tutto il mondo è paese (Altro)

Inviato da Manuela @, lunedì, dicembre 07, 2009, 19:09 (5470 giorni fa) @ dae

Hai scritto delle cose molto vere ma profondamente tristi.
Io ho lavorato all'estero per un anno (in Spagna) ma poi ho deciso di tornarmene a casa. Per tutti i miei amici che "vivono" e lavorano al nord posso collegare la tua frase "e cioè il fatto stesso di non sapere più chi si è". Li vedo quando tornano a casa, nè carne e nè pesce, quasi stranieri a casa e stranieri ancor di più in un posto che chiamano casa ma che non sarà mai tale, soffrendo per adattarsi a climi e genti sconosciuti e sentendosi sempre stranieri, anche se si è in Italia..senza mai più ritrovare gli affetti veri e profondi che si sono costruiti durante i primi 20 o 30 anni della vita, soffrendo e preoccuoandosi per la propria famiglia, per i genitori che diventano anziani e tante altre tristezze. Certo, meglio soffrire un pò e schiattare di solitudine con uno stipendio in tasca se proprio si è disperati.. ma tra 20 o 30 anni saremmo sicuri che non ci saremmo pentiti di tutto questo> e tutto questo davvero ci avrà dato una vita migliore> scusami.. ma io ste domande me le faccio continuamente.. ma forse mi preoccupo troppo di tutto...
in bocca al lupo


» A tutti coloro che meditano di partire.... fatelo!!!
» per esperienza personale l'ho fatto, andando in Francia prima e nel nord
» italia ora...
»
» Vi dico però una cosa e credetemi è assolutamente così...
»
» Oltre alle difficoltà oggettive previste da un vero e proprio cambiamento
» di vita quale quello dell'emigrazione.... cioè non un viaggio o uno
» spostamento o un trasferimento temporaneo
»
» .... si presenta poi la difficoltà più complessa e profonda, quella a cui
» non pensi nel momento stesso in cui decidi di affrontare questa nuova
» vita.... e cioè il fatto stesso di non sapere più chi si è.... cioè io
» parlo sempre con la mia cadenza, ma tra poco inevitabilemnte cambierà.....
» inizio a conoscere le strade della mia nuova città, ma la città non è mia (
» ancora, o forse mai>>>)....
» alla fine non sarò più chi ero e non so se sarò mai quella che non sono
» ora....
»
» Scusate se vi parlo anche di questo.... ma credo sia importante
» sottolineare come emigrare sconvolga completamanete l'esistenza vissuta
» fino a quel momento dalla persona che la vive....
»
» la soddisfazione di riuscire a fare quello per cui si è studiato magari
» allevia anche questo ma solo in parte credo.... alla fine restano tante
» domande a cui non si sanno più che risposte dare.... e vivi perchè la vita
» continua.... ma ti chiedi sempre e comunque fino a che prezzo sia stato
» giusto sacrificare tutto per trovarti in questo stato di estraneamanto
» totale rispetto a ciò che ci circonda....
»
» bisogna avere davvero tanta forza e riuscire ad andare avanti senza mai
» voltarsi indietro.... certo la tentazione è sempre forte è lì latente....
»
»
» in bocca al lupo a tutti,
»
» dae
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
» » Al sud ... chissà se lo stereotipo vale pure qui ...
» » »
» » » ... la cosa positiva della Spagna sono i concorsi che fanno ogni 2
» anni
» » » per prof. di scuola secondaria (ovviamente di italiano no), ma poi
» dato
» » » che si può lavorare anche avendo preso un bellissimo 0, immaginate un
» » po'
» » » che razza di prof. arrivano a insegnare.
» » »
» » » Purtroppo se un italiano vuole presentarsi qui a un concorso deve
» » ancora
» » » omologare laurea e diplomi vari, sennò secondo me ci sarebbe un esodo
» » di
» » » massa.
» » » Sì, gli stipendi fanno gola, ma è la mentalità quella che mi
» sorprende.
» » » Conosco vari prof. di scuola secondaria e non li ho MAI visti
» » prepararsi
» » » una lezione. Infatti io ri-insegno all'università quello che gli
» » studenti
» » » avrebbero dovuto imparare al liceo.
» » » Immaginatevi che ieri mi è toccato rispiegare i comparativi e
» » superlativi
» » » in inglese a gente che studia l'inglese da quando a 8 anni (e ora ne
» » hanno
» » » 19-25).
» » » Non so quanto sia cambiato il sistema educativo italiano, ma qui le
» » » interrogazioni non esistono, non fanno mai nessun esame orale ...
» boh!
» » » Forse sono capitata in una regione medievale ...
» »
» » Allora mi sa che ti trovi nella stessa regione dove sono stata in
» » Erasmus...io sono andata a Siviglia. e mi riconosco in molte delle cose
» » che hai raccontato. Devo dire che per quanto riguarda l'organizzazione
» » generale della didattica mi sono trovata bene ed è tutta un'altra cosa
» » rispetto all'Italia (niente lezioni che si accavallano, i corsi non
» sono
» » sovraffollati e i professori fanno ricevimento tre volte a
» » settimana,praticamente li trovi sempre)..la cosa che mi ha veramente
» » colpito come notavi anche tu è il livello culturale degli studenti
» » spagnoli che è veramente basso..gli esami , tutti scritti erano una
» » passeggiata..sembrerà assurdo ma io ho trovato più duri gli esami di
» » letteratura spagnola che ho dovuto fare in Italia.. alla fine nei vari
» » corsi che ho seguito lì, gli studenti erasmus risultavano più bravi
» degli
» » spagnoli (e noi portavamo il loro stesso programma d'esame, i prof non
» » facevano nessuna distinzione)... Anche i docenti si lamentavano molto
» del
» » sistema scolastico spagnolo e visti i risultati andrebbe rimesso in
» » discusione . C'è da dire che comunque quello dell'Andalucia risultò il
» » peggiore anche secondo una statistica che pubblicarono proprio mentre
» mi
» » trovavo lì .. nelle altre comunità non so se funziona
» diversamente...per
» » quanto riguarda l'aspetto burocratico poi devo ammettere che alcune
» cose
» » sono veramente disastrose..l'omologazione è un processo lungo,
» complicato
» » e costoso...hai ragione quando dici che se fosse più semplice ci
» sarebbe
» » un esodo...Comunque credo che in nessun posto del mondo le cose siano
» » perfette..e fare delle scelte il più delle volte comporta delle
» » rinunce..alla fine solo noi possiamo sapere cosa è meglio per la nostra
» » vita..


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