cosa ne pensate? (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da AAGG, martedì, dicembre 10, 2013, 13:26 (4000 giorni fa)

[Esplora il significato del termine: Oltre ai canonici 13 anni di scuola (più Politecnico) ho dalla mia l’esperienza di figlio, nipote e genero di insegnanti in tutti gli ordini e gradi della scuola pubblica dall’asilo al liceo. Per decenni. Credo quindi di poter dire la mia. La diatriba tra chi ritiene i professori una massa di privilegiati sfaticati e chi ribatte citando l’eroismo di alcuni insegnanti non si può capire se non considerando un fatto, uno solo. Il punto è che gli insegnanti NON SONO OBBLIGATI A LAVORARE. Cioè sono liberi di comportarsi da privilegiati e sfaticati, a meno che non vogliano fare gli eroi. Io sono figlio di una maestra che ha scelto di fare l’eroe della scuola pubblica, rimettendoci tempo, denaro e salute. Ma sono il primo a dirle che il suo non è un lavoro, è VOLONTARIATO. Se anche facesse il 5% di quello che fa, infatti, la pagherebbero lo stesso e la pagherebbero la stessa identica cifra. È questo il problema, e a ben guardare il privilegio. Ogni lavoratore privato sa che non può comportarsi così, anche perché la possibilità che l’azienda chiuda è sempre in agguato e guarda caso il vecchio modello sindacalista di contrapposizione tra dipendenti e imprenditori è in crisi e il sindacato ormai rappresenta solo dipendenti pubblici (guarda caso) e pensionati. Ma questo vale nel mondo reale. Nel mondo della scuola gli insegnanti si oppongono a qualsiasi strumento di valutazione, da chiunque sia mai stato proposto, e pretendono di essere pagati tutti uguale. Le conseguenze naturali di questo arroccamento corporativo sono ovviamente il livellamento verso il basso, l’assenza di carriera, la scarsa e declinante considerazione sociale, il basso stipendio e, come detto, la libertà di scegliere se lavorare o no. Se fare volontariato o no. Lo stipendio infatti arriva comunque. Per cui a ben guardare gli insegnanti sono dei privilegiati, perché possono scegliere se lavorare. Un po’, se vogliamo, come il commerciante che può scegliere se fare lo scontrino o no. Solo che il commerciante nel non farlo, commette un reato e almeno in teoria rischia qualcosa; l’insegnante nel non lavorare non rischia nulla. Perché> Perché l’insegnante, tutti gli insegnanti, votano. E gli insegnanti sono tanti. Tantissimi. E a loro, evidentemente, va bene così. La cosa più allucinante, in tutto questo> Che anche gli insegnanti eroi pretendono di non essere giudicati, di non essere valutati, e quindi di essere pagati poco, non avere carriera, non avere considerazione, e farsi carico dei nullafacenti. Il perché va al di là della mia comprensione. Saluti Alex Garattoni] Oltre ai canonici 13 anni di scuola (più Politecnico) ho dalla mia l’esperienza di figlio, nipote e genero di insegnanti in tutti gli ordini e gradi della scuola pubblica dall’asilo al liceo. Per decenni.
Credo quindi di poter dire la mia.

La diatriba tra chi ritiene i professori una massa di privilegiati sfaticati e chi ribatte citando l’eroismo di alcuni insegnanti non si può capire se non considerando un fatto, uno solo.

Il punto è che gli insegnanti NON SONO OBBLIGATI A LAVORARE. Cioè sono liberi di comportarsi da privilegiati e sfaticati, a meno che non vogliano fare gli eroi.

Io sono figlio di una maestra che ha scelto di fare l’eroe della scuola pubblica, rimettendoci tempo, denaro e salute. Ma sono il primo a dirle che il suo non è un lavoro, è VOLONTARIATO.

Se anche facesse il 5% di quello che fa, infatti, la pagherebbero lo stesso e la pagherebbero la stessa identica cifra.

È questo il problema, e a ben guardare il privilegio. Ogni lavoratore privato sa che non può comportarsi così, anche perché la possibilità che l’azienda chiuda è sempre in agguato e guarda caso il vecchio modello sindacalista di contrapposizione tra dipendenti e imprenditori è in crisi e il sindacato ormai rappresenta solo dipendenti pubblici (guarda caso) e pensionati.

Ma questo vale nel mondo reale.

Nel mondo della scuola gli insegnanti si oppongono a qualsiasi strumento di valutazione, da chiunque sia mai stato proposto, e pretendono di essere pagati tutti uguale.

Le conseguenze naturali di questo arroccamento corporativo sono ovviamente il livellamento verso il basso, l’assenza di carriera, la scarsa e declinante considerazione sociale, il basso stipendio e, come detto, la libertà di scegliere se lavorare o no. Se fare volontariato o no. Lo stipendio infatti arriva comunque.

Per cui a ben guardare gli insegnanti sono dei privilegiati, perché possono scegliere se lavorare.

Un po’, se vogliamo, come il commerciante che può scegliere se fare lo scontrino o no. Solo che il commerciante nel non farlo, commette un reato e almeno in teoria rischia qualcosa; l’insegnante nel non lavorare non rischia nulla. Perché> Perché l’insegnante, tutti gli insegnanti, votano. E gli insegnanti sono tanti. Tantissimi. E a loro, evidentemente, va bene così.

La cosa più allucinante, in tutto questo> Che anche gli insegnanti eroi pretendono di non essere giudicati, di non essere valutati, e quindi di essere pagati poco, non avere carriera, non avere considerazione, e farsi carico dei nullafacenti.

Il perché va al di là della mia comprensione.

Saluti

Alex Garattoni (Il Corriere)


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