lavorare all'estero (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Meg @, giovedì, giugno 02, 2011, 18:02 (4925 giorni fa) @ piergiorgio

» ciao,
» aggiungo la mia esperienza personale e la mia opinione, se puo' servirti.
» No, non sei l'unica, anche io l'ho pensato spesso, ma mi rendo conto che
» siamo una generazione. Io ho cominciato con l'Erasmus, passando poi
» attraverso assistentati vari, e tutte le possibili opportunità di borse di
» studio. Ho passato circa dieci anni all'estero, andando da una parte
» all'altra dell'Europa, da ovest ad est, da nord a sud, in paesi sempre
» diversi. E contemporaneamente cercato di prendere qualche titolo oltre
» alla laurea. Ho sempre sperato che ogni esperienza fosse quella giusta,
» quella che potesse permetterni di fermarmi da qualche parte facendo magari
» un lavoro coerente con i miei studi e nel quale potessi valorizzare le
» esperienze (io dico coerenti) maturate in tutti questi anni.
» Purtroppo devo dire che non è cosi, ho da poco superato i trent'anni, sono
» ancora all'estero...ma questo è stato per me davvero l'ultimo anno.
» Che dire, sono stati anni di esperienze che mi hanno arricchito umanamente
» e culturalmente...ma mi chiedo ora: questo basta davvero>
» La mia famiglia ha comunque sempre dovuto supportarmi economicamente,
» eforse avrei potuto fare qualcos'altro con tutti quei soldi "buttati" in
» queste esperienze. E poi, sempre piu difficile tornare in italia, ed
» abituarsi all'ambiente da cui si è partiti.
» Forse ho peccato di ingenuità, credendo che quella "prestigiosa" borsa di
» studio o quell'assistentato, o quel tirocinio "importante" potessero
» aprirmi chissa' quali porte. O forse un po' ce lo fanno credere,
» chissa`....
» Io personalmente consiglierei, di fare una o al massimo due esperienze
» all'estero, poi basta...se non esce nulla "a medio/lungo termine" meglio
» fermarsi. Qualcun altro la pensa come me> Penso che in fondo, tutto
» dipenda molto dalla fortuna, e dal trovarsi al posto giusto nel momento
» giusto...o conoscere qualcuno.
» Mi farebbe piacere leggere anche il parere di altri :P
» Buona fortuna a tutti!
»
»
»
» » dopo servizio civile in italia, assistentato miur e comenius, sto per
» » partire con il volontariato europeo...
» » e nel frattempo invecchio, non accumulo contributi, non posso pensare
» ad
» » un lavoro stabile o a farmi una famiglia, con mia madre che mi
» rimprovera
» » di non stare a casa per tentare un qualsiasi concorso statale..
» » e quello che sto iniziando a chiedermi è: sono io l'anomalia o
» » semplicemente siamo nati nel secolo sbagliato> ci hanno davvero tolto
» il
» » futuro o sono io che non lo vedo>
» » ed inoltre, cosa mi resta ora> tentare il grundtvig e tirare avanti per
» un
» » altro anno per poi scontrarmi frontalmente con la realtà> si può vivere
» con
» » tutta questa insicurezza>


Rispondo qui in fondo...Beh io l'unica cosa che rimpiango, forse un po' di più è di non aver continuato a studiare, mi sono fermata dopo la triennale e ho ripreso dopo una lunga pausa lavorativa. Adesso alterno studio e lavoro cercando di non perdere l'equilibrio. Credo sia dura per tutti soprattutto perché davvero i pensionamenti sono pochi e con l'innalzamento dell'età pensionabile saranno sempre meno credo. Ad un certo punto tutti saremo costretti a fare i conti con la realtà...Per rispondere a chi parlava di lavoro statale, sono anni di precariato anche lì, e non sempre si entra, certo i titoli di studio aiutano ma non servono solo quelli. Comunque anche negli altri settori le cose vanno benissimo, ci sono moltissime imprese che chiudono anche a fronte di anni di sacrifici, ma se nel proprio settore non c'è lavoro bisogna sconfinare negli altri...


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