italiano (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Mirko @, venerdì, luglio 21, 2006, 01:52 (6701 giorni fa) @ Pasqualina

Ciao,
ho letto con estremo interesse la tua storia -che provoca in chi legge risentimento e al contempo è esemplare della situazione culturale italiana letteralmente al collasso... Oltre a dispiacermi della tua scelta rivelatasi purtroppo deleteria, denuncia un panorama nel nostro paese -anche in svariati altri settori della cultura- che non credo sia stato ancora compreso appieno. Le conseguenze dello stato in cui vegeta da qualche tempo la società italiana si faranno sentire in modo nefasto a medio e lungo termine -ma le dinamiche negative sono in atto e non accennano a riprese di alcun tipo. Le energie, le individualità, i fermenti non mancano -ne parlo con cognizione di causa, occupandomi di teatro e di organizzazione di eventi culturali- ma in Italia vige una struttura del tutto sclerotizzata per il finanziamento, la promozione, le possibilità formative, le modalità di proposte originali eccetera eccetera. E' assai preoccupante, anche perchè si nota -come la tua esperienza puo' tristemente testimoniare- la differenza sostanziale che sussiste in altri paesi europei, per limitarci al nostro continente. Non sempre le altre realtà sono rosee -ma spesso tuttavia esiste un approccio totalmente diverso nell'ambito dell'arte e della cultura in generale. Tu parli di Germania, ma si potrebbe -per citare paesi che ho potuto conoscere da questo punto di vista- parlare di Olanda, Svezia, la stessa Spagna, e tanti altri. E addirittura alcuni paesi dell'est -che per altri versi si trovano in difficoltà- sono più all'avanguardia, sull'onda lunga delle spinte rinnovatrici iniziate nel decennio scorso: penso alla Polonia, in cui ho vissuto, che pur avendo grossi problemi di disoccupazione e altri nodi sociali irrisolti, presenta impulsi, movimenti, aperture verso il mondo della cultura.
Non voglio dilungarmi troppo, si tratta solo di alcune considerazioni che prendono le mosse dal tuo intervento.
Hai parlato di follia per aver accettato quel posto a Milano. Ti lancio solo un piccolo spunto, a cui senz'altro avrai già pensato. Certo, più il tempo passa meno si è disposti a compiere passi avventati -ma perchè non recuperare un briciolo di follia, questa volta positiva, e -data la tua esperienza professionale e culturale- tentare di riappropriarti di ciò che hai perduto> Certo, sarà qualcosa di diverso, ma sono certo che, se davvero volessi, in Germania o dove altro desiderassi andare -ci sarebbe per te la possibilità di trovare un lavoro bello e in grado di darti piacere e soddisfazioni. E' chiaro, sono decisioni ostiche, ma se questa fosse la via per ritrovare vitalità, energia, soprattutto entusiasmo nel lavoro e nella vita -perchè no> In ogni caso, un grosso in bocca al lupo! Lascia l'amarezza alle spalle -le opzioni per evitare di continuare a rimpiangere quella scelta passata ci sono tutte... Ti saluto.


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