Memoriale di aggiornamento nº 3 (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Mario Barone Lumaga @, sabato, ottobre 20, 2007, 04:35 (6246 giorni fa) @ Mario Barone Lumaga

segue dal precedente post.

Il mio avvocato si è recato in Direzione il lunedì successivo per trattare in forma pacifica il mio reintegro, ma si è sentita ripetere le stesse identiche accuse nei miei confronti.

A peggiorare la situazione complessiva il giorno sabato 6 ottobre, l’ex segretario Manrique e la prof.ssa Martino (esterna alla scuola per aver preferito, nel momento di massima tensione, un incarico presso un’altra scuola già a metà settembre) hanno subito il rifiuto da parte del Gerente Aguirre di consegnare loro i rispettivi certificati di lavoro, e nello specifico, al sig. Manrique lo stipendio fino alla data del 18 ottobre, cosa che lui stesso si era offerto di pagare per quella mattina.
La cosa ovviamente è finita al Ministero del Lavoro, con tutte le conseguenze del caso.

Sommariamente questo è il racconto di cinque mesi di esperienza lavorativa per la SDA di La Paz.
Il mio personale rammarico è quello di aver perso il lavoro per il quale avevo investito tanti soldi ed emozioni, semplicemente per aver protestato a gran voce, fino alla volontaria sospensione delle lezioni, a tutela dei miei diritti di cittadino e lavoratore.
Senza eccessiva retorica voglio sottolineare la mia personale contrarietà al modo di gestire un’Istituzione come la SDA, del cui prestigio lo stesso Ministro D’Alema in questi giorni ha ribadito l’importanza.
La totale fiducia che noi professori attualmente coinvolti nella questione (e principalmente il sottoscritto per le evidenti conseguenze) abbiamo avuto in questa Istituzione si fondavano sul suo nome e la sua fama a livello mondiale.
Mai ci saremmo aspettati di aver a che fare con suddetti comportamenti, prese in giro, mancanze di rispetto.
Rispetto personale innanzitutto, e per la professione in generale.
Inoltre al momento risulta per alcuni di noi una situazione compromessa con le Istituzioni del paese che ci ospita, in quanto siamo stati indotti a mentire e temporeggiare con l’ufficio di Migraciones. Il nostro nome, e la nostra permanenza in questo paese attualmente necessitano di un appoggio da parte delle Autorità Italiane presenti in Bolivia.
È per questo motivo che ci rimettiamo come promotori culturali e divulgatori della Lingua Italiana all’Ambasciata d’Italia in Bolivia.
È per questo motivo che sul piano personale, e sul piano della professione mi rimetto al sostegno che l’Ambasciata può offrirmi.

In fede
Dott. Mario Barone Lumaga.


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