Possibilità "reali" per l'estero (Lavoro all'estero)

Inviato da Meg @, Vicenza, lunedì, giugno 04, 2012, 12:00 (4554 giorni fa) @ celinda

» » » Io al tuo posto mi terrei il lavoretto. Come ti dicevo, ci vuole
» qualche
» » » contatto. Inutile che diciamo di no. Se sei titolata, tutti disposti a
» » » farti fare tirocini ma, al momento di pagare, al momento di offrire
» un
» » » lavoro stabile, si contatta sempre l'amico o il parente. All'estero
» » forse
» » » non è così, non dappertutto, ma gli italiani sono spesso malvisti
» quando
» » » c'è giè personale sul luogo che svolge la stessa professione. Qui è un
» » » disastro: ad insegnare italiano ci sono laureati in Spagnolo,
» Francese,
» » » Biologia e Musica!! Cosa ti devo dire più di questo> Ebbene sì,
» » » preferiscono uno spagnolo che conosca anche malissimo l'italiano che
» una
» » » nativa. Così funziona nel pubblico, hanno le loro leggi e con la crisi
» » le
» » » scuole non contrattano personale esterno per l'italiano. Le academias
» ti
» » » possono chiamare, ma pagano troppo poco e alla fine ti stufi.
» »
» » In Inghilterra la stessa cosa per quanto la mia esperienza. Anche qui
» c'è
» » un certo sospetto nei confronti degli italiani, almeno quelli che hanno
» » studiato in Italia. E anche qui funziona spesso con il passaparola.
»
» Insomma, 'Tutta l'Europa è paese!'. Buono a sapersi. Ma dove dobbiamo
» emigrare, allora>

Già, ma questo si poteva immaginare... Nella mia ben amata Inghilterra, ho potuto verificare gli stereotipi su noi italiani, quello che non capisco è perché si comprino la casa in Toscana se siamo identificati con la pizza e la mafia...


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