Assistenti di lingua italiana all'estero 2009/2010 (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Ninfa @, martedì, maggio 26, 2009, 11:12 (5664 giorni fa) @ silvia0084

» » » Ne ho fatti, certo...il punto è che gli esami di Letteratura francese
» » non
» » » contemplano la conoscenza della lingua. E' un'aberrazione, lo so, ma
» se
» » ci
» » » pensi è poco rilevante ai fini del ruolo che andremo a ricoprire,
» » quello
» » » cioè di lettori di italiano. Ti verrà chiesto infatti di parlare solo
» » ed
» » » esclusivamente in italiano, spetterà poi al docente fare da
» mediatore.
» »
» »
» » questo non è assolutamente vero
»
»
» mi spiego:
»
» non voglio scoraggiare nessuno, perchè so come ci si sente prima di
» partire, ma premettendo che considero sbagliato equiparare un esame di
» lingua a uno di letteratura poichè, come specificava marianna, la
» letteratura si fa anche in italiano, la scelta di insegnare in un paese
» del quale si sa più o meno l'idea della lingua è molto rischiosa.
»
» Io sono partita quando studiavo francese da 7 anni ormai (3liceo+3
» triennale+1 specia) e devo dire in tutta sincerità che i primi due mesi
» sono stati MOLTO difficili. Porto alcuni esempi.
»
» 1. avevo una classe corrispondente alla nostra terza media che aveva
» iniziato italiano da un mese. mi veniva assegnato un gruppo di 15
» ragazzini alle 3 del pomeriggio che per i primi due mesi non hanno
» imparato che verbi, presentazioni e nazionalità. a quell'età non hanno
» nemmeno l'elasticità mentale per sforzarsi di capire. parlavo molto
» lentamente e traducevo frase per frase in francese, cercando di far finire
» a loro le frasi, per vedere se mi stavano dietro. inoltre hanno cambiato
» 10mila volte prof quindi a gennaio il livello era ancora sottoterra. se
» non avessi saputo il francese (pur avendo difficoltà) mi avrebbero
» mangiata
»
» 2. i ragazzini quando capiscono che qualcuno non li capisce non esitano a
» esprimersi con parolacce e varie in classe. alcune espressioni sono molto
» fantasiose e non si imparano certo a scuola. se capiscono che l'assistente
» non capisce è la fine.
»
» 3. il prof di italiano locale non fa da mediatore... quasi sempre ci si
» trova con una parte della classe (le mie colleghe straniere avevano anche
» tutta la classe, nonostante non sia consentito dal contratto... ma una
» volta che sei lì usi il buonsenso e accetti) e cmq da soli, l'insegnante
» ne approfitta per fare potenziamento o recupero, o interrogazioni etc etc.
» Spesso l'insegnante lascia carta bianca senza dare alcuna indicazione sulle
» attività da fare.
»
» 4. esperienza diretta di una ragazza nella mia stessa académie: le è stata
» assegnata un'intera classe che era senza insegnante. ebbene sì, succede
» anche questo.
»
» 5. essere studenti di lingue (o cmq aver studiato lingue straniere
» affiancate alla linguistica) non è solo una questione di farsi capire dal
» panettiere. dopo aver studiato lingue per anni si capiscono le difficoltà
» e i processi mentali che ci portano a parlare più o meno bene una lingua
» straniera. si capisce perchè il 90% degli studenti fa proprio quel
» determinato errore e si può essere effettivamente utili nella correzione
» di questi ultimi. fare l'assistente all'estero può anche essere
» trasmettere la propria lingua e cultura, ma se la persona non è in grado
» di comunicare o di comprendere la lingua del paese ospitante, allora
» diventa più utile un documentario sugli usi e costumi italiani in dvd.


Io posso portare la mia esperienza in una scuola di Dublino: SCORDATEVI DI PARLARE SOLO ITALIANO A SCUOLA! Lasciando perdere il panettiere (vita extrascolastica)come diceva bene Silvia qui sopra, non potete pensare di parlare solo italiano.

1) Gli studenti faranno quel che gli pare e voi parlerete al vento.

2) I professori vi considereranno inutili e incompetenti perche' VI PARLERANNO NELLA LORO LINGUA NON IN ITALIANO!!! so che non e'regolare, ma cosi' e'.

Studiate e non armatevi di umilta' e pazienza...non per scoraggiarvi, davvero, ma siete voi che andate in un paese straniero, non loro


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