italiano (Insegnamento Lingua Italiana)
Ciao a tutti,
sono un'insegnante naturalmente precaria di tedesco in una scuola media di milano, sono rientrata dalla germania a settembre 2005, per prendere ingenuamente questa cattedra e sperare nel fatidico ruolo, commmettendo l'errore più grave della mia vita, di cui pago tuttora le conseguenze, la mia storia ha dell'assurdo. Ve la racconto: vivevo ad amburgo, bellissima città ormai da 6 anni, dopo aver vissuto quasi 2 anni nella bellissima e affascinante berlino.In Germania ci ero arrivata per una borsa di studio dopo la laurea e per amore della lingua e del cinema, dopo una tesi di laurea su wim wenders. E la borsa di studio era proprio a Berlino, me ne sono innamorata subito e ho vissuto quasi 2 anni, gustandomela tutta, vivendola e scoprendola in ogni angolo, città che ti stupisce quando meno te lo aspetti. E proprio a berlino che mi sono accostata all'insegnamento dell'italiano come lingua straniera, mondo che mi ha stregato subito, ho insegnato nelle volkshochschule e ho dato lezioni private a tedeschi, vogliosi di imparare la nostra lingua, nel frattempo ho preso in italia tramite concorso l'abilitazione all'insegnamento per il tedesco, sapete l'ultimo concorsone del 2000, sono tornata nell'estate in italia per poi ripartire subito per amburgo, dove per fortuna sono stata assunta al provveditorato agli studi di amburgo come insegnante di italiano a tempo indeterminato, nel frattempo insegnavo anche all'istituto d'italiano di cultura e facevo ripetizioni private pagate 50 euro netto all'ora. Ma poi mi hanno dato a milano la cattedra di tedesco, ed io in un momento di follia ho accettato, buttando la mia vita, scusate l'espressione nel cesso, ancora oggi non ho capito i motivi del mio gesto folle. Ed ora sono qui a milano, città che non amo e che mi fa sentire ansiosa e nervosa, con uno stipendio di solo 1200 euro, con il quale devo pagare affitto e altro, e tutto ciò da sola, sì perchè non ci sono genitori a finanziarmi. La scuola italiana allo stato attuale mi fa schifo, incartata com'è nella sua stupida burocrazia e nel suo squallido precariato, ed io sono diventata una di quelle povere criste precarie, che vengono paragonate agli studenti, quando vanno alla ricerca di una casa in affitto. ho insegnato tedesco con amore e ho cercato di dare tutto ai ragazzi, ma non ho avuto un grazie dalla preside e vicepreside, presi come sono dalle loro scartoffie e firme, in fondo io per loro sono solo una precaria e un numero qualunque arrivato dal provveditorato, ognipresente. Rimpiango la mia Germania, rimpiango la mia Amburgo, che mi ha rispettato e dato tanto, e farei carte false per poter tornare indietro e lo farò, purtroppo sono tornata in un paese, il mio, in cui non mi riconosco più e che non mi vuole riconoscere, sono stanca di essere trattata come uno squallido numero.
Grazie per avermi ascoltato
Alina
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