pgce (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da cherrylane17, sabato, aprile 30, 2011, 11:40 (4958 giorni fa) @ Granny

» » ciao!
» » domande piu' che legittime, e io ho solo la mia esperienza di quest'anno
» e
» » qualche personale opinione per risponderti!
» » in generale, ti direi che c'e' sempre la possibilita' che ti chiedano
» cose
» » che non sai, ma questo in se' non e' una tragedia. personalmente, mi
» sento
» » abbastanza a mio agio a dire a uno studente che una certa cosa non la so
» e
» » che mi informero' per la prossima lezione. eventualmente, e' anche
» » possibile dare a credere di sapere la risposta, ma chiedere agli
» studenti
» » di ricercare la risposta per compito, o qualcosa del genere.
» » certo, per quanto riguarda la competenza culturale anch'io inizialmente
» mi
» » sentivo inadeguata a insegnare francese, perche' non ho esperienza di
» vita
» » in francia. ti posso dire che -purtroppo- gli input culturali
» all'interno
» » di un corso di lingua sono piuttosto limitati, e cmq dipendono dalla
» » volonta' dell'insegnante.
» » in generale, pero', trovo che ci sia un vasto e positivo atteggiamento
» » attorno al "subject knowledge development", vale a dire all'idea che
» tutti
» » -anche gli insegnanti esperti- abbiano sempre ambiti della loro
» disciplina
» » da migliorare e approfondire, e che con il tempo e la buona volonta' si
» » puo' sempre progredire.
» » quindi, non credo che si debba attendere di essere perfetti conoscitori
» di
» » una lingua o una cultura per poter insegnare qualcosa ad altri.
» » tra l'altro, tieni presente che il mondo della scuola inglese e'
» veramente
» » un universo complesso, dove il tempo passato in classe e i contenuti
» » tasferiti agli studenti non sono che una parte di quanto avviene a
» scuola
» » e delle responsabilita' degli insengnanti.
» » chiedi anche della letteratura: quella e' insegnata solo nei sixth form
» » colleges, le scuole per i ragazzi dai 16-18 anni. nella scuola
» secondaria
» » non ho mai visto insegnare letteratura, se non singoli esempi di testi
» » scelti ad hoc dagli insengnanti.
» » spero di aver risposto in qualche modo alle tue perplessita'.
» » ciao!
» » Anna
»
» Ciao Anna,
»
» grazie per la tua risposta.
» Effettivamente potrei tentare anch'io la strada dell'insegnamento qui
» (vista la penosa situazione in patria :-(, ma faccio molta fatica ad
» accettare questo modo di interpretare la didattica: il metodo è più
» importante del contenuto. Letteratura non se ne fa, gli input culturali
» sono scarsi, ma allora cosa si insegna di una lingua> Una serie di
» funzioni linguistiche> Non è un po' frustrante per un'insegnante>
» Dici che il tempo in classe è solo la minima parte delle responsabilità
» dei docenti. Quali sono queste altre responsabilità, a parte i meeting, la
» programmazione e la preparazione delle lezioni, che fanno parte delle
» incombenze di qualsiasi docente> Cosa c'è di sostanzialmente diverso
» rispetto al sistema scolastico italiano>

ciao,

non direi che la didattica in classe sia la minima parte dell'insegnamento, ma una delle componenti.
per esempio, io ho l'impressione che qui la gestione della disciplina (behaviour management) sia un capitolo molto importante, un quotidiano banco di prova per l'insegnante e un aspetto che toglie molto tempo e energie. con l'esperienza, per fortuna, tante cose e pratiche diventano naturali, ma -nei casi che ho osservato- gli insegnanti devono sempre seguire le policies della scuola in quanto a controllo dell'uniforme, punti di merito, demerito, sanzioni, punizioni, inserire i dati nel sistema, telefonare ai genitori, scrivere reports, mandare lettere di merito a casa... insomma, tutta una serie di cose che io, nel mio liceo italiano, non avevo mai visto fare!
altro esempio: il sistema scolastico inglese è pervaso di test standardizzati, statistiche, percentuali, previsioni di voto etc. vale a dire che un alunno inizia la scuola secondaria con il suo bagaglio di dati numerici che dovrebbero dare un quadro delle sue abilità cognitive, delle probabilità di successo nelle diverse materie, dei singoli voti finali che ci si aspetta da lui e altro ancora.
è dovere di ogni insegnante essere informati e aggiornati su tutti questi dati e dimostrare che le tue lezioni sono il più possibile personalizzate e tengono conto delle esigenze e delle abilità di ogni studente.
qui uno dei pilastri della scuola è la "differentation", per cui ogni lezione deve avere diversi obiettivi e diverse attività/modalità perchè tutti gli studenti (con bisogni speciali, gifted and talented..) possano imparare e progredire...
ci sono quindi meeting, share of good practice, target per gli stessi insegnanti, sempre una grande attenzione a che la scuola sia il più possibile in linea con i dettami e gli standard stabiliti a livello nazionale e verificati dal temutissimo Ofsted (l'ispettorato di sua maestà la regina!)

insomma, sono solo poche cose che mi vengono in mente ora e sicuramente la mia è una visione molto parziale, anche perchè della scuola italiana ho fatto esperienza solo come studente e non come insegnante.

ciao!
Anna


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