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Khorakhane di Abano Terme

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Altro incontri di quelli che ti riempiono di energie quello di ieri sera con i ragazzi dell'associazione Khorakhane di Abano Terme.  Continua a sorprenderci questa Abano: una settimana fa al CRC abbiamo avuto il piacere di ascoltare dal vivo la mitica Lalli con, tra le altre, una splendida canzone che parla di chi non vuole/non può credere che ...sia tutto inutile.


avanti tutta...

Meeting del 28 gennaio

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E' andata bene!
Il meeting di ieri, domenica 28 gennaio, ad Abano Terme, ci pare sia stata un'ottima occasione per tutti di incontrarsi, conoscersi, confrontarsi con persone tante persone, veramente speciali.
Aggiornamenti, a proposito, prestissimo in arrivo direttamente nelle caselle postali dei partecipanti, e nelle pagine di questo sito.

Un abbraccio a tutti,
Alessio, Clara, Maxi, Francesco, Soraya.

Il nuovo laboratorio culturale di Ponzano Veneto

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http://ubiklab.altervista.org/


La forza delle idee, ...e delle braccia! Utopia e... olio di gomito!
Avrebbero potuto arrivare ai quaranta lagnandosi di tutto e di tutti (gli argomenti, siamo d'accordo, non mancano), lamentantosi anche loro, oggi, dell'operato di quelli che 30 anni fa si lamentavano a loro volta per quello che i vecchi di allora stavano facendo...

E invece no!

centro_culturale_ponzano_tutti_assieme

Il pericolo maggiore non è il sindaco pirla, non la Lega e nemmeno l'ignoranza... il pericolo maggiore è il "ma chi te lo fa fare", che è sempre in agguato.

Insomma, quel gruppo de tosi che in questi giorni sta, notte e giorno, lavorando per l'apertura del prossimo centro culturale a Ponzano Veneto, non si è fatto gabbare!

Tra qualche settimana saranno pronti; nel frattempo stanno lavorando notte e giorno, dando il turno a fabbrica e scuola.

I particolari:

  • Il capannone è stato preso in affitto, seguendo ormai una linea che attraversa tutto il nord italia che, potremmo dire, scherzando, preferisce la mazzata di un affitto mensile alle mazzate dei celerini... Insomma, si cerca (più che comprensibilmente) di far convergere le energie nelle direzioni più adeguate...
  • Siamo a Ponzano Veneto, sulla Postumia (indicazioni per arrivarci più sotto), tra Conegliano e Treviso, dunque, che sono poi i comuni da cui arrivano la maggior parte dei fondatori (quasi tutti attivi nel famoso Rebelde di Conegliano).
  • Ci saranno spazi per concerti, un bar, proiezioni multimediali, laboratori artistici, conferenze, ...
  • Il capitale iniziale è stato in buona parte trovato con un mutuo bancario (alla faccia!)

centro_culturale_ponzano_si_dipinge


Come arrivarci? ascoltate bene:

  1. Superato Ponzano, venendo da Castelfranco Veneto/Vicenza, si deve girare a sinistra,
  2. è tuttavia necessario, dopo aver optato per la sinistra, prendere (ovviamente) Via indipendenza,
  3. ma non è finita, dato che la meta è ovviamente Via Libertà.

Chiaro? Prima a sinistra, poi indipendenza, per arrivare a Via libertà (sfido chiunque a dimenticarselo, se non riuscite a ricordarvelo siete ancora... un po' a rischio).
Abbiamo comunque aggiunto un link nella mappa, così potete ottenere la posizione esatta, ecco comunque un'immagine satellitare ricavata dalla mappa (val la pena di zoomare, la zona di Ponzano ha una definizioni di immagini satellitari molto dettagliata)


Immagine_satellitare_centro_di_ponzano

A proposito... qualcuno lo dice a quelli dell'osservatorio delle politiche giovanili?!?!? Sì quelli che osservano... osservano osservano ..., pagati, osservano....ed osservano i giovani... ma cosa osservano?  Diteglielo, vah, ke altrimenti perdono la vista...
Loro osservano, e i tosi intanto per avere uno spazio culturale pubblico devono andare in banca a fare un mutuo!

http://ubiklab.altervista.org/

Unisono (Feltre) e Ubu Roi (Cadore)

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Il Belluno-tour di ArcheNet procede, e l'8 luglio sera siamo all'UNISONO - Music School & Jazz Cafè di Feltre.  Nicolò, il presidente, ci accoglie con una cena con i fiocchi (c'è infatti un eccellente ristorante, con prezzi pure alla portata di tutti), ecco il dolce:

un piatto di dolce al ristorante Unisono

ma il posto è da sogno (utilizzato, tra l'altro più di una volta come set cinematografico: ricordate il film "l'americano rosso"?).  Ecco un immagina dall'esterno:

Immagine palazzo sede dell'Unisono (Feltre)

Amanti del Jazz non vi diaciamo nulla, dato che sicuramente di questo posto sapete già tutto!... a chi non c'è mai stato vi diciamo: "prima di lamentarsi che in veneto non c'è nulla di interessante, andate all'UNISONO!".

