Comitati esteri Dante Aliglieri (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da iulius01, domenica, settembre 28, 2014, 14:28 (3708 giorni fa) @ Franz

d'accordo con quello che scrivi ma non sarei cosi drastico. ho esperienza diretta di lavoro in comitati dante alighieri all'estero cosi come in un comitato dell'alliance francaise.
Beh, posso dire che queste istituzioni funzionano allo stesso modo: anche l'alliance francaise non eroga contributi né da' fondi. Se fosse solo per ricevere soldi dalla sede centrale, non penso nessuno si affilierebbe.
La questione è un'altra: l'affiliazione permette una maggiore visibilità, oltre alla possibilità di diventare centro d'esame, etc... qualche vantaggio in più sicuramente c'e'.
Poi certo, considerata la burocrazia sicuramente e' più facile aprirsi una scuola di lingue privata e chiamarla "scuola dante alighieri" o anche come ho visto "istituto italiano", nulla lo vieta, tali denominazioni non sono protette da copyright.

» » Salve,
» »
» » Sapete come fare per aprire un comitato Dante Aliglieri all'estero> Ho
» » scritto una mail direttamente ai comitati esteri ma non mi hanno
» risposto.
» »
» » Grazie in anticipo.
» » Joana
»
» Chiunque può avviare all'estero una attività associativa che riguardi
» l'insegnamento e la diffusione delle lingue italiana, e della cultura
» italiana.
» L'associazione si può anche chiamare "Dante Alighieri" o similari, senza
» chiedere ok a nessuno.
»
» Cosa diversa è voler essere considerati un comitato locale ufficiale della
» Dante di Roma.
»
» Nel tuo caso, perchè vorresti essere riconosciuta ufficialmente> Guarda
» che non c'è nessun vantaggio pratico per i primi, diciamo, 5 anni di
» attività (molti direbbero non c'è vantaggio nemmeno dopo :)
»
» Mi spiego: la Dante di Roma non dà soldi, finanziamenti, aiuti.. o altro,
» salvo sempre + rari casi (erano già rarissssssssimi 30 anni fa, figuriamoci
» ora). Il riconoscimento è invece un atto formale che molti, dopo tanti
» anni di attività e senza mai ricevere una lira da Roma, vogliono ottenere:
» insomma, molte volte si tratta di tanti e tanti volontari che si danno da
» fare per mantenere all'estero istituzioni che diffondono la cultura
» italiana che sono MILLE volte meglio dei vari istituti di cultura o altre
» cose di emanazione governativa (basti pensare alla figuraccia che fanno
» fare a noi italiani ambasciatori, consoli ed altro personale di ambasciata:
» io personalmente le chiuderei!). Ebbene, queste gruppi che all'estero
» fanno cultura, e la fanno bene, sentono il bisogno, dopo anni di attività,
» di giustamente ricevere almento un certificato di ufficilità dalla Dante di
» Roma.
»
» Per dirla tutta: accade spesso che, una volta che un, chiamiamolo, comitato
» spontaneo e non ufficile di una città all'estero, funzioni molto molto
» bene, si crei con il tempo una grande stima dei suoi cittadini: ebbene,
» arrivano come sempre i furbi che vogliono impossessarsi di anni di lavoro
» di altri per metterci il loro cappello. Nell'elenco dei furbi si
» distinguono persone di origine italiana che si sentono + legittimati a
» parlare di *cultura* italiana per il *solo* fatto che hanno origini
» italiane: stupiti di questa mia frase> no, non lo dovete essere. Chi
» conosce l'ambiente sa che all'estero ci sono persone che magari sono venute
» in Italia anche solo per una breve vacanza, il cui livello di conoscenza
» della nostra lingua, e della nostra cultura è MOLTO MOLTO maggiore
» dell'italiano medio (e tra questi mi ci metto pure io, sia chiaro);
» figuriamoci dell'italiano medio che è da anni all'estero e, bontà sua, non
» ha nemmeno un titolo di studio.
»
» Ecco che il mio consiglio è non diventare matti a cercare ufficialità, ma
» iniziare da soli e non necessariamente con italiani, ma FARLO BENE! con
» modestia e con professionalità! Per i riconoscimenti ufficiali se ne
» parlerà una decina d'anni dopo.
»
» In bocca al lupo!


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