scelta sostenibile e sono sempre più convinta di
» tornare in Italia entro fine anno. Inutile sprecare inchiostro virtuale
» sulle opportunità di chi cerca di inserirsi nel mondo dell'italiano L2 in
» Italia, sappiamo bene che la situazione è proprio da "lasciate ogni
» speranza o voi ch'entrate".
» La riflessione che vorrei condividere con voi è semplice e banale: dato che
» a fare sto lavoro non si campa, non sarebbe il caso di reinventarmi in un
» ambito diverso e lasciare perdere tutto>
» A qualcuno è capitato di farlo>
» Il problema è, ovviamente, l'avere una formazione molto specifica ed
» esperienze lavorative solo in questo campo. Non ho più sinceramente le
» forze né per cambiare per la 4 volta paese (so che molti l'hanno fatto più
» di me,ma davvero sento che non fa più per me)né per ritentare la fortuna
» con l'insegnamento.
» Ho davvero paura di ritrovarmi ancora senza soldi e speranze, per
» l'ennesima volta, ma con 10 anni in più, e sono arrivata alla conclusione
» che, se è il caso di vuotare il cassetto dei sogni e tirare lo sciacquone,
» preferisco farlo ora.
» Scusate lo sfogo, qualsiasi esperienza vogliate condividere è per me
» davvero preziosa!
» V.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Fabio, sabato, settembre 22, 2012, 21:14 (4445 giorni fa) @ virgh
Ciao, hai mai pensato di abilitarti all'estero >
Fabio
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da framer1, sabato, settembre 22, 2012, 23:38 (4445 giorni fa) @ Fabio
Abbandonare..............tanto ormai, pur laureati e ultraspecializzati, siamo ridotti a fare i babysitter e gli assistenti sociali.........aenza dignitoso profilo professionale e riconoscimento sociale!!!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , lunedì, settembre 24, 2012, 10:21 (4444 giorni fa) @ Fabio
» Ciao, hai mai pensato di abilitarti all'estero >
»
» Fabio
Conseguire un'abilitazione all'estero è sicuramente una buona opzione, la sto valutando da tempo e non escludo di farlo in futuro. Ora come ora, presa dallo sconforto, stavo riflettendo su quali avrebbero potuto essere le alternative all'insegnamento e vorrei tentare di aprirmi altre strade...vedremo!
Comunque grazie del consiglio Fabio :)
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , lunedì, settembre 24, 2012, 10:17 (4444 giorni fa) @ virgh
» Cara Valya,
» ti rispondo perché trovo il tuo messaggio di una lucidità sconcertante.
» E ti dò perfettamente ragione su tutta la linea. Non ti spiego la mia
» trafila professionale, ma ti posso assicurare che è molto simile.
» Cambiare Paese è l'unica possibilità "reale" per riuscire a campare con
» questo lavoro, ma anche lì, ci sono Paesi migliori di altri e ci sono
» istituti migliori di altri.
» Entrare in quei circuiti non è facile per uno che non è del posto, e
» riuscirci costa fatica, impegno e tempo. Se non si vuole più investire in
» questa strada, io trovo che sia ammirevole prenderne atto e guardarsi
» intorno.
» Anch'io l'ho fatto.
» Ti consiglierei di valutare le possibilità nell'ambito turistico (fare il
» receptionista in un albergo o lavorare in un aeroporto può essere
» ripetitivo - ma anche questo dipende- ma remunerativo e si può essere
» assunti anche senza esperienza, e se tu hai già vissuto in più Paesi saprai
» senza dubbio varie lingue e questo è richiestissimo) o farti un'esperienza
» di tirocinio finché sei in Ucraina in un'azienda che abbia contatti con
» l'Italia.
» Una volta tornata in Italia ti sarà più facile ottenere un lavoro di
» commerciale o di segreteria in un'azienda che importi o che abbia scambi
» con la Russia o paesi affini.
» Non darti per vinta!
» Inoltre, con una sicurezza monetaria a fine mese, nulla di impedisce di
» continuare a tenere dei corsi serali o delle lezioni private ogni tanto.
» Un abbraccio ed un forte in bocca al lupo!
»
» Cara Virgh,
grazie di cuore per i tuoi suggerimenti che ritengo davvero preziosissimi, e grazie anche per l'incoraggiamento! Sicuramente cercherò mentre sono qui di impegnarmi per imparare il russo e mi attiverò per cercare nuovi contatti che mi possano avvicinare agli ambiti lavorativi di cui parli...come giustamente dici tu, se fossi davvero così fortunata da trovare un'altra occupazione in questi settori, potrei comunque ritagliarmi un po' di tempo per continuare a insegnare, forse anche solo come volontaria...chissà! Bisogna davvero armarsi di pazienza, determinazione e fiducia nel futuro, anche se le condizioni reali ci remano contro...non vedo alternative!
ti abbraccio e speriamo crepi sto lupo!
V.
