assunzione precari- tempistiche (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Francesca Romana @, Milano, mercoledì, settembre 15, 2010, 17:10 (5192 giorni fa) @ Madda

Non posso ovviamente dare spiegazioni sui grandi numeri, potendo spiegare solo le mie ragioni personali. Ringrazio però del 'beneficio del dubbio' gentilmente accordato, visto che dai post precedenti si evinceva il contrario o quasi, come se gli unici rimasti in Italia fossero dei lazzaroni opportunisti e svogliati, buoni solo a prendere lo stipendio senza fare niente dalla mattina alla sera.
Tra l'altro dare dell'opportunista a qualcuno che sa già che come minimo avrà il ruolo = stipendio fisso dopo 15 anni se va bene, e dopo lunghi studi, mi sembra incomprensibile.
Non capisco neppure gli oddio tra parentesi, quasi fosse un marchio di vergogna fare gli insegnanti, ma dove siamo finiti ! Le alternative sarebbero presumibilmente: A) emigrare tutti e fare carriere stellari... B) privatizzare la scuola completamente C) bloccare per venti anni ogni povero cristo che abbia la sfortuna di volere insegnare perché magari gli piace la sua materia >>>>>
Francamente io non mi sento di giudicare nessuno per le proprie scelte, non ne avrei modo ne capacità ne tanto meno una presunta superiorità morale. E se qualche madre di famiglia riesce a conciliare meglio il lavoro di insegnante con la cura dei figli non mi sembra la fine del mondo, a patto che faccia bene e con coscienza il proprio lavoro (su questo siamo tutto d'accordo immagino), per quanto come ho già detto la scuola richiede impegni sempre maggiori, ed é una realtà.
Personalmente dopo una quadriennale in lingue (colleghi più giovani immagino abbiano addirittura la magistrale, quindi 3+2), due anni di SSIS, un Master alla UCL di Londra dove ho fatto due lavori part-time per mantenermi, un assistentato Comenius, altro Master in Didattica dell'italiano L2, numerosi corsi di aggiornamento, l'ultimo a luglio non mi sento di dover dare altra spiegazione della mia scelta se non che é il lavoro per il quale ho studiato a lungo e duramente per tutti questi anni, e che ho amato fin da quando ho cominciato insegnando alla Uni della terza età (gratuitamente) non ancora laureata. Gli altri non lo so, e francamente non sta a me ne a nessun altro giudicare o stigmatizzare, so solo che questa 'caccia allo statale fannullone' é roba vecchia e mi aspetterei qualcosa di meglio dai forumisti di questo sito, magari la mente un pò più aperta...
Inoltre se avessi voluto fare l'avvocato, il diplomatico, l'architetto, o lo scienziato avrei fatto altri studi, credo pure che la componente creativa e ludica dell'insegnamento sia raro trovarla in altre occupazioni.
Quello che mi auguro é che le nuove generazioni non vengano spaventate dall'opinione pubblica che é decisamente contro, perché é chiaramente da loro che si può aspettare (e da i molti che si rimettono in gioco, si aggiornano e non si siedono sugli allori) che le innovazioni e la modernità di metodi di insegnamento e di mezzi possa arrivare in classe ai ragazzi, che meritano gente preparata.

Francesca Romana


» Mah, infatti si ragionava sui grandi numeri. Ovvio che ogni storia e' una
» storia a se'. Si partiva dal dato di fatto della difficolta' di ottenere
» lo sperato posto fisso da (Oddio!) insegniante (Oddio!)e dal numero
» spropositato di aspiranti a tale posto, che non corrisponde alle cifre di
» altri Paesi quali la Svizzera, l'Inghilterra, la Germiania dove pure il
» trattamento economico non e' inferiore a quello italiano, anzi...
» qualche ragione ci sara', o no> O siamo un popolo di santi, di eroi di
» navigatori e insegnanti>
» Che spiegazione danno (non soggettiva ma riferita ai grandi numeri)quelli
» che si sentono offesi quando si dice che il pacchetto insegnamento in
» Italia (una volta di ruolo) non e'per niente male rispetto ad altre
» situazioni e quindi si e' allargata la mentalita' che tutti debbano
» rincorrerlo>


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