Compiliamo il questionario ArchéNet e ci lasciamo con Nicolò con l'impegno di ricambiare l'ospitalità in quel di Castelfranco.

Pernottiamo sulla riva del lago del Mis a bordo del mitico camper di ArchéNet.  Per il giorno dopo ci aspetta un incontro eccezionale.

foto camper Archenet sul lago del Mis

* * *

Itinerario viaggio in camper"Dovete andare in Cadore e parlare con i fratelli Valmassoi, Luca ed Ettore, quelli dell'Ubu Roi!" -, ci è stato ripetuto spesso e noi, finalmente, li abbiamo incontrati!

Il primo maggio, durante una festa libertaria a Lancenigo, scoprimmo di avere difronte a noi a tavola proprio Ettore Valmassoi (mito!),  iniziò il racconto... ma non volemmo sequestrarlo e ci aggiornammo ad un'altra occasione.  Ettore ci consigliò comunque di andare a trovare il fratello Luca, che vive ancora in Cadore....  E' l'8 luglio e Luca ci chiama al cellulare, dopo che ha ascoltato i nostri messaggi in segreteria: è appena tornato dalle vacanze: il giorno dopo devono ancora sistemare i bagagli, ma Luca Valmassoi e la sua compagna Iolanda ci invitano direttamente a pranzo a casa loro, a Tai di Cadore.  Accoglienza calorosa... uno sguardo e sembra di conoscersi da anni.  Luca con barbone, compagna (incantevole) studiosa di etnografia, figlia sveglissima.

Curiosissimi ed impazionei iniziamo subito a subissarli di domande. 

L'Ubu Roi è stata l'esperienza di autogestione più importante di tutto il Cadore.  Attiva a cavallo del finire degli anni '90, chiuse nel 2002 soprattutto per problemi amministrativi (inquinamento acustico).  Un circolo culturale attivo soprattutto in campo musicale, in forte rete con altre realtà italiane ed internazionali; tra i fondatori del circuito Circ.A, un circuito informale (legato al movimento Rock in Opposition) che organizzava concerti di musica indipendente/sperimentale, di qualità, in tutta Italia, ora purtroppo non più attivo (ne faceva parte, tra l'altro, anche il CSC di Schio, il CRC di Abano e l'Interzona di Verona).  Ecco la copia di un volantino del Circ.A del '95 che ci ha dato Luca:


Volantino Circa


Ubu Roi (è francese, dunque la pronuncia è "ubu ruà") è il nome di Re Ubu, personaggio di Alfred Jarry, "padre" della patafisica, la "scienza" delle soluzioni immaginarie, di cui il primo - e finora unico - docente è considerato il Dottor Faustroll, noto per aver calcolato la superficie di Dio. (Uno degli assiomi della patafisica è il più che condivisibile: non pretende di salvare il prossimo riformandolo).

Situato dentro una ex-pizzeria, il circolo arrivò ad avere ben 1600 soci (pari, dunque, a ben il 5% degli abitanti del Cadore!): l'attività principale era la musica dal vivo, alla quale facevano da corollario la distribuzione di CD, riviste, fanzine; alla musica si aggiungevano le mostre fotografiche, il commercio equo, ecc...

Il circolo Ubu Roi aveva sede a Grea di Cadore, una piccola frazione di Domegge di Cadore, una splendida località in cui l'unico suono notturno (e rigorosamente estivo) è quello dei grilli.  Comprensibile quindi che i test comparativi dell'ulss sull'inquinamento acustico durante un concerto (che "conparano" quindi i livelli di inquinamento sonoro prima, e durante l'evento in questione)  risultassero tutti a sfavore... e fu questo il tallone d'achille che rese tutto più difficile.  Ed infatti l'Ubu Roi dovrà chiudere per nove mesi, per poi riaprire senza tuttavia la possibilità di ospitare concerti.

I riconoscimenti della collettività comunque non mancano; ecco che ottengono una sala di proprietà del municipio di Domegge di Cadore che utilizzano per un anno, ma che successivamente devono lasciare dato che la "proprietà" vuole utilizzarla per altri scopi....  ma l'attività continua comunque in altri spazi comunali: conferenze (con ad es. con Giulietto Chiesa), dibattiti, ecc.

Nel 2002 l'Ubu Roi chiude definitivamente.  Seguirà l'esperienza della creazione di una bottega di commercio equo e solidale ad Auronzo, e la partecipazione alla fondazione della cooperativa sociale Samarcanda di Belluno (che gestisce tutt'oggi tre botteghe di commercio equo e solidale: a Belluno, Pieve di Cadore e Feltre).

Ma i racconti di Iolanda e Luca non terminano qui: si parla della realtà cadorina e del bellunese in generale...  In un pomeriggio siamo immersi in un entusiasmante racconto di 15 anni di Vita, e ripartiamo con il desiderio di rivedere tanta capacità, ingegno, abilità e cultura nuovamente investite in una nuova avventura...