»
»
»
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da pym, domenica, settembre 23, 2012, 09:44 (4445 giorni fa) @ Valya 85
"Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate" da applicare non solo a chi cerca di intraprendere la strada dell'italiano L2 ma alla situazione attuale in generale...Purtroppo!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Pino, domenica, settembre 23, 2012, 13:31 (4444 giorni fa) @ pym
che sconforto
una generazione bruciata. ringraziamo le precedenti
» "Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate" da applicare non solo a chi cerca
» di intraprendere la strada dell'italiano L2 ma alla situazione attuale in
» generale...Purtroppo!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da filippa, domenica, settembre 23, 2012, 13:38 (4444 giorni fa) @ Pino
sconforto decisamente condiviso. vorrei capire però se la situazione è leggermente migliore per chi voglia insegnare italiano in Italia, prendendo l'abilitazione. Ci sono speranze in questo senso> Anche se lo stipendio è basso - 1200 euro mi sembra di aver capito - almeno però si potrà lavorare> Grazie
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Diego, domenica, settembre 23, 2012, 13:54 (4444 giorni fa) @ filippa
» sconforto decisamente condiviso. vorrei capire però se la situazione è
» leggermente migliore per chi voglia insegnare italiano in Italia, prendendo
» l'abilitazione. Ci sono speranze in questo senso> Anche se lo stipendio è
» basso - 1200 euro mi sembra di aver capito - almeno però si potrà lavorare>
» Grazie
Filippa scendi dal pero.
Ti sembra una situazione rosea qui in Italia >
L'unica via, a mio parere, è quella di abilitarsi all'estero. Non sarà un concorsone organizzato alla carlona a cambiare le cose.
ciao a tutti,
Daniele
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Inviato da Pino, domenica, settembre 23, 2012, 13:59 (4444 giorni fa) @ Diego
Secondo me quella dell'abilitazione all'estero è una strada troppo lunga, e con una grande incognita finale (le scuole preferiranno assumere lo straniero abilitato o il tipo abilitato del posto>).
Certo sempre meglio del nulla in cui galleggiamo qui ma se devo dirti la vedo una strada con un traguardo troppo fumoso e troppo lontano.
» » sconforto decisamente condiviso. vorrei capire però se la situazione è
» » leggermente migliore per chi voglia insegnare italiano in Italia,
» prendendo
» » l'abilitazione. Ci sono speranze in questo senso> Anche se lo stipendio
» è
» » basso - 1200 euro mi sembra di aver capito - almeno però si potrà
» lavorare>
» » Grazie
»
» Filippa scendi dal pero.
» Ti sembra una situazione rosea qui in Italia >
» L'unica via, a mio parere, è quella di abilitarsi all'estero. Non sarà un
» concorsone organizzato alla carlona a cambiare le cose.
»
» ciao a tutti,
»
» Daniele
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da filippa, domenica, settembre 23, 2012, 14:32 (4444 giorni fa) @ Pino
Niente peri, so bene in che stato siamo messi. Le alternative comunque non sono altrettanto rosee, e non si può pensare che andare ad insegnare all'estero sia la soluzione ottima per tutti (non tutti se la sentono di partire, o possono, semplicemente; non tutti riusciranno ad avere il posto desiderato, perché non è che all'estero siano tutti lì pronti ad accoglierci a braccia aperte). Certo è vero che ha molto più senso fare sacrifici lì dove questi hanno più possibilità di essere ripagati. Ma è un altro discorso. Io vorrei sapere, da chi ci sta provando e ha un'esperienza diretta, com'è la situazione reale per insegnare italiano in Italia. Se ottenendo l'abilitazione ci sarà la possibilità di lavorare, in posti sfigatissimi e con uno stipendio sfigatissimo di 1200 euro, oppure no. Lo so che chiedo troppo, che questi continuano a cambiare le carte in tavola e a mettere in discussione tutto, ma sicuramente ci sarà qualcuno che ne sa più di me!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , lunedì, settembre 24, 2012, 11:12 (4443 giorni fa) @ filippa
Io farei carte false per avere uno stipendio "sfigatissimo" come quello di cui parli. Forse la sfigata sarò io, ma in un mese non ci sono mai arrivata a quella cifra solo insegnando.
» Niente peri, so bene in che stato siamo messi. Le alternative comunque non
» sono altrettanto rosee, e non si può pensare che andare ad insegnare
» all'estero sia la soluzione ottima per tutti (non tutti se la sentono di
» partire, o possono, semplicemente; non tutti riusciranno ad avere il posto
» desiderato, perché non è che all'estero siano tutti lì pronti ad
» accoglierci a braccia aperte). Certo è vero che ha molto più senso fare
» sacrifici lì dove questi hanno più possibilità di essere ripagati. Ma è un
» altro discorso. Io vorrei sapere, da chi ci sta provando e ha un'esperienza
» diretta, com'è la situazione reale per insegnare italiano in Italia. Se
» ottenendo l'abilitazione ci sarà la possibilità di lavorare, in posti
» sfigatissimi e con uno stipendio sfigatissimo di 1200 euro, oppure no. Lo
» so che chiedo troppo, che questi continuano a cambiare le carte in tavola e
» a mettere in discussione tutto, ma sicuramente ci sarà qualcuno che ne sa
» più di me!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da filippa, lunedì, settembre 24, 2012, 16:05 (4443 giorni fa) @ Valya 85
No assolutamente non sei tu la sfigata, ma non si puo certo dire che sia uno stipendio alto se equiparato a quello di altre professioni altrettanto qualificate!
