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Inviato da Madda, lunedì, marzo 10, 2014, 11:24 (3912 giorni fa) @ Michele

Secondo me il problema e' complesso. Cioe' si pensa che una volta lasciati i vecchi metodi allora ci sia solo il gioco e la giustificazione per tutto. Invece secondo me la sfida e' quella di porre limiti e disciplinare ma con metodi diversi. Anche il 'gioco' soprattutto nell'insegnamento della lingua puo' essere un veicolo per usare la lingua, la storia grammaticale Montessori e' un modo meno noioso per imparare le regole di grammatica.Cioe' non e' che se il metodo e' piacevole non e' efficace.Io credo che si possa imparare in modo piacevole e ripettando gli allievi come persone, con la loro creativita' e le le loro storie diverse.A volte certo bisogna nache imparare a fare fatica.Cioe' fra il pervissivismo e il gridare Oh tempore, oh more! c'e' tanto spazio di manovra e per me e' questo spazio quello affascinante, che ancora mi entusiasma nell'insegnamento.

Per tornare al caso dello sfortunato studente di July, credo che la maleducazione non si curi lasciando a casa un ragazzo da scuola, a meno che non si creda che a casa abbia un'assistenza migliore di quella che offre la scuola.Cio' non significa giustificare un ragazzo maleducato, ma chiedersi cosa puo' davvero aiutare in termini educativi. Cioe' secondo me insegnanti e genitori devono riprendersi la responsabilita' dell'educazione. Invece a me pare che per ragioni strutturali spesso si giochi a scaricabarile.I genitori ne dicono di tutte degli insegnanti e gli insegnanti dei genitori.
C'e' un sito molto bello curato da una mamma che si chiama La scuola in soffitta. Secondo me e' un buon esempio di ottimismo nella collaborazione scuola-casa con tante ottime attivita' e riflessioni su questi temi.
Io devo dire che come madre in Germania sto facendo un'esperienza molto buona alla scuola elementare pubblica. Certo viviamo in una zona senza particolari problemi sociali e i ragazzi con carenze gravi non vengo ammessi alla scuola normale, ma abbiamo insegnanti validi che cercano di costruire sinergie con le famiglie. Per esempio il colloquio genitori si fa insieme al bimbo che porta una scheda di autovalutazione su vari fattori cognitivi e sociali (qual e' la materia che preferisci> Quale ti pesa di piu'> Cosa vorresti cambiare nelle ore di lezione> Credi di essere bravo ad aiutare i compagni>). Questa scheda viene confrontatta con quella prodotta dagli insegnanti e ai genitori si chiede cosa vedono a casa, se i giudizi corrispondono. Quindi si discute apertamente di cosa si puo' migliorare e come fare, con il bambino che si prende impegni concreti insieme a insegnanti e genitori. Insomma secondo me lavorare su questi punti di sinergia, quando possibile, puo' migliorare davvero le cose per tutti.


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