Luca Valmassoi

Luca con sua figlia (indovina quale è?)

Chiudiamo questo post con un quesito della patafisica: anche se il principio di indeterminazione non fosse valido per la storia e per i fatti, esso sarebbe pur sempre valido per il modo di conoscerli e di interpretarli?

Grazie Luca, grazie Iolanda,

alla prossima.


Il camper di ArchéNet nel Bellunese (primo giorno)

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Itinerario viaggio in camperWeekend di ricerca sul campo per ArchéNet.  Soraya, Francesco, Massimiliano e Clara alla ricerca di centri culturali del Bellunese. 
Anzitutto meta forzata Feltre.  Scopriamo presto che nel bellunese non c'è proprio l'invasione di centri culturali... unica oasi proprio questo comune di scarsi 20.000 abitanti che da solo sembra essere il promotore culturale più significativo di tutta la provincia.  Prima serata quindi con i Magazzini PRENsili, di Pren (frazione di Feltre).  Uno spazio aggregativo/officina artigianale e abitazione comunitaria... 


Foto Magazzini Prensili


Accolti calorosamente dai loro volontari passiamo l'intera serata a compilare il mitico questionario ArcheNet interrompendo continuamente data la curiosità ed emozione che proviamo ad ascoltare la loro storia. 

Foto Magazzini Prensili

Gli spazi sono di proprietà comunali e, ahinoi, sembra proprio che quelli di Pren siano gli unici che abbiamo occupato ed ottenuto degli spazi in tutta la provincia di Belluno, Treviso e Rovigo (e magari qualcuno potesse dirci che stiamo scrivendo una cazzata).  Complimenti ai ragazzi dei Magazzini Prensili, allora, ed anche alla comunità di Feltre per i segni evidenti di una vivacità culturale.

Carichi Sospesi (Padova) e CRC (Abano Terme)

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Passaggio in centro a Padova (piazza Mazzini) in visita al Circolo Carichi Sospesi: nome indovinato e spazi meravigliosi per questo centro culturale non grande ma con un ... teatro!   Già, il primo centro culturale con un teatro ...in un Italia del 2006, nella quale il teatro non certo una ..."priorità".  Ci viene in mente il disagio che abbiamo provato lo scorso anno al festival di Edimburgo quando tutti ci chiedevano come mai l'Italia non ci fosse (niente, per tutto il festival, nonostante i cento spettacoli quotidiani di un intero mese).  Torneremo ai Carichi Sospesi sicuramente come spettatori.


Più tardi andiamo ad Abano Terme, per una serata con Lorenzo, del CRC-Centro Ricreativo Comunale di Abano.  Lorenzo è uno dei due fondatori del mitico Banale di Padova (Il Locale dei nostri anni all'università) e gestisce il CRC attraverso una cooperativa sociale assieme all'altrettanto mitico Marco Pandin (responsabile musica per A-rivista, nonchè autore di "Nel cuore della bestia", spaccato dell'underground veneto in un volume tanto unico quanto, purtroppo, introvabile...).  Serata piena di stimoli, grazie ai contenuti di uno che sa quel che dice.

Archenet si dirige verso il Bellunese.

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Venerdì 23 Soraya, Clara ,Francesco ed io (Massimiliano) ci dirigiamo verso Feltre, per una prima visita (almeno per loro, io a  Feltre ci vado quasi ogni giorno per lavoro).
Visto che gioco in casa si decide di farmi guidare il camper, devo dire che in un primo momento ero impacciato, ma poi preso confidenza è diventato molto piacevole guidarlo, ti dà quella sensazione di tranquillità che senti quando stai andando in vacanze, ....
L'idea era quella di andare a cena al circolo "Unisono - Jazz Cafè", consegnare il questionario e fare quattro chiacchiere con i responsabili.
Purtroppo il circolo è  al completo e non ci sono posti per mangiare, ci accordiamo di passare in seconda serata.
Subito viene in mente Pedavena e la sua Birreria, Francesco e Soraya non sono mai stati, ma avevano sentito parlare della mobilitazione che si era creata attorno al tentativo di chiusura dello stabilimento. Sindacati, operai, associazione, cittadini si sono mobilitati  assieme per salvare la fabbrica, diventata ormai parte integrante del territorio, tanto da essere definita "Una fabbrica -paese". Ci andiamo!
Dopo un buon piatto stile "tirolo" e caraffe di birra per digerirlo optiamo pere il nostro appuntamento all'Unisono.
Siamo due ore in ritardo e ormai il locale sta per chiudere.
Dopo i primi deliri di Soraya e Francesco difronte alla maestosità del palazzo ottocentesco in cui si trova il circolo, becchiamo Nicolò responsabile del circolo per fare due chiacchiere al volo, spiegargli il progetto archenet e darci un'arrivederci .....ritorneremo presto nel Feltrino…

Spiazzi (Venezia), Fabrika (Vicenza)

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Dopo una viaggio-scoperta in sud Italia con Paul Bogen, presidente della rete Trans Europe Halles, siamo tornati tra le strade del Veneto con incontri d'eccezione.