Farei carte false per avere uno stipendio "sfigatissimo" come quello di
» cui parli. Forse la sfigata sarò io, ma in un mese non ci sono mai arrivata
» a quella cifra solo insegnando.
»
»
» » Niente peri, so bene in che stato siamo messi. Le alternative comunque
» non
» » sono altrettanto rosee, e non si può pensare che andare ad insegnare
» » all'estero sia la soluzione ottima per tutti (non tutti se la sentono di
» » partire, o possono, semplicemente; non tutti riusciranno ad avere il
» posto
» » desiderato, perché non è che all'estero siano tutti lì pronti ad
» » accoglierci a braccia aperte). Certo è vero che ha molto più senso fare
» » sacrifici lì dove questi hanno più possibilità di essere ripagati. Ma è
» un
» » altro discorso. Io vorrei sapere, da chi ci sta provando e ha
» un'esperienza
» » diretta, com'è la situazione reale per insegnare italiano in Italia. Se
» » ottenendo l'abilitazione ci sarà la possibilità di lavorare, in posti
» » sfigatissimi e con uno stipendio sfigatissimo di 1200 euro, oppure no.
» Lo
» » so che chiedo troppo, che questi continuano a cambiare le carte in tavola
» e
» » a mettere in discussione tutto, ma sicuramente ci sarà qualcuno che ne
» sa
» » più di me!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Madda, martedì, settembre 25, 2012, 10:55 (4442 giorni fa) @ filippa
Mah, un ricercatore universitario a inizio carriera prende lo stesso, un ingeniere pure (varia molto nel privato ma ti assicuro che la media non e' molto piu' alta). Per quanto riguarda quello che puoi fare con una laurea in materie letterarie vogliamo parlare di traduttori, curatori di musei, responsabili della comunicazione. In Italia e' davvero difficile partire da piu' di mille euro al mese e con il posto fisso. Questa e' anche una delle ragioni per cui il posto di insegnante di ruolo che ha vari bonus rispetto allo stipendio modesto e' ancora molto ambito.
Avvocati con lo studio gia' avviato, medici specialistici, falegnami e idraulici sono un discorso a parte, ma credimi 1200 euro come stipendio iniziale non li prendono in tanti in Italia.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da lucas01, domenica, settembre 23, 2012, 14:30 (4444 giorni fa) @ Valya 85
ciao valya,
vorrei aggiungere anch'io la mia esperienza e le mie considerazioni, magari puo' aiutare a chiarirti un po' piu le idee.
La prima considerazione che mi sento di fare, sulla base di quanto ho sperimentato personalmente, è che all'estero tutte le posizioni di insegnante di lingua materna (sia essa l'italiano ma anche l'inglese, il francese, lo spagnolo) a stranieri sono per loro natura precarie, a meno che tu non decida di passare dallo statuto "generico" (seppur plurititolata e "masterizzata") di insegnante madrelingua a quello di "italianista" (conseguendo quindi un dottorato nei vari settori dell'italianistica: linguistica, letteratura, etc...)per accedere alle varie posizioni permanenti presso università, oppure di diventare insegnante di scuola conseguendo le varie abilitazioni locali richieste all'estero.
Fatte queste distinzioni, tutte le altre posizioni "intermedie" (tipo "lettore", formatore, etc...) sono tutti incarichi a tempo determinato, spesso non rinnovabili.
Tale considerazione puo' sembrare scontata, ma almeno per me non lo era: a me interessava insegnare "semplicemente" italiano a stranieri, non diventare un "italianista" (io infatti ho studiato lingue), sebbene in possesso di opportuni master e cerficazioni varie in italiano come lingua straniera. Al tempo stesso non mi interessava diventare insegnante di scuola.
In Italia, le opportunita' di insegnare l'italiano come lingua straniera, sono attualmente limitate: vi è stato un boom qualche anno fa, quando contemporaneamente all'attivazione dei vari master che tutti conosciamo, i CLA delle università assumevano insegnanti,etc... il settore al momento sembra essere saturo.
Per cui, quello che mi sento di consigliarti è:
1) se vuoi sistemarti nelle università all'estero, conseguire un dottorato in italian studies (o similia), se senti di essere tagliata come "italianista";
2) conseguire l'abilitazione estera, se ti piace l'insegnamento primario/secondario;
3) tornare in italia, conseguire l'abilitazione corrispondente alla tua laurea, cercare di diventare presto di ruolo, e poi tentare la selezione del mae per lettori all'estero (gratificante professionalmente ed economicamente).
Tutto il resto, secondo me...è "morire di fame", tranne poche, rare eccezioni...
