Spagna: partire o non partire? (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da jenny, lunedì, luglio 23, 2012, 15:35 (4506 giorni fa) @ ChristineMcGyver

» Le varie comunidades autonomas, una dopo l'altra, stanno chiedendo di
» essere 'rescatadas'.
» Murcia, dopo anni di sfrenata politica edilizia si ritrova con case vuote
» che appartengono alle banche (la gente le ha perse perché non poteva pagare
» il mutuo), 3 mega centri commerciali con 50 sale di cinema, anch'esse
» semivuote, e la nuova riforma scolastica che consentirà di arrivare a 40
» alunni per classe.
» Negli ultimi 5 anni ho visto il livello di istruzione andare a picco, al
» punto che ora la maggior parte dei miei studenti (universitari) non sanno
» la differenza tra el - articolo e él - pronome.
»
» Però poi si spendono milioni di euro per festival di musica in cui scorrono
» fiumi di birra e quantità di cocaina da far paura,
» Lemanifestazioni fatte finora non sono servite a nulla, tutti attaccavabo i
» funzionari statali e così il governo ha deciso di colpirli ... Ora ci sarà
» una bella casta di ricchi e un'infinità di poveri e disoccupati ...
» Eppure molti non hanno il coraggio di andarsene, neppure per pochi mesi, e
» così arrivano a 30 anni senza aver mai lavorato!

Mamma mia che situazione drammatica..anche io sono stata alcuni anni fa in Spagna e non mi sembrava così male. Sì, la gente già iniziava a lamentarsi della crisi e della disoccupazione. Però ancora si viveva bene. Ciò che trascinava l'economia era il turismo, ma c'era ancora qualche possibilità nel pubblico. Poi un anno fa ho contattato una mia amica italiana e mi ha detto più o meno le stesse cose di Christine. Anche io volevo fare il passo di partire, perché comunque era un paese nel quale mi ero trovata bene e avevo constatato che anche con un lavoro precario si poteva vivere ;il costo della vita non era elevato. Poi questa mia amica, che fra l'altro è ritornata in Italia e sta lavorando come supplente in una scuola pubblica, mi ha dissuaso dicendomi che non c'erano molte prospettive. E mi ha consigliato di non abbandonare assolutamente il lavoro in Italia, anche se precario, perché lì non sapevo a che cosa sarei andata incontro. E il fatto che alla fine anche lei dopo un bel pò di anni sia tornata in Italia la dice lunga. Per questo motivo rifletti bene prima di lasciare un lavoro qui. Il grundtvig, d'altra parte, è una bellissima esperienza e sarebbe interessante, anche se non finalizzato ad un lavoro futuro. Poi neanche qui in Italia la situazione è tutta rose e fiori. Anche qui i tagli che stanno facendo nel settore pubblico sono spaventosi. Infatti mi chiedo dove andremo a finire. In ogni caso in bocca al lupo


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