Anzitutto Venezia, con visita a Spiazzi, centro culturale-laboratorio artistico a due passi dall'arsenale di Venezia, quertiere "casteo", zona popolare di Venezia.  Gaetano, architetto di origine siciliana, ci accoglie super bene.  Ci raggiunge più tardi Amerigo, di privategallery.it: prima l'intervista e poi finiamo col cenare tutti assieme.

Foto intervista Spiazzi

Riassumere Spiazzi in due righe non è facile, laboratori, spazi espositivi, camere oscure, ceramiche... il primo spazio che incontriamo creato e gestito da artisti.  Una porta d'acqua che da sul canale... e poi un mini bar autogestito con birra ad 1 euro (a Venezia!).  In ogni caso abbiamo compilato il questionario archenet e la relativa scheda per il web.

Il giorno dopo torniamo a Fabbrika di Torri di Quartesolo, Vicenza.  Qui siamo in tutt'altro mondo: ovviamente capannoni industriali ovunque, ma in uno di questi trovate uno dei fari italiani della musica elettronica.  Intervista con Samuele (27 anni), leader e... un vortice... sguardo basso, modesto, coperto da cappellino a visiera: ci parla ed hai subito l'impressione che di avere difronte un mostro nel suo campo. sa quel ke dice e farà tanta tanta strada...  Fabbrika è il luogo da visitare per quanti vogliano capire dove si va la notte e perchè... Serate che iniziano alle 23 e magari finiscono alle 12 del giorno dopo (sì, 12 ore!). 

Foto Fabbrika di Torri di Quartesolo (VI)

Berlino (ENCC meeting)

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Francesco e Alessio a Berlino

Abbiamo (Francesco e Alessio) deciso di sfidarci a "russate notturne".
Dopo un breve giro di telefonate ed e-mail non avendo incontrato ospitalità per la sfida nelle amate terre natie, ci siamo diretti a Berlino, città da sempre aperta ai rumoristi, con pernottamento strategico alla mitica guesthouse dell'UFA Fabrik (centro culturale della rete TEH).
Ecco che quindi abbiamo partecipato, il 27 e 28 aprile, all'incontro europeo "Shortcut Europe: How to deal with different cultures?", presso l'Europahaus di Berlino.
E' stata un'occasione per conoscere una quarantina di rappresentanti di centri culturali dell'Europa centrale, dell'est e del nord e ascoltare una selezione di attività centrate sulle differenze culturali.

Molto interessante, per esempio, il progetto Equal che la rete di centri culturali indipendenti austriaca IG Kultur sta sviluppando, facilitando l'interazione fra circa 1300 centri culturali e rappresentanti di minoranze e comunità immigrate: da questo progetto emergono almeno quattro elementi chiave se vogliamo aprire prospettive interculturali nel lavoro dei centri culturali:
  1. democratizzare l'accesso ai fondi pubblici;
  2. mettere in atto "affirmative action", misure che favoriscano le minoranze nella promozione di progetti culturali;
  3. stabilire quote per assicurare la partecipazione delle minoranze nei consigli e commissione che deliberano e selezionano le azioni culturali;
  4. assicurare adeguato riconoscimento "simbolico" alle azioni radicate nella differenza culturale (evitando folclorizzazioni).
Dalla relazione della rete di centri culturali fiamminghi abbiamo appreso che si muove in questa direzione il Ministero della cultura fiammingo, che ha appena emanato una circolare in cui invita (e per molte categorie di attori culturali rende indispensabile) a diversificare in senso multiculturale staff e organi di governo dei centri culturali che accedono a fondi pubblici.

Lasciata l'UFA Fabrik con pieno successo di Alessio nello snoring-match, c'e' stato il tempo per far capolino nell'assemblea generale dell'ENCC (European Network of Cultural Centres), un "ombrello" europeo promosso da centri tedeschi, fiamminghi, danesi e finlandesi che si propone come rete di reti e sta promuovendo incontri di partenariato a livello europeo e "studi" sui centri culturali nell'Europa orientale.

Bent sostiene ArcheNet

L'accoglienza e' stata calorosa (nella foto Bent, vice-presidente ENCC, "sostiene" letteralmente il progetto ArchéNet) e hanno suscitato interesse le esperienze di rete dell'Arché a partire da software liberi: non e' detto che la collaborazione con continui in futuro proprio su questi temi.

Alessio & Francesco

Verona

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Sabato 8 aprile pomeriggio.

Il contesto è tutto particolare: siamo presso il centro sociale occupato autogestito La Chimica, di Verona (Piazza Zagata), per la quarta edizione di Terre Ribelli/Critical Wine, un tre giorni di "sensibilità planetarie, rivoluzione dei consumi, agricoltura contadina, ecologia della mente, ecologia sociale, progetti concreti e riflessioni teoriche".  Ottima manifestazione che è sede del nostro primo appuntamento con i veronesi: primo obiettivo (d'obbligo) per Verona è l'incontro con Interzona.