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , lunedì, settembre 24, 2012, 10:46 (4444 giorni fa) @ lucas01
» Caro Lucas,
trovo molto interessante la tua risposta, in effetti quando ho deciso di voler fare questo lavoro non mi erano chiari tanti degli aspetti che tu hai elencato e penso che tu abbia descritto un quadro assolutamente realistico di quelle che sono le reali prospettive all'estero e in Italia. Ho diversi amici che dopo la laurea hanno optato per il dottorato, soprattutto in Canada e negli Stati Uniti, e che ora sono in condizioni sicuramente più definite di quelle in cui versa chi ha scelto "semplicemente" di insegnare. Del resto riuscire ad avere la borsa di studio per seguire un progetto di ricerca in uno di questi paesi non è esattamente una passeggiata e purtroppo non credo avrei i requisiti necessari. Inoltre non è mai stato tre i miei obiettivi, e per quanto sia un vero calvario sperare di diventare di ruolo, tenterei comunque quella strada piuttosto. Condivido pienamente la tua riflessione sul settore dell'insegnamento L2 in Italia, e credo anche che questa professione sia destinata ad essere sempre meno richiesta (spero di sbagliarmi naturalmente) essendo così soggetta alle condizioni economiche del paese. Mi riferisco al fatto che in questi anni ho potuto lavorare in Italia grazie a progetti di integrazione finanziati da fondi europei, che sono stati finora regolarmente riconfermati e riproposti negli anni...ma quanto durerà> Sono molti i migranti che hanno deciso di lasciare il nostro paese per trasferirsi in altri con migliori opportunità e l'ovvia previsione è che se la situazione italiana non si risolleverà, le onde migratorie saranno sempre meno orientate verso il nostro paese. Alla luce di queste considerazioni (che vi prego di contraddire se le ritenete infondate!) bisognerebbe forse puntare su accademie e istituti linguistici privati che offrono corsi a studenti stranieri all'interno di programmi di scambio (penso a studenti universitari di corsi di storia dell'arte, ad esempio). In certi paesi l'italiano -e l'Italia- non ha ancora perso il suo fascino e forse quello è l'unico aspetto destinato a non esaurirsi con la crisi. O forse è solo un pensiero con cui mi piace consolarmi...
V.
ciao valya,
»
» vorrei aggiungere anch'io la mia esperienza e le mie considerazioni, magari
» puo' aiutare a chiarirti un po' piu le idee.
» La prima considerazione che mi sento di fare, sulla base di quanto ho
» sperimentato personalmente, è che all'estero tutte le posizioni di
» insegnante di lingua materna (sia essa l'italiano ma anche l'inglese, il
» francese, lo spagnolo) a stranieri sono per loro natura precarie, a meno
» che tu non decida di passare dallo statuto "generico" (seppur plurititolata
» e "masterizzata") di insegnante madrelingua a quello di "italianista"
» (conseguendo quindi un dottorato nei vari settori dell'italianistica:
» linguistica, letteratura, etc...)per accedere alle varie posizioni
» permanenti presso università, oppure di diventare insegnante di scuola
» conseguendo le varie abilitazioni locali richieste all'estero.
» Fatte queste distinzioni, tutte le altre posizioni "intermedie" (tipo
» "lettore", formatore, etc...) sono tutti incarichi a tempo determinato,
» spesso non rinnovabili.
» Tale considerazione puo' sembrare scontata, ma almeno per me non lo era: a
» me interessava insegnare "semplicemente" italiano a stranieri, non
» diventare un "italianista" (io infatti ho studiato lingue), sebbene in
» possesso di opportuni master e cerficazioni varie in italiano come lingua
» straniera. Al tempo stesso non mi interessava diventare insegnante di
» scuola.
» In Italia, le opportunita' di insegnare l'italiano come lingua straniera,
» sono attualmente limitate: vi è stato un boom qualche anno fa, quando
» contemporaneamente all'attivazione dei vari master che tutti conosciamo, i
» CLA delle università assumevano insegnanti,etc... il settore al momento
» sembra essere saturo.
» Per cui, quello che mi sento di consigliarti è:
» 1) se vuoi sistemarti nelle università all'estero, conseguire un dottorato
» in italian studies (o similia), se senti di essere tagliata come
» "italianista";
» 2) conseguire l'abilitazione estera, se ti piace l'insegnamento
» primario/secondario;
» 3) tornare in italia, conseguire l'abilitazione corrispondente alla tua
» laurea, cercare di diventare presto di ruolo, e poi tentare la selezione
» del mae per lettori all'estero (gratificante professionalmente ed
» economicamente).
» Tutto il resto, secondo me...è "morire di fame", tranne poche, rare
» eccezioni...
