docente di italiano con buona conoscenza del... cinese! (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Ambra Liù ⌂ @, lunedì, febbraio 24, 2014, 04:48 (3924 giorni fa) @ paolo

Paolo,

sono Ambra Liù di Riconoscimento, il blog da cui è partito l'invio di email di protesta all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Vorrei capire perché hai tolto dal testo originale, che abbiamo messo a disposizione di tutti nel blog, in primis la nostra email e quindi il riferimento all'associazione a fine lettera.
Ci tengo a precisare che il post sul blog risale al 13 febbraio, quello tuo al 14, quindi è innegabile l'intenzionalità ad eliminare ogni riferimento che facesse risalire a Riconoscimento.
Questa tua decisione arbitraria reca danno all'iniziativa e all'associazione sotto vari aspetti.
Intanto hai commesso un grave scorrettezza, perché ti sei attribuito un'iniziativa nostra, quindi, dato non secondario, non ci hai permesso di monitorare eventuali invii (anche se l'assenza di commenti al tuo post si commenta da sola).

Gradiremmo dei chiarimenti e attendiamo quindi una tua risposta.

Ambra Liù Arcani, Riconoscimento della professionalità degli insegnanti di italiano L2/LS
http://riconoscimentoitalianol2ls.wordpress.com/

» l’Accademia delle Belle Arti di Roma il 10 febbraio ha indetto un bando per
» stilare una graduatoria con dei criteri alquanto discutibili.
» Due esempi che riuscirebbero a convincere dell’iniquità del bando anche le
» pietre: tra i requisiti la sola laurea in lingua e letteratura italiana e
» il fatto che al requisito “conoscenza della L1 dello studente” (il cinese)
» si possono riconoscere fino a 11 punti, mentre al percorso formativo
» accademico <<titoli di studio ulteriori oltre a quelli richiesti per
» l’accesso al Bando: fino a un massimo di 10 punti>>.
»
» Il testo della lettera:
»
» Da inviare a: direzione@accademiabelleartiroma.it;
» direzioneamministrativa@accademiabelleartiroma.it;
» segreteriadidattica@accademiabelleartiroma.it.
»
»
» “All’attenzione della Direzione dell’accademia di Belle Arti di Roma.
»
» In riferimento a un bando pubblicato il giorno 10.02.2014 (Prot.
» 2756/A1a Decreto n.20) per una graduatoria docenti di lingua italiana,
» ovvero una selezione per soli titoli di personale didattico da destinare a
» studenti stranieri.
» Laddove non è specificato, né ufficializzato si tratti di programma
» Turandot o Marco Polo (studenti cioè di nazionalità cinese), si chiede di
» verificare la pertinenza del requisito che viene incluso fra quelli
» fondamentali ovvero:
» La Buona conoscenza della lingua cinese.
»
» Ciò viene espresso senza coerenza né coesione con il resto dei
» requisiti di ammissione elencati, come laurea in lettere (non in lingue!)
» né a quelli comuni a un qualsiasi bando redatto dalle più prestigiose
» università italiane specializzate nella didattica dell’italiano come lingua
» straniera e con una storia, fama e tradizioni scientifiche nel campo della
» glottodidattica.
» In base a ciò si manifesta perplessità profonda e lo sconcerto nel
» notare che di base manca una conoscenza di ciò che è la teoria più
» elementare di un insegnamento come quello linguistico.
»
» Ovvero è assente del tutto un riferimento a quello che viene
» considerato un requisito ancora più fondamentale rispetto alla padronanza
» della lingua del destinatario (lo studente cioè!), ossia una
» certificazione, master o scuola di specializzazione che attesti, insieme
» all’esperienza, che il docente sopra descritto è qualificato e certificato
» (sarebbe bene approfondire velocemente le proprie conoscenze in merito
» leggendo le linee guida della DITALS, CEDILS e DILS). Senza tali titoli è
» difficile presentarsi a una selezione per docenti di italiano come lingua
» straniera o lingua seconda.
»
» Il segnale ci preoccupa fortemente in primo luogo dal punto di vista
» scientifico, perché mette fuori concorso un’intera categoria di insegnanti
» che sinora hanno maturato esperienza, competenze e conoscenze, i quali sono
» stati persino in grado di insegnare a classi multilingue senza ricorrere a
» quello che tecnicamente si chiama lingua ponte ( né a metodi occulti o
» interpreti). In secondo luogo crediamo che un’iniziativa simile oltre che
» arbitraria, sia altamente controproducente o pedagogicamente capace
» solamente di rallentare oltremodo i ritmi dell’apprendimento linguistico,
» come è universalmente noto, e che dunque possa in qualche modo costituire
» un cattivo quanto pernicioso precedente.
»
» Immaginiamo sia il nostro unanimemente giustificato e legittimo come
» intervento che miri a tutelare la nostra professionalità, il nostro
» operato, la nostra preparazione scientifica; che non vengano quindi
» equiparate a qualcosa che somigli di più a un mero lavoro di
» interpretariato, di indubbio valore quest’ultimo, ma che con il nostro
» ruolo e incarico non ha niente da spartire.
» Quello che ci sta a cuore è anche un discorso su larga scala per
» impedire che si possa fare di un’intera categoria una sorta di versatile e
» multiforme figura, un ibrido che si modifica al buon bisogno.
» Siamo altresì certi che un docente dell’accademia farebbe lo stesso
» soprattutto per onorare la sua professione e la disciplina che insegna.
» Chiediamo dunque che si rispetti quanto detto, nel nome di chi fino ad
» oggi ha studiato con sacrificio e crede fermamente che il suo lavoro non
» possa essere frutto di baratto e mero compromesso.
»
» Prima della chiusura dei termini del bando ci appelliamo con fermezza
» alla direzione perché tenga fede al profilo e ai requisiti richiesti
» ovunque per un docente di lingua italiana.
»
» Cordiali saluti.
»
» XY


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