Siamo felicissimi di conoscere Giorgio, un nostro vecchio contatto di Interzona (lo avevamo sentito in occasione del meeting TEH; Interzona aveva infatti partecipato ad un meeting TEH organizzato dal Bloom di Mezzago, e Paolo aveva partecipato).


Alessio e Paolo (interzona) a Critical Wine (verona)


I racconti di Giorgio sono impressionanti: restiamo a bocca aperta nel sentire il racconto di come le istituzioni siano riuscite a tappare la bocca ad Interzona: già, Interzona è chiuso da quasi un anno...

Capiamo che l'incontro con Giorgio è il primo di una lunga serie, con lui e con gli altri di Interzona: ci lasciamo con la sua disponibilità a socializzare le loro esperienze.  Non aggiungiamo altro per ora, limitandoci ad un appunto preso dal loro sito www.izona.it,

Ricordi: tredici anni fa grazie alla determinazione di un gruppo di persone nacque Interzona. "Non sapevamo quasi nulla di schede tecniche, contratti da firmare, rapporti con il comune, finanziamenti, licenze bar, rapporti con le istituzioni, convocazioni di assemblee e numeri legali. Non ce ne importava di non avere mezzi tecnici adeguati, né di avere i contatti "giusti" negli ambienti che contano. Non ci preoccupavamo di non avere tempo per realizzare ed organizzare delle "cose", lo trovavamo, o di essere in tanti, ma sempre pochi, per realizzarle, perché volevamo essere un motore propositivo, che colmasse un vuoto, che desse spazio ad un mondo di cui ci sentivamo parte. Volevamo provare a riempire questa città di tutto quello che non c'era, per realizzare un sogno da condividere." da izona.it


Quello che è accaduto poi, a verona, è bene sia noto a chiunque abbia il coraggio (e non temerarietà quindi) oltre al senso civico,  per aprire uno spazio autogestito.  Ne riparleremo... molto...

Informagiovani Mestre + Sumo/Boldù

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Pomeriggio molto formativo, quella di ieri mercoledì 5 aprile, presso l'informagiovani di Venezia (Mestre).
Ma gli stimoli iniziano già in viaggio verso Mestre: a radio3 (fahrenheit) si parla di ricambio generazionale in italia (uuuuhhh!) 

Radio3

Salvatore Lacagnina, giovane critico d'arte italiano e direttore del Centro d'arte contemporanea di Siracusa, conquista la  copertina di "Time Europe" di questa settimana.
Rappresenta, dicono, l'altra faccia di un paese, l'Italia, che si avvicina alle elezioni con due candidati premier settantenni: "un paese dove il ricambio generazionale, al di la` della competizione politica, sembra bloccato in molti settori, dalla cultura, all'insegnamento, al gruppo dirigente in generale"
Ecco l'articolo

Si legge tra l'altro: "In a more fundamental way, Italy has not figured out how to make use of the energy and ingenuity of its young"…
Già, energia ed ingenuità.

Arriviamo dunque a Mestre, già caricati.
Sono le 16.  Attorno ad un tavolo Archenet (Emma, Francesco), Informagiovani (Marcello e Stefania), Ass.ne Sumo (Maurizio) e Alberto (D'altrocanto).
 
Informagiovani Mestre e Boldù

Dopo il "pistolotto" di Francesco su ArcheNet, Informagiovani si presenta.  Gestito dall’associazione Lunaria di Roma, che ha vinto l'appalto triennale un anno e mezzo fa, non è certo un informagiovani classico... (e ci piace sapere che sia l'unico informagiovani gestito da lunaria).

Ci viene subito da paragonarne l’”impronta” (che ci piace!) con la triste esperienza della nascita dell'informagiovani di Castelfranco Veneto, e quella ancora più triste dei poveretti dell'agenzia delle idee (o "poveretti" noi che abbiamo accettato e pagato in silenzio una scatola vuota per otto anni? ora, bontà loro, preso tutto il prendibile, hanno chiuso ed in città non se ne è accorto nessuno).  "Il bisogno aguzza l'ingegno", diceva un amico disabile che si incazzava se tentavi di aiutarlo, potremmo guardare in questo modo alla desolante politica giovanile che abbiamo vissuto/subito in questi anni (ricordiamo, tra l’altro, che la nostra biblioteca in buona parte chiusa per 12 anni, e che d’estate chiude ancora oggi “per ferie!”...).

Ma,... torniamo a noi... 