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da egg, domenica, settembre 23, 2012, 15:39 (4444 giorni fa) @ Valya 85
Ciao Valya,
come te ho deciso che tornerò in Italia (l'estate prossima) e non ti nascondo che la cosa mi spaventa. Per riuscire a viverci, so che dovrò ricominciare da capo e che insegnare italiano (lavoro che come te amo e svolgo da un po' di anni in giro per il mondo) sarà al massimo un riempitivo. Per questo sto cercando di risparmiare il più possibile per darmi il tempo, una volta tornato, di guardarmi attorno e capire cosa voglio e posso fare. Sono sempre stato affascinato dagli artigiani e mi piacerebbe molto imparare un mestiere o magari rispolvererò i miei sogni di bambino, fare il gelataio o il panettiere. Non lo so. Quello che so è che ho 41 anni e ripartirò da zero per la quarta volta. La paura c'è sempre, le difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi non mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la sfiga. Però finora, pur dovendo a rinunciare ad alcune cose, sono sempre riuscito a trovare una nuova strada che mi permettesse di essere soddisfatto e di continuare a esaudire i desideri della mia lunghissima lista. Magari ho avuto fortuna e la prossima volta non andrà così bene, può essere. Però quello che vorrei dirti è di non lasciarti prendere dall'ansia, dallo sconforto o dal disfattismo imperante, guardati attorno, guardati dentro, con calma fai le tue scelte e poi mettile in atto con determinazione.
In bocca al lupo!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da valii, lunedì, settembre 24, 2012, 09:11 (4444 giorni fa) @ egg
Io da quattro anni mi barcameno per dare continuità a questa professione in Italia, partecipando ai bandi delle scuole, delle società di formazione e dei centri Eda, impartendo lezioni private, facendo la volontaria presso associazioni. Le entrate non bastano per affitto e bollette, per cui parallelamente svolgo altri lavori part-time o su chiamata. Questa soluzione, per quanto faticosa, precaria e talvolta degradante considerati i sacrifici fatti per laurearmi e conseguire il master 'qualificante' insegnanti di IL2, mi pare l'unica plausibile e mi permette comunque di maturare esperienze utili per crescere nella professione. Non nutro grandi speranze sul futuro di questo ambito formativo (come in generale nei confronti della scuola), ma mi aggrappo con forza ad alcuni rari momenti incoraggianti, in cui ad esempio un coordinatore Eda mi chiede consigli perchè mi ritiene realmente un'esperta o la selezionatrice di un'agenzia sceglie me perchè il mio curriculum mostra una continuità didattica che, in varie forme e accompagnata da altre mansioni, pare garanzia di impegno e determinazione. Insomma, non so quanto durerà, ma non posso pensare di abbandonare l'unica attività da cui torno a casa sorridente e motivata. In bocca al lupo a tutti.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Madda, lunedì, settembre 24, 2012, 10:28 (4444 giorni fa) @ valii
Mi spiace sentire tante storie cosi'...e vi auguro di trovare la vostra strada. A chi dice che la strada per abilitarsi all'estero e' lunga, io dico che in alcuni paesi (UK, Germania)in 2-3 anni avrete un posto con cui mantenervi, quasi sicuramente.Non e' una starda per tutti. Al momento la situazione in Italia e' terribile cercare di vincere il concorso e' l'unica strada, ma sappiamo che una minoranza lo vincera' e la maggioranza rimarra' a spasso.Comunque per chi ce la fa 1200 euro al mese di ingresso sono dignitose rispetto alla media dei salari. Purtroppo non crediate che siano molte le professioni in cui si guadagna di piu'.Quello che mi sento di sconsigliare (anche se appunto ognuno decide per se') E' fare dei lavoretti con le lingue qua e la'. E' davvero dura.
Capisco benissimo la scelta di chi vuole cambiare completamente, buttarsi nel turismo, nella ristorazione, nelle cooperative. Certo serve molta piu' creativita' e coraggio per mettersi in proprio e tanta fortuna. ma a volte si trovano soddisfazioni dove non si credeva di trovarne e cambiare strada non e' una sconfitta. Vi auguro davvero di farcela!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , lunedì, settembre 24, 2012, 11:47 (4443 giorni fa) @ valii
Ciao Valii,
anch'io quando vedo gli sguardi degli studenti interessati, rispondo alle loro domande, li ascolto fantasticare sull'Italia o raccontare quanto l'hanno amata se ci sono stati, mi sento viva e ho per pochi minuti la sensazione di sapere qual è il mio posto nel mondo. Grazie a loro ho addirittura visto il mio paese con occhi nuovi, e le occasioni di arricchimento personale non si riducono a questo, come tante volte avrai sperimentato anche tu.
Il grande saggio che disse "fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita" sicuramente sapeva come ci sentiamo quando finiamo una lezione.
Detto questo e condividendo quindi pienamente la tua motivazione ad affrontare le avversità, ti chiedo: non sei stanca a volte di non poter mai fare progetti, di non sapere mai se tra 6 mesi starai ancora lavorando nello stesso posto, di avere paura che le rinunce personali pur di fare questo lavoro non finiranno mai>
Di certo non solo chi svolge questa professione si trova ad avere questi timori, ma di sicuro la stragrande maggioranza di noi sa di che cosa parlo. Sono d'accordo con te quando scrivi che sono le piccole conferme a farci andare avanti...ma basteranno sempre a compensarci del resto> Queste e molte altre le domande che non danno tregua alla mia testaccia...ma chi come te le mette a tacere e continua per questa via ha tutto il mio appoggio.
