TFA speciale quante classi d concorso (Altro)

Inviato da No_ai_giovani_arroganti, lunedì, agosto 19, 2013, 16:05 (4119 giorni fa) @ Vergogna

» Ma cosa dici>>> Cosa ne sai di cosa spinge un giovane oggi a provare ad
» entrare nel mondo dell'insegnamento>> Sicuramente le motivazioni sono più
» nobili di chi nei decenni passati ha visto la scuola come un parcheggio e
» un ammortizzatore sociale, e ora reclama diritti assurdi!
» Nonostante tutti i dibattiti online a cui ho partecipato, non ho mai letto
» una tale collezione di luoghi comuni, banalità, insinuazioni e falsità in
» un solo post! Ma come ti permetti>>> Con la tipica superbia di chi vede i
» giovani più come un problema che come una risorsa, pensi di poter prendere
» tutti i tieffini ordinari e definirli giovani, inesperti, raccomandati,
» imbroglioni, approfittatori e arrampicatori sociali. Beh te lo dico io, che
» almeno una cinquantina di iscritti li ho conosciuti bene (al contrario di
» te che parli evidentemente a vanvera) per un anno: spari solo cavolate! Non
» solo non ho rilevato ALCUNA irregolarità durante le selezioni (almeno non
» nel mio ateneo e in caso tutti i tuoi 'per sentito dire' sanno di comare di
» paesino), ma gli idonei ammessi appartenevano a ogni fascia d'età (dai 50 e
» passa giù fino ai neolaureati - pochi: ricordiamo che il servizio dava un
» vantaggio IMMENSO a chi era in grado di superare le prove, anche con il
» minimo - che la tassa se la sono pagata da soli con pochi risparmi che un
» contratto cocopro può consentire, altro che mamma e papà!).
» Il pressapochismo delle tue affermazioni si rileva inoltre dal fatto che
» citi solo il test d'ingresso a crocette (che in ogni caso almeno per metà
» non aveva nulla a che fare con quanto studiato all'uni, faresti meglio a
» rileggerti un paio di domande), dimenticando che ci sono state altre due
» scremature notevoli allo scritto e poi all'orale. E le ho trovate entrambe
» valide e ben strutturate, altro che selezioni poco serie. Chi sapeva bene
» la lingua, passava. Stop.
» Ti ripeto, dovresti vergognarti per almeno 3/4 delle cose che hai scritto,
» perché dimostrano che in Italia le cose vanno sempre peggio proprio perché
» esistono persone come te, che a forza di luoghi comuni e chiacchiere da bar
» permettono che ogni giorno i giovani vengano assunti con contratti
» indecenti e condizioni lavorative che tu, mia cara, non puoi aver
» conosciuto, se parli in questo modo. Più si fomenta l'odio verso una
» categoria, più è facile lavarsi la coscienza nel caso in cui ci si debba
» comportare male nei confronti di essa. Auguro ai tuoi figli (se ne hai o ne
» avrai) che non debba mai capitare loro di incontrare persone come te nel
» loro cammino ma che possano vivere in un mondo dove possano sentirsi
» apprezzati e valorizzati. Lo auguro a loro perché non ho risentimento verso
» chi ha tutta la vita davanti e sta cercando di trovare il suo posto nel
» mondo. (scrivo da un altro paese e mi rendo conto che un mondo in cui i
» giovani sono rispettati e visti come un valore, una risorsa, un beneficio
» non è affatto un'utopia, ma forse in Italia chi invecchia diventa uno
» sputatore di veleno verso chi è agli inizi... Forse un po' di acidità per
» il tempo che passa>)
»
» Saluti.
»
» PS : ti prego di rispondere con fatti, se ne hai, e di non continuare con
» stupide insinuazioni sulla validità dei test o su eventuali illeciti se non
» supportati da prove. Altrimenti si chiama diffamazione.

Ma cosa dici tu> Che ne sai dei motivi che hanno spinto alcuni laureati a non abilitarsi> E non è una banalità dire che ora voi giovani vi accostate all’insegnamento con motivazioni ben più nobili delle generazioni precedenti che hanno considerato la scuola un parcheggio> Diciamo pure che in tempo di crisi un sacco di gente prende d’assalto l’insegnamento, altro che vocazione.
E come ti permetti di affermare che l’Italia va male a causa di gente come me> Mi conosci personalmente> Sai qual è stato il mio percorso per abilitarmi e lavorare> Sai come lavoro> No, però dai per scontato che ai miei tempi le cose si “facevano alla carlona”: su quali basi>
Io considero i giovani una risorsa preziosa, ma non quelli arroganti che pensano di avere tutti i diritti e di dover avere la precedenza sugli altri che aspettano da anni, perché tanto è scontato che questi ultimi sono incompetenti e hanno fatto i punti nelle scuole private, mentre i giovani laureati e tieffini sono tutti bravi e in gamba. E chi ha esperienza nel lavoro non è una risorsa> Non sono un'accozzaglia di luoghi comuni quello che dici sugli insegnanti sanati che dovrebbero vergognarsi>
Se i datori di lavoro si permettono di assumere con contratti indecenti è certo in parte colpa di chi lo permette a livello legislativo, ma anche di chi sottostà a tutto e pensa che la soluzione sia solo la competizione accanita del genere “morte sua e vita mia”, invece che la lotta per ottenere una reale equità (e un contratto decente) per tutti o almeno un resoconto sincero su quali siano le reali opportunità di lavoro nella scuola. I giovani si una volta almeno andavano in piazza e scioperavano per difendere il diritto al lavoro e ottenevano risultati, adesso invece urlano di avere più diritti degli altri e lottano a suon di ricorsi contro gli altri docenti.
Certo, i giovani sono una risorsa, ma dare un calcio nel sedere indiscriminatamente a chi non ha affrontato il precariato consentendo a migliaia di scuole di funzionare, non è nemmeno una soluzione equa.
In quanto alle irregolarità relative a TFA e concorsi vari, basta farsi un giro su Google e visionare i numerosi ricorsi. I parenti e amici che ho citato, sono appunto tali e testimoni di fatti e non comari incontrate per strada. E per quanto riguarda l’usanza funesta di far lavorare gratis per il punteggio, anche per questo basta farsi un giro sui forum o nelle scuole stesse.
Ovviamente è comodo e qualunquista da parte tua dire che non ci sono prove (com’è pur vero, perché la gente che ha avuto un aiuto non va certo a dichiararlo sui giornali), così almeno si finge che tali fenomeni non esistano e si avvalora un sistema, che è ingiusto e iniquo finché impedisce di scavalcare i diritti acquisiti degli altri, ma diventa regolare ed equo da esso si ottiene ciò che si vuole, giusto o non giusto che sia.


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