CRITERI SELEZIONE LETTORI MAE (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da paolosca @, lunedì, febbraio 12, 2007, 21:16 (6499 giorni fa) @ lukkit

Grazie a tutti per le risposte sulla questione riguardante i criteri di selezione dei lettori MAE da me sollevata qualche giorno fa.
Un grazie particolare anche al collega che scrive da Marsiglia e che si firma "concordo...": non capisco su quali basi tu possa presuppore la mia ignoranza in merito alla glottodidattica. Su una cosa, comunque, hai ragione: prima di parlare bisognerebbe informarsi, soprattutto quando si attacca qualcuno! Troppo spesso noi insgenanti ci dimentichiamo di essere, prima di tutto, educatori, e, in primo luogo, educatori al rispetto del pensiero altrui.
Ad ogni modo, volevo soffermarmi ancora sull'argomento che reputo più interessante e sul quale desideravo chiarire la mia posizione: quando parlo di insegnanti di Italiano abilitati, certificati e competenti non mi riferisco affatto a semplici laureati in Lettere ma a laureati in Lettere specializzati in insegnamento della didattica dell'Italiano a stranieri, la cui competenza professionale in materia dovrebbe essere "misurabile" attraverso attestati, certificazioni, pubblicazioni di livello accademico ed esperienze professionali sul campo. E non parlo in astratto e senza cognizione di causa, come qualcuno ha sostenuto nelle sue risposte. Il mio caso è esemplare: insegno Italiano e Latino in un liceo da 6 anni. Ho maturato un'esperienza di cinque anni di insegnamento dell'Italiano a stranieri madrelingua inglese a livello universitario negli Stati Uniti e di altrettanti cinque anni di insegnamento dell'Italiano a stranieri madrelingua araba in Italia, per non parlare poi delle certificazioni e delle pubblicazioni scientifiche in materia... Espereinze e competenze di cui non c'e' traccia nei criteri di selezione imposti dal MAE. Se dobbiamo parlare in generale, inoltre, o per luoghi comuni, come sembra fare lukkit, non mi venite a dire che la competenza media di un docente di lingue straniere della scuola italiana in materia di glottodidattica, o di psico o sociolinguistica, sia superiore a quella media di un docente di lettere solo per il fatto di aver sostenuto qualche esamino all'università.
Il ruolo di Lettore, inoltre, prevede si', come sostiene alina, l'insegnamento della lingua italiana, ma (e qui parlo anche per esperienza personale) anche l'insegnamento di elementi di civiltà, storia, letteratura, storia dell'arte, del cinema, etc... che non bsta aver appreso all'Università ma che bisogna inserire in appositi percorsi didattici studiati ed elaborati da professionisti della materia.
Qui non si tratta di una "guerra" fra insegnanti Lettere ed insegnanti di Lingue Straniere per l'accaparramento dei posti di Lettori di Italiano all'estero ma, più semplicemente, del tentativo di individuare dei criteri di selezione più inerenti al ruolo ed al compito di queste figure professionali, dato che purtroppo, e qui concordo con francis, l'abilitazione ministeriale all'insegnamento dell'Italiano come L2 o LS non esiste ancora.
Vi invito dunque, colleghi, ad orientare la discussione su quest'ultimo punto.
Un grazie ancora a tutti

un saluto

paolo


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