Ti abbraccio e ti auguro di vedere riconosciuti i tuoi sforzi
» Io da quattro anni mi barcameno per dare continuità a questa professione in
» Italia, partecipando ai bandi delle scuole, delle società di formazione e
» dei centri Eda, impartendo lezioni private, facendo la volontaria presso
» associazioni. Le entrate non bastano per affitto e bollette, per cui
» parallelamente svolgo altri lavori part-time o su chiamata. Questa
» soluzione, per quanto faticosa, precaria e talvolta degradante considerati
» i sacrifici fatti per laurearmi e conseguire il master 'qualificante'
» insegnanti di IL2, mi pare l'unica plausibile e mi permette comunque di
» maturare esperienze utili per crescere nella professione. Non nutro grandi
» speranze sul futuro di questo ambito formativo (come in generale nei
» confronti della scuola), ma mi aggrappo con forza ad alcuni rari momenti
» incoraggianti, in cui ad esempio un coordinatore Eda mi chiede consigli
» perchè mi ritiene realmente un'esperta o la selezionatrice di un'agenzia
» sceglie me perchè il mio curriculum mostra una continuità didattica che, in
» varie forme e accompagnata da altre mansioni, pare garanzia di impegno e
» determinazione. Insomma, non so quanto durerà, ma non posso pensare di
» abbandonare l'unica attività da cui torno a casa sorridente e motivata. In
» bocca al lupo a tutti.
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , lunedì, settembre 24, 2012, 11:04 (4443 giorni fa) @ egg
Caro Egg,
ti sono veramente grata per aver voluto condividere la tua esperienza, mi ritrovo davvero nelle tue parole soprattutto quando scrivi <<La paura c'è sempre, le
» difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi non
» mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la sfiga.>>
Dedicarsi a lavori pratici come quelli di cui parli credo sia stata una tentazione per molti, e provarci è davvero ammirevole. Certo le difficoltà sono tante ma quando in effetti si ha modo di veder realizzata qualche aspirazione ci si dimentica presto di quanto dura è stata la salita per arrivare fin lì. Ti auguro che ancora una volta tu possa spuntare un'altro quadratino della tua lunghissima lista...ha tutta la mia stima chi come te ha la capacità di "cambiare panni" quando si rende conto che quelli che porta gli stanno ormai stretti. Spero di riuscire a seguire i tuoi consigli...un grande in bocca al lupo anche a te
» Ciao Valya,
» come te ho deciso che tornerò in Italia (l'estate prossima) e non ti
» nascondo che la cosa mi spaventa. Per riuscire a viverci, so che dovrò
» ricominciare da capo e che insegnare italiano (lavoro che come te amo e
» svolgo da un po' di anni in giro per il mondo) sarà al massimo un
» riempitivo. Per questo sto cercando di risparmiare il più possibile per
» darmi il tempo, una volta tornato, di guardarmi attorno e capire cosa
» voglio e posso fare. Sono sempre stato affascinato dagli artigiani e mi
» piacerebbe molto imparare un mestiere o magari rispolvererò i miei sogni di
» bambino, fare il gelataio o il panettiere. Non lo so. Quello che so è che
» ho 41 anni e ripartirò da zero per la quarta volta. La paura c'è sempre, le
» difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi non
» mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la sfiga.
» Però finora, pur dovendo a rinunciare ad alcune cose, sono sempre riuscito
» a trovare una nuova strada che mi permettesse di essere soddisfatto e di
» continuare a esaudire i desideri della mia lunghissima lista. Magari ho
» avuto fortuna e la prossima volta non andrà così bene, può essere. Però
» quello che vorrei dirti è di non lasciarti prendere dall'ansia, dallo
» sconforto o dal disfattismo imperante, guardati attorno, guardati dentro,
» con calma fai le tue scelte e poi mettile in atto con determinazione.
» In bocca al lupo!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da egg, martedì, settembre 25, 2012, 10:12 (4443 giorni fa) @ Valya 85
Mille grazie per la stima e per gli auguri. Hai ragione, quando si arriva in cima ci si dimentica in fretta della fatica della salita, ma quando devi ricominciare, la fatica te la ricordi di nuovo tutta. Come scrivevo precedentemente, se giungo alla conclusione che sia necessario ripartire da zero, lo faccio. Questo però non mi impedisce di provare rammarico, quando, come adesso, devo lasciare un lavoro che mi piace e nel quale sono competente e apprezzato. Per questa ragione, l'anno scorso, con un'amica, si pensava di aprire una scuola, un'associazione culturale o qualcosa in quell'ambito. Poi lei non se l'è più sentita, non se n'è fatto nulla. Siccome ho letto sopra che sei delle mie parti (io sono della provincia di Mantova), mi chiedevo se ti potesse interessare un progetto del genere. In caso, sarei contento di poterne parlare.