Maurizio presenta brevemente Sumo, Associazione e Cooperativa, ricordandone le motivazioni e la storia del gruppo promotore (che ricorda tanto quella di Archè¨ e del Buenaventura). Ancora una volta incroci di affinità a non finire... Ci parla degli spazi che hanno ottenuto a Venezia dal 2000, il centro culturale Boldù... (e noi ci sentiamo dei polli, ma proprio dei veri polli, pensando che vi dobbiamo ancora entrarci per la prima volta).   Corriamo ai ripari e mettiamo subito in agenda una visita al Boldù

Informagiovani Mestre

Maurizio ci invita alla giornata delle associazioni del 3 giugno

Si parla poi di tante altre cose, di politica, di Mogliano (di un certo Milani e di vari "punti G"... a Mogliano e/o Salzano?) di possibili collaborazioni, ecc.

Chiude la giornata Alberto: "ho cambiato lavoro", ci dice... "...con il nuovo impiego riuscirò a dedicare più tempo a D'altrocanto"...

Alla prossima…

Fine settimana a Mestre e Vicenza (CSC)

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Sabato primo aprile lo passiamo, non è uno scherzo, a parlare di ...contabilità!

Siamo a Villa Franchin di Mestre, sede dell'informagiovani di Mestre, ove partecipiamo a Money not for profit, un seminario rivolto a giovani che organizzano attività non-profit e gestiscono associazioni (si parla di foundraising e gestione fiscale/amministrativa).  Il corso è organizzato da Lunaria, l'associazione di Roma che gestisce l'informagiovani, e la cooperativa sociale Sumo di Mestre.  Vi torneremo mercoledì prossimo per conoscerci meglio.

La sera il camper di ArcheNet si sposta a Padova; lasciamo in stazione Enrico, il tesoriere di Xena, e ci uniamo al gruppo che sta festeggiando il dottorato in fisica dell'eclettico grafico di D'altrocanto (prima spritz, ovviamente, poi finiamo per cenare nell'ottimo ristorante cinese di via Marsala, con un'improvvisata quanto indimenticabile cena... "sinestetica").


Notte a Padova, zona stadio (tanto tranquilla che ci svegliamo con la paura di essere capitati in una giornata di blocco del traffico); alle 15 abbiamo appuntamento con il CSC per la compilazione del questionario.


Siamo in viaggio, quando ci chiama Renè del CSC,  e ci chiede di dirigerci verso Vicenza (casa della presidente), anzichè andare a San Vito di Leguzzano, comune vicino a Schio sede, appunto, del C.S.C.-Centro stabile di cultura.

Raggiungiamo Renè e Chiara (che Francesco chiamerà, inspiegabilmente Silvia tutto il giorno: election time?) che ci porta a casa sua ove conosciamo anche Mirco, musicista (di ritorno da una turné in sud america) che inizia subito una conversazione sulla musica brasiliana con la nostra Soraya.

Il fatto che la presidente del CSC abbia il compagno musicista è un chiaro indizio dell'attività del CSC .  Contrariamente al Buenaventura, il CSC ha una chiara missione/vocazione di promozione della musica non commerciale: "L'intento è quello di promuovere iniziative principalmente musicali, non commerciali (non main stream), dalla forte caratterizzazione culturale, di segno innovativo o comunque non usuale nell'offerta già proposta dai media e nel territorio".   Da anni organizzano la rassegna Musica A RiSchio (capiamo il gioco di parole solo il giorno dopo, polli!).

Avevamo già incontrato il CSC un mese fa, ed ora ci mettiamo a tavolino per una due ore di intervista e compilazione dell'"interminabile" questionario.  C'è un passo, della presentazione del CSC che ci piace particolarmente: ”Da sempre la nostra associazione è del tutto autonoma nel nome di una libertà e presa di coscienza individuale che poniamo al di sopra di tutto.  Il metodo che abbiamo scelto per sostenere questa idea è quello della diffusione e promozione della cultura locale e del confronto con le diverse culture del mondo”, ed ancora: "Il nostro sostentamento è garantito dall'autogestione basata sul contributo volontario dei soci”.  Niente male, eh?

Come vengono prese le decisioni?, chiediamo, e loro:

"Ogni primo lunedì del mese, dalle 21 alle 24, c’è una riunione  organizzativa/decisionale, con tutti i soci che vogliono partecipare, in cui vengono vagliate le proposte. Chi c'è decide: non votiamo, cerchiamo di arrivare al consenso"

Ecco, pensiamo, le "buone prassi" che il progetto ArcheNet vuole far conoscere, condividere e diffondere.

Terminiamo alle 18:30 e torniamo alla base, un po' stanchi (eppure abbiamo "solo "parlato tutto il pomeriggio)...

Invio lettere a centri culturali

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cassetta delle lettere

Abbiamo spedito oggi, 20 marzo '06, una "bustona" a quasi 40 centri culturali/realtà interessanti del veneto.  Abbiamo ottenuto questa lista principalmente cercando in internet e chiedendo, tramite una email passaparola spedita ad amici e conoscenti (oltre che con l'annuncio pubblicato in questo sito), di segnalareci i nominativi di realtà aggregative significative.  (A proposito: chi volesse contribuire può utilizzare il modulo di contatto di ArcheNet.it).

