assunzione precari- tempistiche (Insegnamento Lingua Italiana)

Inviato da Marshall2, sabato, settembre 18, 2010, 15:56 (5189 giorni fa) @ Madda

» Infatti la mia idea e' impopolare perche' sostengo che la gran motivazione
» non venga solo (o non per tutti) dall'amore all'insegnamento ma anche
» dalla prospettiva del posto comodo e sicuro, con tante vacanze, pochi
» obblighi. Ovviamente non bisogna generalizzare, ma data la media degli

Tu parli del "posto fisso". Sinceramente non è che entri subito di ruolo. Ho colleghi precari dal 1989 e anche prima, per i quali d'estate c'è il licenziamento e la disoccupazione.
Obblighi pochi> Hai una responsabilità non indifferente avendo a che fare con minorenni. Poi a te sembrano pochi gli incontri, ma il lavoro non si esaurisce con le canoniche 18 ore: collegi, consigli di classe, riunioni per dipartimenti, glh, consigli straordinari, programmazioni, colloqui con i genitori, per non parlare dei progetti come i corsi di recupero, certificazioni linguistiche, corsi di alfabezittazione e delle commissioni e funzioni stumentali. E per finire non è che entri in classi a vai ad improvvisare. Devi preparare le lezioni. In totale una bella mole di lavoro.

E questo non è niente. La funzione dell'insegnante è ormai degratata a quella del baby sitter. Devi stare lì e badare che non succeda nulla, fare lezione è un lusso. Mica ti capita la scuola dei Parioli> Vai ad insegnare in "borgata" e poi mi fai sapere.
Accumuli uno stress non indifferente. Proprio ieri una collega mi ha "confessato" che si è messa sotto anti-depressivi e quest'anno, se la situazione è come si prospetta, anche io non è che andrò a rilassarmi, visti i "casi" che mi sono capitati.

E ti parla uno che, prima di essere insegnante, ha fatto altri lavori, anche a 40 ore settiminali e su turni (quindi lavorando di notte e nelle festività). Lo stress che accumuli con la scuola un altro lavoro "ordinario" non te lo dà.

E per cosa poi> Stipendio di 1300 euro, che è nulla in paragone ai titoli che uno ha: laurea, abilitazioni, specializzazioni, master e compagnia bella, per farsi mandare a quel paese da alunni e genitori. Prendevo 1000 euro quando lavoravo ai call center col semplice diploma.

Finché parli dall'esterno non puoi capire. E' facile ergersi dal piedistallo e mettersi a pontificare. Anche io dicevo: gli insegnanti non fanno niente, lavorano 18 ore e basta. Poi, però, quando ci sei dentro, ti accorgi che così non è. Anzi, se trovassi un altro lavoro forse forse mollerei tutto.


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