Buona giornata
» Caro Egg,
»
» ti sono veramente grata per aver voluto condividere la tua esperienza, mi
» ritrovo davvero nelle tue parole soprattutto quando scrivi <<La paura c'è
» sempre, le
» » difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi non
» » mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la
» sfiga.>>
» Dedicarsi a lavori pratici come quelli di cui parli credo sia stata una
» tentazione per molti, e provarci è davvero ammirevole. Certo le difficoltà
» sono tante ma quando in effetti si ha modo di veder realizzata qualche
» aspirazione ci si dimentica presto di quanto dura è stata la salita per
» arrivare fin lì. Ti auguro che ancora una volta tu possa spuntare un'altro
» quadratino della tua lunghissima lista...ha tutta la mia stima chi come te
» ha la capacità di "cambiare panni" quando si rende conto che quelli che
» porta gli stanno ormai stretti. Spero di riuscire a seguire i tuoi
» consigli...un grande in bocca al lupo anche a te
»
» » Ciao Valya,
» » come te ho deciso che tornerò in Italia (l'estate prossima) e non ti
» » nascondo che la cosa mi spaventa. Per riuscire a viverci, so che dovrò
» » ricominciare da capo e che insegnare italiano (lavoro che come te amo e
» » svolgo da un po' di anni in giro per il mondo) sarà al massimo un
» » riempitivo. Per questo sto cercando di risparmiare il più possibile per
» » darmi il tempo, una volta tornato, di guardarmi attorno e capire cosa
» » voglio e posso fare. Sono sempre stato affascinato dagli artigiani e mi
» » piacerebbe molto imparare un mestiere o magari rispolvererò i miei sogni
» di
» » bambino, fare il gelataio o il panettiere. Non lo so. Quello che so è
» che
» » ho 41 anni e ripartirò da zero per la quarta volta. La paura c'è sempre,
» le
» » difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi non
» » mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la
» sfiga.
» » Però finora, pur dovendo a rinunciare ad alcune cose, sono sempre
» riuscito
» » a trovare una nuova strada che mi permettesse di essere soddisfatto e di
» » continuare a esaudire i desideri della mia lunghissima lista. Magari ho
» » avuto fortuna e la prossima volta non andrà così bene, può essere. Però
» » quello che vorrei dirti è di non lasciarti prendere dall'ansia, dallo
» » sconforto o dal disfattismo imperante, guardati attorno, guardati
» dentro,
» » con calma fai le tue scelte e poi mettile in atto con determinazione.
» » In bocca al lupo!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Valya 85 , martedì, settembre 25, 2012, 10:22 (4443 giorni fa) @ egg
Ma davvero> E di dove sei> Se vuoi scrivimi in privato sul mio indirizzo mail.
» Mille grazie per la stima e per gli auguri. Hai ragione, quando si arriva
» in cima ci si dimentica in fretta della fatica della salita, ma quando devi
» ricominciare, la fatica te la ricordi di nuovo tutta. Come scrivevo
» precedentemente, se giungo alla conclusione che sia necessario ripartire da
» zero, lo faccio. Questo però non mi impedisce di provare rammarico, quando,
» come adesso, devo lasciare un lavoro che mi piace e nel quale sono
» competente e apprezzato. Per questa ragione, l'anno scorso, con un'amica,
» si pensava di aprire una scuola, un'associazione culturale o qualcosa in
» quell'ambito. Poi lei non se l'è più sentita, non se n'è fatto nulla.
» Siccome ho letto sopra che sei delle mie parti (io sono della provincia di
» Mantova), mi chiedevo se ti potesse interessare un progetto del genere. In
» caso, sarei contento di poterne parlare.
» Buona giornata
»
» » Caro Egg,
» »
» » ti sono veramente grata per aver voluto condividere la tua esperienza,
» mi
» » ritrovo davvero nelle tue parole soprattutto quando scrivi <<La paura
» c'è
» » sempre, le
» » » difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi
» non
» » » mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la
» » sfiga.>>
» » Dedicarsi a lavori pratici come quelli di cui parli credo sia stata una
» » tentazione per molti, e provarci è davvero ammirevole. Certo le
» difficoltà
» » sono tante ma quando in effetti si ha modo di veder realizzata qualche
» » aspirazione ci si dimentica presto di quanto dura è stata la salita per
» » arrivare fin lì. Ti auguro che ancora una volta tu possa spuntare
» un'altro
» » quadratino della tua lunghissima lista...ha tutta la mia stima chi come
» te
» » ha la capacità di "cambiare panni" quando si rende conto che quelli che
» » porta gli stanno ormai stretti. Spero di riuscire a seguire i tuoi
» » consigli...un grande in bocca al lupo anche a te
» »
» » » Ciao Valya,
» » » come te ho deciso che tornerò in Italia (l'estate prossima) e non ti
» » » nascondo che la cosa mi spaventa. Per riuscire a viverci, so che dovrò
» » » ricominciare da capo e che insegnare italiano (lavoro che come te amo
» e
» » » svolgo da un po' di anni in giro per il mondo) sarà al massimo un
» » » riempitivo. Per questo sto cercando di risparmiare il più possibile
» per
» » » darmi il tempo, una volta tornato, di guardarmi attorno e capire cosa
» » » voglio e posso fare. Sono sempre stato affascinato dagli artigiani e
» mi
» » » piacerebbe molto imparare un mestiere o magari rispolvererò i miei
» sogni
» » di
» » » bambino, fare il gelataio o il panettiere. Non lo so. Quello che so è
» » che
» » » ho 41 anni e ripartirò da zero per la quarta volta. La paura c'è
» sempre,
» » le
» » » difficoltà sono una montagna, gli stronzi che cercano di affossarmi
» non
» » » mancano mai, la depressione è sempre dietro l'angolo, così come la
» » sfiga.