Ogni "bustona" contiene un lettera con una breve testo di presentazione del progetto ArchéNet ed copia del questionario.  
Obiettivo di questa lettera è informare i destinatari dell'avvio del progetto ArchéNet e della nostra voglia/volontà di andarli a conoscere (alias "intervistare"), ma soprattutto di coinvolgerli nel progetto (i destinatari delle lettere che leggono queste righe non prendano paura: sappiamo che non avete un minuto libero...).

Nel frattempo stiamo scaldando i motori del mitico camper che ci porterà in cerca di realtà interessanti per tutto il veneto.

Alla prossima...

Architetture urbane

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logo architetture urbane


"Esperienze urbane per l'arte", questo il tema della giornata di approfondimento critico organizzata a Padova il 15 marzo 2006, nell'ambito del progetto ArchitettureUrbane: un ambizioso e promettente festival di spazi e arti.

Siamo stati invitati dagli organizzatori per presentare il progetto ArcheNet.  Ad Emma è stato chiesto, invece, di presentare la rete europea di centri culturali indipendenti TEH-Trans Europe Halles (della quale il Buenaventura fa parte) e per la quale Emma collabora.

Abbiamo redatto un comunicato stampa per l'occasione, oltre ad una mini presentazione di ArcheNet.

Bella giornata, tante persone interessanti.

Un grazie, quindi, agli organizzatori!

(a proposito, vale la pena una navigata nell'ottimo sito web  dedicato all'evento: http://www.architettureurbane.net)

SpazioRizoma

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Abbiamo raggiunto, l'8 marzo sera, i responsabili del centro culturale SpazioRizoma, di Alano di Piave (BL).

Per certi versi giochiamo in casa, dato che uno dei membri dell'associazione culturale che gestisce SpazioRizoma, Massimiliano, è uno dei volontari del progetto ArchéNet (con responsabilità nella progettazione e sviluppo del database che raccoglierà, in questo sito, i dati delle associazioni coinvolte nel progetto ArchéNet).

Approfittiamo di questo blog per anticipare parte delle informazioni che abbiamo raccolto su SpazioRizoma (grazie a due ore ininterrotte di domande e risposte nel tentativo di compilare tutto il questionario per le associazioni che abbiamo redatto).


Logo Spaziorizoma orizzontale - da sito web



SpazioRizoma:

L'edificio che ospita SpazioRizoma è una grande casa di proprietà comunale (ergo di tutti!, no? ...già: comunale = che appartiene alla  comunità).  A loro il secondo e terzo piano (per un totale di circa 170mq); il primo piano è dedicato ad altre associazioni.  E' in vigore, da sette anni, un contratto di comodato con l'amministrazione comunale che scade a dicembre 2006.  Il comodato ha permesso loro di risparmiarsi l'affitto di un locale privato, anche se in questi anni hanno investito ben 30 milioni, di fondi propri, per migliorie (ad esempio per creare l'impianto di riscaldamento).  Ci permettiamo quindi, seduta stante, di fargli i conti in tasca, e di calcolare quando, di fatto, hanno comunque "pagato" i locali a loro disposizione (dividendo 30 milioni per i mesi passati, si arriva ad una spesa mensile di 200 euro/mese!).

Da 8 mesi, tuttavia, a SpazioRizoma non fanno attività in quanto l'amm.ne comunale, per ristrutturare la facciata esterna dello stabile, ha chiesto loro di sospendere le attività (erano previsti due mesi di lavori, ora arrivati ad otto).  Contano di riavviare l'attività entro giugno.

L'iniziativa è il risultato soprattutto, ma non solo, di 19 edizioni del festival di Fener (comune limitrofo), un tre giorni di concerti ed attività culturali varie realizzato fino a qualche anno fa.   Avere un forte evento annuale li ha convinti, con gli anni, a pensare di realizzare uno spazio attivo durante tutto l'anno (e qui ci viene subito in mente il caso analogo di Cantieri-MontecioRock).

Rimaniamo tutti sorpresi, questa è l'emozione più forte, della comunanza di ideali, pratiche, valori tra tutti noi.  Dignità, coraggio, reponsabilità e tenacia sono sicuramente vocaboli che si dovrebbe avere il coraggio di pronunciare ad alta voce in quegli spazi.... ma la modestia, comune a tutti noi veneti, unita alla sempre presente (quanto errata) convinzione di fare "cose di poco conto", ancora una volta prevale.   A ricordarlo a tutti noi è ancora una volta Emma (svedese).

Stremati dalla compilazione del questionario terminiamo a notte fonda con la rasserenante convinzione, tuttavia, di aver creato un forte legame con una realtà molto affine a quella da cui veniamo (Buenaventura).

Il sito web di SpazioRizoma è www.spaziorizoma.cjb.net

Prima visita

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Sabato 25 febbraio è la nostra prima uscita.
In quattro (Alessio, Francesco, Soraya, Emma) partiamo per incontrare il Centro Stabile di Cultura (CSC) di Schio (VI) ed il centro culturale Cantieri-Monteciorock- di Montecchio (VI).  Sede dell'incontro proprio gli spazi del Centro Stabile di Cultura (CSC).

