Scuola di specializzazione Siena (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da giulia_t, lunedì, marzo 14, 2011, 12:20 (5006 giorni fa) @ moryama

Ciao a tutti,
sono d'accordo con il fatto che le ore d'aula sono molto importanti, però nella mia esperienza anche un minimo di preparazione specifica lo è stata, sia dal punto di vista dell'arricchimento professionale, sia da quello del curriculum. So per certo che la certificazione che avevo appena preso (nel mio caso la Cedils, ma la Ditals avrebbe prodotto gli stessi effetti) all'epoca fece la differenza, certo, insieme alle ore di volontariato in un'associazione di accoglienza per immigrati. Va detto che 5-6 anni fa le certificazioni non erano forse ancora titoli così inflazionati. Fondamentalmente dipende da dove si ha intenzione di cercare lavoro: in Italia le certificazioni ma anche e soprattutto i master sono valutati, non tanto forse dalle scuole private, quanto dagli enti pubblici e dalle cooperative o associazioni che lavorano per l'integrazione, mentre all'estero e nelle scuole private credo sia valutata di più l'esperienza e questi titoli non sono probabilmente molto noti (se non negli Istituti Italiani di Cultura, afferenti alle ambasciate e dunque in un certo senso delle "espansioni" del territorio italiano).
Detto questo, proprio perché ho lavorato poco all'estero in questo settore, ma parecchio invece nel territorio nazionale, mi sentirei di aggiungere un consiglio per chi voglia proporsi in Italia: una volta ottenuta un minimo di formazione specifica postlaurea e dopo aver fatto qualche esperienza di volontariato (meglio se sotto forma di tirocinio o stage concordato con l'univeristà o con l'ente certificante), cercate di non svalutarvi e di lavorare con una retribuzione adeguata. Purtroppo nel nostro paese l'etica lavorativa non esiste quasi più e lo sfruttamento è sempre dietro l'angolo. Non voglio dire cose impopolari, il volontariato può essere utile, tant'è che dopo alcuni anni di insegnamento ne faccio ancora, ma un'ora a settimana e scegliendo accuratamente i destinatari e i soggetti coinvolti (associazioni, ecc.). Lo dico perché molti di questi soggetti che prendono appalti pubblici per doposcuola ecc. poi lavorano quasi esclusivamente con i volontari, adducendo come motivazione la scarsità dei fondi. Che però difficilmente verranno poi aumentati, visto che il servizio viene offerto comunque, magari in maniera approssimativa, ma... Nella nostra professione c'è sempre da imparare, ed è anche questo il bello. Ma, ad esempio, un neolaureato in medicina che va a fare la specialità in ospedale non ci va proprio gratis. Eppure sta imparando. Perciò... nonostante le insicurezze che si possono avere con la scarsa esperienza, cercate di proporvi sempre in maniera professionale. Vedrete che funzionerà :-)
Un grosso in bocca al lupo!


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