Dubbi (Insegnamento Lingua Italiana)
» Mi è capitato spesso di insegnare ad alunni adulti presso corsi aziendali,
» di formazione o lezioni private e l'atteggiamento che descrivi è piuttosto
» diffuso.
»
» In un adulto l'apprendimento procede più lentamente rispetto a un ragazzo
» e chi si aspetta di imparare più velocemente o non ha pazienza, avverte
» frustrazione. C'è chi capisce i propri limiti e si adegua, chi invece
» scarica sull'insegnante le proprie frustrazioni. Ci sono poi anche alunni
» che saltano 3 lezioni su 4 per motivi di lavoro o impegni vari e si
» stupiscono,anzi stizziscono, di non aver imparato nulla o quelli che
» interrompono continuamente la lezione per chiedere come si dice questo o
» quello, come se il docente fosse un dizionario onlie su cui "cliccare" in
» qualsiasi momento.
»
» Io, personalmente, cerco di neutralizzare questi atteggiamenti, dapprima
» con i ragionamenti (è assurdo pretendere di imparare alla stessa velocità
» di un ventenne, è assurdo pretendere di imparare con una lezione o due al
» mese) ed evidenziando i progressi fatti.
»
» Se gli alunni non cambiano atteggiamento, li stronco gentilmente o, se
» sono alunni privati, li "scarico" con una scusa. Che me ne faccio di
» qualche Euro in più a settimana se devo gestire ogni volta questo stress o
» questi atteggiamenti che, non sempre, sono in buona fede>
» Credo che sia un dovere del docente essere paziente e dedito ai propri
» alunni, ma certi atteggiamenti denotano molta maleduzione o un'insicurezza
» di fondo che non sta a noi cercare "guarire".
Si,esatto!avvertono frustrazione...comunque mi fa piacere sentire che sono esperienze,più o meno,comuni.perchè cominciavo a pormi la domanda:"sono una buona insegnante>"
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