Serata emozionante: sia perchè noi, al nostro primo contatto, mettiamo alla prova il nostro modo di comunicare (ancora un po' claudicante, anche se le idee le abbiamo chiare); sia per il fatto di trovarsi in uno spazio che è esattamente quello che tutti immaginiamo ideale per gestire un centro culturale.

Logo Centro stabile di cultura - Schio


Il CSC si trova in un capannone sulla strada principale che da  Vicenza porta a San Vito di Leguzzano (comune vicino a Schio).  Grande foyer con soffitti alti, bar invitante, grande sala concerti, e ...cucina, dove ci aspetta René, ottimo cuoco, due Roberti, Marisa e Livio.
Ci si confronta su tante cose, e la voglia di aiutarsi a vicenda è palpabile.

Il CSC è, per noi che veniamo dal Buenaventura, l'esempio concreto della difficoltà di tenersi in contatto/comunicare tra centri culturali.  Il CSC si trova a 30 minuti d'auto dal Buenaventura ma, nonostante la forte volontà reciproca e l'evidente affinità (sia in termini di tipo di gestione che di contenuti), noi del Buena non ci siamo schiodiamo mai dal nostro "gnaro" per andare a far visita ai nostri vicini.  Confessiamo in questo blog che l'incapacità di lavorare in rete con i nostri vicini di casa, sperimentata al Buenaventura non solo con loro, è la vera sfida che abbiamo voluto affrontare con il progetto ArchéNet: imparare (ancora una volta) a fare ciò che non siamo in grado di fare, ma che riteniamo importante (fondamentale): contraddizione? mah...

A presentare Cantieri-Monteciorock c'è invece Alex e Pino, vecchia e nuova generazione di un centro culturale nato dall'esperienza del grande festival estivo MontecioRock

Logo Cantieri orizzontale


Terminiamo tardi, come sempre in questi posti, e lasciamo controvoglia i nostri nuovi amici portandoci via delle forti emozioni, e la convinzione che stiamo investendo le nostre energie nella direzione giusta.

Primi incontri operativi

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piani futuri di archenet


Ci stiamo riunendo spesso in questi giorni per tracciare un piano di lavoro sempre più dettagliato.
Ecco il "core" (inglese, o romanesco?) di ArchéNet: Francesco, Soraya, Emma ed Alessio.

  • Francesco (co-fondatore Archè e Buenaventura): coordinatore ArchéNet, realizzazione ArcheNet.it
  • Soraya (membro del comitato direttivo e tesoriere del Buenaventura): responsabilità amministrativa progetto ArchéNet (contabilità, rendicontazione).
  • Emma (ass.ne D'altrocanto, rete Trans Europe Halles): aiuto coordinatore progetto ArchéNet, ricerca e gestione contatti
  • Alessio (docente Univ. Padova, Scienze della Formazione; psicologo, musicoterapeuta): formatore, aiuto metodologico in ArchéNet.

Il gruppo di allarga subito con la partecipazione di:
  • Massimiliano (co-fondatore e membro centro culturale SpazioRizoma): progettazione e sviluppo server ArchéNet.it
a cui si aggiunge la disponibilità di
  • Gabriele (fondatore Opencontent.it): aiuto nella scelta di software libero.


Inziamo poi subito un "censimento" delle realtà aggregative più interessanti della regione veneto per il quale viene predisposto un questionario
Pubblichiamo un annuncio in cui chiediamo a tutti di aiutarci nella ricerca, e stiliamo delle lettera di presentazione del progetto.

E' fatta

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uomo bomba


Verrebbe da dire, appunto, "è fatta!".  Abbiamo appena saputo che la richiesta di finanziamento regionale del progetto ArcheNét è stata approvata (gennaio 2006, per un importo di 19.000 euro!).  Godiamoci questi momenti di soddisfazione.  In realtà non è fatto proprio un bel niente, ed anzi... siamo decisamente agli inizi.

Abbiamo 12 mesi per percorrere in lungo e in largo il Veneto, da Rovigo al confine con l'Austria, e dimostrare la nostra tesi preconcetta: esistono tante realtà aggregative "auto-costruite" nella nostra regione.  La cronica mancanza di spazi aggregativi, in una regione con 5 milioni di abitanti che sembra abbia tutto, ha provocato la nascita di splendide iniziative di autogestione.  (Il Buenaventura, l'avventura da cui arriviamo, non è una mosca bianca).  Realtà tanto speciali, appunto, quanto poco conosciute, soprattutto tra loro.

Con il progetto ArcheNét un gruppo di noi si è imposto, dopo 7 anni di lavoro giornaliero sul campo, di non farsi prendere dalle emergenze quotidiane, e di investire invece nella conoscenza reciproca tra realtà aggregative, nell'aiuto reciproco, nello scambio di esperienze.

Inizia l'avventura.


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