» » » Però finora, pur dovendo a rinunciare ad alcune cose, sono sempre
» » riuscito
» » » a trovare una nuova strada che mi permettesse di essere soddisfatto e
» di
» » » continuare a esaudire i desideri della mia lunghissima lista. Magari
» ho
» » » avuto fortuna e la prossima volta non andrà così bene, può essere.
» Però
» » » quello che vorrei dirti è di non lasciarti prendere dall'ansia, dallo
» » » sconforto o dal disfattismo imperante, guardati attorno, guardati
» » dentro,
» » » con calma fai le tue scelte e poi mettile in atto con determinazione.
»
» » » In bocca al lupo!
Abbandonare l'insegnamento
Inviato da Lady Writer, Lost, mercoledì, settembre 26, 2012, 10:38 (4442 giorni fa) @ Valya 85
Ciao a tutti
anche io come voi e come tutta la nostra sfortunatissima generazione dopo tanti sacrifici e anni di studio è molto frustrante arrivare a 30 anni senza essere gratificati dal punto di vista professionale e soprattutto economico. Dopo la laurea ho vissuto all'estero per circa 5 anni tra USA e Gran Bretagna poi ho deciso di ritornare in Italia perche credevo il mio non indifferente bagaglio lavorativo all'estero mi avrebbe aperto tante porte qui nel mio Paese...e invece solo tanti buchi nell'acqua...contratti in nero..incarichi di docenze presso Istituti Privati con contratti a progetto senza la possibilita' di riuscire ad avere un mutuo e avere prospettive future...oppure recarsi ad un colloquio presso un istituto paritario e sentirsi dire qui non possiamo pagarti se vuoi lavorare qui devi farlo in via gratuita noi ti consentiamo di ottenere punteggi per i concorsi...cose dell'altro mondo...questo purtroppo e' il nostro Paese, e non sono per niente fiduciosa per il futuro credo per riprendere la situazione in mano almeno un'altra 30 di anni quando ormai saremo terzo mondo e finalmente qualcuno si accorgera che siamo nelle mani sbagliate e forse qualche cambiamento ci sara..mi sforzo ogni giorno di cercare e inventarmi un lavoro..ho abbandonato ormai la strada dell'insegnamento..non smetto di sperare ma mi rammarica sapere che anni e anni di studio e di denaro pensando che a 30 anni avrei ottenuto la mia realizzazione...chiunque si sia appena laureato consiglio di emigrare ovunque e di non tornare in Italia e un bellissimo Paese , l'affetto le radici mi hanno spinto a tornarci ma con un grandissimo scontento nell'ambito lavorativo..in bocca al lupo a tutti
» Ciao a tutti,
» è la prima volta che scrivo nel forum ma lo leggo spesso. Anch'io sono una
» delle tante insegnanti di italiano per stranieri innamorate del proprio
» lavoro (pur maledicendo il giorno in cui ho deciso di intraprendere questa
» strada).
» Vi scrivo da Kiev, dove lavoro da maggio in scuole private e università. Mi
» trovo abbastanza bene ma per molte ragioni restare a lungo in Ucraina non è
» dal mio punto di vista una scelta sostenibile e sono sempre più convinta di
» tornare in Italia entro fine anno. Inutile sprecare inchiostro virtuale
» sulle opportunità di chi cerca di inserirsi nel mondo dell'italiano L2 in
» Italia, sappiamo bene che la situazione è proprio da "lasciate ogni
» speranza o voi ch'entrate".
» La riflessione che vorrei condividere con voi è semplice e banale: dato che
» a fare sto lavoro non si campa, non sarebbe il caso di reinventarmi in un
» ambito diverso e lasciare perdere tutto>
» A qualcuno è capitato di farlo>
» Il problema è, ovviamente, l'avere una formazione molto specifica ed
» esperienze lavorative solo in questo campo. Non ho più sinceramente le
» forze né per cambiare per la 4 volta paese (so che molti l'hanno fatto più
» di me,ma davvero sento che non fa più per me)né per ritentare la fortuna
» con l'insegnamento.
» Ho davvero paura di ritrovarmi ancora senza soldi e speranze, per
» l'ennesima volta, ma con 10 anni in più, e sono arrivata alla conclusione
» che, se è il caso di vuotare il cassetto dei sogni e tirare lo sciacquone,
» preferisco farlo ora.
» Scusate lo sfogo, qualsiasi esperienza vogliate condividere è per me
» davvero preziosa!
» V.