Concorso a cattedre: irregolarità e poca serietà (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Coquelicot, martedì, febbraio 26, 2013, 17:37 (4288 giorni fa) @ Paolo B.

» Vorrei sentire un vincitore di posto lamentarsi del concorso poco serio. Ho
» avuto un insegnante all'Uni che non ha passato il concorso del 99. Poi ha
» fatto il dottorato e ora e' associato.A sentir lui il concorso era
» puramente nozionistico e assolutamente non fatto per testare le vere
» capacita' e attitudini di un insegnate. Vedi: tutti i concorsi sono poco
» seri nel senso che selezionano, ma non necessariamente i migliori. Poi ce
» ne sono alcuni che sono piu' lotterie di altri, ci sono i raccomandati
» ecc... ma non e' cambiando il format che si risolve il problema.I concorsi
» sono un modo semplice di sfoltire le frotte di gente che vuole il
» posto.Niente idealismo.

Ciao Paolo,

vedi, questa è proprio la differenza sostanziale: occorre selezionare, non sfoltire a caso.
Va bene ottenere ciò che ci si merita in base a competenze e capacità, ma non in baso al caso o alla fortuna, deve trattarsi di una selezione, non un sorteggio a caso.
Sostieni che non è cambiando il sistema di selezione che si cambiano le cose. Allora, che facciamo, continuiamo a sostenere concorsi poco seri sperando in dio> Ma dai!
Se il tuo professore non ha superato un concorso puramente nozionistico, magari c'è un motivo, forse semplicemente non si è presentato sufficientemente preparato.
Vedi, il punto è che non tutti hanno la fortuna di avere una seconda chance come l'ha avuta lui e di poter frequentare un dottorato e è quindi il concorso che deve offrire delle possibilità reali di farsi strada se si vale. Molti non possono permettersi il lusso di investire altro tempo e soldi tentando una carriera accademica. E allora> Lui che ha potuto farlo, adesso è professore associato e chi invece, a parità di capacità, non ha passato l'ordinario per pura sfortuna, è condannato a fare il precario fino a nuovo concorso>
Secondo me il sistema di selezione va cambiato, eccome, per dare a tutti le stesse possibilità. Perché non è giusto che il futuro lavorativo (da qui dipendono poi anche altre scelte di vita) di un docente in gamba sia appeso al filo incerto della fortuna.


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