assunzione precari- tempistiche (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da tino, martedì, settembre 14, 2010, 22:13 (5193 giorni fa) @ moni

Salve!
intervengo da osservatore esterno (cioè non sono un insegnante di professione), trovo giusto non generalizzare, ma uno dei motivi, non l'unico ovviamente, che spingono tanti a voler insegnare è anche quello del posto statale (benefit più o meno legali compresi) ed inoltre con poche ore di impegno settimanale.
Teoricamente sarebbero poche le ore perchè altrettante dovrebbero essere impiegate a casa per preparare le lezioni, colloqui con i genitori, correggere i compiti...io a scuola ricordo attese interminabili per conoscere l'eisto di una prova scritta, ed adesso quando alcune amiche insegnanti hanno un rientro pomeridiano o una riunione li vivono come un peso od un impegno, ma non fa parte del proprio lavoro> Per non dire che spesso le sento affermare "se insegno ho il tempo di crescere bene i miei figli ed occuparmi della casa" tradotto: "insegnare ti occupa meno tempo ed energie di qualsiasi altro lavoro"
Riuscire a parlare con il prof dei propri figli è un'impresa.
Avevo il prof. d'inglese sindaco del paese, veniva 20 min dopo e andata via 20 min prima, la mia prof di latino aveva dei problemi di salute e veniva una settimana si ed una no; il diritto alla salute così come quello di coprire incarichi amministrativi va tutelato, ovvio, ma in quanti settori professionali si può andare e venire quando si vuole>
Gli stipendi in assoluto non sono alti, ma nella media italiana non sono male.
Allora facciamo che le ore settimanali siano 36/40, che si entri alle 9 e si esca alle 14 così che nelle ore di "buco" si possano preparare le lezioni, compilare i registri (tanto sono cose che ogni insegnate fa in casa,no>), che si ricevano in tutte le ore non di lezione e magari nel pomeriggio i genitori che per questo prendono ore di permesso dal lavoro, che durante i ponti e le vacanze degli alunni si vada a scuola per preparare e discutere i programmi...secondo me la scuola funzionerebbe molto meglio, chi fa davvero il proprio dovere sarebbe più motivato ed appagato e chi lo vuol fare per lavorare poco se ne trova una altro di lavoro.
Non voglio generalizzare, la mia ex ha fatto master, sis, suppluenze in paesini sperduti e non credo sia di ruolo adesso, capisco i sacrifici e la passione , ma è giusto anche non nascondere il lassismo e i vantaggi in questa professione (quando non precaria!)
Alla prox!

:waving:


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