Traduzione parola nel campo dell'L2 (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da db, martedì, ottobre 07, 2014, 22:21 (3698 giorni fa) @ Madda

Incollo i miei appunti universitari su un corso sul prestito linguistico (prof. Dardi -unifi)

Attribuzione del genere (riguarda anche i prestiti adattati)

Per l’attribuzione del genere ci sono vari criteri (individuati a posteriori):

1. Predominanza del genere maschile: è il caso più frequente. Nel dizionario degli anglicismi dell’Italia postunitaria (spoglio delle lettere A-C) si rileva solo l’8,5% di prestiti femminili, nel Nuevo diccionario de anglicismos (spoglio delle lettere A-B) il 7%, nel francese il 10%.
2. Genere naturale: la baby-sitter, la vamp, l’odalisca, il pascià, il cowboy, il ragazzo/la ragazza (dall’arabo raqqàs ‘fattorino’), il single/la single.
3. Desinenza della parola: questo criterio era tenuto molto in considerazione nei secoli passati, ora pochissimo. Ar. cabala > gabella, ar. tarifa > tariffa, ar. shabaka > scabica (tipo di pesca), ar. darsena > sulla costa ovest passa a darsena, ma a Venezia a arsenale.
Anche per analogia suffissale (-tion sentito come –zione, per cui l’escalation, la compilation).
4. Analogia semantica: la gag (la battuta), la gang (la banda), la jeep (macchina) , la holding, la leadership, la star, il jet.
5. Identificazione interlinguistica: la pop-art (l’arte), la task-force (la forza), la hot-line (linea), la public-relation (relazione), la love-story, il leit-motiv.
6. Influsso di una lingua mediatrice: ar. funduq passa attraverso il bizantino fundaca > venez. fondaca (in it. però fondaco); ar. sifr > lat. ZEPHIRUM > it. zero (ma anche cifra). Lo spagnolo è stato lingua tramite di molti esotismi determinandone il genere: caimano, amaca, savana, ananas. Pigiama all’inizio era femminile, poi passa al maschile per influsso del francese.

[7a lezione − 13.10.2010]Questi criteri possono entrare in collisione tra loro. Ad esempio, la parola radar, acronimo di Ra[dio] d[etector] a[nd] r[anging] entrò in italiano negli anni ’40 come termine femminile per l’associazione a radio ma diventò poi maschile forse per influsso del francese. Inoltre, parole derivate da una stessa parola straniera possono diventare femminili e maschili in italiano: materasso/materassa, divano/dogana.


Attribuzione dell’articolo

L’articolo dei prestiti è quello che si userebbe con una parola che comincia nello stesso modo in italiano. Ci sono dei problemi con le parole che cominciano con <h> o con <w>. Generalmente l’acca si ignora e l’articolo si elide: l’hobby, l’hinterland, l’hamburger (però Croce scrive ‹‹lo Hegel››). In italiano abbiamo /w/ (ovviamente scritto <u>) a inizio di parola solo se seguito da /o/ (ex. uomo /womo/), che facciamo precedere dall’articolo lo apostrofato (l’uomo). Ma allora perché non diciamo *l’whisky> O perché l’opera di Puccini ha titolo La fanciulla del West (1910)>

1. Fatto visivo: <l’w> disturba l’occhio perché <w> è considerato una consonante.
2. Fatto di fono sintassi: /wi/, /wa/, /we/, /wu/ non sono sequenze normali dell’italiano.

E anche: perché diciamo ‘il suocero’ ma ‘lo Swatch’ , ‘lo stalking’>. Di nuovo perché la <w> di Swatch è sentita come consonante (le parole che iniziano per esse impura sono precedute dall’articolo lo, ‘lo stemma’, ‘lo storico’).


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