Commissione Europea (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Lana, mercoledì, dicembre 02, 2009, 19:42 (5475 giorni fa) @ imja

» Allora, intanto non saltarmi alla gola, non ho scritto che dovevano
» prendermi per forza, non ho detto che è stata un'ingiustizia, non ho
» accusato nessuno. Semplicemente stavo rispondendo a chi diceva che
» volevano lingue più esotiche, come quelle dell'est, notando che, forse,
» come diceva qualcuno, i criteri di selezione non sono così 'tagliati con
» l'accetta', e che evidentemente entrano in gioco molti fattori, alcuni dei
» quali possono essere indipendenti dalle qualifiche e dalle lingue parlate.
»
» Poi non so a te, ma a me due anni di spagnolo (per inciso all'università,
» quindi più formale di così si muore) sono stati sufficienti per impararlo
» bene. Proprio ieri un amico spagnolo mi ha detto che il mio livello era
» più che buono. Nota che non ho menzionato QUANDO ho fatto domanda, per
» quello che ne sai tu potrebbe essere stato anni fa, quando il mio spagnolo
» era fresco e allenato, e ADESSO lo sto rispolverando perché non l'ho più
» praticato per motivi vari. La conoscenza di una lingua non è fissa e
» granitica, cambia col tempo.
»
» Leggere e capire una lingua che non si è mai studiata> Dubito fortemente
» di essere l'unica. Sono Italiana, ho studiato latino per cinque anni e
» parlo spagnolo (senza menzionare il siciliano perché non voglio che
» qualche linguista mi salti alla gola dicendo che non è una lingua), è così
» difficile accettare la possibilità che possa essere in grado di leggere
» senza problemi in altre due lingue romanze> Non potrebbe essere che io
» abbia un talento particolare in questo ambito>
»
» Inoltre, ti vorrei pregare di non inserire nei tuoi post espressioni come
» 'mi pare ovvio...'. Punto primo, il fatto che sembri ovvio a te non lo
» rende ovvio, punto secondo lo trovo vagamente insultante nei confronti di
» altri posters ai quali potrebbe non apparire ovvio :-D

Guarda, Imja, nessuno ti salta alla gola, semplicemente sono un po’ stufa di leggere e sentire di giovani laureati, privi di umiltà, che sopravvalutano le proprie conoscenze e si indignano o anche solo stupiscono per non essere stati selezionati per un impiego o a un concorso. Per lavoro ne incontro parecchi, di cui spesso devo valutare l’operato, e devo dire che la stragrande maggioranza non ha un’idea oggettiva delle proprie competenze linguistiche.
Noto che molti cercano di accumulare quante più lingue possibili, ma hanno una conoscenza veramente approfondita solo in due, massimo, tre lingue (anche i più capaci e i più portati per le lingue!). Il merito non è, a mio parere, conoscere 6 o 7 lingue straniere così così, bensì conoscerne benissimo anche solo una e, non da ultimo, conoscere bene la propria lingua madre, un requisito, ti assicuro, per niente scontato anche tra i laureati con master e borse di studio.
Il campo delle lingue, soprattutto il settore delle traduzioni, è quello in cui tutti pensano di potersi improvvisare capaci e competenti. Da anni faccio la traduttrice professionista e ho visto un sacco di gente improvvisarsi traduttore o tradurre da lingue non ben conosciute, con risultati spesso penosi.
Certo, si può avere una particolare predisposizione per le lingue, si può anche essere particolarmente brillanti, ma la conoscenza di una lingua non è solo intuizione: spesso non si può sapere ciò che non si è mai studiato e conoscere un po’ di spagnolo non significa che automaticamente si è grado di riconoscere modi di dire, riferimenti alla lingua parlata o riferimenti culturali di un’altra lingua romanza. Se poi intendi dire che capisci il senso generale di un testo (ma quale tipo di testo poi> Tecnico perché conosci la materia, giornalistico, letterario etc..>), allora è possibilissimo e frequente, ma a questo punto non direi “senza problemi”, espressione che secondo me presuppone la capacità di comprendere qualsiasi tipo di testo e i riferimenti espliciti e impliciti in esso contenuti.
Affermi di aver studiato lo spagnolo per due anni all’università e che ciò è stato sufficiente per conoscere bene la lingua. Non so dove tu abbia studiato, ma è provato che non bastano i soli studi universitari a fornire la conoscenza esaustiva di una lingua straniera. Di nuovo, se poi per te “avere un livello più che buono” vuol dire essere in grado di conversare senza grosse difficoltà, allora devo dire che molti possiedono competenze linguistiche a questo livello, quindi la concorrenza è molto agguerrita.
“Mi pare ovvio” non è offensivo per nessuno, fa semplicemente riferimento a fatti oggettivi: nei concorsi le competenze linguistiche sono tradizionalmente valutate sulla base di attestati, diplomi, certificazioni etc.. La conoscenza di una lingua straniera grazie allo studio nel tempo libero o perché si conoscono altre lingue dello stesso ceppo linguistico o perché si ha un nonno o un amico madrelingua, non viene di solito presa in considerazione.
In generale, ritengo inoltre professionale ed etico proporsi solo per ciò che si conosce veramente bene, considerando tutto il resto un passatempo, finché non verrà debitamente approfondito.
Da ultimo, l’umiltà e il riconoscimento del proprio effettivo valore sicuramente costituiscono un valore aggiunto che aiutano molto nella carriera, molto più del considerarsi imbattibili e ultracapaci.


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